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Gli storici di Alessandro

Sono spesso soldati o personaggi che accompagnarono a vario titolo il re nelle sue imprese

Callistene

Nato intorno al 370 aC, parente di Aristotele prese parte alla spedizione asiatica di Alessandro

come storico ufficiale.

Nella sua opera principale le gesta di Alessandro fino alla battaglia di Gaugamela 331 a.C.

insiste sul valore panellenico delle imprese del re di cui difende la pretesa origine Divina

Tuttavia cadde in disgrazia per essersi opposto alla pretesa del re di essere onorato con l'inchino

proscinesi secondo l'uso orientale fu implicato nella congiura dei Paggi per L'assassinio di

Alessandro venne messo a morte nel 327

Importanti sono le Efemeridi di Eumene di Cardia cioè il diario delle campagne militari di

Alessandro in cui erano riportati atti ufficiali e privati i cosiddetti commentari con gli ultimi piani

di Alessandro

A Carete di Mitilene ciambellano del re si deve una storia di Alessandro particolarmente

interessata alla vita di corte postuma

Il più celebre fra gli storici militari di Alessandro fu Tolomeo figlio di Lago .

Compose in età avanzata delle memorie nelle quali confluirono, oltre ricordi personali, dati

desunti dalle Efemeridi dove forniva una trattazione realistica obiettiva privilegiando gli aspetti

politico-militari, Arriano la utilizzò come sua fonte principale per le Anabasi

Nearco ,l'ammiraglio che condusse la flotta macedone dalla foce dell'indo al Golfo Persico,

contribuì ad ampliare in misura rilevante le conoscenze geografiche dei Greci

Le gesta di Alessandro produssero un proliferare di opera afferenti al genere storico diverse per

caratteristiche grado di attendibilità.

Alcune subirono l'influsso di una presentazione propagandistica del carismatico sovrano come il

romanzo di Alessandro probabilmente del III sec d.c. ma attribuita Callistene

La spedizione di Alessandro aprì ai greci orizzonti geografici vastissimi tutto ciò stimola il ritorno

a temi e tecniche narrative proprie della storiografia erodotea esaltando il versante novellistico

se ad una sterminata aneddotica riprendendo l'interesse per i temi geografici ed etnografici.

Il contatto sempre più stretto con culture diverse condusse anche al l'idealizzazione di

modelli etico politici estranei alla tradizione come fece Ecateo di Abdera fine IV inizio III sec

a.c. che manipola il materiale etnografico alla luce delle sue idee filosofiche e delle sue

riflessioni sullo stato ideale. Il risultato è una singolare utopia che prende forma concreta e a

suo modo storica nell'Egitto, considerato da Ecateo culla della civiltà.

Storici dell'età dei diadochi

Storiografia sul modello di Tucidide: Resoconto accurato e obiettivo del periodo successivo

alla morte di Alessandro Magno 323-272 a.c. (Geronimo di Cardia, che giunse la sua

trattazione fino alla morte di Pirro 272 a.c.)

Storiografia tragica: tendenza a creare scene vivide spesso patetiche in grado di suscitare nei

lettori emozioni forti, forse come conseguenza di una consapevole opposizione rispetto alla

prassi storiografica o una semplice tendenza stilistica da ricollegare al gusto per il romanzesco.

(Duride di Samo e Filarco di Naucrati)

Rilevante è Timeo di Tauromenio non solo perché diretto predecessore di Polibio all'interno

del cosiddetto ciclo storico ma anche perché, seguendo Eforo, compose una storia

dell'Occidente greco in cui Roma costituiva per la prima volta l’oggetto di interesse agli occhi di

un greco.

Nasce inizio IV secolo a.c., figlio del tiranno di Tauromenio (Taormina). Andò in esilio quando la

città cadde nelle mani di Agatocle, tiranno di Siracusa, 316 a.c. e visse 50 anni ad Atene dove

perfezionò i suoi studi

L'opera storica di Timeo 38 libri τά Σικελικά trattava la storia delle città greche d'occidente

dalle origini fino all'inizio della prima guerra punica 264 a.c.

I primi 5 libri erano occupati da un introduzione di carattere geografico con ampio spazio alle

leggende di fondazione i libri 34/38 erano una sorta di monografia dedicata ad Agatocle .

Feroce critico dei suoi predecessori tanto da guadagnarsi il soprannome di Epitimeo cioè

detrattore fu un erudito che privo di esperienza diretta in ambito politico militare recuperava i

dati utili alla sua esposizione esclusivamente nelle biblioteche ateniesi. Fu uno storico da

tavolino simile a Livio e perciò fu oggetto di polemica di Polibio.

Caratteristiche originali dell'opera di Timeo sono l'impostazione antitirannica e l'attenzione

riservata il problema dell'economia schiavistica

TRADITIO LAMPADIS

Tucidide, Storie: Archeologia, 431-412

Senofonte, Elleniche: 411-362

Timeo di Tauromenio, τά Σικελικά: remote origini città greche d'Occidente (II millennio)-264 a.C.

Polibio, Storie: 264-146 POLIBIO , Megalopoli, 240-118 a.C.

Polibio innesta nella storiografia la sua esperienza di politico e le sue conoscenze di tecnica

militare mettendole al centro della sua esposizione.

Nella sua scelta di privilegiare la sostanza sulla forma e nella mancanza di particolari doti

stilistiche, la prosa delle Storie una testimonianza antiche ampia della koinè dialektos.

Polibio è un esponente di primo piano della Lega achea proprio nel momento in cui la Grecia

viene conquistata dai romani. Da politico si muove tra città greche i regni ellenistici e il

nascente Impero mondiale di Roma.

Tuttavia, il punto di vista rimane greco non si staccherà mai da l'ideale greco di autonomia

territoriale e indicare ai Greci la via migliore per vivere all'interno di un organismo politico di

dimensioni ecumeniche.

Fonti:

Plutarco, Vita di Filopemene

Polibio

Pseudo Luciano, Μακρόβιοι: Polibio sarebbe morto a 82 anni in seguito a una caduta da cavallo.

Nacque a Megalopoli, in Arcadia, suo padre Licorta fu il successore diFilopemene alla guida della

Lega achea (182 a.C.)

Polibio fu nominato ipparco della Lega achea 170/169 a. c. , quando la Grecia stava cominciando

a vivere una crisi decisiva in quanto le città greche, logorate dagli scontri tra le leghe etolica e

achea, furono coinvolte nella guerra tra Roma e il re di Macedonia, Perseo.

Gli achei, dopo aver perseguito una politica di neutralità, si schierarono a fianco dei romani nella

discussione interna la lega. Polibio cercò di limitare al minimo l'intervento degli Achei nella

guerra, ma la sconfitta di Perseo a Pidna 168 a. c. e il fallimento della sua linea politica dopo la

vittoria romana, i filo-Romani presero il sopravvento e inviarono i loro rappresentanti al campo

di Lucio Emilio Paolo.

Il partito vincente ottenne che 1000 esponenti Achei sospettati di simpatie filomacedoni fossero

inviati a Roma per essere processati, Polibio incluso.

Assistito al trionfo di Lucio Emilio Paolo nel novembre 167, i deportati Achei furono smistati tra

le varie città dell'Etruria ma Polibio potè rimanere a Roma grazie all'intercessione dei figli del

vincitore di Pidna, Quinto Fabio Massimo Emiliano e Publio Cornelio Scipione Emiliano.

Storie 31: racconta come sia nata la sua amicizia con Scipione Emiliano. Tutto cominciò con il

prestito di alcuni libri e conversazioni sul loro contenuto. Cresciuta la familiarità, Scipione chiese

a Polibio di dedicarsi alla sua formazione e diventare suo collaboratore. Polibio accettò e si trovò

così al centro della vita politica e culturale di Roma, nell'ambiente che accolse prima Terenzio e

poi il filosofo stoico Panezio.

Accompagnando l'Emiliano, Polibio potè assistere a importante episodi bellici e spedizioni

151 150 a.c. Viaggio in Africa, Iberia e Gallia

dopo 145 a. c. viaggio ad Alessandria

133 assedio e presa di Cartagine e assedio di Numanzia

Nel 150 a. c. Il processo contro gli achei sospettati non aveva ancora avuto luogo. Scipione fu

per ottenere la loro liberazione, sebbene in vita ne fossero rimasti soltanto 300. Catone

intervenì nel dibattito a favore, contrariamente al suo parere circa il recupero di Polibio delle

cariche ricoperte prima della deportazione.

Nel 146 assiste alla distruzione di Cartagine a seguito dell' Emiliano, quindi si recò in Grecia

dove la lega achea era stata definitivamente sconfitta e Corinto era stata resa al suolo

diventando provincia Acaia

Polibio sfrutòo la sua influenza presso i romani per aiutare i connazionali e la commissione

incaricata di ristabilire ordine lo incaricò di esercitare temporaneamente la funzione giudiziaria

dirimendo le questioni per il passaggio dai vecchi ai nuovi ordinamenti.

Dopo la guerra di Numanzia, torna in Grecia. Forse in patria lavorò intensamente alla sua opera

principale, le Storie, ampliando il progetto originario e ritoccando i libri già scritti.

118 a. c. Morte, molte parti della sua opera dovevano essere ancora prive dell'ultima mano.

STORIE, 40 libri

1-5 pervenuti interi

6-18 epitomi e frammenti, excerpta antiqua

19-40 ricostruiti, excerpta historica

17/40 nulla

Le storie trattavano il periodo compreso tra il 264 e il 146 a. c.

Libri 1-2 considerazioni introduttive e prologo προκατασκευή: Resoconto sintetico periodo dal

264 al 220 a.c.

Libri 3-5 anni 220-216

Libro 6 digressione forme costituzionali

Dal libro 7 in poi l'esposizione organizzata per Olimpiadi esempio di Timeo di Tauromenio fino

Libro 12 polemica con Timeo e questioni di metodo storiografico

Digressioni libri 6 e12: Possibile struttura per esadi

Libro 34 descrizione geografica dell'ecumene

Libro 40 sommario dell'opera

Cicerone, Lettere ai Familiari, testimonia che Polibio scrisse una monografia sulla guerra di

Numanzia , riallacciata all'opera maggiore, continuandola fino al 133 a. (conclusione guerra

numantina e primi moti graccani)

Fasi compositive

1) post 168 a. c. Storie 1: Storia dei 53 anni dal 220 al 168 a. c. (prima guerra punica - pidna)

2) Storie 3: Ampiamento narrazione fino alle 146/145 a.c.

Probabilmente blocchi di libri furono diffusi in cerchia di lettori prima del completamento

dell'opera, che rimase priva dell'ultima mano.

Polibio espone a più riprese il suo programma e le sue idee sulla storiografia in genere

polemizzando con i suoi predecessori. Già nelle pagine introduttive fa ricorso al tradizionale

elogio dell' utilità della storia e mette in risalto la novità del suo argomento:

Per la prima volta uno Stato, quello Romano, ha conquistato il potere quasi sull'intero mondo

abitato. Dopo il confronto con i grandi Imperi del passato:

Persiani, rischiarono ogni volta che tentarono di attraversare i confini dell’Asia

Spartani, lotta per egemonia, vinsero e tennero il potere

Dettagli
A.A. 2017-2018
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/06 Storia delle religioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher camillanatalini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della religione e della storiografia greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Nafissi Massimo.