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CONCEZIONE ERODOTEA DEL MONDO
Motivazioni di Erodoto: impedire che eventi umani svaniscano col tempo e comprendere il motivo della guerra tra greci e barbari. Scopo ambizioso. Non è inventore di causalità storica ma comunque è il primo che cerca connessione tra gli avvenimenti in un ambito così ampio. Non considera mai l'altro come inferiore, greci e non greci sono sullo stesso piano: atteggiamento sospetto, accusato di essere amico dei barbari. Sguardo profondamente religioso e forte tensione etica. Mondo come coscienza di fragilità dei destini umani in balia della volontà degli dei a cui è impossibile opporsi. Concetto di misura e necessità per l'uomo di non superare limiti per non incorrere nella vendetta degli dei. Dimensione filosofica universale, riflessioni sul destino umano e imparzialità nel dare giudizi, si pone in posizione di superiorità. Indipendenza di giudizio, ambiguità nei confronti della
democrazia.ERODOTO OGGI
Ambiguità della sua figura. Corrente minoritaria lo considera un pessimo storico che inventa le fonti. Per la maggioranza è ammirato, modo di fare storia libero, il primo ad affrontare i problemi di uno storico di porsi domande e fare ricerche. Studi su Erodoto attenti alla dimensione filosofica.
TUCIDIDE
Tucidide rappresenta il modello nuovo di intendere la scrittura storica come monografica, selettiva, incentrata sulle vicende politico militari. Si contrappone a orizzonte vasto di Erodoto, è il legislatore della storia: attenzione al dettaglio, accuratezza, critica puntuale. Storia come magistra vitae.
LA VITA
Si sa poco delle vicende biografiche. Fonte principale è Didimo. Punti di partenza sono riferimenti autobiografici che inserisce nella sua opera. Episodio principale è episodio della guerra del Peloponneso, nel 424 Tucidide era stratega e non riesce a difendere la colonia di Anfipoli. Fu un duro colpo per Atene. Coinvolgimento
attivoin guerra e competenze di primo piano. Era un cittadino ateniese del demo di Alimunte, stratego nel 424, nato intorno al 460. Padre si chiama Oloro. Legami diretticon due famiglie dell'alta aristocrazia ateniese e con una dinastia regnante tracia. Assiste alla peste di Atene del 430 e ne dà una descrizione memorabile. Dopo la caduta di Anfipoli fu costretto a un esilio ventennale e rientrato in patria venne ucciso. Per Canfora invece questa vicenda si riferisce a Senofonte. Data di morte circa nel 397. Per il resto aneddoti poco credibili. Tema dell'esilio assume un valore simbolico, storico separato dalla sua appartenenza civica: topos del disinteresse e neutralità. LA FORMAZIONE DI UNO STORICO Ricevette un'educazione altissima e accurata, studi di retorica e dialettica, ma distante dalla pratica culturale sofista. Adotta il lessico della medicina ippocratica come categoria di comprensione storica. Politicamente era aristocratico conservatore ma.culturalmente permeabile alle avanzate elaborazioni intellettuali. Incidenza di suggestioni culturali, razionalismo, ricerca delle cause, strumenti concettuali che utilizza in modo originale. Inserito nella vivace vita culturale ateniese. Fu attivo nelle vicende politiche e militari come stratego nel 424: prende parte direttamente alle vicende che andrà a raccontare. Esperienza diretta. Critico verso le forme più radicali della democrazia ma non si sottrae a impegno politico attivo. Non lascia margine all'intervento divino: non per ateismo, ma assente presenza divina e letture etico-morali. Storia attraversata da spinte terrene (paura, ambizione, forza), nessun provvidenzialismo, racconto netto laico e razionale. Motivazioni esplicite e segrete, pulsioni.LE STORIE E LA QUESTIONE TUCIDIDEA
Opera di Tucidide monumento tra i più solidi della cultura greca. Le Storie sono composte di 8 libri e narrano la GUERRA DEL PELOPONNESO, intesa come evento unitario dal 431 alla
Disfatta ateniese del 404. Narrazione segue successione diacronica degli anni di guerra e estati e inverni. Teatro geografico. Alla fine di ogni anno firma dell'autore. Intendeva portare il racconto fino all'esito ma viene interrotto bruscamente nel 411 in seguito a morte violenta. Non fu dunque completato. Lavoro storiografico prese avvio forse già dal 435. Nel XIX Ullrich pone una "questione tucididea": come distinguere le sezioni rivisitate e corrette da quelle ferme ad uno stato originario? Ullrich immagina due fasi compositive, una dopo la pace di Nicia del 421 e una dopo il 404. Alla base dell'ipotesi presenza di passi in cui è chiaro che l'autore conosce esito del conflitto e altri in cui pare ignorarlo. Per le consuetudini dell'epoca Tucidide avrebbe reso pubbliche singole sezioni del lavoro attraverso letture per un uditorio, nonostante non amasse questa pratica. Ammettiamo uno stadio di composizione diseguale per diverse sezioni dell'opera,
Parti più antiche e più recenti. Problema complesso ma non perdere unità e coerenza dell'intento progettuale.
KTEMA ES AIEI: LA SCELTA DI TUCIDIDE
Problema su quanto abbia influito l'uso del medium della scrittura. Punto centrale della "scelta" di Tucidide. Mancanza del favoloso e del dilettoso sa che inibirà il piacere della fruizione, ma sua opera ruota intorno a concetto di UTILITÀ: innovazione che ridefinisce rapporto tra storico e il pubblico. Vuole scrivere un'opera perenne. Seleziona il suo pubblico, destinatario deve focalizzarsi su questioni precise per conoscere chiaramente il meccanismo storico. La storia si fa MAGISTRA, insegnamento anche per il futuro. Non presenta nozione ciclica dei fatti, no ripetizione eventi ma prevedibilità del comportamento umano. Al centro dell'analisi è la natura umana. Stile ipotattico, denso e pieno di rimandi interni.
LA STORIA SECONDO TUCIDIDE: LA GUERRA DEL
PELOPONNESO
Oggetto della narrazione è la GUERRA. È a lui contemporanea quindi è testimone e protagonista: affidabilità delle informazioni. Strategia di controllo sulle proprie capacità di vedere gli eventi. Strumento privilegiato per raccogliere informazioni è occhio dello storico e altri testimoni oculari. Accurata selezione degli informatori. Mistero su come si realizza questo esercizio. Distanza da Erodoto: fase preparatoria al lavoro di scrittura, l'autore ci consegna l'esito. Privilegia le fonti orali ma non mancano citazioni di documenti scritti. Nel proemio afferma di essersi reso conto dell'importanza dell'avvenimento: scrive mentre la storia era in corso. Guerra "degnissima di essere narrata". È la più grande di tutte. Quantifica l'importanza dei fatti in base alla loro portata. Fornisce i suoi parametri di giudizio: grado di potere, sconvolgimento (fu il più grande), non
c'è cambiamento più drastico della guerra. Nessuno può sottrarsi al meccanismo degli avvenimenti. Questa guerra è la maggiore di tutte le guerre conosciute, scontro fatale per durata, conseguenze, estensione geografica, fenomeni naturali, peste. Narrazione della guerra muove dalla disamina delle CAUSE. Ragioni immediate sono contesa tra Corinto e Corcira, cause hanno una radice giuridica. Vero motivo è AUMENTO DEL POTERE DI ATENE e timore di Sparta, costretta alla guerra. Dietro la causa apparente si cela la causa remota più vera. Centralità dei rapporti di forza. Scontro è inevitabile. Nozione di sviluppo è tema guida: grado per giudicare grandezza dell'evento bellico. Sviluppo ateniese caratterizza il V e lo descrive da egemonia a dominio talassocratico. Anche anni del consolidamento democratico. Relazioni politiche intese come RAPPORTI DI FORZA (Simone Weil). Chi può imporre il proprio dominio ai deboli lo farà.
Celebre dialogo tra ateniesi e melii. Scelta dell'agone dialogico nella contrapposizione di lunghi discorsi per motivare le posizioni. Quella ateniese è una logica necessaria. Altri motori sono PSICOLOGICI: paura, avidità, ambizione. Non ignora il ruolo di queste pulsioni e dell'impatto delle principali personalità. Ammirazione verso Pericle, guida capace di usare la ragione, equilibrio e misura. Epitaffio per i morti del primo anno di guerra testimonia le conquiste della democrazia. Altri protagonisti sono Cleone, Nicia, Brasida, Alcibiade.
STRATEGIE NARRATIVE, INDAGINE STORICA E RICERCA DELLA VERITÀ
Tucidide considerato da sempre modello di una storiografia rigorosa. Nell'ultimo trentennio reazione da parte di Loraux che evidenzia distanza incolmabile tra fare storico tucidideo e esigenze metodologiche contemporanee. Introdotta maggiore distanza critica nella valutazione della storia di Tucidide. Narrazione non è lineare. Esposizione dei fatti
E introduzione dei discorsi, alternanza di fatti e discorsi che fanno parte della ricostruzione degli eventi. Sta il più vicino possibile alle parole pronunciate. Ruolo della parola nella quotidianità politica greca. Non abbiamo garanzie del fatto che furono effettivamente pronunciati e contenessero proprio quei temi. Flusso della narrazione conosce punti di rallentamento per fatti specifici: Peste ad Atene 430- Stasis scoppiata a corcira- Assedio di Platea- Dà analisi di valenza universale. Linearità narrazioni interrotta anche da digressioni, passi di enorme rilevanza sullo sviluppo della Grecia.
SENOFONTE
Opere storiche di Senofonte conservate tutte e per intero. Fama di allievo e biografo di Socrate. Riparte da Tucidide e lo continua. Che storiografia sia nata sotto il segno della retorica è un luogo comune. Importante ruolo delle scuole filosofiche e delle opere di Platone e Aristotele.
LA VITA
Nasce ad Atene intorno al 430. Da giovane carriera militare nella
cavalleria. Educazione raffinata in relazione con Socrate. Schierato da parte dell'oligarchia d il403 costretto ad allontanarsi da Atene. Inizia distacco dalla patria. Sfera d'influenza di Sparta nella spedizione dei diecimila. Nel 396 in Asia contro i persiani. Dopo percirca 20 anni sta a Scillunte, e dopo la sconfitta spartana di Leuttra 371 si reca a Corinto dove muore tra il 355 e 350. Scrisse molto e su vari temi: arte militare, economia, opere biografiche, memorie socratiche. Per storiografia greca: ELLENICHE e ANABASI.→Elleniche in 7 libri storia della Grecia dal 411 al 362. Inizia dove si interrompono le Storie di Tucidide. Manca un proemio, tono impersonale e organizzazione annalistica. Atteggiamento filoateniese. Dalla fine della guerra del Peloponnesoinvece tono più personale e prospettiva filolaconica. Dal terzo libro narra la storia militare di Sparta. Tace dei successi dell'ateniese Timoteo e perfino della costituzione della seconda lega marittima ateniese.
Non