Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La Hollywood Renaissance introdusse numerose innovazioni stilistiche. Ciò è evidente soprattutto
quando si fa riferimento alle tendenze dominanti nel filone tradizionale commerciale più che con il
cinema europeo. Non ci fu mai infatti un totale abbandono dello stile classico, anche nei prodotti
più rivoluzionari e interessanti del periodo. Hollywood dimostrò la sua capacità di assorbire
elementi stilistici da altri cinema senza subire per questo una trasformazione significativa. Una cosa
simile era già successa in passato, ad esempio con l’accettazione di elemento provenienti dalla
scuola del montaggio sovietico o dall’espressionismo tedesco.
Lo stile classico di Hollywood si caratterizza per un notevole grado di flessibilità, il che non vuol
dire che deviazioni dalla norma non abbiano la capacità di disturbare o sconvolgere, ma significa
solo che non riusciranno a ribaltare l’intero edificio.
Freschezza e innovazione che convivono con forme e strutture più convenzionali potrebbero essere
la cifra che caratterizza la dimensione formale della maggior parte dei film della Hollywood
Renaissance. Lo stesso vale per i soggetti: molti catturano lo spirito dei tempi e mettono in
discussione le rassicurazioni offerte da molti prodotti hollywoodiani, mentre altri rimangono entro i
limiti delle mitologie prevalenti, anche se le rappresentano con un diverso taglio (Gangster Story e
Easy Rider potrebbero essere ad esempio visti come rivisitazioni e aggiornamenti del mito della
frontiera). Altri temi importanti relativi alle classi sociali, alla ricchezza, all’ineguaglianza, al
razzismo sono invece assenti dal quadro presentato dai film della rinascita. Quando si trattano
questioni di natura potenzialmente radicale, le si riduce di solito ad una prospettiva di dinamica
relazione fra individui, come accadeva d’altronde anche nel cinema hollywoodiano.
Ovviamente non tutti i film realizzati ad Hollywood in questo periodo si possono ascrivere alla
corrente della Hollywood Renaissance, che infatti non è che una tendenza in un periodo in cui il
botteghino continuava ad essere dominato dalle pellicole più tradizionali. Del resto, anche dove
esattamente siano i confini della Renaissance è tutto da discutere.
Che sia più o meno degna del suo nome, la rinascita di Hollywood fu il risultato di una
congiunzione di forza sociali, industriali e stilistiche. E fu per molti versi il frutto di un periodo di
transizione: dalla “vecchia” Hollywood dello studio system alla “nuova” Hollywood del corporate
blockbuster.
II. La Nuova Hollywood: seconda versione. I blockbuster e la Hollywood
delle concentrazioni economiche
Un film come Godzilla è una perfetta illustrazione del blockbuster della Hollywood contemporanea
e una versione della Nuova Hollywood che sembra lontana anni luce dai prodotti spaesanti della
Hollywood Renaissance. Ma come si è arrivati dunque da una versione della Nuova Hollywood
all’altra?
Per prima cosa vale la pena esaminare da vicino alcuni tratti distintivi del blockbuster della Nuova
Hollywood. La cosa più ovvia è che i blockbuster sono di solito film grandiosi, spettacolari e con
alle spalle una costosissima produzione, oggetto di un lancio promozionale e di una campagna
pubblicitaria intensivi. Un altro aspetto fondamentale è che sono preceduti da una “prevendita” di
oggetti già familiari a un potenziali pubblico e che tendono ad essere relativamente conservatori
nelle loro implicazioni politiche e ideologiche.
Questa cinematografia è molto diversa da quella che si associa all’idea di Renaissance o all’uso
fatto in un primo tempo dell’espressione Nuova Hollywood. In realtà i tratti distintivi del corporate
blockbuster possono essere spiegati in base agli stessi cambiamenti che crearono le premesse e gli
spazi della rinascita di Hollywood e possono essere ricondotti anch’essi al calo del numero degli
spettatori e allo scioglimento del vecchio studio system a integrazione verticale.
Dal film di “nicchia” al film “evento”: la riconquista del pubblico di massa
Nei decenni del dopoguerra Hollywood perse gran parte del pubblico che in passato era stato fedele
e affidabile. Una reazione fu quella di fare film mirati a varie fasce di pubblico più ristrette, fattore
che contribuì al sorgere della Hollywood Renaissance. Un’altra reazione seguì la via esattamente
opposta: il blockbuster nasce come genere in grado di richiamare un enorme pubblico, ancora più
vasto di quello dei film di maggior successo che in passato.
Oggi si fanno molti meno film che nell’epoca degli studios e il benessere finanziario dipende
largamente dal successo di un numero relativamente piccolo di produzioni blockbuster: circa il 10%
dei film può giustificare il 50% totale del volume degli affari e i grandi studios tendono a
concentrare i loro sforzi su film considerati probabili successi commerciali di questo tipo, se non
addirittura pellicole in grado di acquisire lo status di “film evento”, come Guerre Stellari (1977) o
Titanic (1997). Film di questo tipo si avvalgono di quegli effetti speciali che funzionano meglio sul
grande schermo di cui sfruttano le dimensioni e l’ampiezza, il che spiega la prevalenza di generi
come film d’azione, d’avventura e di fantascienza.
Questa tendenza non è comunque certo nuova: negli anni Cinquanta i tipici blockbuster erano
lungometraggi epico-biblici, musical e versioni enfatizzate di western. La crisi finanziaria alla fine
degli anni Sessanta portò ad una riduzione temporanea di questo tipo di produzioni, ma non per
molto. Uno o due successi veramente grandi bastano di solito infatti a restituire la fiducia nella
strategia dei blockbuster.
Godzilla era stato progettato per essere un film-evento, e insieme a La maschera di Zorro, era uno
dei due film da cui sembravano dipendere le sorti della Sony Pictuers nella stagione estiva del 1998.
In effetti Godzilla raggiunse lo status di film-evento, ma non proprio nel modo auspicato: gli incassi
furono deludenti e il film ricevette molte critiche divenendo il simbolo di tutto ciò che non andava
nella Hollywood contemporanea in generale e nel formato blockbuster in particolare.
Prevendita, pubblicità e distribuzione intensive: recupero della stabilità
Lo squalo è una pietra miliare nello sviluppo della versione contemporanea del formato blockbuster.
Il film beneficò della prevendita basata su un libro che fu best seller (un po’ come accadde con Il
padrino e L’esorcista). Il vantaggio della prevendita è considerevole, perché permette di investire su
un pubblico già esistente, mentre progetti del tutto nuovi a sé stanti comportano sempre un maggior
grado di rischio. I best seller sono soltanto un tipo di beni di prevendita su cui si appoggia il
corporate blockbuster e accanto ad essi si possono porre i personaggi dei fumetti o i classici
spettacoli della televisione.
Lo squalo segnò un cambiamento significativo per altri due aspetti della strategia del blockbuster:
fu il primo film hollywoodiano con un budget elevato a ricevere un’intensissima pubblicità e ad
essere distribuito fin dall’inizio in un gran numero di sale. Oggi entrambe le cose sono diventate la
norma, ma a quel tempo quella era una strategia solitamente riservata ai film di “sfruttamento”.
Come Easy Rider fece entrare soggetti e temi della controcultura nel cuore dell’industria degli
studios, Lo squalo dimostrò come strategie di distribuzione solitamente riservate a film di basso
costo potessero funzionare con successo anche con film ad alto budget.
Lo squalo uscì in più di 400 sale, un numero quasi senza precedenti per l’epoca.
In passato passava molto tempo prima che un film passasse attraverso le varie sale del sistema di
distribuzione (in cui ovviamente la parte del leone la facevano le sale di prima visione), mentre nel
sistema di produzione più frammentato della Nuova Hollywood si cerca di realizzare profitti più
rapidamente: film lanciati contemporaneamente in un gran numero di sale possono recuperare
immediatamente i costi di produzione, come nel caso di Batman (1989), che nella prima settimana
aveva già incassato quasi il doppio dei costi di produzione e promozione.
I film trattati in questo modo sono messi sotto pressione per far soldi in fretta e in genere si aspetta
una o due settimane al massimo per capire se hanno fatto buona impressione o meno. I film che non
hanno immediato successo sono tolti in fretta dalla circolazione oppure si riducono alle strategie di
sostegno.
Le uscite su vasta scala e il bombardamento mediatico sono più adatti ai blockbuster e a produzioni
standardizzate rivolte a un pubblico di massa, mentre un approccio più discreto e graduale è
appropriato a film meno grandiosi, come nel caso di American Beauty (1999). Il bombardamento
pubblicitario sulla televisione nazionale crea infatti nel pubblico un alto livello di attesa e
consapevolezza della presenza in circolo del film, inasprendo in maniera consistente il problema dei
costi di promozione, che tendono al lievitare in maniera esponenziale.
Intorno alla promozione di Godzilla si creò un vuoto che nessun altro blockbuster osò occupare: la
sua promozione pubblicitarie e le aspettative suscitate erano così alte che nessuno volle rischiare
l’uscita di una costosa promozione in concomitanza e in diretta concorrenza con tale film.
Chiaramente la strategia della distribuzione e promozione intensiva rende assai difficile la
concorrenza per chiunque sia al di fuori delle grandi società e i forti investimenti nella promozione
costituiscono uno sbarramento che serve a mantenere il predominio di un numero ristretto di grosse
società.
Ma non era così anche nella vecchia industria?
“È la distribuzione, stupido…”
Molte cose cambiarono nell’organizzazione industriale di Hollywood durante gli anni Cinquanta e
dopo, ma molte altre rimasero immutate. Esistono infatti importanti elementi di continuità fra la
Vecchia e Nuova Hollywood.
Il predominio delle major ad esempio continua ad essere schiacciante. Come mai? L’azione legale
intrapresa contro queste società trascurò un punto cruciale, sottraendo loro il controllo dell’esercizio
ma lasciando la distribuzione nelle loro mani. Ad esempio, il governo degli Stati Uniti prese
posizione contro il dominio di Hollywood sul mercato nazionale ma, per quanto riguardava i
mercati esteri, assunse un atteggiamento ben diverso: esso divenne sempre più importante per
Hollywood nei decenni del dopoguerra quando il numero degli spettatori cominciò a diminuire sul
territorio nazionale.
Al giorno d’oggi i grandi studios hanno due ruoli primari: uno è la distribuzione, l’altro &egrav