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SESSO, GENERE, EMOZIONI
Sesso e genere
Il confine più forte è quello tra maschio e femmina ed è una differenza presente secondo molti
antropologi in tutti i sistemi di pensiero. Quest’opposizione è una costruzione sociale: nel caso degli
Inuit l’identità sessuale non è legata al sesso anatomico ma all’identità sociale dell’anima-nome
reincarnata. Per distinguere l’identità sessuale anatomica da quella socialmente costruita si usano i
termini “sesso” e “genere”. Quindi le differenze sessuali sono legate alle caratteristiche anatomiche
mentre le differenze di genere al diverso modo di concepire culturalmente la differenza sessuale. I
tratti di femminilità e mascolinità, ovvero le distinzioni di genere, sembrano il risultato
dell’educazione impartita già dall’infanzia da costruzioni culturali dell’identità sessuale. Molte
culture costruiscono la diversità di genere attraverso la divisione degli spazi, delle mansioni e dei
ruoli. Alcune società insistono sulla verginità, la modestia, il nascondimento del corpo della donna
mentre altre fanno leva sulla fertilità.
Emozioni
Gli stati d’animo, sentimenti ed emozioni universali vengono esternati attraverso espressioni
corporee che variano a seconda della cultura: l’importante nello studio delle emozioni è la giusta
traduzione.
CASTA, CLASSE, ETNIA
Etnie
Etnie sono gruppi che condividono cultura e/o lingua, tradizione e territorio. Quello di etnia non è
un fondamento naturale: l’antropologo norvegese Barth dimostra come la vecchia logica di etnia
come coincidenza di lingua e territorio vada bene solo se applicata a piccole comunità. Le lingue
orali sono modificabili molto velocemente e la condivisione del territorio non è scontata, è più che
altro un sentimento di appartenenza. Nessuno si autoprofessa “etnico”, è sempre una definizione
esterna. Il rischio è la catalogazione rigida dell’umanità in base a gruppi etnici e confonderli con le
razze umane.
Gruppi etnici
Il gruppo etnico è una forma di contenitore organizzativo sociale privo di contenuti e caratteristiche
fisse, i cui confini sono porosi, mobili e attraversabili: c’è un’idea di frontiera più che di confine.
Barth afferma che le frontiere sono zone liminali di transito in cui le regole ordinarie sono sospese e
sono i luoghi strategici dove si giocano le identità, intrattenendo rapporti e negoziazione con altri
gruppi etnici (dinamiche interetniche).
Uso politico dell’etnicità
Il linguaggio dei media e della politica da un’idea di assolutezza, staticità ed eternità delle etnie e fa
leva sui conflitti etnici come prodotto di odi eterni derivanti da differenze radicali, accentuate
dimenticando gli elementi accomunanti e le contingenze storiche. Nei conflitti etnici solitamente si
è chiamati a schierarsi dalla parte delle organizzazioni politiche che strumentalizzano la guerra per
scopi economici.
PARTE SESTA: FORME DI PARENTELA
LA PARENTELA COME RELAZIONE E RAPPRESENTAZIONE
Idee di parentela
La parentela è la relazione biologicamente, socialmente e culturalmente stabilita che lega degli
individui sulla base di consanguineità o affinità (per via matrimoniale): le relazioni di parentela
sono ovunque alla base dei diritti e doveri primari che legano le persone e definiscono le loro
identità affettive, economiche, sociali e professionali. Le rappresentazioni e le concezioni che le
diverse culture hanno delle relazioni di parentela vanno di pari passo con i criteri che usano per
assegnare il ruolo sociale degli individui: la concezione di parentela comprende le idee sulla
riproduzione e il concepimento e delle regole per gli individui e le famiglie.
Nascita e sviluppo della parentela
La parentela nasce nei gruppi di caccia e raccolta per tenere le risorse in ambito accentrato: si
prende un antenato come punto di riferimento per il lignaggio al fine di creare un gruppo di
appartenenza fisso. La parentela diviene la prima tappa di distinzione tra gruppi e gradualmente
diventa forma di identità.
Tipi di discendenza
I gruppi di discendenza sono una costruzione sociale volta a formare gruppi genealogicamente
stabili che in comune hanno la discendenza da un antenato comune. La linea di discendenza
comprende l’eredità materiale, spirituale e il cognome e determina l’appartenenza sociale dei nuovi
nati. Nella società europea odierna non ci sono gruppi di discendenza: si parla di società bilaterali.
• Discendenza patrilineare/aganatica: trasmissione per via maschile
• Matrilineare/uterina: trasmissione per via femminile
• Cognatica: trasmissione tramite il fratello della madre
• Doppia: alcune prerogative per via matrilineare, altre per via patrilineare.
Gruppo corporato, lignaggio, clan
Il gruppo corporato è una discendenza o lignaggio che serve a trasferire determinati diritti, privilegi
e interessi economici o politici. Il lignaggio è costituito da colore che sostengono la comune
discendenza da un individuo (può essere patrilignaggio o matrilignaggio). I clan sono gruppi di
discendenza che prendono a riferimento un antenato fittizio e mitico.
Parentado
Il parentado è una cerchia di relazioni egocentrata tra l’individuo e i suoi parenti consanguinei: è
quindi costituito dagli individui con i quali Ego ha un’interazione (alla morte di Ego il parentado si
dissolve.
Vicinato e residenza
Il vicinato è un insieme di famiglie nucleari o estese che cooperano nella gestione di spazi e risorse.
Tutte le società hanno modelli ideali di residenza postmatrimoniale.
• Patrilocale/virilocale: la coppia si trasferisce con i parenti del marito.
• Matrilocale/uxorilocale: con i parenti della moglie.
• Ambilocale: scelta tra i parenti di entrambi.
• Natolocale: ognuno a casa propria.
• Neolocale: nuova residenza lontano dai parenti.
• Avuncolocale: in caso di discendenza matrilineare si va a vivere a casa del fratello della
moglie che diventa il padre legale dei figli.
MATRIMONIO
Scopo del matrimonio
Il matrimonio è un atto sancito per legge a tutela della procreazione e della legittimazione della
prole (anche della sua identità sociale). E’ una forma socialmente riconosciuta di unione attraverso
cui un individuo stringe un’alleanza con altri individui; grazie ad esso la riproduzione umana viene
culturalmente e socialmente disciplinata. L’obiettivo è mantenere l’ordine sociale e creare delle
discendenze (il matrimonio per amore risale appena agli anni Cinquanta).
Forme di matrimonio
• Monogamia (tra due individui): il più diffuso.
• Poligamia (tra uno e più individui)
• Poliginia (tra un uomo e più donne): diffuso in Africa e Medioriente, simbolo di autorità.
• Poliandria (tra una donna e più uomini): molto raro ma presente in alcune aree dell’India,
Nepal e Tibet, matrilineità spinta.
Tipi di famiglia
• Famiglia nucleare: composta da coniugi e prole, costituisce l’unità minima di produzione.
• Famiglia estesa: composta dagli individui appartenenti a tre generazioni e che formano
spesso, con l’aggiunta di altri elementi che non sono in rapporto di consanguineità o
alleanza (servi, schiavi, ecc…), un gruppo domestico.
• Gruppo domestico: insieme di individui che vivono insieme contribuendo allo svolgimento
delle attività di sussistenza comuni o all’adempimento di rituali.
Unioni endogamiche
Endogamia: unione matrimoniale all’interno del gruppo. In alcune società (Nordafrica, Medio
Oriente, specialmente nel mondo musulmano) si tende ad instaurare unioni matrimoniali
endogamiche rispetto al lignaggio o gruppo di discendenza, favorendo il matrimonio tra cugini
paralleli (modello preferenziale, non obbligatorio). Lo scopo è mantenere il controllo sulle funzioni
riproduttive delle proprie donne e far sì che il marito appartenga allo stesso gruppo di lei senza
creare conflittualità.
Unioni esogamiche
Esogamia: unione matrimoniale di un individuo all’esterno del gruppo. Può essere considerata un
meccanismo per instaurare relazioni di alleanza tra gruppi. I sistemi elementari di scambio
matrimoniale indicano alcune categorie di individui come possibili partner matrimoniali al fine di
stabilire relazioni privilegiate. Questi gruppi praticano uno scambio delle donne fondato sul
principio di reciprocità. Lo scambio è allargato quando coinvolge più di due gruppi, ed è differito
quando il gruppo che cede una donna ne riceve una in cambio nella generazione successiva.
Proibizione dell’incesto
La proibizione dell’incesto indica il divieto universale relativo all’unione matrimoniale e sessuale
tra determinati individui (universalmente vietati sono genitori, fratelli, sorelle, figli e figlie), e non
soltanto quelli imparentati in senso biologico: è una regola culturale, non un dato di natura.
L’origine della proibizione dell’incesto risale alle origini stesse della cultura umana: secondo Lèvi-
Strauss è addirittura fondativa della cultura in quanto è la regola che i gruppi umani si davano per
risolvere il problema della riproduzione e stabilire relazioni con altri gruppi. Il comparaggio è
una pratica diffusa in area mediterranea cristiana e America latina che prevede un rapporto di
parentela spirituale, e quindi proibizione dell’incesto, tra il nuovo nato e un padrino/madrina scelti
dai genitori.
Cugini incrociati e paralleli
I cugini incrociati sono figli di fratelli di sesso differente: in gruppi unilineari esogamici
appartengono a un gruppo di discendenza diverso da Ego, quindi sono consentiti. I cugini paralleli
sono i figli di fratelli dello stesso sesso: in gruppi unilineari esogamici appartengono allo stesso
gruppo di discendenza di Ego, quindi sono proibiti. Se il gruppo è endogamico sono leciti entrambi.
TERMINOLOGIE DI PARENTELA
I tre assunti di Morgan
Terminologia di parentela (o di relazioni): complesso dei termini di cui una società dispone per
designare gli individui in relazione di consanguineità e alleanza o affinità. Morgan a metà
dell’Ottocento scopre che una popolazione dei Grandi Laghi americani chiama i propri parenti in
modo diverso dal nostro, seppur con grande coerenza. Definisce degli assunti alla base della natura
delle terminologie di parentela.
“Legge di coerenza interna dei reciproci”: a ogni termine con cui un individuo designa un
1. suo parente ne corrisponde sempre un altro usato da esso per designare l’individuo.
I sistemi terminologici rientrano in poc