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CATERINA DA SIENA

Non mangiava quasi nulla inducendo alcuni suoi contemporanei a pensare che fosse

posseduta dal demonio, la sua astinenza andava molto aldilà dei severi e rituali

digiuni a cui si sottoponevano gli uomini santi del suo t e spesso in diretto contrasto

con gli ordini espliciti dei suoi confessori.

Fin da giovane si era sottoposta a digiuni rigorosi ma non eccessivi, all’epoca della

sua conversione (16 anni) riduce la dieta a pane, vegetali crudi, acqua; dopo 5 anni

con la morte del padre perde l’appetito e rinuncia a mangiare pane; intorno ai 25

anni le biografie dicono che non mangiava nulla, si sentiva + forte e sana quando

non mangiava pur essendo stanca e ammalata (diceva che era meglio morire di fame

che a causa del cibo), si limitava a masticare erbe che poi sputava + iperattività (non

si stancava mai, traeva forza solo dall’ostia).

secondo le credenze dell’epoca la capacità di

Sospetto di possessione demoniaca:

vivere senza cibo significava che era nutrita dal diavolo; il cibo le provocava dolori

acutissimi e si liberava col vomito.

Il p. in comune con le anoressiche moderne: entrambe dicono di non poter

e negano che ciò dipenda dalla loro volontà o ostinazione.

mangiare

Caterina intraprende il digiuno inizialmente come ispirazione religiosa ma a un certo

p. sfugge dal controllo; come le moderne anoressiche era molto attiva, dormiva

poco, assicurava che avrebbe mangiato volentieri ma non aveva appetito; quando la

sua notorietà crebbe fu accusata di essere bugiarda e indemoniata. Gli sforzi degli

amici non riuscirono a modificare il suo comportamento e si lasciò morire di fame.

Spiegazione: 4

- Caterina era gemella, entrambe cagionevoli di salute, la madre tiene Caterina

x l’allattamento al proprio seno, l’altra è mandata da una balia. Caterina si

rafforza e diventa robusta, viene allattata x 1 anno prima di svezzarla; a 10

anni, quando inizia ad avere esperienze religiose radicali, la madre le

rammenda spesso gli obblighi a cui era sogg essendo stata una figlia

privilegiata

- A 7 anni ha la sua 1° visione, comincia a sviluppare la capacità di attingere a

proprie forze int, dalla sua personale relazione con dio, ignorando o

opponendosi all’influenza del mondo ext; molto precocemente esprime una

forte autocoscienza, desiderio di solitudine, senso di colpa x peccati altrui

- A 15 anni muore la sorella di parto (vittima del max fine terreno della donna),

Caterina se ne sente colpevole, prova repulsione x tutto ciò che è mondano e

decide di prendere solo Cristo come sposo; è oppressa dal senso di colpa della

sua sopravvivenza, il prezzo da pagare è una vita di dura penitenza e

solitudine: si flagella, inizia a privarsi di alcuni alimenti, a partire dai 16 anni si

nutre solo di pane, acqua, vegetali crudi, veste solo abiti di lana grezza, si lega

ai fianchi una stretta catena di ferro che provoca infiammazioni; x 3 anni

s’impone il voto di tot silenzio, riduce il periodo di sonno a 30m ogni 2 giorni,

si flagella 3 v al giorno, perde metà del suo peso = la santa anoressia di

Caterina si sviluppa nel contesto familiare (x l’amore che ricevette da un

padre tardivamente comprensivo e da un madre troppo assorbita dal mondo

si sentì in obbligo di essere una figlia speciale al p. che i suoi sacrifici

avrebbero salvato le anime nell’aldilà. Gli stadi della sua AN vanno di pari

passo con le svolte delle sue relazioni familiari e nei progressi della sua tot

conquista di sé.

VERONICA GIULIANI

La scelta di Caterina di vivere come ascetica penitente non era comune, + spesso

la santa medievale decideva di entrare in convento e condurre una vita di intensa

spiritualità privata: il mondo claustrale appare vitale e animato, l’apparente

routine di devozioni regolari, preghiere, pasti comuni e meditazioni forniva

un’importante cornice di stabilità fisica/spirituale.

Le donne che entrano a far parte della chiesa sono vedove o giovani vergini, ma

si trovano in questo ambiente in una condizione di impotenza xchè non possono

esercitare gli uffici sacerdotali. 5

Per una donna la professione monastica era un modo x ribellarsi alle sue

condizioni sociali e una via migliore x conquistare la propria individualità e

autosufficienza, consentendo di rifiutare il destino di funzionaria dell’uomo.

Il convento permette di sperimentare la vera autonomia nel contesto di

un’istituzione riconosciuta valida dalla società; nella disciplina monastica la donna

s’impadronisce delle regole culturali di cui era stata ogg passivo e ne scopre le

originarie capacità formali e significative.

Il comportamento anoressico non riguarda solo il rifiuto del cibo ma una dimensione

psicologica + vasta in cui una ragazza apparentemente ubbidiente/sottomessa, ma

che si sente ribelle, si rivolta contro il mondo circostante nello sforzo disperato di far

riconoscere la sua personalità.

Fin dal passato il maschio aveva > possibilità di raggiungere la propria autonomia

(modello paterno, università, affari, soldato), x le donne l’unica via era il passaggio

dalla dominazione paterna alla sottomissione maritale.

La giovane donna del medioevo, in lotta x l’autonomia, come le donne attuali a volte

spostava la lotta dal mondo ext, in cui subiva una sconfitta sicura, a una lotta int x

ottenere la padronanza su di sé e impulsi fisici = la risposta anoressica è senza t.

Modello storico della santa anoressica:

1. Bambina apparentemente ubbidiente ma di carattere fortemente volitivo

educata nella religione

2. A 10 anni il padre prende il sopravvento e la costringe a sposarsi, lei resiste e

giunge a mostrare i sintomi anoressici

3. Si rifugia in convento, spezza la volontà paterna, durante il noviziato è

profondamente depressa, tormentata da visioni demoniache, incapace di

mangiare

4. Verso i 30 anni guarisce, diventa attiva nelle cure del convento, impara a

seguire digiuni rigorosi ma controllati, i rapporti coi confessori sono ambigui

xchè gli uomini interferiscono col suo desiderio di sperimentare direttamente

e personalmente

La santa anoressica che infine guarisce è una bambina profondamente amata, sicura

del nutrimento e affetto materno che assorbe una capacità di fede che resiste a

qualsiasi contrarietà/sfida. Molto spesso a questo p. è il padre che assume un ruolo

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significativo, sovverte il suo mondo e muta la gratificazione in dolore. Le punizioni

corporali e privazioni diventano mezzi simbolici ed efficaci di coscienza.

es. di donna forte che voleva essere padrona del suo destino, x

Veronica Giuliani:

anni le autorità ecclesiastiche sono scettiche sulle sue manifestazioni spirituali, la

tengono sono stretta osservazione e inventano dure punizioni x metterla alla prova.

Fin da bambina aveva un carattere difficile ma la madre l’adorava e dava significati

religiosi ad ogni suo comportamento, interpretato come prodigio divino. Nelle sue

autobiografie protesta xchè tutti l’amavano malgrado i suoi modi difettosi, ritiene di

non aver meritato tutto quell’affetto, si definisce una bambina cattiva, prepotente,

cocciuta, falsa mentre la madre la vede speciale e ispirata da dio. Le occorsero molti

anni di depressione, ascetismo, AN x risolvere queste immagini contrastanti. Per la

santa anoressica il possesso di dio è essenziale x risolvere il dilemma terreno del

conseguimento della tot autonomia: diventa arbitra di un rapporto diretto e

personale con dio che offre salvezza nell’aldilà e liberazione in questo mondo da

chiunque possa decidere contro il suo volere, ma questa sicurezza di sé non può

avvenire senza il sacrificio di vincere ogni desiderio corporeo.

Il digiuno di Veronica fu considerato dimostrazione di temperanza eroica; le

testimonianze raccontano che la badessa era preoccupata x il continuo digiuno a

base di pane e acqua, che poteva renderla inabile x lavori manuali del convento,

diventando un peso x comunità. Viene tenuta prigioniera x 50 g in infermeria dove si

controlla la sua alimentazione ma non riusciva a trattenere quello che mangiava e

vomitava regolarmente, ritorna così alla sua dieta di pane e acqua x 3 anni. Dormiva

poco, era molto attiva, in qualche occasione fu vista ingozzarsi di cibo in cucina.

Per tutta la vita Veronica seguita a pensare in termini di gara x essere la + santa fra

tutte le sante suore, bisognosa di vittoria. Quando guarisce capisce che il suo

esasperato ascetismo poteva assumere una via fuorviante e autodistruttiva: era

meglio accettare le regole e rende così la sua vita utile e costruttiva.

Ruolo famiglia: la madre non vive un matrimonio felice, instilla nella figlia un

profondo sentimento religioso e un’avversione permanente x matrimonio/sex;

dedica tutto il suo amore alle figlie, soprattutto Veronica che è la + piccola, racconta

le storie delle vergini eroiche che mortificavano il loro corpo. A Veronica resta la

fissazione x la mortificazione orale (da grande si mortifica schiacciandosi la lingua

sotto una pietra, leccando insetti, ingoiando vomito di gatto, digiunando

forzatamente). Quando entra in convento (17 anni) esplodono le sue fantasie, perde

7

tot la coscienza, entra in una fase di masochismo compulsivo. Solo dopo un

decennio di sforzi x capire se stessa, grazie all’effetto auto terapeutico delle

autobiografie, acquieta le sue pulsioni. Quando raggiunge la stabilità (30 anni)

integra nella sua psiche una dipendenza nei confronti della beata vergine.

MOGLI E MADRI

La nascita degli nel 13° sec apre nuove vie all’autorealizzazione

ordini mendicanti

religiosa delle donne in Italia. Col %° sec ci fu un ritorno delle dottrine antifemminili

di San paolo che porta nel suo cristianesimo molte immagini negative di femminilità

+ predominio maschile del mondo secolare = tradizione che condanna le donne a

percorrere vie subordinate di salvezza individuale. Né il martirio né la verginità

erano es. spirituali da seguire x la donna medievale e anche la vita conventuale era

accessibile solo a poche.

Forte misoginia del domenicano S. Tommaso che esprimeva profondo sospetto che

la donna che avesse avuto rapporti sex fosse un pericolo vivente x la salvezza

maschile e incapace di stabilire un’intensa relazione con dio.

Le donne sposate che avevano pagato il debito coniugale e conosciuto la carnalità

potevano raggiungere dio solo attraverso la mediazione del clero maschile.

Tra i nuovi ordini mendicanti del 13° sec i francescani si rivolgevano + direttamente

alle donne sposate. Mogli e madri che si rivolgevano alla pietà radicale, facilmente

dopo la morte del marito, affrontavano durissime prove pratiche ed emotive: lunghi

periodi di digiuni estremi. La > di queste donne aveva supera

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Publisher
A.A. 2004-2005
12 pagine
8 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/06 Storia delle religioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ankh79 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle religioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Bonanate Ugo.