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L’inflazione conduce a tassi di sviluppo economico più bassi (iperinflazione). L’inflazione
rende più incertezza la pianificazione del futuro. È più difficile decidere quanto mettere da
parte per i costi futuri. L’inflazione può creare tensione nel tessuto sociale di un paese.
L’elemento centrale di una politica monetaria efficace è l’uso di un’ancora nominale, ovvero
una variabile attraverso cui vincolare il livello dei prezzi. L’accettazione di un’ancora
nominale che mantenga la variabile all’interno di uno stretto range favorisce la stabilità dei
prezzi attraverso la formazione di aspettative di inflazione stabili. Essa può limitare il
problema dell’incertezza temporale , per il quale la politica monetaria condotta su basi
discrezionali porta a risultati di lungo periodo insoddisfacenti. Anche i responsabili della
politica monetaria affrontano un problema di incoerenza temporale. Sono tentati dal seguire
una politica discrezionale più espansiva perché possono sostenere la crescita economica. La
migliore scelta tuttavia non è quella di perseguire una politica espansiva perché, quando
vedono la banca centrale orientarsi verso una politica espansiva, i lavoratori e imprese alzano
le loro aspettative di inflazione, spingendo in alto i salari e i prezzi. Ciò porta ad un’inflazione
più alta, ma non dà luogo a un aumento della produzione. Una banca centrale otterrà risultati
più efficaci nel controllo dell’inflazione a lungo termine se non cercherà di sorprendere la
gente con una politica espansiva inattesa. Tuttavia, se riconoscesse che una politica 2
discrezionale darebbe risultati insoddisfacenti, potrebbe non essere in grado di perseguire un
controllo più efficace dell’inflazione. I rappresentati politici possono fare pressioni sulla banca
centrale per sostener eil tasso di sviluppo dell’economia attraverso una politica monetaria
espansiva. Un’ancora nominale può aiutare a evitare il problema dell’incoerenza temporale
nella politica monetaria, fornendo un vincolo esplicito alla discrezionalità.
Altri obiettivi della politica monetaria
Gli altri obiettivi della politica monetaria sono cinque:
Tasso di occupazione elevato: un tasso di occupazione elevato è un obiettivo perché
o la situazione contraria causa condizioni di miseria e aumenta la criminalità e perché,
quando la disoccupazione è alta, l’economia dispone di lavoratori inattivi e di mezzi
inutilizzabili, con conseguente perdita di produzione e diminuzione del PIL. Quanto
dovrebbe essere elevato? Quando nessun lavoratore è privo di un impiego. Ma questa
definizione non tiene conto della disoccupazione frizionale, dovuta alle ricerche dei
lavoratori, ed è positiva per l’economia. C’è inoltre la disoccupazione strutturale,
ovvero un disallineamento fra i requisiti professionali e le capacità dei lavoratori. È
qualcosa per cui la politica monetaria può fare molto poco. L’obiettivo dovrebbe
mirare a un tasso coerente con la piena occupazione, dove la domanda e l’offerta di
lavoro si equivalgono (tasso naturale di disoccupazione). Quale tasso di
disoccupazione è coerente con la piena occupazione? Le valutazioni correnti collocano
il tasso naturale di disoccupazione tra il 5% e il 6% ma è soggetto ad incertezze ed è
possibile che una politica adatta possa far diminuire il tasso naturale di
disoccupazione. Poiché il livello di disoccupazione è legato al livello di attività, al tasso
naturale di disoccupazione si ottiene un certo grado di output corrispondente al tasso
naturale di produzione, ovvero alla produzione potenziale. Ciò che possono fare le
banche è spingere il livello di output verso il tasso naturale di produzione, cioè cercare
di stabilizzare il livello di produzione intorno al suo tasso naturale.
Sviluppo economico: l’obiettivo di uno sviluppo economico costante è collegato a
o quello di un’elevata occupazione, perché quando la disoccupazione è bassa è più
probabile che le aziende investano in intensità di capitale. Se la disoccupazione è alta e
le fabbriche lavorano al minimo, non è conveniente investire in impianti. Le politiche
possono essere mirate alla promozione, invogliando le aziende a investire o favorendo
il risparmio da parte del pubblico. Questo è lo scopo dichiarato dalle politiche (supply-
side policies) volte a stimolare la crescita mediante la concessione di incentivi fiscali
indirizzati a indurre i contribuenti a risparmiare di più.
Stabilità dei mercati finanziari: le crisi finanziarie possono interferire con la capacità
o dei mercati di canalizzare i fondi ai soggetti con opportunità di investimento
produttivo, portando a una contrazione nell’attività economica. La promozione di un
sistema in cui siano evitate le crisi è un obiettivo importante. La stabilità finanziaria è
favorita dalla stabilità dei tassi di interesse perché le loro fluttuazioni generano grande
incertezza.
Stabilità dei tassi di interesse: la stabilità dei tassi è importante perché le
o fluttuazioni possono rendere più difficile pianificare il futuro. Rendono più difficoltoso
per i consumatori decidere quando acquistare una casa. Una banca centrale potrebbe
anche voler ridurre i movimenti al rialzo nei tassi di interesse
Stabilità dei cambi: il valore del dollaro rispetto alle altre valute è diventato di
o notevole rilevanza. Un incremento nel valore del dollaro rende le industrie statunitensi
meno competitive rispetto a quelle estere. Fare sì che il valore del dollaro non sia 3
soggetto a grandi variazioni rende più facile per le aziende organizzarsi in anticipo. La
stabilizzazione dei movimenti estremi del valore del dollaro viene considerata un
obiettivo di rilievo della politica monetaria.
Politica monetaria europea
Il funzionamento della politica monetaria si fonda sulla capacità della banca centrale di
regolare la quantità di base monetaria in circolazione. Il monopolio dell’offerta della base
monetaria contente di controllare il livello delle riserve bancarie e le condizioni del mercato
monetario; si crea la possibilità di influenzare l’andamento dei tassi di interesse a breve.
D’altro canto, il sistema bancario esprime una domanda di riserve di liquidità. Si determina un
mercato delle riserve di liquidità delle banche, con una funzione di offerta sotto controllo
della banca centrale, una funzione di domanda che riflette il fabbisogno di mezzi di
pagamento, e gli obblighi di riserva, regolati dalla banca centrale. Quest’ultima è in grado di
dirigere l’andamento dei tassi e rappresenta uno strumento attraverso cui la banca può
influire sul comportamento degli operatori dell’economia. Questa proposizione delinea ciò
che viene definito come meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Nel lungo
periodo, la politica monetaria non può influenzare la crescita economica: una variazione della
quantità di moneta non avrà effetti permanenti sulle variabili reali. La politica monetaria può
fornire un contributo alla realizzazione degli obiettivi della politica economica attraverso il
perseguimento della stabilità dei prezzi. L’obiettivo primario dell’Eurosistema e della politica
monetaria europea è quello del mantenimento della stabilità dei prezzi. Gli altri obiettivi sono
un elevato livello di occupazione, una crescita sostenibile e non inflazionistica, u alto grado di
competitività e di convergenza dei risultati economici.
Meccanismo di trasmissione della politica monetaria
Si sviluppa un processo dinamico che coinvolge una complessa rete di influenze, per arrivare
dalle leve di intervento alla variabile obiettivo. È possibile individuare distinti canali di
trasmissione. Il processo è avviato dalla decisione della banca centrale di variare i tassi di
interesse, quindi il costo dei fondi che il sistema bancario richiede alla banca centrale.
Supponiamo un aumento, l’effetto sarà di indurre le banche a trasferire il maggior costo della
propria provvista in un incremento dei tassi di interesse sul credito concesso alla clientela. Le
aspettative sul tasso a breve si rifletteranno sul tasso di medio termine, allargando l’effetto
verso il mercato del credito. I cambiamenti sono destinati ad esercitare un impatto su diverse
variabili. Si modificano le condizioni di offerta del credito e di disponibilità monetarie. Si
creeranno condizioni di restrizione e di scarsità. Si modificano gli equilibri in altri mercati,
come quello delle attività finanziarie e dei cambi. Ci si deve attendere che a un rialzo dei tassi
segua un movimento negativo del prezzo delle attività finanziarie. Verranno influenzate le
decisioni di consumo, le famiglie saranno condizionate in diversi modi: diventa poco costoso il
finanziamento del consumo e delle spese di investimento; la riduzione del prezzo delle attività
finanziarie avrà un effetto di ricchezza negativo; la percezione dell’impoverimento indurrà a
ridimensionare le spese. I comportamenti attesi saranno orientati a ridurre il livello della
domanda aggregata, con risultato di diminuzione delle spinte al rialzo dei prezzi interni. Il
canale di trasmissione rappresenta rappresentato dal tasso di cambio può agire sul livello dei
prezzi all’importazione. Se il rialzo dei tassi di interesse porta a un rafforzamento del cambio
della valuta nazionale, i beni dei prezzi importati tenderanno a calare: nel caso di beni di 4
consumo, si avrà un effetto diretto sul livello dell’inflazione; nel caso di fattori di produzione,
l’effetto dovrebbe essere incorporato nel prezzo dei prodotti finali. I prezzi dei beni esportati
tenderanno a essere meno convenienti; il risultato sarà duplice: una perdita di competitività
nei mercati internazionali e una riduzione delle esportazioni. Porterà a un rallentamento della
domanda aggregata e a un raffreddamento dei prezzi. Due aspetti aggiuntivi bisogna
considerare. Il ruolo delle aspettative a lungo termine dei soggetti: esse influenzano i
comportamenti, i salari tenderanno a incorporare un tasso di incremento che riflette le attese
di inflazione futura. Il governo delle aspettative è fondamentale per il controllo dei prezzi.
L’influenza principale sarà determinata dal livello di fiducia che i soggetti hanno nei confronti
della capacità della banca centrale a perseguire l’obiettivo della stabilità dei prezzi. La banca
centrale deve godere di alta credibilità per aumentare l’efficacia della politica monetaria.<