Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 28
Riassunto esame pedagogia generale, prof. Vanna Boffo, Paolo Federighi, libro consigliato "Primaria oggi - Complessità e professionalità docente", Vanna Boffo, Paolo Federighi Pag. 1 Riassunto esame pedagogia generale, prof. Vanna Boffo, Paolo Federighi, libro consigliato "Primaria oggi - Complessità e professionalità docente", Vanna Boffo, Paolo Federighi Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame pedagogia generale, prof. Vanna Boffo, Paolo Federighi, libro consigliato "Primaria oggi - Complessità e professionalità docente", Vanna Boffo, Paolo Federighi Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame pedagogia generale, prof. Vanna Boffo, Paolo Federighi, libro consigliato "Primaria oggi - Complessità e professionalità docente", Vanna Boffo, Paolo Federighi Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame pedagogia generale, prof. Vanna Boffo, Paolo Federighi, libro consigliato "Primaria oggi - Complessità e professionalità docente", Vanna Boffo, Paolo Federighi Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame pedagogia generale, prof. Vanna Boffo, Paolo Federighi, libro consigliato "Primaria oggi - Complessità e professionalità docente", Vanna Boffo, Paolo Federighi Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame pedagogia generale, prof. Vanna Boffo, Paolo Federighi, libro consigliato "Primaria oggi - Complessità e professionalità docente", Vanna Boffo, Paolo Federighi Pag. 26
1 su 28
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

BES.

Il bambino ad alto potenziale cognitivo impara più velocemente e in maniera qualitativamente

differente, arrivando a conquistare prima alcune tappe evolutive. Questi bambini mostrano

performance nettamente superiori a quelle raggiunte dei loro coetanei, caratterizzandosi per un

precoce e ampio sviluppo del linguaggio, un'elevata abilità di ragionamento astratto di problem

solving, una buona capacità di attenzione, alti livelli di curiosità e di motivazione intrinseca ad

apprendere, un elevato senso dell’umorismo, un'elevata sensibilità e all’empatia e un frequente

ricorso alla fantasia e all’immaginazione.

Gli insegnanti acquistano un ruolo di primaria importanza nel sostegno delle elevate capacità

intellettive dei bambini ad alto potenziale cognitivo. I docenti possono rappresentare un incentivo e

al tempo stesso un punto di riferimento per questi studenti contribuendo al loro benessere facendo

sì che l'elevato potenziale non venga sprecato. Su queste premesse, lo scopo dell'indagine

condotta in Toscana nell’anno 2013 era quello di conoscere le percezioni degli insegnanti della

scuola primaria relativamente alle caratteristiche generali dei bambini ad alto potenziale cognitivo e

di rilevare alcune personali convinzioni in merito. La metodologia utilizzata era di natura

quantitativa e qualitativa, attraverso l'uso di un questionario a struttura mista, contenente domande

a risposta chiusa, a risposta aperta e su scala. I risultati del questionario hanno riferito la necessità

degli insegnanti di prevedere per i bambini ad alto potenziale cognitivo un potenziamento

individualizzato, delle strategie alternative alla lezione frontale, un più efficace approccio

metodologico da parte dell’insegnante, una valorizzazione delle potenzialità, una maggiore cura

degli aspetti relazionali ed una maggiore flessibilità organizzativa.

La criticità sta nel fatto che un bambino ad alto potenziale, essendo considerato molto intelligente,

può essere facilmente lasciato da solo nel processo di apprendimento, dato che l'attenzione degli

insegnanti viene focalizzata verso gli allievi che presentano più evidenti difficoltà. Questi bambini

speciali hanno un grande bisogno di complessità, sennò saranno facilmente demotivati davanti un

problema troppo facile per loro e lo tralasceranno, mentre saranno stimolati da una sfida

intellettuale che può sembrare irrealizzabile ad altri.

I DSA dentro la scuola di Arianna Garuzzo

Nell’Istituto Comprensivo di Lucca 2 presenta 9 bambini, cioè il 2%, con una certificazione DSA.

Accogliere quotidianamente le problematiche dei DSA significa lavorare con responsabilità e

competenza alla continua ricerca di soluzioni adatte bisogni di ciascun alunno.

Importante è il ruolo del dirigente scolastico che, da un lato, ascolta, orienta e sostiene gli

insegnanti che presentano qualche difficoltà nella gestione degli alunni con problemi, dall'altro si

documenta sugli studi condotti dalla comunità scientifica nell'ambito dell’apprendimento. Ne deriva

una sensibilizzazione dei docenti attraverso la proposta di alcuni corsi di aggiornamento con

esperti specialisti.

Per quanto riguarda le azioni concrete, nelle classi prime, lo screening è uno strumento utile ad

individuare precocemente bambini con disturbi. Lo screening consiste in un dettato di 16 parole da

svolgere secondo precise indicazioni. Se il numero di errori è superiore ad 8, il bambino deve

essere tenuto sotto controllo perché è considerato a rischio. Il laboratorio fonologico consiste in

una serie di incontri settimanali di poco meno di un'ora dove i bambini ripercorrono il percorso già

svolto nei primi mesi di scuola con una tempistica più adeguata al loro stile di apprendimento.

Vengono generalmente formati gruppi di 4 bambini. Gli insegnanti comunicano alle famiglie il

percorso svolto nel laboratorio fonologico del proprio figlio, fornendo tutte le informazioni possibili

mostrando quanto svolto, in un clima di totale collaborazione. Il percorso viene reso noto ai genitori

per la dovuta trasparenza nel rapporto reciproco. Negli ultimi anni sono stati attivati laboratori

anche nelle classi successive alla classe prima. Quanto più il disturbo si consolida, tanto più la

strategia didattica da applicare e personalizzata. 24

Strumenti per l'integrazione di Marianna Piccioli

Da oltre 30 anni, il nostro Paese è impegnato in una politica scolastica tesa alla piena integrazione

degli alunni disabili ma, col passare del tempo, questa visione insieme necessita di un

ampliamento d’orizzonte: infatti anche nella scuola ha fatto il proprio ingresso il termine inclusione.

È opportuno interrogarsi su quali possano essere le condizioni e gli aiuti che permettano al

bambino di gestire e intervenire su un'autonomia personale. Invece di soffermare l'attenzione sulle

difficoltà che creano maggiori problemi nell’apprendere, il mondo della scuola sta iniziando a

chiedersi quali metodologie siano maggiormente facilitanti e quali siano gli strumenti più funzionali

per tutti.

In una piccola scuola nel verde delle colline di Pistoia, il gruppo classe era composto da 15 alunni

dei quali 7 con BES e una bambina con la sindrome di Williams. Il gruppo docente ha iniziato

interrogarsi su quali potessero essere le strategie più idonee per poter consentire l'acquisizione

delle capacità di lettura della scrittura alla bambina. La bambina era caratterizzata da una

personalità socievole e accattivante, ricercava l'approvazione sociale e usava impianto e il

compiacimento come strumenti per ottenere un determinato risultato, come specifico della

sindrome. Sul linguaggio verbale spontanea risultava un posto da frasi grammaticalmente

complesse, anche se non sempre accoppiate contesto. Invece la sua narrazione risulta

problematica, con ristretto vocabolario e decadente sul piano morfologico e sintattico nel riferire

avvenimenti reali accaduti anche poco tempo prima.

Ai bambini è stato proposto un solo carattere, lo stampato maiuscolo, per permettere loro di

concentrarsi maggiormente in una scrittura uguale per tutti. Sono stati utilizzati quaderni a righe.

L'idea che ispira tutti questi accorgimenti consiste nel far apprendere esclusivamente al bambino la

lettura e la scrittura. Le strategie messe in atto inizialmente per tutti sono state mantenute più a

lungo per la bambina certificata e per altri bambini della classe. Apprendere concetti nuovi richiede

all’alunno un'attività complessa che risulta particolarmente difficile per quelli con difficoltà di

apprendimento o con disabilità cognitiva. L’azione di prompting, aiuto, favorisce l'apprendimento

corretto di concetti nuovi o nuove procedure non consentendo all'alunno di apprendere gli errori

che dovrebbero essere modificati per ottenere il corretto apprendimento. La bambina ha sempre

mostrato buone capacità di decodifica fino ad arrivare a leggere, oltre allo stampato maiuscolo,

anche lo stampato minuscolo e il corsivo. La scelta di farle apprendere comunque tutti caratteri è

derivata dalla volontà ti rendere accessibile la lettura di tutte le tipologie di scrittura. Inoltre ha

sempre ottenuto ottimi risultati nella comprensione del testo non commettendo mai più di 3 errori

nelle stesse prove di comprensione proposte alla classe.

Capitolo7: La valutazione degli apprendimenti

La valutazione nella scuola attuale di Giuliano Franceschini

L’argomento della valutazione può essere affrontato attraverso molteplici prospettive di analisi. Da

un punto di vista pedagogico-generale e filosofico-educativo è possibile indagare il ruolo, il

significato e il senso delle attività di valutazione all’interno del processo formativo. Da una

prospettiva socio-pedagogica è invece possibile evidenziare i legami che regolano il rapporto tra la

valutazione scolastica e l’integrazione sociale. Nell’ambito delle politiche della formazione nazionali

ed internazionali è possibile individuare le diverse linee di sviluppo che hanno caratterizzato il ruolo

della valutazione all’interno dei vari sistemi scolastici nazionali ed internazionali. Dal punto di vista

didattico, possiamo individuare, classificare e confrontare i molti strumenti attraverso i quali la

valutazione si esprime.

Nella storia della scuola moderna, la valutazione occupa una posizione cruciale. La storia degli

stati liberali e totalitari è estremamente selettiva, infarcita di esami di prove di valutazione. La

valutazione scolastica è una valutazione totale del soggetto in formazione, della sua cultura

intellettuale e morale, che si realizza attraverso l'accertamento del possesso delle nozioni

dell'insegnante e di un repertorio di comportamenti individuali e sociali prestabiliti ritenuti essenziali

al mantenimento dell'ordine sociale. Chi non rientra in tali parametri viene espulso dal sistema

formativo ed avrà pochi e limitati sbocchi professionali. Non si conosce alcun legame tra i risultati

della valutazione e la qualità della didattica effettivamente realizzata, anzi la selettività di ogni

scuola è ritenuta un segnale di qualità didattica e pedagogica. La valutazione scolastica è

espressa attraverso voti, note e giudizi soggettivi, tendente ad indebolire la violenza fisica che

tradizionalmente regolava il rapporto insegnante-alunni. Attraverso il conseguimento dei titoli di 25

studio era possibile arrivare ad occupare posizioni professionali e livelli culturali inaccessibili alle

classi sociali meno abbienti.

Dal Novecento, alla visione piramidale, classista ed elitaria della scuola si sostituisce quella di una

scuola aperta a tutti senza alcuna distinzione e soprattutto finalizzata a porre le basi di una società

non più dominata dalla disuguaglianza, dall'ingiustizia e dalla violenza, ma dalla convivenza civile,

dal rispetto reciproco, dalla non violenza e dal primato della soluzione politica di conflitti. Dal 1945,

in Italia, la scuola assume le caratteristiche di un servizio sociale universale pubblico e gratuito. Il

ruolo della valutazione scolastica si modifica profondamente rispetto al periodo precedente, anche

sotto la spinta della rinnovata importanza della ricerca pedagogica e didattica del secondo

dopoguerra. Adesso le prove di valutazione non vengono più considerate come strumenti di

selezione sociale, ma come strumenti finalizzati ad aiutare i docenti nella pianificazione del

processo di istruzione. La valutazione è ora uno strumento didattico necessario garantire il

successo formativo al maggior numero di studenti. Verso la fine del Novecento il ruolo della

valutazione assume un ulteriore significato, destinato poi a condizionare in modo significativo il

momento attuale. La centralità della misurazione

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
28 pagine
11 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher likelikelike di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Boffo Vanna.