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LA POLITICA MONETARIA IN SCENARI DI ELEVATA INFLAZIONE

nel tempo l’Europa del Dopoguerra e l’America Latina degli anni ’90 dove

La situazione accomuna

governi incapaci di finanziarsi attraverso il ricorso al prestito stampavano moneta per sopperire al

bisogno di autofinanziamento. Il risultato: immissione nel mercato di enormi quantità di moneta e

fenomeni di iperinflazione ( cosiddetta monetizzazione del debito ). Va specificato che il termine

Iperinflazione indica un tasso di inflazione superiore a quello ottimale in maniera persistente, nulla

dice sulla dinamica delle variazioni.

Su questo aspetto interviene la storia, uno scenario iperinflattivo è generalmente un trend in crescita

Immettere nel mercato moneta significa aumentare l’inflazione, un’iperinflazione

continua.

comprime il gettito fiscale e con questo le finanze pubbliche si aggravano producendo grandi

disavanzi.

Riportare la situazione nella normalità spetta alla Politica Monetaria attuata dai governi. In

particolare andranno prese disposizione nei rami fiscale, monetario, salariale.

Oggigiorno, in Europa, ci affrontiamo ad affrontare il problema opposto, ovvero la deflazione che è

un fenomeno dannoso almeno quanto l’iperinflazione. La deflazione, ovviamente richiama la

riduzione del livello generale dei prezzi. Questo fatto è grave in quanto crea aspettative di prezzi al

ribasso nei consumatori inibendo i consumi ed inoltre impatta negativamente contro i profitti attesi

delle aziende imponendo una revisione degli investimenti.

La dottrina macroeconomica insegna che il tasso di inflazione è una variabile da presidiare per il

bene dell’economia di un paese o di una organizzazione di paesi. Il tasso di inflazione deve essere

mantenuto basso e controllato. Quanto basso? Vi sono teorie che lo vorrebbero nullo, altre che

quale i costi dell’inflazione sono bassi ed i

individuano nel 3% una soglia di sostenibilità alla

Quali sono i costi ed i benefici di un’inflazione contenuta:

benefici grandi.

COSTI BENEFICI ΔM / P = ( ΔM / M ) * ( M / P )

Se il tasso di interesse nominale è alto, Signoraggio S =

sarà alto anche il costo opportunità del Saggio di crescita della moneta moltiplicato

capitale. Quindi difficoltà per le aziende per i saldi monetari reali

di accedere al credito.

Distorsioni Fiscali: redditi nominali Manovrabilità della Politica Monetaria

aumentano. I soggetti pagano tasse ( Evitare Trappola Liquidità per esempio )

più elevate e al contempo vedono

ridursi i redditi reali.

Illusione Monetaria: confusione tra Illusione Monetaria: tagli salariali

nominale e reale reali in momenti di difficoltà

Maggiore Variabilità dell’Inflazione:

Attività finanziarie più rischiose

Ciò che è palesemente emerso nel corso della storia è che una situazione di iperinflazione produce

giungere dall’intento di colmare il disavanzo di bilancio

solo danni. Ad una iperinflazione si può

attraverso il signoreggio applicato sulla nuova moneta emessa. Il signoraggio dipende dal saggio i

crescita dello stock di moneta e dai saldi monetari reali. Ecco quindi l’esigenza di monitorare spesa

pubblica e debito necessario a finanziarla. Quando la spesa pubblica è troppo grande ed il debito

non più sufficiente a colmarla, l’emissione di nuova moneta è l’unica soluzione possibile, ma con

quali rischi…

Da una iperinflazione di rientra con programmi rigorosi emessi da soggetti credibili: ridurre il

disavanzo pubblico, riforma fiscale, controlli su salari e redditi, rinuncia al signoraggio. 21

Ovviamente l’obiettivo della politica monetaria moderna è quello di evitare situazioni di difficile

come l’iperinflazione. Come si muovono le banche centrali?

gestione

Le BC definiscono, in base ai loro mandati che prevedono la stabilità dei prezzi, un tasso di

inflazione obiettivo da perseguire nel medio termine. Attraverso questi annunci, se credibili,

giungono ad influenzare anche le aspettative dei mercati. Nel breve termine, invece, agiscono sul

tasso di interesse nominale ogni volta che il livello di produzione diverge da livello naturale.

della Curva di

Questo genere di approccio alla PM determina nel breve termine un’invalidità

Phillips e degli scostamenti del tasso di inflazione effettivo da quello obiettivo.

Definizione di Obiettivi di Politica Monetaria nel Medio Periodo

Azione della Mezzo: Fine:

Banca Centrale Aggiustamento del Tasso di Inflazione Obiettivo

nel Breve Termine Tasso di Interesse Nominale nel Medio Termine

ogni volta che:

Y diverge da Y n

Questo modello operativo si differenzia da quello passato in quanto, in precedenza, si tendeva a

presidiare la crescita dello stock di moneta e non il tasso di interesse nominale.

IL MODELLO AS AD –

Finora abbiamo considerato tre mercati: beni, finanziario, lavoro. Il modello AS AD coniuga

l’equilibrio sui tre mercati attraverso l’iterazione di due relazioni: domanda aggregata ed offerta

aggregata. La domanda aggregata riprende l’equilibrio sui mercati reali ( IS ) e finanziari ( LM ).

L’offerta aggregata riprende, invece, l’equilibrio sul mercato del lavoro. L’ipotesi fondamentale

delle aspettative sui prezzi. L’ipotesi generale è la

sulla quale il modello poggia, riguarda il ruolo

seguente: e

HP: I prezzi attuali seguono le aspettative sui prezzi stessi P = P

L’ipotesi sottende che ad un aumento dei prezzi attesi seguirà un aumento dei prezzi effettivi,

il meccanismo dell’offerta

discorso valido anche al viceversa. Sotto tale ipotesi, descriviamo

aggregata:

Offerta Aggregata ( AS ) Mercato del Lavoro

Produzione ↑ Disoccupazione ↓ Salari ↑ Prezzi ↑

P

e

P A Y

Y

n

La parte evidenziata fa notare come un aumento di produzione intervenga direttamente sulle

principali determinanti del mercato del lavoro per ottenere come effetto indiretto un aumento del

livello generale dei prezzi. 22

Il punto identificato come A evidenzia che la curva dell’offerta aggregata passa necessariamente per

e

il punto in cui il livello dei prezzi ( P ) coincide con le aspettative ( P ) ed al contempo fa

coincidere il livello di produzione ( Y ) con quello naturale ( Y ).

n

La domanda aggregata ( AD ) invece si ricava dalle condizioni di equilibrio sui mercati finanziari e

sui mercati dei beni. Considerando, invece, il versante della domanda aggregata, osserviamo il

ovvero come una variazione dell’indice dei prezzi incide sulla produzione:

fenomeno inverso,

Domanda Aggregata ( AD ) Mercati Finanziari e dei Beni

Prezzi ↑ Tasso di Interesse ↑ Produzione ↓

Saldi Monetari Reali↓

P Y

Osserviamo, ora, che un aumento dei prezzi ( inflazione ↑ ) attraverso un’azione sulle determinanti

dei mercati Finanziari e dei Beni arriva a comprimere la produzione.

Domanda ed offerta aggregata confluiscono in un medesimo grafico ed il punto di intersezione tra

le due funzioni, individua il livello ottimale di produzione. Livello di equilibrio valido solo in

un’ottica di analisi di breve periodo. Quindi nel breve periodo, il modello AS – AD spiega i

movimenti del livello di produzione dal suo livello naturale. Altro importante risultato che

otteniamo nell’osservare la curva AD sta nella relazione Prezzi / Produzione. Più le materie prime

costano e più la produzione tenderà a riequilibrarsi su livelli inferiori.

AS

P AD

Y

Y

n

Empiricamente è stato dimostrato come il modello abbia un’efficacia esplicativa solo nel breve

periodo: AS e AD definiscono validamente il livello ottimale ( di equilibrio ) della produzione solo

con ottiche di analisi di breve periodo. Nel lungo periodo, invece, il livello di produzione tende al

solo dall’equilibrio sul mercato del lavoro.

suo valore naturale e quindi ad essere determinato un’azione di politica monetaria.

Il modello può aiutarci a comprendere quali effetti può avere Una

POM espansiva, ovvero la BC aumenta l’offerta di moneta, ha effetti di breve periodo, infatti tale

POM può stimolare la ripresa della produzione industriale. Ma nel lungo periodo il livello di

produzione si riaggiusta sui suoi livelli di equilibrio. Quindi la POM non ha effetti nel lungo

il che alimenta l’ipotesi

periodo ( Teoria Quantitativa della Moneta ) che:

…nel lungo periodo, la moneta è neutrale rispetto alla produzione… 23

Altro intervento esplicabile attraverso il modello è la Riduzione del Disavanzo di Bilancio. RDB

richiama una fase di espansione fiscale nella quale verranno sottratte risorse al consumo. La

domanda dei beni calerà trascinando anche la produzione al ribasso ( effetto recessivo ).

Ma nel lungo periodo i prezzi si riassestano e con essi i saldi monetari ( W / P ), il tasso di interesse

si riduce comportando una ripresa dell’investimento da parte delle imprese. Quindi una RDB ha

effetti stimolanti per l’economia, ma solo nel lungo periodo.

Per l’economia, una variabile chiave è il Prezzo del Petrolio. Il petrolio sta alla base delle fonti

energetiche e quindi alla base della catena produttiva. Le fonti energetiche rappresentano per le

imprese industriali un enorme costo. Un aumento del prezzo del petrolio ha effetti recessivi sia di

breve che di lungo periodo: la produzione diminuisce. Nel breve periodo l’effetto di APP si riflette

in un aumento immediato dei prezzi. Al fronte di tale aumento la domanda di beni calerà. Nel lungo

periodo, invece, APP si dimostra persistente configurando uno nuovo livello di produzione naturale

( Y ) su quale si stabilizzerà anche un nuovo minore livello di disoccupazione naturale ( u ). I

n n

in diminuzione comportano una riduzione del potere d’acquisto.

salari reali Osserviamo

graficamente gli effetti di APP.

Salario

Reale

W / P

1

1 / ( 1 + μ )

2

1 / ( 1 + μ ) 1n 2n

u u Tasso di Disoccupazione

Le aziende scaricano l’aumento del costo del petrolio – up ( μ ). Tale

direttamente sul proprio mark

aumento impatterà direttamente sul salario reale che osserverà una perdita di potere di acquisto. La

nuova equazione dei prezzi sarà più bassa rispetto alla precedente determinando, attraverso

2n

l’intersezione con l’equazione dei salari, un nuovo livello naturale di disoccupazione ( u ).

Altro fattore che provoca le fluttuazioni del livello della produzione è il Ciclo Economico. Il CE

può essere considerato come una serie continua di shock che impattano sia a livello di offerta

aggregata, sia a livello di domanda aggregata. Gli shock hanno effetti dinamici sull’economia la

quale recepi

Dettagli
A.A. 2008-2009
45 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Thomas_Bartholomeo_Red di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica Monetaria & Politica Monetaria Internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Tiberi Vipraio Patrizia.