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Solitamente la BCE ha prefissati certi obiettivi i quali possono essere diversi a seconda dei
diversi statuti delle Banche Centrali: ad esempio la FED ha come obiettivo non solo la
stabilità dei prezzi, ma anche l'obiettivo di cercare di mantenere il più possibile elevati i livelli
di occupazione. Per quanto riguarda la BCE, questo ultimo obiettivo non compare, ma il
primario scopo è mantenere basso il tasso di inflazione, in particolare, nell'implementazione
di questo obiettivo, il target inflazionistico della BCE deve essere non superiore al 2%. Ciò
perché si ritiene che, in un mondo in cui tutto varia, se anche è vero che l'obiettivo primario
sia quello di mantenere un tasso di inflazione nullo (ovvero la completa stabilità dei prezzi), sia
molto più agevole che le variabili di prezzo si aggiustino ai loro valori normali, in un mondo
in cui i prezzi crescono ad un certo tasso non elevato piuttosto che in un mondo in cui i prezzi
sono stabili.
Ad esempio: se si ritiene che il salario reale deve diminuire, è molto più facile raggiungere una
diminuzione del salario reale mantenendo fissi i salari monetari e facendo crescere i prezzi,
piuttosto che, a parità di prezzi, con una caduta dei salari monetari (perché di dice: vi è
comunque sempre una certa relativa rigidità nei salari monetari). Il caso particolare in cui si
ricorre alla caduta dei salari monetari è per imposizione legislativa, tuttavia tutti gli
economisti, o almeno la maggioranza, lo sconsigliano vivamente.
Ad esempio Draghi, appellandosi al opera una serie di manovre massicce di
target inflazionistico,
liquidità nonostante, paradossalmente, cerchi in qualche modo di porre rimedio alla
disoccupazione, avvicinandosi a quello che è l'obiettivo primario della FED. 1
Una volta specificato l'obiettivo delle Banche Centrali, esse, in base ad alcune variabili,
vedono effettivamente dove sta andando l'economia e intervengono nel momento in cui non
ci si sta avvicinando.
La BCE inizialmente valuta la situazione mediante alcuni indicatori delle tensioni
inflazionistiche:
1. Indici del tasso di inflazione atteso.
2. M , l'andamento monetario dell'aggregatore come procede l'andamento della liquidità
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nel sistema.
La BCE analizza attentamente l'andamento di questi indicatori per farsi un'idea per
determinare se è opportuno intervenire per raggiungere il target inflazionistico del 2%.
In questo momento ci si trova addirittura in deflazione, ovvero i prezzi crescono di meno, dunque per
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raggiungere il 2% stabilito, Draghi sta immettendo liquidità nel sistema in vario modo, così che il settore
bancario venga incentivato a concedere prestiti al settore privato e alle famiglie.
ECONOMIA MONETARIA ! 1
APPUNTI LEZIONE 3
Se ritengono necessario tale intervento, ricorre utilizzando degli strumenti di politica
monetaria, che tradizionalmente, per una Banca Centrale media (non la BCE), sono:
• Tasso ufficiale di sconto.
• Operazioni di mercato aperto. (B)
• Variazioni di riserva obbligatoria. (A)
In particolare la Banca Centrale, mediante questi strumenti, cerca di influire su determinati
aspetti:
1. Tasso ovvero un tasso a brevissimo termine. Questo lo si può
OVERNIGHT,
tranquillamente chiamare: "Obiettivo Operativo", nella convinzione che influendo su
questo tasso a breve termine sia poi in grado di influire sulla struttura dei tassi
dell'interesse. 2
2. Mercato monetario sull'ammontare degli strumenti monetari fino a 12 mesi, ovvero
con un sufficiente livello di liquidità.
Influendo su questi due obiettivi intermedi tramite gli strumenti, in questo modo si riesce a
ottenere l'obiettivo finale (il famoso target).
Si vedano ora questi strumenti con riferimento alla realtà della BCE.
Non è però necessariamente vero, basti pensare alla situazione immediatamente recente abbiamo osservato
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tassi di interesse bassi per un certo tipo di prestiti, mentre per altri generi di prestiti tassi di interesse molto
elevati: significa che in quel momento la politica monetaria non riusciva a governare appieno la struttura dei
tassi dell'interesse. Però si ritiene che, tranne in situazioni eccezionali, la Banca Centrale intervenga in vario
modo e uno di questi modi è influire sul tasso che si identificherà meglio studiando il "Corridoio dei
Overnight,
Tassi d'Interesse".
ECONOMIA MONETARIA ! 2
APPUNTI LEZIONE 3
Per i più svariati motivi, lo strumento della riserva obbligatoria (A), in BCE come anche nella
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FED, non viene più usato, poiché il coefficiente di riserva obbligatoria è fissato a livelli molto
bassi e mantenuto tale.
Perché la BCE dovrebbe volere che questa riserva obbligatoria sia minima?
Lo si può volere perché questo indica che, se le banche hanno necessità di liquidità, devono
necessariamente richiederla alla Banca Centrale, dunque diviene un ulteriore modo per
quest'ultima di controllare meglio il complesso della liquidità nel sistema. 4
Un altro motivo per cui questa riserva rimane minima è che la Banca Centrale sa ciò che
accade nel mercato interbancario e che i tassi in esso sono una buona misura dell'esigenza di
liquidità nel sistema bancario. Ovvero se sul mercato si dovessero improvvisamente alzare i
tassi, la Banca Centrale saprà che vi è una forte richiesta di fondi in eccesso rispetto all'offerta,
quindi che c'è una forte esigenza di liquidità. 5
C'è da dire che solo che gli istituti assoggettati a riserva obbligatoria possono accedere alle
operazioni di finanziamento effettuate dalla BCE. Con riferimento a questi conti di riserva,
solamente l'eccesso rispetto alla riserva viene remunerata ad un certo tasso. Questo tasso di
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interesse è correlato al tasso di interesse fissato dalla BCE sulle operazioni di rifinanziamento
principali e mensilmente la BCE stessa verifica se l'ammontare di questi conti corrisponde alle
riserve che effettivamente devono detenere.
Sono da considerarsi due aspetti principali:
1. L'aliquota di riserva obbligatoria è tenuta molto bassa, a differenza del passato.
2. Si consente comunque alle banche di poter usufruire quello che viene chiamato Conto di
per transazioni di brevissimo termine anche al 100%, basta che nella
Riserva Regolamento
media del mese venga rispettato l'obbligo di riserva che l'istituto ha nei confronti della
BCE. 7
Perché tutto questo? Ricapitolando ciò che è stato detto finora:
Coefficiente di Riserva Obbligatoria: è quel coefficiente che definisce, a fronte dei depositi a vista del pubblico
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presso il sistema bancario, una certa riserva a fronte di questi depositi. Sono esclusi dall'obbligo di riserva: i conti
di risparmio o depositi per cui è necessario dare un tempestivo avviso per prelevare dal conto.
Tuttavia è pressappoco impossibile che la BCE possa effettivamente controllare il volume della liquidità nel
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sistema, ma questa esigenza di finanziamento a determinati tassi che decide garantisce di influire sul tasso di
interesse in maniera molto più immediata.
Sembra una decisione folle mantenere al minimo le riserve, specialmente nel momento in cui vi è una forte
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richiesta di liquidità, invece, come si dimostrerà, è un valente modo per far si che i tassi di interesse rimangano
alti.
Si dice in condizioni normali perché in tempo di crisi, per incentivare il sistema bancario a redistribuire i fondi
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alle famiglie e ai privati, aveva stabilito tassi di interesse negativi, ovvero le banche, per mantenere il denaro
eccedente la riserva nei conti della BCE, non solo non riceveva un rendimento, ma addirittura sosteneva un
costo. Si tratta però di una misura eccezionale presa da Draghi.
Anche le sanzioni, nel caso in cui non si verificasse, non sono poi così elevate. La sanzione principale che viene
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prevista è che si debba avere sul conto un deposito infruttifero pari a tre volte l'importo per cui si è avuta
un'inadempienza.
ECONOMIA MONETARIA ! 3
APPUNTI LEZIONE 3
1. Consente il ridimensionamento delle riserve in eccesso, può rendere più efficace il
sistema bancario;
2. Riduzione degli oneri derivanti dalla riserva, in particolare in termini di mancato
ottenimento di interessi su possibili prestiti;
3. Dà estrema flessibilità nella gestione di tesoreria delle banche, utilizzo flessibile del
conto di riserva;
4. Il mercato interbancario diventa uno degli indicatori delle effettive esigenze di liquidità
del sistema bancario. 8
Si può notare dunque come lo strumento di riserva obbligatoria, per quanto possa essere
utilizzato, ha poca rilevanza per la politica monetaria.
Bisogna ora considerare l'altro strumento, ovvero le operazioni di mercato aperto (B) che si
trovano tra le principali effettuate dalle Banche Centrali a regolazione della liquidità del
sistema economico. 9
Nel caso della BCE, per questo tipo di operazioni solitamente la tipologia di intervento è
l'effettuazione di operazioni "pronti contro termine" . In questo caso la BCE decide di
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pagare momentaneamente, e non strutturalmente, l'ammontare dell'operazione; non si tratta
dunque di acquisti definitivi. Si tratta comunque di operazioni con poca rilevanza nel bilancio
della BCE, al contrario di quanto possiamo ritrovare in altre realtà come la FED o la Banca
del Giappone. Essa infatti predilige altre forme di operazioni di finanziamento al sistema
bancario che riflettono in maniera sostanziale il ruolo di quest'ultima come prestatore di ultima
istanza.
Operazioni di finanziamento
Cioè il tasso Overnight fissato nel mercato interbancario diventa un buon indicatore della situazione delle
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esigenze di liquidità del sistema.
Se voglio immettere liquidità nel sistema economico, la Banca Centrale acquista titoli. Se si vuole invece
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ridurre il livello di liquidità la BC comincia a vendere titoli.
É già deciso al momento dell'acquisto di titoli che ad una certa data prefissata avverrà certamente l'operazione
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opposta.
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APPUNTI LEZIONE 3
Queste operazioni effettuate dalle Banche Centrali sono generalmente di tre tipologie:
1. Di natura temporanea(A);
2. Di natura definitiva(B);
3. Swap in valuta, per cui le banche effettuano operazioni “pronti contro termine” sul
mercato valutario. 11
Queste operazioni possono avvenire con diverse modalità, in particolare si distinguono aste di
tipo standard (C), aste competitive (D) e procedure di finanziamento bilaterale.
Po