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IN EXCELSIS
L’inizio: la creazione
Nel Corano c’è una descrizione meno particolareggiata e alcuni passi sono simili alla Bibbia; nella
Genesi c’è un’altra versione della creazione: in epoca jahwista (X sec) prima c’è la creazione
dell’uomo, poi gli altri elementi. Nel NT la creazione è descritta in brevi menzioni xchè è una
dottrina data x scontata x un ebreo, non c’è necessità di ridiscuterne (Gesù è definito strumento e
fine della creazione).
Peccato di Adamo: è la 1° persona a cui dio si rivolge, è una 1° forma di rivelazione. Nel Corano
c’è la situazione di Adamo ricalcata dalla Genesi. In Bibbia e Corano non c’è una dottrina sulle
conseguenze del peccato originale sull’umanità come nel NT.
Un solo dio: che cosa comunica la rivelazione? Il monoteismo + riferimento ai comportamenti che
l’uomo dovrà tenere, in alcuni testi non solo si vieta il culto di altri dei, ma se ne nega l’esistenza.
Al monoteismo d’Israele è preceduto il politeismo: l’instaurazione del monoteismo è una grande
svolta nella storia religiosa dell’umanità; nel NT il tema del monoteismo non compare xchè non c’è
motivo di ridiscuterne la questione.
Nel Corano il tema del monoteismo occupa uno spazio ampissimo e all’affermazione dell’unicità si
collega quella di bontà e potenza + critica alla dottrina della trinità come forma di politeismo.
L’onnipotente: gli attributi assegnati dalle 3 religioni a dio sono: 6
1. Potere
: provato dalla sua attività creatrice e interventi nella storia ( a differenza del mondo
geco-romano, la storia non è un insieme di fatti imprevedibili, ma un disegno divino)
2. Onnipotenza
: soprattutto nell’apocalisse e dossologie (lodi x dio)
3. Dio come guida : nei confronti di tutto ciò che esiste
Nel Corano la presenza di dio è decisiva (potrebbe distruggere tutto e ricreare), anche il possesso
della fede discende da dio + nel Corano c’è un radicale fatalismo: lo scopo di Maometto è
affermare l’onnipotenza divina anche a costo di ridurre la libertà dell’uomo. Nella Bibbia ebraica ci
sono passi in cui si afferma che dio può anche astenersi dall’esercitare l’onnipotenza e lasciare
all’uomo la libera scelta (esiste nell’uomo una capacità di scelta riconosciuta da dio).
Giusto e buono: gli attributi principali di dio sono giustizia e misericordia (dio che da un lato impone
regole e dall’altro dà sicurezza della sua giustizia).
Buono e giusto: nel NT spesso dio è rappresentato come un padre, l’amore di dio si manifesta
attraverso Gesù.
Anche nel Corano si tratta la bontà divina, tutte le sure (eccetto 9) iniziano con clemente e
misericordioso. L’amore è rivolto soprattutto a persone particolari: servi, fedeli, buoni, pazienti. A
differenza delle Bibbia, il Corano attribuisce a dio una giustizia retributiva, indipendente dalla
bontà.
Come conoscerlo: sia nella Bibbia che nel Corano non c’è una trattazione sistematica della natura
divina; soprattutto nel Corano, brevi definizioni in cui xò la figura divina è definita con grande
ricchezza, x es.:
“Egli è il Primo, Egli è l’Ultimo, Egli è il dispiegato, Egli è l’Intimo”
= dio presente in ogni elemento del reale come creatore, provvidenza, guida, ma la sua esistenza
non è accessibile all’uomo.
Nella Bibbia, Paolo dice che il 1° grado di conoscenza è attraverso la testimonianza del creato
(comunque parziale e insufficiente), ci sono lim invalicabili anche x l’uomo + religioso.
La dottrina primaria di una religione del libro è il rifiuto della religione naturale: sul creato si eleva
come mezzo di conoscenza la rivelazione di dio all’uomo.
Nel 1° libro della Bibbia, dio compare in + situazioni successive alla creazione, ma la sua presenza
p normale, ovvia:
- Noè: circostanza in cui dio dice che avrebbe imposto ordini a tutti gli uomini (in realtà non
esiste ancora il popolo ebreo). I comandi a Noè sono di non mangiare carne che ha in sé il
sangue e non commettere omicidio. Noè è visto come il nuovo Adamo (unico sulla terra),
c’è affinità tra l’umanità che inizia con Adamo e quella che ricomincia con Noè. Dopo Noè è
introdotto un dio che istituisce un rapporto con l’uomo sotto forma di patto, a cui si
accompagna la prescrizione di regole (il concetto biblico di rivelazione è sempre legato alla
prescrizione di regole comportamentali)
- Abramo: abbandono della terra x una nuova (istituzione di una nazione, condizione x
effettuare il rapporto dio/uomo), è dio che sceglie le persone a cui rivolgersi, x es. profeti
- Mosè: il 1° contatto è sul monte Oreb, quando dio comunica il proprio nome (Esodo): 7
- “Io sono colui che sono”. 2 spiegazioni:
- dio è fonte di ogni tipo di esistenza
- semplice dichiarazione di esistenza e trascendenza (della sua
natura si può solo sapere che è)
La conoscenza che l’uomo ha di dio non
è solo un possesso teorico, ma
presupposto x il legame dio/uomo.
NT: si differenzia dall’ebraismo sui lim di
conoscenza di dio. Gesù ha la funzione di comunicare una conoscenza di dio non contrastante con
l’ebraismo, ma con caratteri parzialmente nuovi:
“Tutto mi è stato dato dal padre e nessuno conosce il figlio se non il padre né alcuno conosce il
padre se non il figlio e colui al quale il figlio vorrà rivelarlo”.
Gesù rivendica la propria funzione d’intermediazione + non fa mistero della propria convinzione di
collocarsi ad un liv superiore rispetto agli altri uomini: è l’unico che conosce dio. Il linguaggio usato
induce a pensare che considerasse di avere una conoscenza tot ed esauriente, è l’unico strumento
con cui gli uomini possono arrivare alla conoscenza divina (l figlio ha la possibilità di scegliere le
persone a cui rivelare la conoscenza divina, xò non si dichiara di volerla comunicare a tutti: Gesù
parla di progetti universalistici solo dopo la resurrezione, non è + storicamente affidabile). Gesù
non ha alcuna intenzione di modificare le regole vigenti, ma vi è una tot fedeltà all’insegnamento
dei profeti e affermazione dell’eternità della legge mosaica:
“Non crediate che io sia venuto ad abrogare le leggi e i profeti, ma a compiere”.
“Non sono venuto da me stesso, ma colui che mi ha mandato e che voi non conoscete è verace”.
“Io sono la via, la verità, la vita”.
Dopo la rivelazione
Islam: dio ha 100 attributi (n. simbolico con significato di dominio assoluto della realtà).
Ebraismo/cristianesimo: non c’è una specificazione numerica, ma comunque tot controllo sul
creato.
Nelle 3 religioni, dio ha un continuo potere sulla storia, si fa conoscere agli uomini attraverso la
rivelazione, comunica la sua volontà con regole, pronuncia giudizi su come gli uomini la eseguono.
Nel Corano dio stabilisce premi e castighi in base alla condotta; nella Bibbia il rispetto e il mancato
rispetto portano a conseguenze ineluttabili. La differenza col Corano è che dio interviene in ogni
aspetto del reale con ugual interesse ed esercita la sua sovranità sul mondo con criteri diversi
dall’uomo.
Gli uomini di dio. Patti di fondazione
Il problema degli altri è presente xchè l’AT è stato redatto in un lunghissimo periodo di t in cui è
stato possibile avere relazioni con gli altri. Nel NT la comunità cristiana era costituita da ebrei (si
considera appartenente all’ebraismo). 8
Prima del monoteismo, lunghissimo periodo di politeismo, poi fase in cui il re come divinità
nazionale d’Israele divenne unico dio (gli altri dei perdono valore).
Il monoteismo è caratterizzato da:
- Concetto di alleanza uomo/dio
- Elezione: convinzione di essere il popolo eletto e che ha stretto un patto con l’unico dio
La discendenza di Adamo: dopo 10 generazioni c’è Noè, dopo altre 10 c’è Abramo che compare
improvvisamente, dio gli ordina di cambiare terra verso la terra che gli mostrerà con la promessa di
una ricca discendenza. Non si sa che tipo di conoscenza divina avesse Abramo e xchè accetta,
Abramo non ha figli, manifesta fiducia nel potere di dio xciò è meritevole di ricompensa divina.
Israele sceglie il tema del patto x produrre un’autodefinizione e diffondere al proprio int
un’immagine della propria origine al + alto livello (il popolo che ha un rapporto speciale con dio)
La richiesta di circoncisione è un suggello dell’alleanza (già praticata all’ext come rito d’iniziazione,
segno di fertilità e appartenenza ad un gruppo).
Il patto dio/Abramo è il momento di nascita dell’ebraismo. Nel NT di nuovo c’è la nozione di patto
xò con caratteristiche nuove: è il simbolo della nuova alleanza (calice), si sottolinea la superiorità
del presente (Gesù) sul passato d’Israele. Gesù ha un ruolo di mediatore e iniziatore di una fase
nuova nella storia dei rapporti dio/Israele. È definito sommo sacerdote, il suo rapporto con dio è in
termini di figliolanza.
Maometto è definito messaggero, sulla linea di coloro che svolsero in passato un compito analogo
al suo.
L’Abramo dell’Islam
Maometto presenta la rivelazione in relazione a quella della Bibbia ebraica (menziona l’arcangelo
Gabriele come tramite di rivelazione): molte sezioni del Corano manifestano stima x Israele,
Abramo, Mosè = riconoscimento della comune fede in un dio unico, il grande merito di Abramo è di
aver sostenuto il monoteismo). Sia ebraismo che Islam risalgono ad Abramo definito monoteista
puro (‘hanif’), in opposizione all’idolatria.
La figura di Ismaele (figlio di Abramo e Agar): nel Corano è nominato insieme ad altri profeti
(Ismaele e Abramo erigono la kaba: edificio cubico int alla Mecca). Secondo una tradizione antica
l’origine del popolo ebraico risale a Ismaele, è in parte ripreso dal Corano (x es. circoncisione). Nel
Corano anche Gesù è citato come messaggero in un’epoca precedente a Maometto e come
annunciatore di Maometto.
Gesù, Paolo e Israele
Nei vangeli molte affermazioni intese a confermare la validità ebraica della legge mosaica; Gesù
non ha nessuna intenzione di modificare le regole vigenti, ma piuttosto di fare in modo che si
compiano e che si diffo