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DIALOGO: Il dialogo entra in crisi a seguito dell'avvento della tematica epica

Lehmann propone di rintracciare le cause dell'inconsistenza del dialogo in ragioni di tipo storico. "Siccome i protagonisti della scena politica si sono ridotti a funzionari delle relazioni che influiscono ben poco sulle dinamiche sociali ed economiche, è come se sulla scena storica non agissero quasi più protagonismi personali."

La conseguenza di questa spersonalizzazione è l'alterazione stessa del dialogo, che sembra non costruirsi più a partire dallo scontro dialettico tra antagonismi.

La provocazione di Lehmann secondo cui "le figure postdrammatiche alludono o sottintendono un'epoca sociale senza veri conflitti", non può essere totalmente condivisa se è vero che, come afferma Valenti, "la società attuale è quanto mai attraversata da fenomeni conflittuali".

Dove si è spostato il...

conflitto?—> riconfigurazioni assunte dal dialogo sulla scena teatrale del terzo millennio

Messa in crisi dell’assolutezza e autoreferenzialità del dialogo intrascenico

“Drammatica Elementare” Fratelli Dalla Via: i due protagonisti portano avanti un dialogo che si costituisce mediante lo scambio di monologhi che danno voce a personaggi o situazioni diverse per il puro piacere di divertirsi con le parole e con le lettere dell’alfabeto, facendo del gioco linguistico il vero motore dei differenti quadri narrativi.

Ricerca di un dialogo che si indirizza direttamente allo spettatore, sfondamento della quarta parete attraverso modalità extradialogiche.

“Orestea nello sfascio” Collettivo InternoEnki—> utilizzo della didascalia per rivolgere domande allo spettatore, senza che nessuno dei personaggi le declami. Esplicitano desiderio di raggiungere le persone in sala. Le didascalie sono elementi extra dialogici ma allo stesso tempo parte

Integrante del testo. Nuova poetica teatrale, non più rappresentativa, ma "teatro di confronto tra il dire e il fare". Rinnovato interesse nei confronti dei monologhi, o monologie per instaurare un dialogo, uno scontro/confronto con il pubblico. Dialogo che si sviluppa non sull'asse della scena, ma sull'asse del teatro. Il dialogo intrascenico passa in secondo piano rispetto a quello extra scenico.

"Made in Europ" Angela Dematté: chiama in causa lo spettatore come personaggio. "Jesus" Babilonia Teatri: monologo come dialogo con il pubblico. Ricetta del vitello al forno si trasforma in un'invettiva. Pagina 7 di 18. La struttura dialogica è sostituita da quella monologica corale. Sfruttamento della potenzialità offerta dalla modalità corale - coro come voce unica di pensieri simili - "Drammatica elementare" Fratelli Dalla Via coro per trasmettere il legame tra i due fratelli i quali collaborano.

allo sviluppo della fabula- coro come voce unica di pensieri diversi e lontani tra loro—> Babilonia Teatrisi fa specchio e partner del pubblico perché per loro raccontare la realtà che li circonda è la priorità. La compagnia si fa testimone della realtà in cui siamo immersi, intercettando voci provenienti dalle situazioni più disparate e riproponendole in scena con l'intento di distorcele- coro come branco—> M.E.D.E.A Big Oil Collettivo InternoEnkiil branco è coro contemporaneo, parla come uno dei personaggi della vicenda, è il motore stesso della narrazione- coro come voce unica della miseria—> "Orestea nello sfascio" Terry Paternoster (Enki)- coro come voce antagonista della massa—> "Un eschimese in Amazzoni" The Baby WalkCoro si accanisce contro una persona transgender. Lo spettatore è coinvolto sia direttamente e singolarmente, come persona che sta al gioco,

che il pubblico si senta coinvolto direttamente nello spettacolo teatrale. Questo viene realizzato attraverso l'utilizzo di diverse tecniche drammaturgiche come didascalie, monologie e il coro. Nel caso specifico di "Ifigenia, liberata" di Rifici, lo spettatore diventa uno dei protagonisti della drammaturgia grazie al coinvolgimento del coro. Lo spettatore viene concepito come un interlocutore reale e si cerca di comunicare con lui anche al di fuori della scena teatrale, sfruttando la contingenza della situazione. L'obiettivo dei giovani artisti della scena teatrale contemporanea non è quello di separare nettamente attori, spettatori e coro, ma piuttosto di includere simbolicamente il pubblico all'interno del coro stesso, facendolo diventare un personaggio della partitura drammaturgica. Per raggiungere questo scopo, vengono adottate pratiche extra-teatrali che cercano di coinvolgere il pubblico in modo diretto e collettivo.

di ricreare una comunità.Laboratori—> lo spettatore viene coinvolto non solo come protagonista, ma come partecipanteeffettivo dello spettacolo. Laboratori come luogo in cui prendere coscienza dei conflitti esistenti. Ildialogo e il conflitto vengono riportati dalla vita quotidiana alla scena, approfittando della potenzateatrale per esprimerlo liberamente all’interno di una collettività ritrovata, perché il teatro è un attodi comunità.La scena si trasforma da luogo di rappresentazione del conflitto a spazio i cui quel conflitto vienepresentato.Babilonia Teatri a partire dalla pratica del laboratorio si confronta con realtà che sonointrinsecamente collettive, rafforzando l’idea stessa di una forma teatrale che non può non tenerconto di queste diversità, rappresentando spesso voci contraddittorie sotto l’unica voce del coro.

Pagina 8 di 18NARRAZIONE:La scena teatrale del terzo millennio non abbandona

L'organizzazione narrativa, ma la svilupparinunciando all'idea assolutista e autoreferenziale tipica della narrazione drammatica. "Il bisogno della narrazione non può essere estirpato", la narrazione è strumento insopprimibiledell'essere umano. (Stefano Casi)

Il recupero di una storia, della trama e della narrazione risponde alla necessità di dare un nuovosenso alla realtà da cui prendono le mosse. Non si tratta di teatro di narrazione. "Mad in Europe": i confini dei personaggi sono ibridati, la materia di cui si parla coinvolgedirettamente la stessa autrice, l'intero spettacolo si configura come un esperimento (linguistico,teatrale, contenutistico), che ha l'obiettivo ultimo di guarire una nevrosi personale e collettiva,configurandosi come terapia rituale.

"M.E.D.E.A." Big Oil: Paternoster non è interessata alla narrazione della tragedia, ma vuole parlarealla gente. Parlare alla gente

attivando un coro/branco di personaggi che parla ad un altro coro/branco che è il pubblico. Da qui parte la scelta di trattare un contenuto di impegno politico attraverso il recupero del mito.

"È bello vivere liberi!" e "La semplicità ingannata" Cuscunà: attraversamento e superamento del teatro di narrazione, meticciato tra l'intreccio del racconto epico con elementi drammatici e rappresentativi e con le tecniche del teatro di figura.

Se non è teatro di narrazione, presenta però lo stesso al suo interno momenti di "novellizzazione", ovvero contaminazioni tra elementi drammatici e narrativi, per cui la sezione narrativa normalmente assegnata al discorso dei personaggi viene sostituita da tipi di linguaggio che non appartengono al normale scambio dialogico.

Vi è la tendenza a declinare l'unità narrativa per frammenti, attraverso modalità contro-narrative, nate a partire dalle esperienze

performative.Scritture sincopate:“Pedigree” Babilonia Teatri: storia di un giovane uomo e delle sue due madri. Spettacolo cucito suun unico attore (come David è morto). Catellani passa da un personaggio all’altro, daun’espressione all’altra, da un livello narrativo ad un altro—> ibridazione che mescola teatro dinarrazione e la sostanza mimetica delle dramatis personae.Babilonia Teatri sceglie frammentarietà della forma teatrale come forma che riesce arappresentare meglio la realtà di oggi.Logica narrativa, ma sovrapporsi di significati che emergono scomponendo la realtà da cui nasce“la scrittura sincopata che procede per frasi brevi giustapposte tra loro”.

Quadri in movimento“M.E.D.E.A. Big Oil” e “Orestea nello sfascio” Paternoster: la vicenda avanza per quadri inmovimento (un’azione corale prevede di per se stessa un movimento)

Binari paralleli“Drammatica

"Elementare": la storia dei due protagonisti fa da cornice a tante piccole storie. Drammaturgicamente la divisione è ottenuta attraverso un gioco linguistico, ovvero iniziando ogni parola delle loro battute con tutte le lettere dell'alfabeto in sequenza, mentre gli altri racconti si sviluppano solo attorno a una singola lettera. Pagina 9 di 18.

RAPPRESENTAZIONE: L'intenzione principale della scena teatrale del terzo millennio è quella di costruire un teatro che possa comunicare con lo spettatore. La rappresentazione di una finzione drammatica cede il posto al concetto radicale di presenza. Testo che rinuncia alla rappresentatività in favore della rappresentazione, attraverso una serie di accorgimenti tesi ad esaltare la corporeità del performer. Si parte da elementi reali, per elaborare una realtà di arrivo completamente diversa, nuova, lontana dalla realtà di partenza, non reale, ma rielaborazione della.

realtà. Babilonia Teatri "David è morto": parte da elementi reali desunti dall'immaginario collettivo o estrapolati da fatti di cronaca ecc... Questi frammenti non riconsegnano la realtà come appare. Ma è come se la realtà fosse scomposta in tanti piccoli pezzi di puzzle che viene ricostruito sulla scena, con la consapevolezza che non si tratta della realtà, ma di una ristrutturazione della realtà. Valenti parla di una "realtà estroflessa", una "realtà fabbricata per via teatrale". "Un eschimese in Amazzonia": coro si esprime per luoghi cominci, mescolando motivi di denuncia con estratti di canzoni, pubblicità ecc... Il risultato è lontano dalla realtà di partenza. "M.E.D.E.A. Big Oil" e "Orestea nello sfascio": teatro come strumento di impegno civile. Tragedia greca come strategia drammaturgica di distacco dalla realtà.

La realtà di arrivo non rispecchia la realtà di partenza. Le compagnie considerate traggono spunto dalla realtà
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
18 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alicepan di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del nuovo teatro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Valenti Cristina.