Strumentazione Biomedica - Biofisica
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Biofisica e Tecnologie Biomediche
Dosimetria CT
La distribuzione della dose in CT è completamente
diversa da quella della radiologia tradizionale.
Negli scanner più moderni la dose è distribuita quasi
uniformemente sul piano di scansione con una minor
nell’area
concentrazione del centro di rotazione.
Per diffusione anche i tessuti immediatamente vicini
all’area di scansione ricevono una certa quantità di dose.
Trascurando i fenomeni di divergenza del fascio e di
penombra, il calcolo della dose al tessuto sotto scansione
poteva risultare complesso, perché il radiologo non sempre
usava una procedura standard. A volte effettuava successive
l’esame
irradiazioni per completare di particolari aree.
Strumentazione
Biomedica Biofisica e Tecnologie Biomediche
Dosimetria CT Nelle CT spirali si è introdotto
un ulteriore fattore il pitch (p)
per cui si è definita la dose dovuta
a scansioni multiple come MSAD
p = 1 p = 0,7
Strumentazione
Biomedica Biofisica e Tecnologie Biomediche
Dosimetria CT quell’andamento
Risultando complesso sommare le dosi con poissoniano
abbiamo preferito utilizzare un più semplice Indice di Dose CT (CTDI)
Strumentazione
Biomedica ISOTROPIC IMAGING
1.0 mm acquisition
0.5 mm acquisition
1.5 mm acquisition 2.5 mm acquisition
Strumentazione
Biomedica Biofisica e Tecnologie Biomediche
Gli Artefatti Numerosissime sono le cause di artefatti:
Aliasing: produce striature vicino le strutture più dense,
si ovvia con maggiori campionamenti spaziali.
Delimitazione fascio incidente: Produce strisce chiare
intorno ad oggetti ad alta densità. Si evita con filtri o con
più kV o con multislice.
Effetto volume parziale: dovuto a componenti corporee
con volume inferiore allo spessore di strato. Si evita
riducendo lo spessore o aumentando la sovrapposizione (
picth) o si elimina col multislice.
Artefatti da movimento: produce perdita di definizione
l’acquisizione
degli organi che durante si muovono.
Effetti della PSF (Point Spread Function): è un fenomeno
“ingrandimento”
di di oggetti di maggior densità. Si
migliora con multislice e risoluzione spaziale.
Artefatti di accentuazione dei bordi: È simile alle cause
del PSF. dell’attenuazione:
Artefatti da errore di misura dovuti a
non lineare risposta dei rivelatori o eccessiva radiazione
diffusa. Scomparsi con rivelatori solidi e multislice.
Artefatti circolari: dovuti a difetti di uniformità dei
rivelatori in III generazione, sono praticamente
Strumentazione scomparsi.
Biomedica Biofisica e Tecnologie Biomediche
Gli Artefatti Numerosissime sono le cause di
artefatti:
Artefatti da indurimento del
fascio: dovuti alla variazione
dell’energia media del fascio. Si
correggevano con software, ora con
tecniche di multislice.
Con le tecniche multislice si
possono ridurre anche le intensità di
mA e kV del fascio, modulandolo in
Riduzione Dose = 14 % all’area
base che stiamo analizzando
in questo modo riduciamo anche la
dose al paziente, migliorando la
dell’immagine.
qualità
Strumentazione
Biomedica
DOM Off 200mAs DOM On 172mAs
ECG gated helical calcified and soft plaque
Scan slice thickness: 64x0.5 mm
Scan range: 148 mm
Rotation time: 0.40 s
Strumentazione Total time: 10 s
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Celiac Aneuris m
Mx8000 IDT Aortic dis s ection
Mx8000 IDT
Strumentazione
Biomedica Biofisica e Tecnologie Biomediche
Strumentazione
Biomedica Biofisica e Tecnologie Biomediche
Mx8000 IDT Lung ma s s
S ub-millimeter detail - thorax P in P oint
Lung nodule
Lung ma s s – Minore dos e (s ia a l
pa ziente che a l medico)
– Tempi di es ecuzione più
brevi
Strumentazione
Biomedica Biofisica e Tecnologie Biomediche
Gli atomi di
La Risonanza Magnetica idrogeno hanno il
nucleo costituito da un
protone. Questo proto-
ne è dotato di un
movimento di spin e
quindi, essendo carico,
di un momento ma-
.
gnetico Se sono
liberi e li disponiamo
in un campo magne-
tico esterno B i vari
l’o-
possono assumere
rientamento parallelo
(più bassa energia) o
antiparallelo.
La differenza di energia tra i due livelli sarà 2µB.
Quando sottopongo il materiale ricco di protoni liberi ad
una radiofrequenza può succedere che alcuni protoni si
dispongano in antiparallelo se
h = 2µB
dell’idrogeno
Però se i protoni sono legati alle
nell’ambito
strutture essi occupano particolari posizioni
delle macromolecole di appartenenza. Questo essere
legati costituisce un vincolo per cui a seconda del
materiale biologico (sangue,tessuti,organi) possono
disporsi solo in particolari direzioni; in presenza di un
forte campo magnetico esterno compiono dei movimenti
Strumentazione di precessione.
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Poiché ad ogni orientamento del dipolo nucleare magnetico rispetto al campo magnetico
esterno corrisponde un ben preciso stato energetico, si dimostra matematicamente che la
condizione di polarizzazione diretta rispetto al campo magnetico esterno è quella di minima
energia ed è la più probabile per atomi liberi. Quella di polarizzazione inversa é di massima
energia mentre quelle intermedie, con fenomeni di precessione, hanno valori di energia
all’orientamento
intermedia associata del dipolo magnetico nucleare nel campo magnetico
quell’atomo
risultante e sono tipici del modo come è legato alla struttura della
macromolecola che caratterizza il tessuto. Nel caso si attivi una Radiofrequenza esterna
un’antenna –
(attraverso esterna a forma circolare bobina -, viene prodotto un campo
magnetico perpendicolare a B ( B ) la quantità di energia ceduta, da luogo ad una
0 1
precessione in fase rispetto a B dando luogo ad una modifica della direzione del vettore
1
magnetico risultante dei protoni, stato di maggior energia (stato risonante). Terminata la
radiofrequenza i protoni torneranno nello stato iniziale perdendo energia sotto forma di
l’osso
onde elettromagnetiche del tipo radiofrequenza. Ovviamente questo non è valido per
compatto.
Strumentazione
Biomedica Biofisica e Tecnologie Biomediche
Una volta cessata la radiofrequenza esterna di
eccitazione la porzione di tessuto i cui protoni
hanno dato luogo ad una risultante M, che si è
ribaltata di 90° o di 180°, perde quell’energia
emettendo una radiofrequenza, caratteristica
di quella porzione di tessuto, che va
spegnendosi.
dell’impulso
Al termine di eccitazione tutti i
dipoli magnetici precedono in fase tra di loro
dando luogo ad un momento magnetico
risultante, sullo stesso piano di B . Col trascorrere
1
del tempo, mentre si stanno diseccitando, questa
fasatura si sfasa e la risultante del momento
magnetico dei dipoli si annulla sul piano di
B tornando ad essere orientata rispetto a B .
1 0
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Biomedica
Durante il rilassamento viene riemessa una
radiofrequenza (frequenza di Larmor) il
processo si definisce FID (free induction decay).
Il fenomeno di precessione magnetica di M
rispetto a B è registrato come potenziale
1
elettrico variabile nel tempo attraverso i
terminali delle bobine orientate come affianco:
La magnetizzazione trasversa decade
esponenzialmente con una costante di tempo T2
per cui possiamo definire il potenziale misurato
Dove K è una costante ed i =( -1)½ . Il movimento
di precessione della magnetizzazione trasversa è
rappresentato come un numero complesso con
parte reale e parte immaginaria senza alcun
significato particolare ma la componente
immaginaria ha la stessa fase di B mentre il
1
campo di radiofrequenza è sfasato di 90°
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Biomedica
Rilassamento T1
La stimolazione RF costringe i nuclei ad assorbire energia, portandoli ad uno stato eccitato. Al
nell’ambiente
termine delle radiofrequenza i nuclei dissiperanno questa energia di eccitazione vicino
“lattice”. “rilassamento
cosiddetto Per cui il processo definito spin-lattice” descrive il ritorno
(recovery) della magnetizzazione longitudinale fino al suo valore di equilibrio. Ma sappiamo che
– –
nello spazio interatomico lattice vi è un campo magnetico che fluttua alla frequenza di Larmor.
Tale campo magnetico fluttuante riviene dalla rotazione e dalla traslazione dei nuclei nelle molecole
del reticolo spaziale sottoposte a moto Browniano. La frequenza media del moto browniano dipende
dalla dimensione della molecola nel reticolo spaziale. Le molecole più piccole si riorientano più
rapidamente delle molecole più grandi. La frequenza di rotazione in molecole di medie dimensioni,
come i lipidi è più vicina alla tipica frequenza di larmor. Per cui la magnetizzazione associata ai
all’acqua
lipidi rilassa più velocemente di quella associata pura o a molecole di grandi dimensioni
dall’intensità
come le proteine.Inoltre il tempo di rilassamento T1 dipende di campo magnetico.
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Biomedica
Rilassamento T2
Ogni qualvolta varia il valore di intensità di campo magnetico varia la frequenza di precessione
dando luogo ad una perdita di coerenza di fase (defasamento) e conseguente dispersione angolare.
Per cui la magnetizzazione trasversa decade perché i momenti magnetici che la compongono si
“rilassamento
sfasano come effetto della loro mutua interazione. Questo processo si definisce T2”, o
spin-spin, ed esprime il rateo di riduzione della magnetizzazione trasversa. Al contrario della T1
non viene ceduta energia al lattice durante il T2. Le grandi molecole che tendono a riorientarsi più
l’acqua
lentamente delle piccole hanno tempi T2 più corti, Per cui libera ha un T2 più lungo
dell’acqua L’intensità
legata a macromolecole. del campo magnetico influisce sul T2 molto meno che
non sul T1.
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Biomedica
Tempo di Ripetizione - TR
Se dopo un primo segnale di eccitazione, ripetessi il segnale do luogo ad un fenomeno di
all’effetto
ristimolazione con tempi varianti in base che si vuol ottenere. Con
ristimolazioni a valori di TR lunghi si possono compiere operazioni di manipolazione del
contrasto tra tessuti con differente T1 oppure modificare il rapporto segnale-disturbo in
una immagine.
–
Spin-Echo rifocalizzazione della magnetizzazione trasversa.
La magnetizzazione trasversa durante il FID, si riduce molto più rapidamente del T2
dando luogo al T2*, dovuto alle inomogeneità del campo magnetico.
Se applico un impulso RF a 180° dopo un tempo si elimina lo sfasamento dando luogo
nuovamente ad una condizione di coerenza di fase. Similitudine della gara di cavalli
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Biomedica l’atomo 1
Poiché il modo come di H è legato
alla macromolecola che costituisce la cellula e quindi il
tessuto, varia da tessuto a tessuto, variano anche le
frequenze di eccitazione e diseccitazione dello stesso
dipolo magnetico del nucleo di idrogeno. Per cui con
un'analisi di Fourier delle frequenze percepite
dall’antenna ricevente si possono ricostruire, in tonalità
1
di grigio, i vari organi ed apparati con presenza di H.
Il problema è che le frequenze dei vari organi e tessuti
1
con H non sono molto ben differenziate tra di loro ed
inoltre, come si può individuare il punto di provenienza
della radiofrequenza?
Per il problema geometrico-spaziale si crea
un gradiente di campo - sappiamo che la frequenza di
precessione è proporzionale a B - in tal modo possiamo
T
individuare i segnali dello stesso tessuto ma provenienti
da diverse posizioni (risoluzione spaziale).
Per meglio discriminare i vari tessuti si è
“sequenze”
ricorso a particolari di emissione delle
radiofrequenze di eccitazione che, amplificando o
modificando la differenza tra le frequenze di
“qualità“
diseccitazione, agiscono sulla delle immagini.
Strumentazione
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La Risonanza Magnetica Pertanto il tipo di emissione di radiofrequenza
caratterizzerà il tipo di legame del protone e quindi
caratterizzerà il tipo di tessuto a cui appartiene quel protone.
un’analisi
Con una tecnica di gradienti di campo ed
matematica (Analisi di Fourier) delle frequenze percepite
dalle antenne di ricezione ed un opportuno software di
elaborazione, tali segnali saranno ricostruiti in immagini
lungo tre piani: assiale, sagittale e coronale. In tal modo si
darà una valutazione del tipo di tessuto presente in quella
sezione con valutazioni di legame chimico e non di densità
come per la TC.
Strumentazione
Biomedica Biofisica e Tecnologie Biomediche
La Risonanza Magnetica
L’impiego di bobine dedicate permette di eseguire esami impensabili fino a due/tre
anni fa. Tecniche angiografiche, con mezzi di contrasto e 3D.
I tempi di esecuzione si sono ridotti notevolmente
fino a qualche secondo, quando non addirittura a
msec, eliminando così artefatti da movimento. Con
“tracciato
la tecnica del del bolo” si ottiene una
dell’arrivo
accurata determinazione del bolo o delle
fasi arteriosa e venosa.
Strumentazione
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La Risonanza Magnetica
Anche in campo senologico e pneumologico i risultati sono eclatanti. Tanto che spesso abbiamo
la disponibilità di speciali tecniche di acquisizione delle immagini in RF ma non sappiamo come
utilizzarle.
Strumentazione
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La Risonanza Magnetica
Con tecnica del tipo WB si
può eseguire una scansione in 2
minuti ottenendo immagini
analoghe a quelle di Medicina
Nucleare
Strumentazione
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La Risonanza Magnetica
Utilizzando bobine
microscopiche si ottengono
immagini di dettaglio soprattutto
in campo ortopedico e
dermatologico
Strumentazione
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La Risonanza Magnetica
Moltissime sono le
applicazioni nel campo del
sistema nervoso a partire
dalla carotidografia RM, la
ricostruzione della mappa
delle fibre, la capacità di
individuare le aree scle-
rotiche fino alla spettrografia
dei metaboliti.
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Biomedica
La Risonanza Magnetica Aperta .
La RM aperta è caratterizzata da minor intensità di campo magnetico (0,25 0,4 T)
÷
l’impiego
Con di softwares sofisticati è in grado di effettuare tutte, o quasi, le indagini
l’allungamento
delle RM chiuse. Unico svantaggio è del tempo di indagine per sopperire
alla bassa intensità di campo. I vantaggi sono però enormi per pazienti claustrofobici e
per i bambini che possono avere al fianco un genitore.
Strumentazione
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L’Acceleratore Lineare Digitale
L’Acceleratore Lineare Digitale ha una modalità di emissione simile a quella dei tubi radiogeni. Per cui o
escono elettroni di energia compresa tra i 6 ed i 21 MeV oppure fotoni tra i 6 ed i 18 MeV. Esso è
completamente gestito dal computer e, per le alte energie, può produrre neutroni e radioattività indotta. Il
tecnico di radiologia per le applicazioni quotidiane si limita ad immettere il nominativo del paziente ed ad
installare i diaframmi o i compensatori, il computer eseguirà le modalità di piano di trattamento come
impostate dal radioterapista col fisico specialista.
Strumentazione
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L’Acceleratore Lineare Digitale
L’Acceleratore Lineare (Linac) per radioterapia è composto da una sorgente di elettroni e da tante aree (drift tube) con differenza di potenziale incrementata
progressivamente tramite una radiofrequenza alternata le cui polarità +/- sono anch’esse gestite dal generatore. I campi elettromagnetici acceleranti vengono eccitati attraverso
.
una guida d’onda che convoglia la potenza fornita da un klystron o Magnetron Si noti la differente lunghezza delle cavità (l'effetto è esagerato in figura): questo fatto si
spiega semplicemente, considerando che più le particelle acquistano energia più esse aumentano la loro velocità. Se l'onda accelerante deve essere sincrona con il passaggio
delle particelle attraverso gli spazi tra le cavità è chiaro che le cavità devono essere tanto più lunghe quanto la velocità è elevata, Per permettere alle particelle di restare in fase
con l'onda (che ha una frequenza fissa). Chiaramente, poiché c'è un limite superiore alla velocità (la velocità della luce), le cavità, da un certo punto in poi, sono di lunghezza
costante. In uscita, per la radioterapia, può essere utilizzato un fascio di elettroni o un fascio di X di energia equivalente.
Strumentazione
Biomedica Biofisica e Tecnologie Biomediche
Il ciclotrone
La necessità di raggiungere energie sempre maggiori prese forma con il ciclotrone, il primo acceleratore circolare costruito da Lawrence
nel 1930. L'idea era quella di far passare ripetutamente le particelle in una stessa cavità accelerante (a differenza dei LINAC, dove per
aumentare l'energia del fascio accelerato occorre aumentare la lunghezza della macchina). Il ciclotrone è costituito da due elettrodi cavi a
forma di D, immersi in campo magnetico costante e collegati ad una differenza di potenziale alternata a frequenza costante. La sorgente
di particelle (originariamente ioni) è posta esattamente nel centro. Gli ioni emessi dalla sorgente vengono accelerati dal campo elettrico ed
entrano in uno dei due elettrodi dove sono soggetti solo al campo magnetico. Qui vengono curvati e descrivono una semicirconferenza che
li riporta nella regione accelerante e poi nell'altro elettrodo. Il processo va avanti fino a che il raggio dell'ultima semicirconferenza
descritta dalle particelle è minore del raggio dell'elettrodo, dopodichè le particelle escono dalla macchina. La massima energia
raggiungibile è limitata dal raggio degli elettrodi e dall'intensità del campo magnetico. Inoltre le particelle vengono accelerate ad ogni
passaggio tra le due cavità se arrivano in fase con il campo elettrico, vale a dire se la loro frequenza di rivoluzione è uguale alla frequenza
del campo: questa condizione è verificata per velocità non relativistiche. A velocità maggiori (e quindi al crescere dell'energia) diviene
Strumentazione
necessario diminuire la frequenza del campo elettrico durante il ciclo di accelerazione. Le macchine che funzionano in questo modo sono
chiamate sincro-ciclotroni e riescono ad accelerare protoni e ioni fino ad energie di circa 500 MeV. Il fascio di protoni/deuteroni, che esce
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sotto un ben preciso angolo, intercetta gli elementi da rendere radioattivi posti in opportuni contenitori cilindrici.
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I Diaframmatori micromultilamellari
Il sistema di diaframmatori micromultilamellari, le cui lamelle sono gestite ciascuna da un motorino
indipendente, il tutto governato dal computer, permette di sagomare al millimetro l’area da trattare
preservando le strutture vicine sane e/o sensibili alle radiazioni. Con la tecnica pendolare in
contemporanea al movimento delle lamelle si riesce a contornare il volume neoplastico anche se di
forma non regolare.
Strumentazione
Biomedica Biofisica e Tecnologie Biomediche
I Piani di Trattamento
Il sistema di piani di
trattamento più evoluto
si basa su acquisizioni
di una TC multislice,
con ampio gantry, che
da luogo ad immagini
virtuali 3D. Su queste
immagini si seleziona il
volume bersaglio ed i
volumi da preservare.
Strumentazione
Biomedica Biofisica e Tecnologie Biomediche
I Piani di Trattamento
Quindi si stabiliscono il numero di campi, la loro apertura ed una eventuale
Strumentazione
pendolazione della testata al fine di poter colpire col massimo della dose il volume
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bersaglio (in rosso) e preservare al massimo i volumi sensibili (in verde).
Biofisica e Tecnologie Biomediche
Apparecchi di Brachiterapia
Sono apparecchi di terapia che utilizzano sostanze radioattive che, dopo aver posizionato una sonda-catetere nelle vicinanze dell’area da trattare, l’operatore si
.
allontana e un comando computerizzato fa scorrere questa capsula radioattiva dalla schermatura di protezione dell’apparecchio al punto terminale della sonda
Strumentazione
Biomedica FIRST e’ costituito da:
seedSelectron
SPOT
Strumentazione
Biomedica Il Sistema Mobile ad ultrasuoni per i
piani di cura 3D della Prostata
Strumentazione
Biomedica Scansione di
un unico
Volume
• Immagine 3-D
della prostata
Strumentazione
Biomedica Pre-Planning
• Precisa valutazione
3D di Prostata,
Uretra, Vescica e
Retto tramite
segmentazione
• Funzioni di Auto -
Plan per il
posizionamento di
semi e aghi secondo
criteri scelti da utente
Strumentazione
Biomedica Live -Planning
• Gli Aghi Virtuali
fungono da guida
durante l’inserimento
• Gli Aghi Virtuali
vengono sostituiti
dagli Aghi Reali
• In tempo reale
vengono aggiornate
le distribuzioni di
dose
Strumentazione
Biomedica Live -
Planning
• Valutazione
istantanea
dell’effetto
Strumentazione
Biomedica
Strumentazione
Biomedica La Soluzione...
Altre novità
• Innovazioni e automazione negli impianti dei semi :
– Posizionamento automatico dei semi e degli spaziatori
nella locazione pianificata
– Verifiche e test di sicurezze durante l’intera procedura
– Validazione dell’attività di ogni seme
– Maggiore accuratezza dell’ impianto
Il Medico in questo modo si può concentrare sugli aspetti
Strumentazione
medici e non sulla manipolazione di sostanze radioattive
Biomedica seedSelectron
Strumentazione
Biomedica
Strumentazione
Biomedica La Soluzione...
Cartridges and
Drive Wire
Delivery tube
Adjustment knob
Compose element
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Medicina Nucleare
La gamma camera
La gamma camera è costituita da :
Una testata
Elettronica di misura
Computer che gestisce il tutto
Una consolle di comando
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Medicina Nucleare
La gamma camera (Anger)
La testata è costituita da :
Collimatore
Cristallo di scintillazione - Na I (Tl)
Fotomoltiplicatori
Elettronica di misura
I collimatori possono essere :
paralleli
convergenti
divergenti
Pin-hole
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Medicina Nucleare
La gamma camera (Anger)
La testata è costituita da :
Collimatore
Cristallo di scintillazione - Na I (Tl)
Fotomoltiplicatori
Elettronica di misura
I collimatori possono essere :
paralleli
convergenti
divergenti
Pin-hole
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Medicina Nucleare
La gamma camera (Anger)
I collimatori possono essere :
paralleli
convergenti
divergenti
Pin-hole
Durante la rotazione circolare il computer acquisisce le emissioni
L’acquisizione
che provengono da una slice. di più slice
contemporaneamente può portare ad un sistema multislice che
ricostruito, da luogo ad immagini 3D (SPECT)
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Medicina Nucleare
La gamma camera (SPECT) Nel paziente si introduce un radiofarmaco che emette radiazioni gamma.
Queste radiazioni emesse vengono rilevate dalla scintillazione prodotta sul
cristallo e le informazioni sull’area e sui quantitativi registrati per unità di
tempo vengono gestite da un computer che ricostruirà le immagine della
presenza temporale del radiofarmaco in aree ed apparati attraversati dallo stesso
durante i funzionamenti d’organo. Con la tecnica di Tomografia
Computerizzata si ricostruiscono i funzionamenti degli organi sezione per
sezione.
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Medicina Nucleare
La gamma camera (SPECT)
Le immagini della SPECT pur essendo molto importanti dal punto di vista del funzionamento d’organo lasciano a desiderare per specificità e risoluzione spaziale.
Spesso per avere informazioni anatomiche si ricorre a tecniche di fusione con immagini CT. Ma per quanto riguarda le tecniche di perfusione e di funzionamento
d’organo forniscono informazioni molto valide
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Medicina Nucleare
La PET 11 13 15 18 +
Il principio di funzionamento è simile a quello dei traccianti radioattivi. Si somministra un radiofarmaco – C, N, O, F - che emette positroni (β ) che,
avendo la massa di elettroni ma con carica positiva, in pochi mm si annichilano su un elettrone producendo due raggi da 0,511 MeV che si allontanano in direzioni
opposte. Questi vengono rivelati “in coincidenza” e misurando il “tempo di volo” viene ricostruito al computer il punto da cui sono partiti. Anche la PET soffre dei
problemi di risoluzione spaziale ma fornisce informazioni anche su modestissime modifiche del metabolismo cellulare permettendo di scoprire, molto prima delle
modificazioni anatomiche, il funzionamento anomalo dei metaboliti cellulari.
Strumentazione
Biomedica Strumentazione Medicina Nucleare
La PET
Strumentazione
Biomedica
Strumentazione Medicina Nucleare
La PET/CT
Strumentazione
Biomedica
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kalamaj di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biofisica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Foggia - Unifg o del prof Fratello Angelo.
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