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Nell'assemblea Generale dell'ONU del 1989 si esplicita la concezione secondo cui il minore è il
soggetto attivo di diritti.
Capitolo 7: Rappresentazione sociale del minore lavoratore oggi
Al giorno d'oggi rimane la concezione secondo cui un minore lavoratore vive in condizioni misere,
di abbandono o illegali. La rappresentazione sociale del minore lavoratore come soggetto
violato,ha delle conseguenze negative per la pratica educativa lavorativa. Infatti ne risentono
anche quei lavori considerati leggeri e quindi ammissibili. Ciò deriva dalla conoscenza dello
sfruttamento nei paesi del terzo mondo, tuttavia il mondo occidentale non viene mai considerato
l'impiego nel mondo dello spettacolo della moda dei minori come un lavoro pericoloso o
deplorevole. Siamo quindi al paradosso di considerare sfruttamento inammissibile le situazioni del
terzo mondo in cui i bambini lavorano negli negli scantinati, tuttavia I bambini occidentali che sono
costretti a passare le ore si set, facendo sport o sfilate vengono visti di buon occhio.
Tali problemi sono dovuti alla mancata concezione di lavoro minorile legale e illegale e di
sfruttamento
Capitolo 8: l ricerche svolte in Italia sul lavoro minorile
Il primo dato su cui riflettere riguarda le ragioni addotte per ragazzi per motivare la scelta di
lavorare. È emerso che le motivazioni che spingono i ragazzi lavorare illegalmente non sono solo
legate ad una strategia per la sopravvivenza della famiglia;sono legate anche a desideri di avere
una propria disponibilità finanziaria o di sviluppare una propria formazione professionale.
Dall’indagine si evince come i ragazzi attribuiscono un valore importante la propria esperienza
lavorativa. La socializzazione e l’ imparare il mestiere fungono da rinforzo per esperienza, la
scuola viceversa è ritenuta noiosa e molti vogliono lasciarlo dopo le medie.
Anche le variabili legate a livello culturale e socioeconomico dei genitori hanno impatto per
l'avviamento precoce al lavoro. Quindi più il livello familiare a basso più vi è possibilità di
avviamento al lavoro. C'è un dato su cui riflettere ossia che tale ricerca si basa solo su minori
lavoratori illegali e non su quelli legali.
Il lavoro minorile parte 2
Capitolo 1: meta-ricerca sulla letteratura scientifica internazionale
Questa ricerca presenta una meta analisi degli articoli pubblicati su riviste accademiche per
approfondire il modo in cui è stato trattato il lavoro minorile finora.
Procedura
Sono stati interrogati I seguenti database internazionali: PsycInfo, ERIC, SocINDEX, CSA- social
science. Sono stati raccolti articoli scientifici che contenessero le stringhe (parole chiave) “children
work” “adolescent work” Child Labor. Non sono stati presi in considerazione I documenti prodotti
delle agenzie intergovernative o da organizzazioni non governative. Inoltre sono stati scartati
quegli articoli che non contenevano materiali originali o che non trattavano di minori
economicamente attivi. Ovviamente si sono studiati soggetti sotto 18 anni di età e la ricerca si
estende tra il 2000 e il 2011.
domande di ricerca
1) quali ricerche sono state svolte su minori economicamente attivi da parte del mondo scientifico
e accademico
2) quali sono i temi gli aspetti maggiormente trattati quali sono i risultati emersi
3) quali sono le aree particolarmente critiche e quali aspetti poco conosciute
metodo
Sono state analizzate nove macro aree, che indagano su contesti geografici storici culturali oltre
che rapporti tra scuole lavoro l'efficacia degli interventi.
risultati
La maggior parte dei documenti esaminati fa riferimento alla situazione contemporanea. La
maggioranza indaga aree geografiche specifiche in particolare I paesi meno sviluppati. Il paese
che riceve più attenzione è l’India, seguito da Messico e Bangladesh.
Fattori maggiormente correlati alla presenza diffusione del lavoro minorile sono: la povertà, la
mancanza di istruzione, la presenza di valore tradizioni culturali che accettano o promuovono il
lavoro minorile.
Per quanto riguarda le conseguenze negative del lavoro minorile gli aspetti più studiati sono relativi
ad anni alla salute fisica e alla mancata scolarizzazione.
Un gruppo ristretto di ricerche sottolinea come il lavoro possa costituire anche un’ esperienza
positiva. Il lavoro quindi può essere visto come necessità di indipendenza economica oddio da
familiare
Il lavoro può pregiudicare la frequenze profitto scolastico; altre volte però può apparire come la
scelta migliore se la scuola è poco appetibile a casa di una qualità bassa.
Nella decisione di avviare un minore al lavoro, piuttosto che alla scuola, svolge un ruolo importante
la valutazione tra costi benefici: diverse ricerche hanno evidenziato che l'evasione scolastica è
correlata non tanto allo svolgimento di un lavoro da parte di un minore, quanto alla mancanza di
migliori prospettive future raggiungibili attraverso la scolarizzazione.
Alcuni autori lamentano l'insufficienza di studi ricerche sul lavoro minorile. Ivarsen (2002)
sottolinea che le modalità di approccio al lavoro minorile risentono della mancata rappresentazione
dei minori come agenti economici, che partecipano in modo attivo all'economia del proprio gruppo
familiare e sociale.
Un gruppo di ricerche sottolinea la rilevanza di aspetti culturali storici che intervengono nello
stabilire l'accettabilità o meno del lavoro minorile, non solo da parte delle famiglie o dell'ambiente
sociale, ma anche da parte degli stessi ricercatori.
Altre ricerche si sono concentrate sugli interventi contro il lavoro minorile, e hanno constatato che
a volte ottengono effetti contrari a quelle auspicabili. (critica alla posizione abolizionista)
Infine la grande maggioranza gli articoli va a studiare il fenomeno in paesi sottosviluppati.
Capitolo 2: rappresentazione del minore lavoratore nella stampa italiana
Obiettivi e ipotesi
Si vuole osservare se la stampa a livello nazionale italiano abbia portato il lavoro minorile
all'attenzione pubblica e, nel caso, di come lo abbia fatto
1) la stampa non distingue tra lavoro infantile il lavoro degli adolescenti, assimilando tutto a
situazioni di rischio
2) Il lavoro minorile viene collegato prevalentemente a situazioni di povertà, sfruttamento e
illegalità
3) La rappresentazione del lavoro minorile è connotata prevalentemente dal pericolo, e non si
tiene in conto della possibilità che possa essere un processo formativo
4) La rappresentazione del minore lavoratore presenta il ragazzo come una vittima passiva
metodologia
Sono stati raccolti sottoposti ad analisi gli articoli pubblicati in Italia dal 2000 al 2007 che
trattassero il tema del lavoro minorile. È stato utilizzato il portale www.Minori.it quindi sono stati
indagati:
Nazione o area geografica
Termini usati per descrivere lavoro minorile
Aspetti utilizzati nella presentazione del lavoro minorile
Risultati
Il numero degli articoli pubblicati in totale sono 332, di cui 48 sui principali quotidiani laici.
La maggioranza assoluta degli articoli avevano mangiato l’Italia, al secondo posto ben distanziati
pro Brasile Spagna.
228 articoli presentano fatti situazioni descritte in termini negativi, una minoranza presenta la
notizia in termini positivi proponendo il lavoro minorile come occasione di formazione.
Il lavoro minorile è connotato da oltre la metà degli articoli come sfruttamento economico, illegalità,
violazione dei diritti umani, mancata scolarità del ragazzo. Il lavoro minorile sembra essere
presentato in generale come fenomeno determinato da aspetti collegati al mercato del lavoro, e
alla mancanza di normative.
Gli articoli distinguono poco tra lavoro infantile e lavoro degli adolescenti, il minore lavoratore,
tuttavia, per la stampa è sostanzialmente un bambino.
Gli articoli trattano il lavoro minorile affrontando soprattutto situazioni italiane, le immagini
associate a queste notizie, tuttavia, fanno riferimento a aree geografiche e a paesi connotati da
povertà e basso sviluppo economico, connotando un collegamento tra questi due termini. Tale
rappresentazione è correlata soprattutto da termini fortemente negativi e ben pochi articoli
distinguono tra un lavoro minorile accettabile e fonte di apprendimento e lo sfruttamento.
Capitolo 3: abbinare scuola e lavoro, opinioni dei docenti
background
Soprattutto in base a considerazioni legate all'evasione scolastica e allo sfruttamento economico
dei minori, in Italia i sindacati stanno spingendo per abolire qualsiasi forma di attività economica
svolta da minori.
Obiettivi di ricerca
1) la capacità di abbinare lo studio con esperienza lavorativa da parte degli adolescenti
2) Quali condizioni e quali criteri si possono adottare poiché lo svolgimento di un’ eventuale
attività economica possa essere compatibile con la scuola
3) Eventuali risvolti positivi di un'attività lavorativa da parte di un adolescente
4) Il rapporto tra scuola e il mondo del lavoro
l’ Indagine proponeva infine di confrontare le opinioni degli insegnanti con quella dei sindacalisti
ipotesi
1) I docenti possiedono in forma limitata informazioni e conoscenze sul lavoro minorile
2) I docenti mostrano un atteggiamento negativo nei confronti dello sfruttamento e di qualsiasi
forma di lavoro che sia pericoloso o dannoso per i ragazzi. Ma sono possibilisti verso lo
svolgimento di forme di lavoro da parte di un adolescente se compatibili con la scuola e
protetti dalla legge.
3) I sindacalisti hanno un atteggiamento più negativo verso il lavoro minorile
Metodologia
Disegno di ricerca esplorativa, che utilizza l’ intervista semistrutturata somministrata singolarmente
ai soggetti. Tali interviste, andavano ad indagare riguardo
Il grado di conoscenza del lavoro minorile
Le loro opinioni in merito al lavoro minorile
Le loro opinioni in merito rapporto scuola lavoro
Le loro opinioni in merito allo svolgimento di un’ attività economica da parte di un adolescente
risultati
Il primo dato che emerge è una conoscenza limitata del fenomeno, meno della metà dei docenti
conosceva le norme vigenti in merito al lavoro minorile, e stupisce che i sindacalisti per più
dell'88% ignorassero quali fossero le leggi internazionali sul lavoro minorile.
La maggior parte dei docenti intervistati collega questo fenomeno ad aspetti o valutazioni negative,
ad eccezione di un gruppo limitato che considera il fenomeno accettabile se adeguatamente
regolamentato. Nessuno dei sindacalisti intervistati si è mostrato favorevole, il lavoro minorile è
stato duramente contestato.
I docenti stabiliscono un confine tra lavoro e sfruttamento, mentre sindacalisti sono più
intransigenti sulla possibilità che un m