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L’uomo ha da sempre ricavato energia sfruttando il lavoro animale, la forza dell’acqua, del
vento e il calore del sole. Oggi l’energia è un importante fattore strategico, in grado addirittura di
scatenare conflitti e guerre. Le risorse energetiche si differenziano in rinnovabili (solari, eoliche,
idrauliche, geotermiche e da biomasse), in pratica illimitate, e non rinnovabili, soggette a un più o
meno rapido esaurimento. L’energia geotermica sfrutta il calore delle rocce del sottosuolo che,
riscaldando l’acqua filtrante, la trasforma in vapore. L’energia idraulica impiega la forza cinetica
dell’acqua, soprattutto mediante dighe di sbarramento. L’energia eolica oggi copre circa il 2% del
fabbisogno mondiale di energia elettrica; i suoi limiti derivano soprattutto dal carattere intermittente del
vento. Anche l’energia solare ha notevolissime potenzialità. Le biomasse sono rappresentate dagli
scarti di alcune produzioni agricole e dell’allevamento che forniscono energia in forma di gas naturale.
I fattori della produzione possono essere: naturali, demografici, culturali, tecnico-economici, politici. Le
attività industriali prevedono generalmente tre fasi: il trasferimento delle materie grezze o semilavorate
nel polo industriale; la produzione con determinati input; l’output dei prodotti finiti verso i mercati.
L’industrializzazione ha immediatamente determinato il fenomeno dell’urbanizzazione. Inoltre,
l’elettricità ha svolto un ruolo fondamentale nell’avvio della Seconda rivoluzione industriale: facilmente
trasportabile, ha reso possibile collocare industrie in aree lontane dalle fonti energetiche. Numerose
sono state le trasformazioni: si pensi alla catena di montaggio di Ford (da cui derivò il nome di
fordismo). Le prime industrie italiane sfruttavano l’energia idraulica. Lo sviluppo si è ampliato nelle
città padane fino a costituire il cosiddetto triangolo industriale, sorto negli anni Sessanta del
Novecento: Torino, Milano e Genova. Dopo la Seconda guerra mondiale, la ricostruzione ha provocato
consistenti flussi migratori dal Sud al Nord. Nel Mezzogiorno lo Stato ha realizzato infrastrutture e
programmato aree di sviluppo industriale. La nuova industrializzazione si basa su una periferia di
Paesi meno avanzati, fornitori di materie prime ai grandi produttori industriali dell’America
settentrionale, dell’Europa occidentale e del Giappone. Il quadro economico globale ha fatto esplodere
il fenomeno delle multinazionali, che operano in settori strategici. Il commercio, nato con l’uomo,
rappresenta oggi un aspetto specifico della globalizzazione. Al fianco del commercio interno è esploso
il commercio estero. I luoghi d’incontro di merci e servizi vanno dai piccoli mercati rionali ai grandi
centri commerciali e alle borse valori e merci (spazi virtuali di scambio). Lo e-commerce, che permette
acquisti in via telematica attraverso moneta virtuale, è diffuso per oltre il 90% nei Paesi sviluppati. Gli
scambi commerciali sono sempre stati assicurati dalle vie di comunicazione. Al concetto di “via di
comunicazione” si associa quello di “distanza” che può essere assoluta, itineraria (la via più breve a
disposizione) o economica. Accanto ai flussi di persone e merci esistono reti invisibili in cui scorrono
capitali e informazioni, messe a disposizione dalle telecomunicazioni. I primi mezzi di trasmissione a
distanza sono stati il telegrafo e il telefono, la cui diffusione marca confini molto netti tra il mondo ricco
e il mondo povero. Nel mondo industrializzato quasi tutti i Paesi superano la soglia di 400 apparecchi
per 1000 abitanti. La recente espansione della telefonia mobile ha trovato nei Paesi dell’Europa
occidentale l’area di maggior diffusione. Un grandissimo contributo è stato dato da Marconi con i primi
esperimenti di radiofonia. Alla trasmissione dei suoni è seguita quella delle immagini: la televisione.
Tuttavia le trasmissioni radio si possono ricevere a distanza molto maggiori di quelle televisive.
Internet, poi, consente di vivere dentro la comunicazione globale in tempo reale in qualsiasi parte del
pianeta, dando anche nuove possibilità professionali. Il trasporto tramite condutture è antichissimo, le
quali sfruttavano la pendenza per portare l’acqua dal punto iniziale al suo terminale. I primi percorsi
tracciati sul terreno assecondavano la morfologia dei luoghi. Il termine strada indica la massicciata
che sopportava i carichi di uomini e mezzi sugli itinerari. Una grande innovazione derivò dall’ingegnere
Mac Adam che sostituì le pavimentazioni tradizionali con uno strato di pietrisco e sabbia, che ben si
adattava alle ruote gommate delle automobili. L’aumento del traffico automobilistico e delle velocità
hanno portato alla costruzione delle autostrade. La densità del sistema stradale viene misurata dal
rapporto tra la lunghezza della rete e l’estensione del territorio considerato. La Cina è il primo mercato
automobilistico al mondo, con oltre 18 milioni di automobili vendute. L’acqua ha sempre costituito un
eccellente tramite per la comunicazione sia per mare sia lungo fiumi e laghi. Il porto è il luogo
d’incontro fra trasporto marittimo e terrestre. Le grandi navi hanno avuto un ruolo determinante tra
Ottocento e Novecento anche se dopo la Seconda guerra mondiale il trasporto marittimo dei
passeggeri è andato a poco a poco diminuendo, relegato al traffico crocieristico. Negli ultimi decenni
si è avuta una progressiva specializzazione delle navi: petrolifere, frigorifere, portacontainer, che
imbarcano notevoli volumi di petrolio, gas naturale, carbone e metalli. Le ferrovie hanno fatto la loro
comparsa in Europa e nell’America settentrionale nella metà dell’Ottocento, consentendo penetrazioni
in nuovi territori. Hanno inoltre originato nuovi centri abitati, sorti in prossimità delle stazioni. Le linee
ferroviarie devono tener conto di due fattori: la pendenza e la curvatura. Come per le strade, pure per
le ferrovie si può calcolare la densità. Oggi la ferrovia è stata rilanciata dall’alta velocità. L’aereo è il
più veloce dei mezzi di trasporti, svincolato dalla geomorfologia terrestre. Il primo volo è avvenuto nel
1903 per opera dei fratelli Wright negli USA. L’aereo è particolarmente conveniente per le medie e
lunghe distanze per il notevole risparmio di tempo. L’espansione del trasporto aereo avvenne tra la
Prima e la Seconda guerra mondiale. Il trasporto aereo interno si diffonde soprattutto dopo la Seconda
guerra mondiale. Il mercato mondiale aereo è dominato da un oligopolio di pochi gruppi nei quali sono
confluite le maggiori compagnie aeree. Il trasporto aereo è impostato su tre livelli in funzione della
distanza delle tratte: lungo, medio e corto raggio (sulle ultime due operano soprattutto le compagnie
low cost). Gli aeroporti, inoltre, hanno un forte impatto sul paesaggio. Il turismo, impiego del tempo
libero senza fine di lucro, si rivela di grande interesse per la geografia, in quanto fenomeno sociale,
economico e spaziale. La domanda di turismo si è evoluta nel corso del tempo: élite sociali alle classi
urbanizzate fino al fenomeno di massa attuale. L’offerta riguarda la valorizzazione, la salvaguardia, la
promozione e una enorme quantità di servizi da attivare nelle aree di destinazione. Le risorse
ambientali e culturali individuano sia paesaggi naturali sia contesti storici e artistici. Le attività
turistiche esigono di una situazione politico-economica rassicurante.
CAPITOLO 12 – SPAZI POLITICI
Lo Stato è l’elemento costitutivo di una comunità, che individua e delimita lo spazio nel quale
una parte di umanità è stanziata e vive secondo una propria costituzione politica. Lo Stato con la
Pace di Westfalia del 1648 trova una sua identità normativa come soggetto politico autonomo e
svincolato da qualsiasi altro potere. Costituzioni, leggi e patti provvedono al funzionamento
dell’ordinamento giuridico, fiscale, amministrativo, sociale e di sicurezza di uno Stato. La seconda
metà del Novecento ha visto la proliferazione di istituzioni internazionali, quali la Banca mondiale, il
Fondo monetario internazionale e l’Organizzazione delle Nazioni Unite, costituita nel 1945 per
mantenere la pace. L’Unione Europea è costituita da 27 Stati sovrani, che si riconoscono in una
costituzione comune. La principale istituzione a carattere militare è la Nato. Lo Stato trova una
naturale costituzione in tre elementi fondativi: il territorio, la popolazione e la sovranità. Il territorio è
uno spazio organizzato e definito nel quale uno Stato di riconosce al suo interno ed è riconosciuto al
suo esterno; esso inoltre comprende il sottosuolo e lo spazio aereo sovrastante. Il territorio richiama
molteplici elementi di valutazione: l’estensione, la forma, la posizione assoluta nel globo. Alcuni Stati,
di solito molto piccoli, sono inclusi interamente in un altro Stato (San Marino, Città del Vaticano, etc.).
La forma produce grandi diversità nelle figure degli Stati, spesso accostabili a configurazioni
geometriche: quadrilatero (Turchia), esagono (Francia). Alcuni autori hanno indicato nella
circonferenza la figura più favorevole per uno Stato con la capitale al centro. Si distinguono in base
alla latitudine Stati: artici (Islanda), intermedi (Regno Unito), subtropicali (Spagna), tropicali (Emirati
Arabi), equatoriali (Ecuador). Rispetto al mare si distinguono poi Stati: insulari (Cuba), peninsulari
(Danimarca), istmici (Panama), litoranei (Svezia), interni (Afghanistan). Per quanto riguarda le
dimensioni, si possono avere Stati: giganti (Russia), grandissimi (India), grandi (Francia), medi (Siria),
piccoli (Corea del Sud), minimi (Isole del Capo Verde) e microstati (Andorra). La popolazione è un
elemento in grado di dare notevole impulso alla capacità di potenza di uno Stato. Gli Stati più popolosi
al mondo sono la Cina (con 1,4 miliardi di abitanti) e l’India (con 1,1 miliardi di abitanti), mentre quelli
più piccoli sono Nauru (con 10.000 abitanti) e lo Stato del Vaticano (con 500 abitanti). La base
demografica di uno Stato è una comunità con solidità sociale e politica. Tuttavia un’omogeneità
assoluta non è presente in nessuno Stato del mondo. Dalla fine della Seconda guerra mondiale vi è
stata un’enorme proliferazione di Stati, passati da una sessantina ai circa 200 attuali. La sovranità
(capacità giuridica) è un valore assoluto non soggetto ad alcun altro potere. Il neocolonialismo
economico delle multinazionali può influenzare le politiche di Stati in generale condizione di
sottosviluppo. Il confine è un limite effettivo dove la sovranità e altre caratteristiche di uno Stato
cessano, p