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PSICOLOGIA DEGLI ATTEGGIAMENTI
LA PERSUASIONE
CAPITOLO 2: IL MESSAGGIO
La mera esposizione
La mera esposizione consiste nella esposizione ripetuta: non si tratta quindi della ripetizione delle
informazioni contenute del messaggio. Zajonc afferma che la mera esposizione ad uno stimolo è una
condizione sufficiente per provocare un atteggiamento più favorevole verso tale stimolo.
• Caratteristiche dello stimolo: si è riscontrato che l'aumento della frequenza di esposizione
emerge nel caso ti diversi tipi di stimoli, quali parole, foto, poligoni, oggetti reali, porta ad
uno spostamento di atteggiamento. L'effetto è generalmente più forte quando si tratta di
stimoli complessi, mentre non si ha nessun effetto nel caso di disegni.
• Presentazione degli stimoli: dopo un certo numero di esposizioni l'atteggiamento favorevole
aumenta, ma in modo più moderato. Le sequenze eterogenee di stimoli risuolano produrre un
effetto più forte rispetto alle sequenze omogenee. Inoltre le esposizioni inferiori al secondo
per ogni stuolo provocano effetti più forti di esposizioni prolungate: questo è associato alla
possibilità di riconoscere consapevolmente lo stimolo.
• Misurazione delle variabili: ogni misurazione ha rilevato l'influenza della frequenza di
esposizione, che risulta più evidente se la rilevazione vene effettuata non subito dopo
l'esposizione, ma dopo un certo lasso i tempo.
• Variabili relative ai soggetti: le differenze individuali influenzano l'efficacia della mera
esposizione. L'effetto di mera esposizione si rivela più efficace nei soggetti con alto bisogno
di approvazione, ricerca di sensazioni, tolleranza per l'ambiguità. Inoltre, più giovani sono i
soggetti, più il numero di esposizioni risulta controproducente.
• Noia: la noia è una condizione che limita la portata dell'effetto di mera esposizione. E' stato
però riscontrato che la mera esposizione può provocare fenomeni estranei a processi di tipo
cognitivo: nonostante un atteggiamento cognitivo contrario, la mera esposizione può
comunque riuscire ad avere un effetto sul soggetto.
Influenza subliminale
L'esposizione veloce (< 1 secondo) e ripetuta di stimoli favorisce la propensione ad un atteggiamento
favorevole verso questi. Tuttavia negli stimoli subliminali, nonostante aumentino l'atteggiamento
favorevole verso lo stimolo, non vi è la percezione di informazioni collegate con nesso di significato
ad un'azione.
Tuttavia ciò non esclude che la proiezione in forma subliminale di stimoli permetta di osservare alcuni
effetti che vanno al di là dell'induzione di un atteggiamento favorevole verso lo stimolo. La proiezione
subliminale può avere effetti di priming sul giudizio (soggetti esposti a stimoli subliminali positivi/
negativi danno una valutazione distorta ad un compito di giudizio, in maniera congruente con il tipo
di esposizione) e può indurre/inibire stati emotivi (es. ansia).
Per quanto riguarda stimoli non presentati in video, quindi stimoli uditivi o figure, non si osserva
l'effetto dell'esposizione subliminale e l'effetto placebo risulta molto debole: emerge solo un effetto
placebo illusorio.
Organizzazione del contenuto
Per essere persuasivo, il contenuto del nuovo messaggio dev'essere organizzato in modo da favorire il
processo di apprendimento. Dal momento che un individuo apprende qualcosa, le opinioni tenderanno
a persistere, fino a quando il soggetto non farà esperienza di un nuovo apprendimento. Il contenuto
del messaggio può essere organizzato in diversi modi:
• Conclusione implicita o esplicita: un messaggio che termina con una conclusione esplicita
prova cambiamenti di opinione maggiore in soggetti con basso grado di intelligenza, mentre è
meno efficace nel caso di un audience con alto livello di intelligenza. Inoltre una conclusione
implicita (ovvero auto-formulata dal soggetto) è da preferire ad una conclusione esplicita,
quando il soggetto è motivato rispetto al tema.
• Argomentazione bilaterale o unilaterale: un'argomentazione unilaterale insiste solo sulla
tesi che si vuole far accettare, mentre un'argomentazione bilaterale considera anche tesi
alternative. Quando un soggetto è esposto ad un'argomentazione bilaterale, egli sarà meno
influenzato dalle argomentazioni negative: è la teoria della vaccinazione di McGuire, che
afferma che i soggetti esposti a piccole argomentazioni negative sappiano fronteggiare alla
contro-propaganda. Infatti l'argomentazione bilaterale porta soggetto ad una conclusione
positiva, in un contesto dove il punto di vista opposto gli è già familiare.
• Ordine di presentazione: l'ordine di presentazione ha un effetto sulla probabilità di
focalizzazione dell'attenzione e di ricordo. In particolare, si ha un effetto primacy quando si
ricordano con facilità i primi item di un messaggio: questo avviene specie quando due
messaggi vengono ascoltati uno dopo l'altro, e si spiega dal fatto che il soggetto, dopo aver
ricevuto le info del primo messaggio, si forma uno schema che funge da filtro per le
informazioni successive. Si ha invece un effetto recency quando si ricordano gli ultimi item
di un messaggio: questo avviene specie quando i messaggi vengono intervallati da un
intervallo di tempo, e si spiega dal fatto che il soggetto riesce a utilizzare le informazioni
della working memory.
• Vividezza: un'informazione è vivida quando è capace di suscitare interesse sul piano emotivo,
di provocare immagini e di essere percepita come vicina in senso spaziale, temporale o
sensoriale. Un messaggio vivido è più facile da decodificare e da memorizzare. Nonostante
ciò, c'è un legame debole tra vividezza e impatto sul giudizio: sembra che il carattere vivido
di un messaggio non aumenti la probabilità di ricezione del contenuto, perché le
caratteristiche di vividezza distraggono il soggetto dal seguire la linea logico delle
argomentazioni persuasive. Quindi la vividezza può risultare più persuasiva solo nel caso di
soggetti poco motivati, dato che non è richiesto sforzo cognitivo.
Effetti del canale di comunicazione
La modalità di comunicazione ed il canale utilizzato possono influenzare il grado in cui il ricevente
elabora ed utilizza i segnali periferici. Una fonte piacevole è più persuasiva se in forma video o audio,
mentre una fonte poco piacevole è più persuasiva nella forma scritta. Inoltre un messaggio semplice
sembra ricevere più accordo se in forma video o audio, mentre un messaggio complicato riceve più
accordo se in forma scritta.
Ricorso alla paura
I messaggi possono utilizzare strategie di attivazione di paure, ovvero organizzare il messaggio in
modo da mostrare esiti indesiderabili che si verificheranno qualora il soggetto non adotti le azioni
raccomandate dal messaggio.
La paura indotta dal messaggio può essere di differenti livelli, influenzando in modo diverso il
comportamento: deboli richiami alla paura risultano essere più efficaci, rispetto a messaggi con forte
evocazione di paura. Questo avviene perché, in generale, le persone quando si sentono minacciate,
tendono a ricercare risposte comportamentali adatte per ridurre lo stato di tensione indotto dalla paura.
Il soggetto, a questo punto, può reagire in modi diversi:
• Può assumere il comportamento realmente adeguato: questo avviene soprattutto quando
l'intensità della paura del messaggio non è forte e quando, dopo aver indotto la paura, il
messaggio indichi anche le raccomandazioni, in modo che la rassicurazione su come evitare
la minaccia riduca subito lo stato di tensione.
• Può assumere un comportamento opposto: il soggetto, per diminuire la tensione, non adotta il
comportamento indicato e suggerito, ma invece adotta una serie di strategie difensive del Sé,
come la disattenzione, l'aggressione del comunicatore, la svalutazione della gravità delle
conseguenze.
Un modello diverso è quello di Leventhal, ed è il modello delle risposte parallele, dove afferma che
la paura non causa effetto persuasivo, ma è solo associata ad esso, in forma parallela. La
comunicazione persuasiva, infatti, provoca l'avvio di due processi paralleli (indipendenti), che sono:
• Controllo del pericolo: processo di problem solving, dove il soggetto analizza le alternative
comportamentali possibili, soppesa costi e benefici. Processo guidato dalle informazioni.
• Controllo della paura: processo guidato da informazioni di natura emotiva.
Altro modello, è quello di Rogers, ed è la sua teoria della motivazione alla protezione, dove il
soggetto è motivato ad attuare comportamento di protezione quando:
• percepisce il problema come grave
• si sente vulnerabile al problema
• vede i comportamenti raccomandati come efficaci
• sente di essere in grado di attuare i comportamenti raccomandati
La motivazione alla protezione diminuisce in base ai costi legati alle risposte adattive e alle
ricompense che si traggono dalle risposte non adattive.
In ogni caso, tutti i modelli mostrano l'associazione positiva tra paura e effetto persuasivo.
PSICOLOGIA DEGLI ATTEGGIAMENTI
LA PERSUASIONE
CAPITOLO 3: LA FONTE
Chi è la fonte?
La fonte è il soggetto che comunica il messaggio: può essere una o più persone, entità
collettive. Può essere direttamente presente o presenti indirettamente.
Spesso l'individuazione della fonte non è sempre chiara.
I fattori studiati della fonte sono stati categorizzati in tre classi: credibilità, attrazione, potere:
• Credibilità: la credibilità porta ad un cambiamento di atteggiamento dovuto
all'integrazione della nuova opinione nel sistema di credenze.
• Attrazione: l'attrazione porta ad un processo di identificazione, ovvero al
cambiamento di atteggiamento motivato dal desiderio di stabilire una relazione
gratificante con la fonte. Secondo la teoria della congruenza una persona forma un
atteggiamento favorevole verso un oggetto se uno stesso atteggiamento favorevole
viene mostrato da una persona della quale il soggetto ha una opinione positiva.
• Potere: il potere porta ad un cambiamento dell'atteggiamento dovuto al fatto che il
ricevente riconosce alla fonte il controllo di ricompense e punizioni.
Credibilità
Una fonte è credibile quando gli viene attribuita una conoscenza approfondita di un dato tema
(expertise) e quando è ritenuta affidabile in quanto dice la verità sul tema (trustworthiness).
Secondo le ricerche condotte, la fonte credibile facilita l'apprendimento del contenuto che
esprime