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PARTE SECONDA
LO STATO DI DERIVAZIONE LIBERALE
CAPITOLO I
LA FORMA DI STATO
Lo stato è ormai definito “stato costituzionale” → improntato a:
• principio della priorità del ruolo dell'individuo nella società → eguaglianza, libertà, partecipazione diretta e
indiretta dell'individuo al potere statale;
• riconoscimento di una larga sfera di diritti e garanzie → limitazione e ripartizione del potere:
→ miglior esercizio delle funzioni pubbliche e controllo inter-potere;
→ tale sistema di garanzie è essenziale per la qualificazione dello stato costituzionale, in quanto espressione di
una società aperta. Sezione I
IL POTERE LIMITATO
1. L'affermarsi dello stato liberale e la sua evoluzione. Lo stato sociale
Stato liberale (si sviluppò in Inghilterra nl XVII secolo con la “Gloriosa Rivoluzione” del 1688-1689, si consolidò
progressivamente in Europa dopo la rivoluzione francese del 1789 e negli Stati Uniti dalla guerra di
indipendenza del 1776) → caratteristica essenziale: limitazione dell'assolutismo sovrano e conquista di un
sistema di garanzie nei confronti del potere politico (ideologia liberale) → radici nella storia europea:
• autonomie comunali medioevali;
• assemblee e consigli rappresentativi dei ceti (clero, nobiltà, borghesia);
• autonomia dei giudici;
• concezione cristiana del valore della persona umana;
• lotta per la libertà religiosa, premessa per la lotta per le libertà politiche;
→ durante l'assolutismo erano rimaste aree parzialmente libere dall'ingerenza del sovrano e strumenti di
limitazione del suo potere → eventi che diedero origine allo stato liberale (dal XVII sec.):
• Gloriosa rivoluzione inglese → il parlamento diviene centro di confronto tra re e membri delle camere: il
potere assoluto viene limitato, nasce il governo parlamentare (estraniarsi del re dalla lotta politica e
attribuzione del potere governativo a un gruppo di personalità politiche che hanno la fiducia del
parlamento);
• Rivoluzione americana → emancipazione economica e poi politica → lotta di una nuova società liberale
contro la vecchia monarchica e aristocratica → rilevanza del pluralismo istituzionale e valorizzazione delle
comunità intermedie (federalismo); diritti di libertà antecedenti all'intervento del legislatore; giudice anche
come fonte di produzione creativa del diritto;
• Rivoluzione francese → si diffondono i principi di libertà e uguaglianza → concetto unitario di nazione come
entità generale e indifferenziata in cui si concentra la sovranità esprimentesi tramite potere costituente,
trasferimento della sovranità nel parlamento, preminenza della legge che viene soltanto interpretata dai
giudici
→ Le rivoluzioni liberali introdussero regimi di tipo oligarchico → borghesia: unica classe rappresentata negli
organi costituzionali.
→ Principi liberali → hanno carattere giuridico: la pretesa che ne era l’oggetto consisteva in un'aspettativa di
disciplina legale che eliminasse gli ostacoli giuridici alla loro utilizzazione → la borghesia ha già la disponibilità
economica per godere dei diritti, una volta garantiti):
• uguaglianza → reazione alle posizioni di privilegio ereditario della nobiltà;
• libertà:
◦ libertà civili → garanzia del cittadino dalle ingerenze del potere politico;
◦ libertà politiche → garanzie volte ad assicurare al cittadino la partecipazione alla vita pubblica;
• separazione dei poteri. 42
A metà dell'800 lo stato liberale dovette fronteggiare la minaccia sorgente dalla ideologia socialista e
dall'organizzarsi delle classi popolari ancora escluse dal potere politico (1848) → Lo stato liberale recepì alcuni
valori del socialismo → Stato sociale (o Welfare State) → cause:
• estensione del diritto di voto → suffragio universale → allargamento della base sociale dello stato → nascita
dei sindacati e dei partiti di massa → i partiti diventano organizzazioni permanenti → si indebolisce il ruolo di
preminenza del parlamento liberale → il parlamento, comunque, rimane l'unica struttura politica
rappresentativa; è, piuttosto, nella legislazione elettorale che il ruolo dei partiti assume tutta la sua rilevanza
(suffragio universale e voto femminile; metodo proporzionale);
• l'affacciarsi delle classi subalterne chiede allo stato interventi nel capo economico-sociale per risolvere
problemi che non erano avvertiti da una borghesia autosufficiente → lo stato interventista e assistenziale
subentra allo stato astensionista → diritti economici e sociali → ruolo attivo dello stato nel soddisfare l'esigenza
di pieno sviluppo della persona e l'effettiva partecipazione dei singoli e dei gruppi alla formazione delle decisioni
politiche;
• profonda trasformazione economica dovuta alla prima guerra mondiale: la totalità delle iniziative
economiche fu sottoposta a una rigida disciplina pubblica per esigenze di guerra → intervento dello stato
nell'economia.
Negli ultimi tempi si è assistito ad ulteriori cambiamenti:
• importanza sempre maggiore dei tecnici rispetto ai politici → trasformazione nella titolarità del potere → c.d.
tecno-democrazia;
• emergere sempre maggiore degli interessi settoriali in conflitto con quelli generali → le numerose istanze
settoriali non trovano adeguata considerazione da parte delle strutture pubbliche o da parte dei partiti →
assumono importanza i sindacati e sono numerose le iniziative associative che tendono a trasferire al voto diretto
dell'elettorato o al governo o al parlamento (senza passare per i partiti) la soluzione di problemi emergenti →
c.d. stato corporativo. Sezione II
LA POSIZIONE DEL CITTADINO NELLO STATO
2. Eguaglianza giuridica, la libertà e i diritti dell'uomo
Regime delle libertà dello stato liberale:
→ punto di partenza: eguaglianza giuridica di tutti i soggetti (intesa come diritto naturale → es. Dichiarazione
dei diritti francese del 1789): unico regime delle libertà, regolato da un'unica fonte (la costituzione) → rottura
con gli ordinamenti precedenti che si basavano sull'ineguaglianza giuridica dei soggetti (diversi stati territoriali e
sociali);
→ libertà = capacità del singolo di fare tutto ciò che non nuoce ad altro individuo → la regola è l'autonomia
individuale; le eccezioni sono i suoi limiti (finalizzati sempre alla garanzia della libertà altrui);
→ cittadino che gode del regime di libertà = cittadino indipendente e possessore della propria persona →
concetto astratto e generico di cittadino che si incarna nel maschio adulto;
→ disciplina dei diritti:
• dapprima: nelle Dichiarazioni → es. Dichiarazione francese del 1789, Dichiarazione della Virginia del 1776,
Bill of Rights americano del 1791;
• poi: inseriti nelle Costituzioni → es. Olanda, Belgio, Statuto Albertino, Lussemburgo, Irlanda, Germania, Italia;
• infine: in Convenzioni internazionali → es. Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (1948), Patto
internazionale sui diritti civili e politici e Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (1966), CEDU
(1950), Carta europea dei diritti fondamentali (2000):
→ diffusione di modelli omogenei di diritti;
→ diverse generazioni di diritti.
a) I diritti civili e politici e il prevalere del concetto di libertà “negativa”
Diritti civili
Esigenza iniziale → protezione del singolo da interferenze da parte del potere politico:
→ diritti a tutela della libertà della persona in termini di obbligo giuridico di astensione da parte dello stato
(libertà negative) → non interferenza o non impedimento;
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→ diritti intesi come fondamentali e inviolabili (→ diritti innati e intangibili anche da parte dei parlamenti →
anteriorità dei diritti rispetto al potere dello stato);
• ordinamento inglese e americano → ruolo primario del potere giudiziario incaricato di enucleare i diritti
interpretando la costituzione (consuetudinaria o scritta);
• ordinamento francese → ruolo primario dell'assemblea legislativa → diritti = programma per il legislatore →
i diritti vengono positivizzati:
→ priorità delle libertà negative sulle libertà positive → libertà personale (habeas corpus), libertà di movimento,
libertà famigliare, proprietà privata, libertà di pensiero e sue manifestazioni, libertà di riunione e assemblea.
Diritti politici
Lo stato doveva agevolare e garantire (libertà positive) la partecipazione del singolo alla vita associata attraverso
i diritti di elettorato attivo e passivo, di petizione, di partecipazione a referendum e di formazione di partiti
L'idea liberale di liberà ha contribuito alla costruzione di un rapporto di separazione tra sfera privata e sfera
pubblica, tra società civile e stato.
b) La tutela dei diritti civili e politici. La sospensione dei diritti
Forme di garanzia dei diritti civili e politici:
• ripartizione del potere fra organi (consente controlli reciproci evitando abusi ai danni dei titolari dei diritti);
• riserva di legge → la materia dei diritti è sottratta ad eventuale arbitrii del governo;
• non sottoposizione a revisione della normativa in tema di diritti;
• forme di garanzie giurisdizionali → prima nei confronti della pubblica amministrazione, poi anche nei
confronti dei parlamenti (tribunali costituzionali).
Le norme costituzionali in tema di diritti e le loro garanzie possono essere sospese in caso di situazioni di grave
emergenza interna o internazionale prefigurate dalla stessa costituzione, da fonti legislative o fondate sul
principio di necessità → le razionalizzazioni normative dopo la seconda guerra mondiale, tendono a
salvaguardare un nucleo di garanzie ritenuto incomprimibile.
c) I diritti sociali ed economici nella evoluzione dello stato liberale
Passaggio dallo stato di diritto legale dell'800 allo stato costituzionale delle democrazie pluraliste:
→ riformulazione della teoria costituzionale delle libertà individuali;
→ al principio della libertà naturale si sostituisce il principio della libertà limitata (= valore che si colloca all'interno
di un ordinamento definito di valori superiori (costituzione) vincolante per gli stessi parlamenti);
→ dissoluzione della separazione tra sfera pubblica e privata;
→ evoluzione del concetto di personalità umana → personalità come valore spirituale ed etico collocato al vertice
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
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