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DEFINIZIONI DI DIRITTO.

Diversi significati della parola “diritto”.

Il diritto è l'insieme delle norme formate giuridicamente.

L'art.832 del Codice Civile dice che il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed

esclusivo entro i limiti e con l'osservanza degli obblighi stabiliti dall'ordinamento giuridico.

In questo caso la parola "diritto" ha un altro significato.

Diritto oggettivo.

Questa è la definizione di diritto oggettivo: l' insieme di regole che si applicano indistintamente in via generale e

astratta. Il diritto oggettivo non si riferisce ad un caso particolare, ma descrive ipotesi di fatti.

Il diritto oggettivo descrive la fattispecie, ovvero tutte le occasioni in cui, ipotesi di fatti descritte in modo

generale e astratto. Nel momento in cui un fatto reale è riconducibile ad una fattispecie, scatta l'applicazione

delle norme di diritto. Il confronto fra la fattispecie e il fatto accaduto si chiama sussunzione.

Quando accade un fatto, bisogna vedere se quel fatto è riconducibile ad una certa fattispecie e poi quali sono le

norme che regolano quella fattispecie. La riconduzione del fatto alla fattispecie a cui è riconducibile non è

semplice, perché ogni fattispecie discende a sua volta da altre fattispecie.

Le norme giuridiche non sono scritte a caso, ma sono ordinate in modo logico.

Nell'articolo, il diritto non è inteso in senso oggettivo: è inteso come qualcosa che spetta a qualcuno e che la

regola giuridica difende. Il diritto è soggettivo, fa capo ad un soggetto.

Diritto soggettivo.

Il diritto soggettivo è un insieme di interessi che la norma di diritto si impegna a proteggere dalle pretese

illegittime di terzi. In questo caso, il diritto tutela il proprietario dagli interessi illegittimi di un soggetto

confliggente.

Il diritto soggettivo attribuisce protezione a degli interessi, a discapito di altri. Fra due soggetti che hanno

interessi confliggenti, il diritto difenderà gli interessi di uno, a discapito di quelli dell'altro.

Il diritto può, poi, limitare gli interessi del soggetto proprietario in nome dell'interesse pubblico.

Ad esempio, il diritto regola gli atti emulativi, ovvero tutti quegli atti che non hanno altro scopo che dar fastidio

al vicino. Quindi, nel caso degli atti emulativi, non prevale l'interesse del proprietario, ma quello dei vicini.

Pensiamo a due proprietari di spazi limitrofi che vogliono utilizzare i propri spazi in modi tra loro incompatibili.

Esistono delle regole che in via generale disciplinano il corretto uso del territorio e degli spazi.

Esiste poi una norma che regola il caso specifico: l'art.844 sulle immissioni, che dice che il proprietario non può

impedire queste attività, a meno che non superino i limiti della normale tollerabilità. Il proprietario non può

superare questi limiti.

Nel definire la normale tollerabilità si tiene conto della condizione degli spazi.

I conflitti vengono risolti attraverso l'applicazione delle norme di diritto.

Pensiamo ancora ad un altra definizione della parola diritto: Tizio ha prestato dei soldi a Caio e ha diritto a

riaverli indietro. C'è un conflitto di interessi e c'è un interesse che prevale su un altro, ma c'è anche una

differenza rispetto al caso precedente. Nel primo caso il mio interesse sulla proprietà di un oggetto è tutelato

dagli interessi di chiunque altro.

Nel secondo caso, invece, il diritto di essere ripagato non mi è riconosciuto nei confronti di tutti, ma solo nei

confronti del soggetto debitore.

I diritti soggettivi, infatti, si dividono in assoluti e relativi.

Diritto soggettivo assoluto.

Il diritto assoluto è riferito alla totalità dei consociati, a cui corrisponde un dovere di astensione (se un

imprenditore ha un marchio registrato ha un diritto esclusivo su quel marchio, che gli altri non potranno

utilizzare, hanno il dovere di astenersi dall'utilizzare quel marchio).

Diritto soggettivo relativo.

Il diritto relativo implica un obbligo di fare (Caio deve dare dei soldi a Tizio).

Da un lato il soggetto ha un diritto esclusivo, da cui la totalità dei consociati deve stare fuori.

Dall'altro, due soggetti con interessi contrastanti.

SOGGETTI GIURIDICI.

Un soggetto è titolare di diritti e di obblighi, stabiliti dalle regole di diritto.

I soggetti giuridici sono quelli che hanno capacità giuridica, ovvero la capacità di essere titolari di diritti e di

obblighi. Hanno la capacità giuridica le persone fisiche e gli enti giuridici.

Persone fisiche.

L' art.1 del Codice Civile dice che la capacità giuridica si acquista al momento della nascita.

Il comma 1 dice che il concepito ha una capacità giuridica limitata, che si limita all'aspettativa, ovvero alla

probabilità di proseguire nella titolarità di soggetto giuridico.

Il neonato è titolare di obblighi e diritti, tranne quelli che si acquisiscono con la maggiore età.

Quindi, un neonato può essere titolare di una casa, anche se, ovviamente, non può disporre di questo diritto.

Il minore, dunque, ha capacità giuridica, ma non ha capacità di agire.

Può agire attraverso un rappresentante, che agirà per conto e in nome del minore.

La legge assicura che questi rappresentanti agiscano nell'interesse del minore.

La capacità di agire è disciplinata dall'art. 2 del Codice Civile, che stabilisce che con la maggiore età il soggetto

acquisisce la capacità di agire. La titolarità di diritti e di obblighi e la capacità di agire si acquisiscono in

momenti diversi.

Gli enti giuridici.

Lo Stato, ad esempio, è un soggetto di diritto internazionale, pubblico e privato.

La differenza fra la persona fisica e l' ente giuridico è che la persona fisica esiste in natura, mentre l'ente

giuridico è una creazione del diritto, non è un essere umano.

Tuttavia, gli enti giuridici, sono trattati come se fossero dei soggetti.

Gli enti giuridici non agiscono in maniera diretta, perché non sono persone reali.

Esistono delle persone fisiche che agiscono per conto degli enti giuridici.

Queste persone rappresentano l'ente giuridico e agiscono giuridicamente con azioni che vengono imputate

all'ente giuridico.

La S.P.A è un ente giuridico: non è un soggetto fisico, ma è una creazione del diritto.

Chi agisce non è la S.P.A, ma le persone che la rappresentano.

Quindi, gli enti giuridici, agiscono tramite le persone fisiche che li rappresentano.

Le persone che agiscono, non lo fanno per se stesse, ma in nome dell'ente.

Tutti gli enti giuridici sono regolati giuridicamente in tutte le loro attività.

Il diritto regola tutto il ciclo di esistenza degli enti giuridici, dall'atto che ne sancisce la nascita a quello che ne

decreta la fine, oltre che tutte le attività.

La persona giuridica.

Cos'è la persona giuridica? Non corrisponde a ente giuridico!!!Le persone giuridiche sono un sottoinsieme degli

enti giuridici. La persona giuridica è un ente giuridico che ha autonomia patrimoniale perfetta, ovvero completa

separazione fra il patrimonio dell'ente e il patrimonio delle persone che lo costituiscono.

Ad esempio una S.R.L. la società risponde dei propri debiti esclusivamente con il proprio patrimonio e i soci

rispondono dei propri debiti solamente con il proprio patrimonio.

Una S.N.C, invece, è un ente giuridico, ma non è una persona giuridica, perché non ha autonomia patrimoniale

perfetta. Le persone giuridiche sono riconosciute, ma devono sottostare a determinati standard e controlli.

DIRITTI ASSOLUTI.

Diritti indisponibili.

Sono tutti quei diritti che l'ordinamento riconosce alle persone in quanto tali:

- diritto alla vita

- diritto alla salute e all'integrità fisica.

Questi diritti sono diritti assoluti (tutti hanno l'obbligo di rispettarli).

Questi diritti hanno una caratteristica distintiva: l'indisponibilità.

Non è possibile disporne in maniera illimitata: non è possibile fare ciò che si vuole con il proprio corpo e la

propria vita. In particolare, non si può disporre di tutti quegli atti che cagionano una diminuzione permanente

dell'integrità fisica. La legge regola questi aspetti, come ad esempio la donazione di organi.

Questi diritti sono assoggettati a delle norme che limitano la disponibilità, perché sono subordinati ad un

interesse di ordine superiore (interessi pubblici).

Perché non posso vendere un rene? Perché c'è un interesse pubblico superiore, che è quello di impedire che una

risorsa così importante e delicata venga attribuita secondo un criterio economico.

La limitazione

Diritti di personalità.

Sono i diritti che riguardano il modo in cui la persona si presenta all'esterno.

Anche questi diritti sono fondamentali e implicano il principio di non interferenza.

Diritto al nome

.

Il nome è un elemento della personalità e ogni persona ne ha diritto.

È un diritto positivo: mi è stato attribuito un nome e ho il diritto di usarlo. Nessuno può contestare questo diritto.

Gli altri non possono fare uso indebito del nostro nome. Non ho un diritto assoluto che nessuno in Italia utilizzi il

mio nome, perché tutti hanno il diritto di usare un nome. Gli altri, però, non possono usare il mio nome senza

averne diritto e a mio discapito.

Questo fenomeno si chiama usurpazione (una persona usa il mio nome e cognome per firmare un contratto e

dire che l'ho firmato io).

Diverso è il caso in cui prendo la firma di un personaggio famoso a sua insaputa e lo metto su un mio prodotto a

fine di lucro. In caso di usurpazione posso chiedere al giudice la tutela inibitoria, ovvero l'ordine di cessare una

condotta lesiva. Posso inoltre chiedere un risarcimento dei danni e che la sentenza venga pubblicata su uno o più

giornali, al fine di ripristino della condizione precedente.

Diritto all’immagine.

L’immagine è intesa come fattezze della persona. Le fattezze del volto sono ciò che ci rende riconoscibili.

Anche il diritto all'immagine, come quello al nome, è un diritto esclusivo.

Il diritto all'immagine non è contenuto nel Codice Civile, ma nella Legge sui Diritti d'Autore, art.96 e seguenti.

Il ritratto di una persona non si può esporre, riprodurre o mettere in commercio se non con il consenso della

persona ritratta. Per ritratto si intende qualunque forma di riproduzione delle fattezze di una persona.

L'autore del ritratto, se lo vuole esporre, in qualunque modo, deve chiedere il consenso al soggetto le cui fattezze

sono riprodotte. Per esporre un ritratto bisogna avere il consenso anche dell'autore del ritratto.

Dettagli
A.A. 2014-2015
39 pagine
2 download
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martina.provera di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Rossi Giuseppe.