vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Tucidide di Atene
Nacque nel 460 ad Atene. Imparentato per parte di padre con il re di Tracia e appartenente al clan aristocratico di Milziade e Cimone per parte di madre. Più giovane di Erodoto. Si ammalò di peste ma sopravvisse. Dopo l'insuccesso di Anfipoli, fu costretto a rifugiarsi nel Peloponneso dove vide la fine di Atene. Poco dopo morì lasciando la sua opera incompleta (si interrompe con la sconfitta spartana a Cinossema) e senza revisione.
Con la pentecontaetia in cui intende spiegare le cause della guerra Tucidide si aggancia alle Storie erodotee. Tucidide rivolse la sua attenzione solo alle vicende politiche e identificò come causa l'accentramento delle polis greche attorno ad Atene o Sparta con la divisione della Grecia in due blocchi. La rivalità di Atene e Sparta fu invece causata dal progressivo aumento della potenza ateniese a danno della politica egemonica spartana.
La potenza rivoluzionaria di Tucidide sta nel razionalismo.
storiografico: espellere gli dei dalla storia in quanto non hanno niente a che fare con quanto accade sulla terra e non rappresentano un elemento di turbativa. Il racconto inoltre diviene asciutto e rigoroso in quanto non vuole affascinare il lettore come Erodoto ma è destinato alle letture meditate.
La visione tucididea conferma la legge del più forte secondo la quale il più forte detta la condizione sul debole e appare alla fine soltanto pessimistica e sconsolata.
Tucidide era di tendenza conservatrice e oligarchica ma riportò un elogio alla democrazia con l'epitaphios logos di Pericle in cui sono presentati discorsi diretti, molto probabilmente rielaborati se non per la maggior parte.
I CONTINUATORI DI TUCIDIDE
SENOFONTE DI ATENE: nato ad Atene nel 430, allievo di Socrate (Memorabili, Apologia di Socrate, Simposio), combatté nella G. del Peloponneso. Forse fece parte dei 30 tiranni e della spedizione del giovane Ciro contro Artaserse II (Ciropedia).
Il sovrano fondatore dell'impero persiano diveniva un modello culturale e comportamentale con una mescolanza di dati storici e fantasia). Partecipò alla battaglia di Cunassa (G. di Corinto) e ne compose sette libri dell'Anabasi. Senofonte è avverso alla democrazia, è filo-oligarchico e si schierò in battaglia con re Agesilao (Costituzione dei Lacedemoni). Gli spartani gli diedero un podere dove compose la maggior parte delle sue opere. Morì nel 355 circa.
Un segno di distacco rispetto ai predecessori è testimoniato dalle poche opere di storiografia che scrisse: l'unica fu le Elleniche, in cui riprese in sette libri, la narrazione tucididea dal 411 fino al termine dell'egemonia tebana. Anche nelle Elleniche prevale il punto di vista filo-spartano.
Tra le altre opere di carattere generale troviamo scritti sulle finanze (l'Economico, Le Entrate), lo Ierone (discussione politica), l'Ipparchico (capostipite della letteratura polemologica).
Troviamo anche scritti sull'equitazione. La sua opera si caratterizza dall'utilizzo di una grande quantità di ricordi personali che perdono il loro vantaggio se condizionati da personalismi e faziosità. A Senofonte viene attribuito anche un breve scritto, anche se è da considerare anonimo: la Costituzione degli Ateniesi del Vecchio Oligarca, scritto polemico, fortemente anti-democratico, attribuito a Senofonte per le sue posizioni filo-spartane.
CTESIA DI CNIDO
Presente alla battaglia di Cunassa, sul fronte opposto di Senofonte, dalla parte di Artaserse II. Scrisse le Persike in 23 libri in cui narrava la storia della fondazione dell'impero assiro. Una volta tornato a Cnido si mise in testa di voler competere con Erodoto dilungandosi più di lui nella descrizione dei barbari. Fu tra i primi ad accusare Erodoto di essere un fabbricante di racconti e un bugiardo. Scrisse anche un libro di Indikà e tre libri di un Giro della terra.
LA STORIOGRAFIA
ELLENISTICA
In epoca ellenistica gli storici divennero una folla innumerabile e si adeguarono alle mutate condizioni politiche e sociali dei nuovi grandi regni. Nella madrepatria, le polis, sempre in lotta fra loro, persero importanza e di conseguenza anche la storiografia. Raggruppiamo le differenti scuole "di pensiero" diverse: alessandrografia, storiografia retorica, drammatica e pragmatica (anche se alcuni storici sono trasversali).
L'età ellenistica favorì la nascita della storiografia universale (inaugurato da Eforo) che si fondava prevalentemente sullo spoglio dei libri di storia scritti da altri.
LA STORIOGRAFIA RETORICA: Eforo e Teopompo erano allievi del retore Isocrate, che a differenza di Demostene difende quella posizione vecchia che vedeva come peggior nemico i persiani. Entrambi diedero vita a un racconto retorico in senso positivo, continuando la narrazione di Tucidide.
- EFORO DI CUMA: visse tra il 405 e il 330, fu l'inventore di un
Papirologico di Firenze, pubblicato nel 1948.
Il terzo è conservato nel Museo de Il Cairo e pubblicato nel 1976.
Nel testo l'autore presenta una spiccata simpatia per Conone, attraverso il quale imbastisce il racconto della G. di Corinto (a differenza di Senofonte che nelle sue Elleniche preferisce Agesilao).
I frammenti fiorentini descrivono l'ultima fase della G. del Peloponneso quindi la battaglia presso i Monti Kerata (410/9), la Battaglia di Notion (407), un assedio non identificato e particolari sparsi. Essendo presente un avvenimento del 410/9, si comprende che il narratore continuasse l'opera di Tucidide.
I frammenti londinesi contengono narrazione a partire dal 396, raccontano l'opposizione anti-spartana in Grecia e le vicende della flotta di Conone. Tra tutti gli elementi, ciò che colpisce è la presenza di una Costituzione Beotica che viene descritta con tanta attenzione e conoscenza tanto da far pensare che l'autore fosse un beota.
Per la datazione: terminus post quem sicuro relativo all'anno 387/6, pace di Antalcida che chiude la G. di Corinto e scioglie tutte le leghe. L'anonimo di Ossirinco parla della Lega narrando la sua organizzazione quando era attiva, in contrapposizione a un presente nel quale la lega non esiste più. Terminus ante quem è l'anno 346, che segna la fine della terza guerra sacra e la scomparsa della federazione focese espulsa anche dell'anfizionia delfica. È molto ampio. Secondo Bianchetti l'opera è stata composta tra il 379/8 e il 374/3. Il terminus ante quem sarebbe la data di distruzione di Platea nel 374/3 che ne decreta il completo assorbimento nell'ambito della federazione beotica. Il terminus post quem è ricavabile dai passi in cui si parla della Costituzione beotica nel periodo in cui avviene la riorganizzazione della Beozia su base democratica nel 379/8 (la Beozia era sempre stata oligarchica) nel periodo.immediatamente successivo alla liberazione di Cadmea: il passo relativo è caratterizzato dalla contrapposizione tra quello che era e ciò che non è più al tempo dell'Anonimo.
PATERNITÀ:
- TEOPOMPO DI CHIO: Ipotesi che si riferisce a Diodoro Siculo che dice che Teopompo formulò le Elleniche dove Tucidide aveva interrotto l'opera e che la narrazione finiva con la battaglia di Cnido nel 394. È un periodo contenuto nelle Elleniche.
- EFORO DI CUMA: Ipotesi formulata a causa dell'attenzione del testo per la storia della Beozia confrontabile con i passi di Diodoro Siculo, la cui dipendenza da Eforo è molto forte.
- ANDROZIONE: Per la presenza di una datazione arcontale presente nel papiro. Inoltre la posizione dell'Anonimo è moderata, esattamente come quella di Androzione.
- DAIMACO DI PLATEA: A favore va l'atteggiamento ostile a Tebe e favorevole a Platea. Questa, a partire dalle G. Persiane, si schiera con
Atene laddove le altre città (come Tebe) aprono le porte ai Persiani.
5. CRATIPPO: Ipotesi più sostenuta. Cratippo è sconosciuto se non per il fatto che scrive un'opera i cui estremi cronologici sono esattamente quelli del racconto delle Elleniche. Inoltre Cratippo è tra i continuatori di Tucidide.
6. SENOFONTE: Secondo Ambaglio appare strano che uno storico come Cratippo, praticamente sconosciuto in epoca antica, possa essere l'autore di un'opera del genere. Perciò egli ritiene che Cratippo sia solo il pseudonimo utilizzato da Senofonte (ne aveva il vezzo) per pubblicare le Elleniche.
L'obiezione è la seguente: Senofonte ha scritto le sue Elleniche con una prospettiva filo-spartana, perché avrebbe dovuto scriverne altre con una prospettiva filo-ateniese? I due scritti collidono.
Poniamo il testo in relazione con il PAPIRO DI TERAMENE in cui si racconta delle trattative tra Atene e Sparta dopo Egospotami (Teramene e Lisandro).
Nell'opera si fa uso del discorso diretto durante il dibattito dell'assemblea relativo alla missione di Teramene. Al contrario, nelle Elleniche non si usa il discorso diretto (si è escluso fosse lo stesso autore, anche se).