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INIZIAZIONE:
- CALL - chiamata di vocazione, è lo spirito/dio che ci sceglie. In questa categoria rientra lo sciamanesimo.
- QUEST - ricerca dell'iniziazione. È un iniziazione estremamente violenta, non si capisce bene se sia reale o di carattere simbolico.
INIZIAZIONE: tema studiato principalmente da Van Gennep, uno studiosi tedesco, il primo teorico del rito, attraverso il volume "riti di passaggio" del 1909. Deriva dal latino "initium" e implica il cominciare una fase nuova della vita. È tipico delle culture orali ma anche nelle altre. Diverse definizioni della pratica. Lui lo descrive con la presenza di tre fasi:
- Separazione - rispetto a vita e situazione precedente
- Margine - fase di transizione, non si appartiene a niente
- Aggregazione - si ritorna dagli altri, con uno status diverso. È la fase più importante.
Si distinguono INIZIAZIONI GENERALI (tipiche per il passaggio di età,...
riguardano tutti) e INIZIAZIONI SPECIALI (riguardano solo alcuni). Fa riferimento a civiltà orali, dove per raggiungere il nuovo status dato dal passaggio di età si deve praticare e superare l'iniziazione - i giovani vengono portati al di fuori del villaggio per affrontare il passaggio (separazione). A questo punto affrontano una serie di esperienze di carattere culturale e fisico, che possono essere sia piccole e simboliche che più invadenti. Non tutti gli iniziati però la passano, e a quel punto al rientro della comunità rimangono in uno stato di marginalità, oppure muoiono. Chi ha passato le prove invece si aggrega al gruppo, portandosi dietro le tracce del mutamento. Queste fasi di passaggio si ritrovano in tutte le civiltà e anche nelle civiltà attuali - entrare nel servizio militare, passaggio all'età adulta (nel mondo femminile il rito di passaggio è rappresentato dal menarca, mentre nel maschiolo si deve sottolineare sul piano rituale). Tra gli studiosi che hanno ripreso questa ripartizione rientra Turner. Ha rinominato la distinzione di Van Genner parlando di:
- Riti PRELIMINARI - prima di superare il confine
- Riti LIMINARI - si è nel confine
- Riti POSTLIMINARI - si ha superato il confine
Questa descrizione è stata utilizzata anche per descrivere le festività con la loro interruzione del tempo.
Eliade studia in particolare la fase della marginalità - per rinnovare il proprio status occorre eliminare la fase precedente, abbandonarla. Questa fase è caratterizzata da simboli di morte, come anche l'idea stessa che debba scorrere del sangue.
RITO DI FONDAZIONE: Eliade prende esempio dalla ballata di Mastro Manole. Si vuole costruire una cattedrale, la Curtea de Arges. Il Mastro, a capo del cantiere, ha difficoltà perché ogni notte ciò che si è costruito crolla. In
Il significato di carattere universale è quello di esercitare un'attività di ermeneutica - dare interpretazione - un'ermeneutica senza fine, perché il sacro è inoggettivabile e infinito.
- Capire che significati le culture danno ai simboli
- Capire il significato universale che i simboli possiedono, al di là delle singole culture.
Tale però non è solamente conoscitiva, ma Eliade considera la disciplina come un "nuovo umanesimo", che nasce con l'incontro/assimilazione con le civiltà dell'oriente - assume così connotazioni di disciplina di salvezza.
CRITICHE: presupposti troppo forti e legati alla sfera intellettuale filosofica
ORIENTAMENTO DELLE PROSPETTIVE STORICHE E STORICISTE: se la fenomenologia presuppone qualcosa che si manifesta, il sacro, lo storicismo parla prevalentemente di fatti religiosi. Fatto da "factum" (facere, fare), dunque la storia delle religioni si
occupa di qualcosa che è stato fatto in ambito religioso. Tali sono fatti dall'attività umana, dall'uomo (anche qua allontanamento dalla fenomenologia, che fa riferimento alla dimensione sacra e non all'uomo). Si sviluppano principalmente in Italia, qui studiosi anche da tutto il mondo sviluppano maggiormente teorie. Petazzoni: cattedra dal 1923. Qui in Italia si sviluppa tardi la Storia delle religioni, per delle ragioni culturali, poco sensibili alla disciplina. La cultura al tempo era in un certo senso arbitrata da Croce (filosofo), che aveva un atteggiamento sostanzialmente negativo, e per la sua ottica filosofica la religione non era forma di sapere autonoma, ma derivata (da arte e filosofia), e nemmeno il metodo comparativo andava bene, perché le discipline umanistiche hanno una mutevolezza alla base; dunque, e religioni non possono essere comparate e classificate. Omodeo, suo allievo, in più aggiunge che non si può comparare ilIl cristianesimo e i suoi riti sono confrontati con riti che si riscontrano in contesti e ambiti storici diversi, irripetibili. Allo stesso tempo, la Chiesa è ostile agli studi sulle religioni (contemplato solo il cristianesimo, religione vera). È diffusa anche la cultura positivista, che non manifestava particolare interesse e considerava la religione come fase di sviluppo dell'umanità superata dalla scienza.
Petazzoni si considera allievo di Croce, accogliendone alcuni aspetti storici. Si definisce storicista in quanto considera i fatti, che devono essere studiati inseriti nella catena causale (fatto conseguenza e causa di altri eventi) e mettendoli in rapporto con altri fatti sociali della cultura, immergendoli dunque nel contesto (idea tratta dal funzionalismo). Cerca di fondare autonomia religione e metodo comparativo usando dei metodi diversi da quelli di Croce. Teorizza la disciplina come associazione di storicismo e fenomenologia. Le religioni sono delle risposte a esigenze esistenziali profonde.
Dopo la WWII fondata l'Associazione Internazionale di Storia delle religioni, di cui Petazzoni divenne presidente. I suoi successori non condividono però la sua visione sulla disciplina, di apertura verso la fenomenologia, e tentano di ridefinirla allontanandosi da tale.- Studi sugli esseri supremi - critica al monoteismo primordiale
- Studi sul tema del mito - concetto quasi del tutto condiviso, racconto che fonda la realtà attuale (Malinowski). Costituisce la Carta fondativa di una civiltà orale, l'espressione della struttura, ne giustifica la realtà attuale. Fornisce il fondamento delle realtà esistenziali, come la morte (mito delle isole Trobriand, vecchia che va al mare con la nipotina, si immerge e si spoglia della sua vecchia pelle, mutando, ringiovanendo. La nipote che non la riconosce la manda via, e la vecchia rientra in acqua per riprendere la vecchia pelle e rimetterla: da quel momento nessun individuo può
più cambiare pellee ringiovanire, abbracciando la vecchiaia e la morte)).