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L’IMMAGINE DI SE’ NELLA NEVROSI

• Preoccupazione di se stesso e di come gli altri lo vedono

• Estremamente vulnerabile agli effetti dolorosi delle cattive relazioni con gli altri

• Vulnerabile rispetto a sintomi fisici esasperati e agli effetti distruttivi del proprio

pensare nevrotico

• Sensazione pervasiva di ansia soggettiva che influenza tutti i suoi progetti e tutti i

contatti con la gente

• Si sente molto solo e diverso

• Si sente minacciato da "coloro" che egli vede capaci di comportarsi e agire

normalmente

• Indotto a pensarsi come assolutamente unico

• Tale unicità richiede tutta la sua attenzione

• Gli riesce assai difficile pensare al benessere degli altri

Attacco di panico e disturbi nevrotici

Quando il soggetto è posto sotto stress e le sue risorse personali devono essere

impiegate per confrontarsi con oggetti o circostanze minacciose, quando viene posta

panico

sotto esame la sua capacità di stabilire rapporti umani egualitari, il diventa

una fuga da questa sfida e la dimostrazione dell'incapacità di assumere un

comportamento in armonia con la situazione. in

Il soggetto ha la tendenza a vedere il proprio mondo e i soggetti che lo abitano molto

bianco e nero.

E’ incapace di porre una fine distinzione tra persone, di leggere con accuratezza coloro

i quali li circondano.

incompetenza

Senso di nel campo delle relazioni umane: basato sull'insicurezza.

È inefficace nel riuscire a giudicare la gente: probabilità di una serie di relazioni

inappropriate e frustranti

Discrepanza tra sé reale e sé ideale.

Capitolo 14 – Depersonalizzazione

CENNI STORICI sente spesso certi pazienti, soprattutto melanconici,

Esquirol (1772­1840): «Si

o lamentarsi di una specie differente di anestesia … io vedo, io sento, loro parlano, ma

ciò non mi tocca. Sono incapace di percepire le sensazioni, mi sembra che esista un

muro tra me e il mondo esterno.»

sindrome dei falsi ricordi

Dugas, 1894: studia la ed usa per la prima volta il

o termine “depersonalizzazione” (Preso dal «Giornale intimo» dello scrittore efilosofo

svizzero Henri Amiel)

fenomeno “lucido”,

Regis, 1904: parla di “vissuto in piena coscienza” (ipotesi

o La dépersonnalisation,

confermata da Dugas e Muotier in 1911)

Janet “Le ossessioni e la psicastenia (1903)”: pepersonalizzazione collegata al

o sentimenti di

sentimento di incompletezza legato alla percezione di sé

sdoppiamento, perdita dell’io

un sentimento che mi fa orrore, cammino come in un sogno, la mia testa

Es: “Provo

nettamente divisa in 2 parti: una sprofondata nell’inerzia più profonda in una

specie si sogno, l’altra lucida e mi appartiene; è insopportabile”.

Pazienti ossessionati dall’idea di non avere più emozioni, di essere diventati

insensibili emozioni “non normali”, perdita del senso di realt à (altre funzioni

psicologiche conservate). Narcisistica”

Schilder nel “L’image ducorps” parla di una forma di “Nevrosi

o Perdita di affetti

- Eccesso di auto­osservazione di eventi fisici e mentali

- Negazione di certe esperienze corporee, vissute come “automatiche”

- pazienti si lamentano di non avere un Io, di essere degli automi, dei burattini;

«I

agiscono – dicono – non di propria iniziativa, ma come degli automi, non sentono

più né gioia né tristezza, né odio, né amore, non hanno più alcun sentimento, non

sentono più la fame, la sete né alcun altro bisogno fisico, non possono né

immaginare né ricordare».

Mayer­Gross e Mapother (1935) distinguono tra:

o Depersonalizzazione:modificazione della percezione del soggetto stesso

- Derealizzazione: modificazione percepita dell’ambiente circostante

-

DEFINIZIONI

Sedman: Cambiamento peculiare nella coscienza di sé, nel corso del quale la

 persona ha la sensazione di essere irreale, sentimento di “come se”, abbastanza

comune e diffuso (specialmente dopo depressione o ansia), ben diverso

dall’esperienza di certezza di irrealtà che si verifica nella psicosi.

Fewtrell, 1986: Stato soggettivo di irrealtà nel quale vi è un senso di

 estraniamento dal sé o dal mondo circostante.

Ackner, 1954 definizione più esaustiva di depersonalizzazione:

 Sempre soggettiva, disturbo dell’esperienza

- Esperienza di cambiamento interno o esterno caratterizzato da un senso di

- stranezza o irrealtà

L’esperienza in questione è sgradevole

- Qualsiasi attività mentale può essere coinvolta, l’affettività lo è sempre

- Mantenuto insight

- Vanno invece esclusi dalla depersonalizzazione:

Esperienza in presenza di elaborazioni deliranti

- Disturbi dei confini dell’io in corso di schizofrenia

- Perdita o attenuazione di identità personale

- Schilder, 1961: Stato in cui l’individuo non si riconosce in quanto personalità

 ovvero risultano alterati i sentimenti di essere ed avere un corpo, essere una

persona con un’identità.

Sierra e Berrios, 2001: Fattori della depersonalizzazione

 Ottundimento emotivo

- Alterazioni nell’esperienza corporea (e perdita senso di efficacia)

- … visiva

- … uditiva

- … tattile

- … gustativa

- … olfattiva

- Perdita di senso di autoreferenza delle proprie azioni

- Distorsioni dell’esperienza temporale

- Alterazioni nell’esperienza soggettiva della memoria

- Sentimento di vacuità del pensiero

- Sentimento soggettivo di incapacità di evocare immagini­mentali

- Aumentata auto­osservazione

-

I sintomi – segni sottolineati sono quelli prevalenti.

Depersonalizzazione: disturbo della coscienza e della personalità, che si divide in

Deanimazione

1. (sentimento di alterazione dell’Io Psichico)

Disincarnazione o Desomatizzazione

2. (sentimento di alterazione del’Io Fisico)

Quando si è parlato della coscienza si è detto che la coscienza dell’io co­accade con la

coscienza dell’ambiente, motivo per cui tanto meno un paziente considera il proprio

essere come qualcosa di certo, tanto più il mondo esterno gli diventa non familiare e

alieno quasi sempre associata con Derealizzazione

Depersonalizzazione, esperienza soggettiva:

Sempre presente modificazione dell’umore diminuzione emozioni

- Perdita senso di familiarità per sé stesso o ambiente circostante

- Sentirsi vuoto, come un pupazzo, fuori dal mondo come un fantasma

-

Depersonalizzazione psichica vs depersonalizzazione fisica

Psichica o Deanimazione Fisica o Disincarnazione

Esperienza di perdita o cambiamento Esperienza di estraneità riferita la

della propria identità proprio corpo

… di estraneità dei propri ricordi ed idee … di trasformazione del proprio corpo

… di minaccia di perdere il controllo delle … che le proprie estremità siano

proprie azioni trasformate

… di percepire sé stessi dall’esterno … di irrealtà delle proprie estremità

… di automatismo dei processi mentali … di modificazione della consistenza del

proprio corpo (o immaterialità)

… di perdita o assenza di sentimenti … di anestesia o ipoestesia fisica

Approfondimenti:

Depersonalizzazione psichica

-

Perdita dell’identità e della personalità, trasformazione in un altro sé o sdoppiamento

(Autoscopia, essere spettatore di sé stesso) + sentimento di annientamento psichico

imminente (Deanimazione).

Depersonalizzazione fisica (Desomatizzazione)

-

Dubbio angosciante di essere ed avere un corpo che non gli appartiene più, limiti

imprecisi, vaghi, come un oggetto sul punto di annientarsi.

Esempi: cervello vuoto, cambiato, chiuso, strano, cuore piccolo, che non batte più,

intestino bloccato, oppure cambiamenti di grandezza o qualità (sentirsi più grossi o

stretti o riempiti di acqua, sensazione che le gambe siano senza peso o non familiari).

Derealizzazione, sintomi:

Esperienza di distacco tra sé e la realtà circostante (come per l’interposizione di

- uncristallo, di una nebbia)

Esperienza di estraneità dalla realtà circostante

- … che le altre persone siano “morte o trasformate”

- … di perdita del significato o della funzione degli oggetti

- … di disorientamento temporale

- … di disorientamento spaziale

- … di modificazione o perdita della terza dimensione

-

Non è una vera alterazione della percezione, ma del senso di familiarità associato ad

essa: deja vu, jamais vu, o anche deaffettività sentimento di perdita della capacità di

provare emozioni.

• Orientamento:

Spazio: sensazione di non poter immaginare le traiettorie di un percorso che è,

- tuttavia, capace di fare senza inciampi o errori.

Tempo: impressione di non percepire più lo scorrere del tempo, sfalsamento /

- sovrapposizione tra presente e passato.

• Esperienza soggettiva:

Vivere l’ambiente come piatto, indistinto, più piccolo, distante, confuso.. quasi come

- un sogno

“Tutto ciò non ha nulla a che fare con me”

- Mondo privo di connotazione emotiva

- Sensazione di mancanza di capacità nei rapporti interpersonali (barriera alla

- normale comunicazione)

• Descrizione del sintomo da parte del paziente

Spesso confusa, difficile fare una distinzione tra depersonalizzazione e

- derealizzazione es “Mi sembra che ogni cosa si stia allontanando da me”.

Possono essere coinvolte tutte e 5 le qualità della coscienza di sé, ma sempre con il

- carattere del “come se”.

• Analisi introspettiva

Sforzi per controllare l’angoscia e la perplessità in cui li sprofonda il sentimento di

- irrealtà di sé e dell’ambiente.

Lavoro di introspezione doppio: sia causa sia conseguenza del fenomeno della

- depersonalizzazione (circolo vizioso).

• Eziologia: quadro clinici spesso situazionali, sia nella causa originale (stress,

traumi violenti) che nella sua provocazione ripetuta ; esordio insidioso.

Durata: da pochi secondi (disturbo d’ansia) a mesi, anche se spesso durano qualche

- ora (disturbo di depersonalizzazione).

• Disturbi associati: principalmente disturbi depressione (e sindrome di Cotard) o

ansia, (più comune rispetto all’associazione con stati diss

Dettagli
A.A. 2015-2016
95 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher michela.galluccio92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopatologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Ambrosi Paolo.