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4)LE APPLICAZIONI DELL’ANALISI DI SETTORE
Una volta compreso in che modo la struttura del settore influisce sulla concorrenza
che, a sua volta, determina la redditività del settore, possiamo applicare l’analisi per
prevedere la redditività futura del settore.
DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA DEL SETTORE:
La prima fase dell’analisi di settore consiste nell’individuare gli elementi chiave della
sua struttura.
Bisogna individuare chi sono gli attori principali (i produttori, i clienti, i fornitori e i
produttori di merci sostitutive), e quindi esaminare alcune delle principali
caratteristiche strutturali di ciascuno di questi gruppi che determineranno la
concorrenza e il potere contrattuale.
LA PREVISIONE DELLA REDDITIVITA’ DEL SETTORE:
L’analisi del settore ci interessa non tanto per spiegare il passato quanto per
prevedere il futuro.
Possiamo utilizzare la conoscenza della situazione attuale per individuare le tendenze
strutturali emergenti.
Per prevedere la futura redditività di un settore, l’analisi si sviluppa in 3 fasi:
1)esaminare in quale misura i recenti e attuali livelli di concorrenza e redditività di un
settore sono una conseguenza della sua attuale struttura;
2)individuare le tendenze che stanno modificando la struttura del settore (nel settore è
in atto un consolidamento? I prodotti del settore stanno diventando più differenziati o
tendono a diventare commodity? È probabile che un aumento della capacità
produttiva del settore porti a un eccesso di capacità rispetto alla crescita della
domanda?)
3) individuare come questi cambiamenti strutturali influenzeranno le 5 forze
competitive della concorrenza e la conseguente redditività del settore.
IL POSIZIONAMENTO DELL’IMPRESA:
Riconoscere e comprendere le pressioni competitive che un’impresa deve fronteggiare
all’interno del proprio settore consente ai manager di collocare l’azienda nella
posizione in cui queste pressioni sono più deboli.
Un posizionamento efficace richiede che l’impresa anticipi i mutamenti delle pressioni
concorrenziali che caratterizzano il settore.
LE STRATEGIE PER MUTARE LA STRUTTURA DEL SETTORE:
la comprensione delle caratteristiche strutturali di un settore e della loro influenza
sull’intensità della concorrenza e sul livello di redditività permette di identificare le
opportunità di cambiamento della struttura del settore con lo scopo di ridurre la
pressione competitiva.
Il primo problema riguarda l’identificazione delle caratteristiche strutturali di un
settore alle quali è principalmente attribuibile una flessione della redditività.
Il secondo problema è l’individuazione di quali tra quelle caratteristiche strutturali
possano essere modificate attraverso iniziative strategiche appropriate (fusione fra
imprese del settore, scambi bilaterali degli impianti, creazione di barriere all’entrata).
Spesso si ritiene che alcune imprese dominanti, o che le azioni congiunte di alcune
imprese, possano modificare la struttura del proprio settore.
Il concetto di vantaggio architettonico proposto da Michael Jacobides, parte dalla
premessa che le imprese si trovino in uno stato di continua evoluzione e che tutte le
imprese, anche quelle molte piccole, abbiano il potenziale di influenzare lo sviluppo
della struttura del settore per volgerla a proprio vantaggio.
Per identificare le opportunità di vantaggio architettonico è necessario guardare al di
là dei confini attuali di un settore e prendere in considerazione gruppi di settore che
interagiscono fra loro.
5)LA DEFINIZIONE DEI SETTORI: DOVE TRACCIARE I CONFINI
Gli economisti definiscono il settore come un insieme di imprese che riforniscono un
mercato. Vi è quindi una stretta corrispondenza tra mercati e settori.
La distinzione tra settori e mercati può essere ancora più profonda: il settore viene
normalmente individuato come un’area di attività relativamente ampia, mentre i
mercati sono riferiti a prodotti specifici.
(per esempio le aziende operanti nel settore dell’imballaggio competono in molti e
distinti mercati di prodotto: contenitori in vetro, lattine di acciaio, lattine di alluminio,
scatole di cartone, contenitori in plastica).
Per le finalità proprie dell’analisi di settore, adottiamo l’approccio degli economisti.
Dunque per definire i confini di un settore è necessario identificare il mercato di
riferimento.
Non perdiamo di vista la concorrenza. Come definiamo i mercati??
I confini di un mercato sono definiti dalla sostituibilità. Ci sono 2 dimensioni della
sostituibilità: dal lato della domanda e dal lato dell’offerta.
Prendiamo in considerazione il mercato nel quale compete jaguar.
Iniziando dal lato della domanda, se i clienti non sono disposti a sostituire i camion con
le automobili sulla base di differenze nei prezzi, allora il mercato di jaguar dovrebbe
essere considerato il mercato dell’automobile piuttosto che il mercato comprendente
tutti i veicoli a motore.
Ancora, se i clienti sono disposti a sostituire Jaguar con altre marche di automobili di
lusso, il mercato di riferimento di jaguar è quello delle automobili di lusso, piuttosto
che quello delle autovetture nel suo insieme.
Guardando invece alla sostituibilità dal lato dell’offerta, se i produttori possono
facilmente convertire la produzione da auto di lusso a berline, ad auto sportive e via
dicendo, allora tale sostituibilità dal lato dell’offerta porta a dire che jaguar compete
all’interno del mercato automobilistico.
Analogamente il settore automobilistico è definito in modo da includere i furgoni e i
camioncini, dato che essi possono essere prodotti negli stessi impianti delle
automobili.
Lo stesso avviene per i produttori di grandi elettrodomestici: tendono a essere
classificati in un singolo settore, non perché i clienti siano disposti a sostituire i
frigoriferi con le lavastoviglie, ma perché i produttori possono usare gli stessi impianti
e canali di distribuzione.
Le stesse considerazioni si applicano ai confini geografici dei mercati: jaguar deve
essere considerata un concorrente in un unico mercato mondiale o in una serie di
mercato nazionali e regionali separati?? Il criterio che si usa è quello della
sostituibilità.
Se i clienti sono pronti a sostituire le auto disponibili sui diversi mercati nazionali,
oppure se i produttori sono pronti a distribuire la loro produzione in diversi paesi, allora
il mercato è globale.
Concludendo, il mercato nel quale un’impresa si trova a competere è un insieme
continuo piuttosto che uno spazio delimitato (o poco importante la delimitazione di un
mercato o di un settore).
Es: il mercato di Disneyland ha diversi concorrenti, come il tour degli studi universal,
una gita a las vegas oppure un fine settimana a sciare eccetera.
Per applicare lo schema delle 5 forze, la definizione del settore non assume
importanza critica.
Il settore è come una scatola al cui interno competono le imprese del settore, ma
poiché includiamo forze competitive al di fuori della scatola, in particolare i nuovi
entranti e i prodotti sostitutivi, i confini precisi della scatola non sono molto importanti.
Es: se consideriamo Disneyland in competizione nel settore del tempo libero, quindi in
concorrenza con luoghi di villeggiatura balneari e stazioni sciistiche. Viceversa con altri
settori altri saranno i concorrenti.
6) DALL’ATTRATTIVITA’ DEL SETTORE AL VANTAGGIO COMPETITIVO: COME
INDIVIDUARE I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO
Occorre individuare i fattori all’interno del contesto di mercato dell’impresa dai quali
dipende la sua capacità di sopravvivenza e di sviluppo, ossia i suoi fattori critici di
successo.
I prerequisiti del successo sono:
1) Che cosa desiderano i nostri clienti?
Dobbiamo analizzare più da vicino i clienti del settore, non considerandoli una
minaccia alla redditività a causa del loro potere d’acquisto, ma come la ragione
d’essere del settore, e la fonte di profitto. Chi sono i nostri clienti? Quali sono i
loro bisogni? In che modo essi scelgono tra offerte alternative?
Per esempio, se i clienti scelgono i supermercati sulla base di considerazioni di
prezzo, allora l’efficienza di costo è la ragione fondamentale del vantaggio
competitivo.
2) Che cosa deve fare l’impresa per sopravvivere alla concorrenza? Ciò richiede un
esame della natura della concorrenza all’interno del settore. Quanto è intensa la
concorrenza e quali sono le principali dimensioni competitive?
Ad esempio nel settore del trasporto aereo non è sufficiente offrire prezzi bassi,
condizioni di viaggio vantaggiose e sicurezza. La sopravvivenza richiede solidità
finanziaria per poter resistere alla fortissima guerra di prezzo che caratterizza le
fasi recessive periodiche.
CAPITOLO 4: DALL’ANALISI DI SETTORE ALL’ANALISI DEI CONCORRENTI
Saper eseguire una corretta analisi dei concorrenti comporta saper:
1.analizzare relazioni di complementarità fra prodotti;
2.valutare le implicazioni della teoria dei giochi e delle strategie di cooperazione;
3.analizzare i competitor e prevedere le loro mosse competitive;
4.segmentare un settore nei mercati che lo compongono (individuarne la redditività e i
fattori critici di successo dei diversi segmenti);
5.classificare le imprese presenti all’interno di un settore in gruppi strategici, sulla
base delle somiglianze nelle loro strategie.
1) ESTENSIONE DEL MODELLO DELLE 5 FORZE COMPETITIVE
Lo schema di porter è stato oggetto di critiche.
Infatti l’ambiente settoriale rappresenta una determinante poco importante della
redditività di un’impresa.
Alcuni studi delle origini delle differenze di redditività tra imprese, segnalano che i
fattori settoriali spiegano una piccola parte (meno del 20%) della variabilità fra
imprese diverse del rendimento del capitale investito.
A difesa dell’analisi settoriale in senso generale, e del quadro teorico di Porter in
particolare, va sottolineato che essa è molto utile per comprendere la concorrenza, per
prevedere mutamenti nella redditività e per disporre di una guida nell’elaborazione di
una strategia.
Ma vi è la necessità di comprendere in modo più approfondito le determinanti del
comportamento competitivo delle diverse imprese e la misura in cui tali
comportamenti influenzano la redditività a livello settoriale.
Occorre riconsiderare rapporto tra struttura di settore e concorrenza e proporre
approcci come la teoria dei giochi e infine disaggregare i settori e analizzare la
concorrenza a livello di segmenti e di raggruppamenti strategici di imprese.