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LA DESCRIZIONE IMPRESSIONISTICA DI CONRAD
È nelle parti di testo in cui la narrazione è condotta in terza persona che sono evidenti le qualità
descrittive tipiche di Conrad: una meticolosa attenzione al dettaglio fisico, ai gesti significativi, al
movimento.
È proprio la descrizione del mondo esterno, quello che Conrad stesso nella Preface chiama “visible
universe”, la responsabile della maggior parte della tessitura figurativa del nostro testo.
L’impressionismo letterario aveva in comune con quello pittorico una rappresentazione del vero
secondo l’impressione personale dell’artista, in modo rapido e sintetico.
Lo scrittore impressionista non aspira più a vivere in modo ordinato e preciso la realtà, quanto piuttosto
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a suggerire , cogliere e ricreare per il lettore l’impressione del momento.
Tutto questo suggerisce una relazione con le dottrine estetiche di Hulme e di quel gruppo di poeti che
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Pound definì “Imagistes” che sono risultati essere debitori di qualcosa all’esempio di Conrad. Se
esaminiamo un’affermazione di Pound sull’immagine, “An image is that which presents an intellectual
and emotional complex in an instant of time” vediamo come essa si possa avvicinare all’operazione
artistica di Conrad che è soprattutto un’operazione soggettiva in quanto al sua arte non è basata sulle
forme esteriori dell’impressionismo. Perciò l’artista organizza nell’immagine quello che è il risultato al
tempo stesso di conoscenza e di emozione.
La facoltà metaforica conradiana viene stimolata nei momenti di crisi emotive e morali e nelle scene di
azione concentrata e accelerata, e distingue la produzione di immagini in due tendenze che indica con i
termini di inwardness e outwardness, dove le ultime sono quelle finalizzate “a rendere la massima
giustizia all’universo visibile” mentre le prime sono volte alla rappresentazione dei contenuti soggettivi.
The Nigger of the Narcissus occupa una posizione cruciale nell’itinerario figurativo di Conrad: costituisce
l’unico testo in cui le immagini “esteriori” sono la maggioranza, in cui perciò l’impressionismo di Conrad
è ancora un po’ troppo sensoriale, non ha cioè ancora raggiunto il suo carattere distintivo di
rappresentazione degli stati interiori.
Siccome l’immagine “interiore” tende a oggettivizzare dei contenuti o delle operazioni mentali e
l’immagine “esteriore” conferisce alle impressioni sensoriali un contenuto emotivo o intuitivo, entrambe
2 La Preface a The Nigger of the “Narcissus” contiene tutte le parole chiave della teoria simbolista: i termini mistery ed
enigma, ricorrenti anche nella sua narrativa, avevano per Conrad un valore simbolico. Le stesse immagini ricorrenti di
clouds e veils sono finalizzate a suggerire un regno di misteri dietro il velo delle apparenza superficiali. Sempre nella Preface
il potere delle parole è espresso dalla formula chiaramente simbolista di “magic suggestiveness” che costituisce una
sorprendente equivalenza con la definizione baudelairiana della poesia.
3 Nel 1912 Pound definì per la prima volta Aldington e Doolittle “Imagistes” e nell’ottobre dello stesso anno usò il termine per
la stampa per la prima volta facendo riferimento alla poetica di Hulme.
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tendono verso un centro comune di comprensione immaginativa che si può riferire allo scopo enunciato
nella Preface quando si parla delle sforzo.
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La spettacolarità nelle descrizioni di Conrad è un aspetto essenziale come dimostra quanto si asserisce
in A Personal Record a proposito della sua ferma convinzione che l’ottetto dell’universo è “purely
spectacular”, principio estetico che ancora una volta può essere derivato dalla Preface che dichiara che
l’opera d’arte può essere comunicata solo attraverso i sensi e quindi un’opera che aspiri a rappresentare
una realtà concepita come spettacolo deve essa stessa contenere gli elementi spettacolari. Sono
numerosissimi in The Nigger of the Narcissus le similitudini visive che si traducono nel testo in vivide
immagini del mare, del cielo, della nave stessa. Si tratta di immagini che creano una sorta di effetto
visivo tanto da renderne possibile una lettura nei termini “imagisti”.
È importante questo parallelismo con la poetica degli Imagisti perché mette in evidenza il valore
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realistico che le immagini di Conrad condividono con quelle di questo gruppo di poeti. L’uso che Conrad
fa delle figure retoriche non risponde alle tradizionali convenzioni della rappresentazione ma proprio a
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questa esigenza di una rappresentazione fedele della sua percezione . Possiamo definire le sue metafore
in congiunzione con il concetto aristotelico di “mimesi”, cioè con quell’operazione simbolica di immagini
che scaturisce dal coinvolgimento del romanziere con i dati sensibili e le implicazioni emotive di una
realtà vissuta.
Per tutto il secolo si è infatti assistito, sul piano filosofico-estetico, allo sviluppo di un’ampia riflessione
sulla natura simbolica dell’arte e, sul piano della produzione artistica e letteraria, alla ricerca di effetti
simbolici.
LE CONFIGURAZIONI DISCORSIVE
La serie di immagini che è stato possibile individuare nel testo è quella legata l tema della mortalità e si
tratta di una famiglia di immagini che si dirige verso la crisi centrale del romanzo. La dichiarata
intenzione di Conrad era di fare di Jimmy (così Wait viene familiarmente chiamato dai suoi compagni)
“the centre of the ship’s collective psychology and the pivot of the action”.
Infatti, qualunque altra cosa noi possiamo vedere in lui, resta fermo il fatto che si tratti di un moribondo
e che la sua lunga agonia, la sua morte finale e il suo successivo seppellimento in mare, sono eventi
4 È interessante notare l’uso insolito in Conrad della ricorrente giustapposizione luce-ombra che annuncia la nera interiorità
di molti dei suoi racconti successive dove costituisce uno dei maggiori veicolo della concezione simbolica. La luce e l’ombra
sono finalizzate a una rappresentazione quasi teatrale degli oggetti e dei personaggi: sono un utilissimo mezzo per la ricerca
di fedeltà all’universo visibile.
5 Nel suo tentativo di essere più fedele possibile all’universo e di proiettare nel panorama rappresentato la propria verità
interiore, Conrad stabile una forma di realismo personale non lontana da quella di Ford.
6 La prosa di Conrad mantiene sempre le sue caratteristiche di sobrietà e di efficacia narrativa ed espositiva, anche nei
momenti di alta densità metaforica. 10
essenziali sia dell’azione che della psicologia collettiva. Jimmy rappresenta perciò sia un personaggio in
carne ed ossa, sia una figura simbolica.
Un buon numero di immagini di morte si riferisce direttamente a Jimmy. Il suo primo attacco di tosse,
sintomo della malattia, risuona nel castello della nave “like two expsosions in a vault”. Con l’avvicinarsi
della sua agonia le immagini di morte diventano sempre più esplicite.
L’influenza metaforica dell’amica velata di Jimmy si estende oltre la sua stessa persona fino al momento
in cui la more ha designato la sua vittima come sembra dire una frase contenuta nel secondo capitolo,
quando Jimmy compare tra i marinai che stanno serenamente conversando durante l a prima sera dalla
loro traversata che, fino a quel punto, sembrava iniziare in un clima di pace.
Le prime immagini di morte sono già presenti nel primo capitolo.
Quando Donkin esce furtivo dalla cabina di Jimmy dopo che quest’ultimo è morto, l’impressione che ha
del mondo della nave è definita dal un’immagine sepolcrale.
Il motivo della morte appena individuato crea perciò una sorta di configurazione discorsiva nei termini in
cui viene definita ne Dictionnarire di Greimas-Courtés: “le configurazioni discorsive appaiono come dei
micro-racconti che possiedono un’organizzazione sintattico-semantica autonoma e suscettibile di
integrarsi in unità discorsive più vaste acquisendo dei significati funzionali corrispondenti al dispositivo
d’insieme”.
Una figura lessematica non si realizza mai in modo identico nel discorso ed è molto facile che essa
sconfini dall’ambito dell’enunciato per esplicare le proprie potenzialità in una “rete figurativa relazionale
che si estende su intere sequenze costituendovi delle configurazioni discorsive dotate di una loro
propria organizzazione all’interno del discorso”.
Se ci si mette dal punto di vista della produzione del testo, si deve necessariamente invertire
l’operazione e riconoscere la priorità logica dei ruoli tematici che si scelgono delle figure per svilupparle
in “percorsi figurativi tenendo conto implicitamente di tutte le configurazioni del discorso manifestato”.
Jimmy svolge un ruolo attanziale: secondo la lettura più superficiale svolge la funzione di ostacolo
all’interno di uno schema attanziale il cui asse del desiderio, che ha come Attante-Soggetto l’intero
equipaggio del Narcissus, pone come Attante-Oggetto il ritorno nel porto di Londra, cioè la vita dopo
averla rischiata ed è legato al ruolo tematico della morte.
Attraverso l’analisi del discorso possiamo cogliere la complessità e la profonda ambiguità del testo e
quindi il suo senso più profondo. All’interno di ogni testo vengono individuati due piani: quello
superficiale, che è il piano della coscienza dell’autore, delle sue intenzioni dichiarate, della sua storia
costruite e quello profondo dell’inconscio, il quale ultimo, smentendo le intenzioni dell’autore, narra
un’altra storia, presenta cioè ciò che l’autore non voleva presentare e che anzi negava.
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L’operazione di Conrad in The Nigger of the Narcissus consisterebbe nell’espellere da sé,
negativizzandoli, quei lati della su stessa coscienza che non vuole riconoscere e ammettere.
Se esaminiamo il ruolo tematico della morte scopriamo che il suo vero senso consiste in un’ambiguità. Il
tema della morte che Jimmy introduce e fa circolare sul Narcissus come un fantasma appare in un primo
tempo come la crisi stessa.
Jimmy presenta dunque un’ambiguità, è contraddittorio e ambivalente. Da una parte incarna
un’apparenza di ordine e di civiltà, è corretto nei modi, nel linguaggio; dall’altra si scorgono in lui
elementi della natura, del suo essere “selvaggio”, la brutalità del viso e la voce cavernosa. L’ambivalenza
di Jimmy corrisponde all’ambivalenza più gen