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GLI  ALTRI  FATTORI  CHE  IMPATTANO  SULLA  CREAZIONE  DI  VALORE  

Indipendentemente  da  chi  persegue  la  massimizzazione  del  valore  e  con  quali  obiettivi,  la  

regola  d’oro  così  come  l’abbia  definita  e  la  definizione  di  una  strategia  per  perseguirla  è  

influenzata  in  maniera  molto  rilevante  dalla   strategia  finanziaria  dell’impresa.  

La  creazione  di  valore  e  la  strategia  per  perseguirla  sono  condizionate  dalla  disponibilità  

istante  per  istante  delle  risorse  necessarie  per  finanziare  le  operazioni:  operazioni  

straordinarie  (quotazioni,  aumenti  di  capitale,  convertendo  ecc.)  possono  risultare  vitali  per  

imprese  che  hanno  le  potenzialità  ma  non  le  risorse  economiche  per  crescere.    

  37  

Sempre  nell’ambito  della  strategia  finanziaria  rientra  la  capacità  dell’impresa  di  finanziarsi  sul  

mercato  e  di  far  rendere  più  del  costo  del  capitale  il  denaro  preso  a  prestito  incrementando  la  

redditività  e  quindi  il  valore;  analogamente,  la  scelta  di  adottare  determinati  sistemi  di  

governance  che  proteggano  l’impresa  da  conflitti  d’interesse  o  fenomeni  di  corruzione  e  

violazione  delle  leggi  ambientali  permette  all’impresa  di  risultare  meno  rischiosa  sui  mercati  

e  accedere  più  facilmente  a  nuovi  capitali.  

 

Non  è  solo  la  strategia  finanziaria  ad  impattare  sulla  creazione  di  valore  sostenibile  di  

un’impresa.  Spesso  ad  influenzare  le  scelte  e  la  loro  attuazione  è  il  

trade  off  tra  valore  e  

profitto  corrente:  l’ottenimento  di  risultati  di  breve  implica  la  rinuncia  a  investimenti  

orientati  al  lungo  periodo  (in  ricerca  e  sviluppo,  in  acquisizioni  che  necessitano  restructuring,  

in  comunicazione,  che  rappresentano  nel  breve  solo  costi  che  influenzano  le  prestazioni  

correnti).  Per  le  imprese  quotate  si  aggiunge  lo  shorterismo  caratteristico  dei  mercati  

borsistici  che  induce  i  CEOs  a  privilegiare  i  risultati  di  breve  per  massimizzare  la  propria  

remunerazione  e  la  propria  immagine  sul  mercato  dei  manager  e/o  allontanare  la  possibilità  

di  scalate  ostili.    

 

Un  altro  fattore  che  impatta  sulla  creazione  di  valore  sostenibile  è  sicuramente  il   rischio.  

La  propensione  o  meno  al  rischio  ha  un  peso  molto  forte  nelle  scelte  delle  strategie  e,  in  

particolare,  un  peso  tanto  maggiore  quanto  più  è  critica  la  situazione  finanziaria  dell’impresa  

e  quanto  più  le  singole  iniziative  possono  minacciarne  la  sopravvivenza  in  caso  di  insuccesso.  

Non  è  solo  il  pericolo  di  insuccessi  che  porta  ad  essere  prudenti:  nel  caso  di  imprese  ad  

azionariato  diffuso,  il  top  management  può  portare  avanti  scelte  prudenti  per  evitare  che  un  

insuccesso  legato  ad  una  scelta  rischiosa  gli  costi  il  posto.  Ci  sono  situazioni  in  cui  il  top  

management  o  gli  azionisti  di  controllo  sono  convinti  di  far  parte  di  un’impresa  troppo  grande  

per  fallire  e,  allora,  portano  avanti  scelte  molto  azzardate  e  rischiose  (mutui  subprime  e  crisi  

del  2007-­‐2008).  In  questi  casi  si  parla  di  moral  hazard,  di  scelte  scorrette  portate  avanti  per  

massimizzare  i  propri  scopi,  scaricando  sulla  collettività  eventuali  riflessi  negativi.  

 

Abbiamo  nominato  il  moral  hazard,  infatti,  un  altro  fattore  che  impatta  sulla  creazione  di  

valore  sostenibile  è  la  possibilità  di  

comportamenti  al  limite  del  lecito.  Abbiamo  già  visto  

descrivendo  Apple  come  l’ottimizzazione  fiscale  e  lo  sfruttamento  delle  leggi  di  alcuni  Paesi  

per  risparmiare  sul  costo  del  lavoro  possano  essere  aspetti  fondamentali  di  una  strategia,  

anche  se  possono  intaccare  l’immagine  dell’impresa  e  farla  risultare  poco  sensibile  ai  temi  

sociali.  Non  è  infrequente  lo  sconfinamento  nell’illecito:  solo  pensando  all’Italia  sono  molti  i  

casi  di  evasione  fiscale,  utilizzo  di  discariche  abusive,  il  non  rispetto  delle  norme  di  sicurezza.  

Il  valore  conseguibile  da  questi  comportamenti  è  sicuramente  elevato  ma,  tralasciando  la  

questione  etica,  aumenta  per  l’impresa  il  rischio  di  sanzioni  salate  che  possono  portarla  al  

fallimento  (mancate  bonifiche  delle  acciaierie  dell’Ilva  di  Taranto).  

 

Nei  settori  regolamentati  (telecomunicazioni,  trasporti,  energia),  nei  settori  dove  hanno  un  

peso  rilevante  i  brevetti  e,  in  generale,  nei  settori  caratterizzati  dalla  presenza  di  imprese  

monopolistiche,  il   contenzioso  legale  diventa  sempre  più  un  aspetto  chiave  della  

competizione  e,  quindi,  una  leva  che  intacca  la  creazione  di  valore.  

Il  contenzioso  non  riguarda  solo  scontri  con  i  competitors,  per  la  violazione  dei  brevetti  

(Apple-­‐Samsung)  o  per  lo  sfruttamento  di  una  posizione  dominante  nell’utilizzo  di  una  rete  

distributiva  (Telecom-­‐altre  compagnie  entrate  dopo;  NTV  e  Italo-­‐Trenitalia),  ma  anche  scontri  

con  le  authority,  e  in  particolare  l’Antitrust  che  agisce  al  fine  di  limitare  la  presenza  di  

monopoli  attraverso  il  monitoraggio  e  l’analisi  di  tutte  le  operazioni  di  acquisizione  e  fusione  

che  avvengono  sul  mercato.  

  38  

L’ultimo  aspetto  che  influenza  la  creazione  di  valore  sostenibile  è  la  cosi  detta  

Corporate  

Social  Responsibility,  secondo  cui  l’impresa  deve:  

a) Essere  corretta  nei  confronti  dei  partner  economici  rispettando  i  vincoli  contrattuali  

con  clienti  e  fornitori,  pagando  le  tasse,  rispettando  le  normative  locali  sull’uso  del  

territorio  e  delle  risorse  naturali;  

b) Svolgere  azioni  addizionali  a  favore  dei  dipendenti  (L

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A.A. 2013-2014
127 pagine
12 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/35 Ingegneria economico-gestionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gidan8 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Strategia e Sistemi di Pianificazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Bartelé Umberto.