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ARACNOIDE MIDOLLARE
Tubo addossato alla dura madre e separato da questa dallo spazio infradurale, che risulta percorso da alcune trabecole, dalle radici dei
nervi spinali con i propri vasi e dai legamenti denticolari (pia madre dura madre): superiormente continua nell’aracnoide encefalica
mentre inferiormente si fonde con le altre meningi a livello della cauda equina.
Internamente presenta lo spazio subaracnoidale che inferiormente termina poco prima della fine dello spazio infradurale: dorsalmente,
questo spazio, è diviso a metà dal setto infraracnoidale dorsale mentre ai lati è percorso dai leg. denticolati e dalle radici dei n. spinali che
dividono la parete laterale in una pt ant. e una post.
La puntura lombare raggiunge lo spazio subaracnoidale e si esegue tra L3-4 o L4-5 o sotto, passando tra le lamine vertebrali, in quanto in
tal modo non è possibile lesionare il midollo.
ARACNOIDE ENCEFALICA
Segue la dura madre ma è separata da questa dallo spazio infradurale, all’interno dei quali si osservano vasi e nervi: in prossimità dei lati
del seno sagittale superiore si osservano villi e granulazioni aracnoidali, strutture del tessuto aracnoidale, importanti per il riassorbimento
del liquor.
Lo spazio subaracnoidale non risulta uniforme in quanto, mentre la pia madre aderisce all’encefalo entrano dentro le scissure, l’arancnoide
crea dei ponti che “superano” le diverse scissure e, pertanto, formano alcuni spazi (in particolare alla base del cranio) identificati come
cisterne subaracnoidali (o rivoli se di dimensioni minori).
Cisterna cerebello-midollare – Aracnoide che va dalla faccia dorsale del midollo allungato alla base del cervelletto senza entrare
nella fessura trasversa del cervelletto. Lo spazio è triangolare e ant. corrisponde alla faccia dorsale del bulbo mentre
superiormente al cervelletto. Il forame del Magendie, sulla volta del IV ventricolo si ponte in comunicazione con questa cisterna.
Cisterna media del ponte – Aracnoide che passa dalla faccia ventrale del midollo allungato alla vallecola del ponte formando
questo spazio che accoglie l’arteria basilare
Cisterna laterale del ponte – Aracnoide che passa dal midollo allungato alla base del cervelletto che si trova lateralmente al
midollo allungato. Con queste cisterne si pone in comunicazione il ventricolo laterale mediante i forami laterali presenti all’interno
dei recessi laterali del ventricolo.
Cisterna ambiens – L’aracnoide passa, dunque, dal cervelletto ai tubercoli quadrigemini sup. ed inf. e ai lati del mesencefalo a
rivestire i peduncoli cerebrali. In questa cisterna decorre la grande vena magna di Galeno
Cisterna del corpo calloso – Tra la pt superiore del corpo calloso e la pt inferiore della grande falce cerebrale. Questa comunica in
avanti, slargandosi a livello del ginocchio del corpo calloso con la cis della lamina terminale
Cisterna interpeduncolare – Dalla pt ventrale del ponte, nello spazio interpeduncolare, l’aracnoide si porta sino alla base del
cervelletto.
Cisterna del chiasma – Anteriore alla cisterna interpeduncolare e posta in comunicazione con questa si colloca tra il chiasma ed il
rostro del corpo calloso
Cisterna della lamina terminale – Aracnoide che passa dalla base di un lobo frontale all’altra, è in comunicazione con la cisterna
del corpo calloso.
Cisterna della fossa laterale – Aracnoide che dalla base dell’encefalo si porta sulle sue pareti laterali passando superficiale rispetto
alla scissura laterale del Silvio e creando, inferiormente, uno spazio dove si prospetta l’insula e gli opercoli oltre che la vena
cerebrale media.
PIA MADRE
Membrana connettivale più spessa dell’aracnoide con il quale è congiunta mediante lo spazio subaracnoideo.
PIA MADRE MIDOLLARE
Sottile. Inferiormente si fonde con le altre meningi a rivestire la cauda equina. Sulla superficie ventrale si osserva un nastro fibroso, detto
leg. ventrale, che copre l’arteria spinale anteriore, dorsalmente si osserva il setto infraracnoidale mentre, lateralmente, dipartono i leg.
denticolari che si portano a ventaglio alla dura madre e servono ad ancorare il midollo alle meningi.
Internamente aderisce al midollo spinale e da questa originano vasi per il midollo stesso: a livello della fessura mediana anteriore si
osserva che la pia madre entra in questa ma non forma un cavo a causa della ristrettezza della fessura pertanto i residui piali sono tra loro
addossati.
La pia madre midollare è formata da uno strato esterno con fibre collagene longitudinali e poche fibre elastiche e uno interno con fasci
collagene incrociati e senza fibre elastiche.
PIA MADRE ENCEFALICA
Riveste la superficie libera dell’encefalo ed è sottilissima. A livello del cervello forma delle pieghe che entrano nelle scissure e nei solchi
mentre, nel cervelletto, invia prolungamenti all’interno dei solchi che separano tra loro le lamelle cerebellari.
La superficie interna è in comunicazione con l’aracnoide mediante le trabecole infraracnoidali mentre, la superficie interna, è in
comunicazione con l’encefalo mediante diversi vasi e prolungamenti della pia che rivestono i n.C.
Nella pia madre encefalica si osserva solo lo strato interno, senza fibre elastiche, poche fibre collagene e fibrovlsti modificati che formano
una lamina in continuazione con le trabecole aracnoidali.
I vasi maggiori decorrono nello spazio subaracnoidale, passano sulla pia madre ma non vi si fermano.
TELE CORIOIDEE e PLESSI CORIOIDEI
A livello della fessura trasversa di cervello e cervelletto la pia madre descrive due pieghe che accolgono i plessi corioidei.
La pia madre si invagina nella fessura trasversa del cervello restano tra fornice e la superficie dorsale del diencefalo:
o inferiormente sono presenti i due talami mentre nella pt centrale si osserva il tetto del III ventricolo dove è presente anche
epitelio ependimale e, pertanto, insieme alla pia, viene a formarsi il plesso corioideo
La piadre si invagina nella fessura trasversa del cervelletto rimanendo tra verme inferiore, tonsille del cervelletto e pt dorsale del
o midollo allungato: sulla pt dorsale si osserva il IV ventricolo a livello del quale si osserva la tela corioidea del IV ventricolo.
IRRORAZIONE e INNERVAZIONE DELLE MENINGI
La dura madre è poco vascolarizzata dai rami di art. radicolari, che sulla dura madre stessa, formano una rete a maglie larghe. Le art.
sono varie e decorrono nella zona scollabile di Marchant (zona di poca adesione tra endocranio e dura):
Arteria meningea media Ramo dell’arteria mascellare, entra nel cranio dal foro spinoso, decorre sulla superficie laterale
passando sulla squama del temporale per terminare suddividendosi in un ramo frontale ed uno parietale.
Ramo meningeo ricorrente dell’art oftalmica (fossa cranica anteriore)
Ramo meningeo dell’art. etmoidale inferiore Irrora anche la falce
Arteria meningea accessoria (fossa cranica media) Ramo del mascellare che entra nel cranio per il foro ovale
Ramo ricorrente dell’arteria lacrimale + rami della carotide interna che si dirigono al seno cavernoso
Arteria meningea posteriore (nella fossa cranica posteriore) Origina dalla faringea ascendente ed entrano nel cranio per il foro
giugulare, il foro lacero ant. ed il canale dell’ipoglosso.
Tutti i rami arteriosi sono tra loro anastomizzati e, nel decorso, lasciano un’impronta sull’osso. Sono associate e vene satelliti e,
tendenzialmente, irrorano l’osso e vascolarizzano poco la dura madre.
Il drenaggio venoso avviene per mezzo dei seni venosi della dura madre o verso le vene satelliti delle arterie, pertanto si ha una
comunicazione tra la circolazione intra- ed extracranica.
L’innervazione ha origine da rami meningei dei v. spinali che contengono prevalentemente fibre sensitive: le fibre simpatiche solitamente
sono rami venosi che accompagnano il decorso delle arterie.
Tra i rami che irrorano le meningi sono da ricordare principalmente i rami che hanno origine dal trigemino: nervo tentorio (dell’oftalmico),
nervo meningeo (del mascellare), nervo spinoso (del mandibolare), ramo del linguale che torna al cranio seguendo il decorso del tronco
del n. ipoglosso; da questi rami originano fibre che si diramano in singoli fasci volti alla superficie interna della dura madre.
LE GRANDI VIE NERVOSE
VIA DELLA SENSIBILITÀ Le vie nervose sono connessi
poli-neuronali che connettono
tra loro diverse regioni del SN
in modo tale da portare le
informazioni sensitive dai
recettori periferici alle strutture
sovrassiali/assiali (vie della
sensibilità) e ritrasmettere, per
catene discendenti, le
informazioni motorie dalle
strutture sovrassiali/assiali agli
organi effettori.
Le diverse vie della sensibilità somatica sono organizzate in 3 sistemi principali:
Sistema anterolaterale (del lemnisco spinale) = Trasporta l’info esterocettiva-protopatica di tronco e arti; tra queste le info
o dolorifiche sono trasmesse dal fascio spino-tettale, spino-reticolare e spino-mesencefalico
Sistema posteriore (del leminisco mediale) = Trasporto l’info esterocettiva epicritica e propriocettiva cosciente.
o Sistema spino-cerebellare (fasci spino-cerebellari, cuneo-cerebellare e olivo-cerebellare) = Trasmette info della sensibilità
o propriocettiva incosciente.
Via del leminisco trigeminale = Info esterocettiva e propriocettiva cosciente
o Via trigemino-cerebellare = Info propriocettiva incosciente.
o
Le vie della sensibilità somatica generale ascendenti presenta un decorso tri-neuronale.
Il proto neurone è pseudounipolare, con il pirenoforo nei gangli della radice dorsale dei n. spinali o gangli dei n. encefalici e un neurite
volto vs i recettori periferici mentre l’altro decorre vs il nevrasse.
Il deutoneurone si trova nel nevrasse in centri di nuclei in base all’info trasportata; nel caso della via propriocettiva incosciente proietta
direttamente alla corteccia cerebellare.
Il III neurone è solitamente localizzato nel talamo e trasmette le info alla cortex o ad altre regioni corticali.
Le vie della sensibilità viscerale sono distinte in fisiologiche, quando trasmettono info sulla variazione dell’ambiente interno, e dolorifiche:
le prime appartengono al SNA parasimpatico mentre le seconde allo SNA simpatico.
Anche queste sono costituite da un neurone pseudounipolare, con il pirenoforo situato come per le vie della sensibilità generale, e con i
neuriti volti, uno vs plessi o gangli dello SNA l’altro vs le corna posteriore del midollo per giungere alla formazione reticolare e quindi
all’ipotalamo.
Le vie della sensibilità specifica sono legati ad organi di senso specifici che ricevono l’info mediante cellule nervose sensoriali primarie o
secondarie ( cellule epiteliali), direttamente in connessione con gli assoni di neuroni sensitivi che trasmettono l’info med