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Estratto del documento

I POTERI DI AUGUSTO

AUGUSTO.

Imperium Princeps. Tribunicia

Censore. Pontefice

Pro-consolare. Potestas. Massimo.

Presiede, Controlla le

controlla e nomine dei

Comanda gli Difende i diritti Presiede ed

comizi

nomina il Culto

eserciti e i dell’Assemblea officia il

centuriati.

Senato. dello Stato.

pretoriani, e della plebe.

amministra le Può quindi

province convocare le

Imperiali e il Assemblee,

Fisco. proporre leggi

ed esercitare il

diritto di veto

A loro volta, gli apparati controllati da Augusto hanno compiti specifichi.

- Gli eserciti e i pretoriani nominano i generali.

- Le province imperiali nominano i Legati.

- Senato Province senatorie Erario.

Il approva le nomine di Augusto e amministra le ed

- consoli, pretori questori.

I comizi centuriati eleggono e

Le magistrature repubblicane restarono quindi vive, ma prive d’importanza poiché erano tutte

sottoposte a controllo imperiale. Inoltre le assemblee popolari cessarono di essere convocate.

IL CULTO DELL’IMPERATORE.

Molti onori di tipo quasi divino furono decretati al principe.

A Roma e in Italia, Augusto non autorizzò forme di culto a lui dedicati, piche contrario alle tradizioni.

Altrove invece, incentivò il culto della sua persona.

L’imperatore romano era di solito accostato a figure divine o eroiche, ma responsabilizzato nei suoi

comportamenti. Il culto imperiale si andò costruendo nel corso del principato. Si innalzavano templi e

si tenevano cerimonie attive sia a livello cittadino sia provinciale. Si convocavano assemblee annuali

dove si riunivano i rappresentanti delle singole città, che giudicavano l’operato del governatore.

In Occidente, il culto imperiale non si realizzò mai del tutto.

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La politica estera.

Il progetto di Augusto era essenzialmente quella di consolidare l’Impero sia rispetto ai suoi nemici interni sia

rispetto a quelli esterni. Un tale politica venne da lui perseguitata da una parte attraverso il vastissimo

programma di riassetto istituzionale, dall’altra attraverso azioni militari. Per tale motivo, la sua politica non

romanizzazione

sarà tesa ad estendere i territori imperiali, ma volta alla dei popoli già sottomessi.

Le azioni belliche di Augusto sono divisibile in tre diversi tempi.

- Un primo finalizzato al ristabilenti dell’ordine interno, in social modo dove erano presenti semi di rivolta

contro l’autorità imperiale.

- Un secondo finalizzato a rinsaldare la sicurezza dei territori imperiali.

- Un terzo fu portato avanti per motivi di prestigio e propaganda. Alcuni esempi sono le guerre contro i

Parti e le tribù germaniche.

Importanti campagne militari di Augusto furono:

Spagna.

La campagna di La campagna nel Nord Europa. La campagna nell’Oriente

Danubiano.

Volta ad estirpare i semi di Combattuta in zona alpina. Si

rivota nati all’epoca di Pompeo. concluse con l’annessione di Combattuta contro le tribù

Rezia Norico.

e indigene pannoniche (e simili), si

concluse con l’occupazione

delle linee di comunicazione

terrestri tra l’Italia e la

Macedonia, e con la

provincializzazione della

Pannonia.

Le guerre contrò le tribù germaniche iniziarono nel 10 a.C. e verranno combattute a più riprese. I continui

insuccessi porteranno però Roma a frenare la spinta espansiva verso nord. Dal 9 d.C., in concomitanza con

una rivolta in Pannonia, le guerre contro i popolini Germania diverranno più che altro guerre di

contenimento. La Pax Augustea.

Pax Romana, Pax Augustea,

La detta anche è il lungo periodo di pace imposto sugli stati dell’Impero

Romano grazie alla presa del potere da parte di Ottaviano Augusto. Nonostante Roma condusse

diverse guerre (tra cui quelle appena descritte sopra) fu un periodo di relativa tranquillità.

29 a.C.,

Questo periodo viene generalmente considerato a partire dal quando Augusto dichiarò la

180 d.C.,

fine della guerra civile romana. Fino al alla morte dell’imperatore Marco Aurelio.

Riforme Interne.

Roma.

Per quanto riguarda Roma, Augusto si impegnò per confermare il ruolo della città quale sede del potere.

Innanzitutto, l’assetto urbanistico conobbe un capillare rinnovamento edile, civile e religioso. Lo spazio

politicamente più importante fu il Foro di Augusto, inaugurato nel 2 a.C. I portici che circondavano la piazza

contenevano una serie di nicchie con statue marmoree e basi epigrafiche con elogi agli uomini più illustri e

trionfanti della storia di Roma.

Fu costituito un corpo di vigili e poliziotti notturni, sotto la guida di un prefetto di rango equestre. Augustò

migliorò inoltre il sistema dei trasporti e della distribuzione degli approvvigionamenti.

In caso di assenza da Roma del principe, il senatorio prefetto urbano lo rimpiazzava.

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Italia.

L’Italia venne divisa in undici regioni, circoscrizioni per la gestione delle imposizioni discali straordinarie. Le

città italiche godettero, per buona parte del consolato, di una relativa autonomia finanziaria e giudiziaria.

CAMBIAMENTI NELL’ORGANIZZAZIONE DELLE PROVINCE.

• Province Pubbliche (o senatorie).

Augusto affidò alcune province, le più antiche e pacificate, al controllo del Senato (province

senatorie) e furono rette da proconsoli e propretori, eletti per un anno. I questori si occupavano

dell’amministrazione finanziaria e i procuratori imperiali dell’amministrazione delle proprietà dei

princeps. Sicilia.

Alcune province pubbliche erano l’Africa, l’Asia e la

• Province imperiali affidate a equestri.

province imperiali,

Le altre province, definite rimasero sotto il controllo diretto dell’imperatore. I

governatori delle province imperiali erano mandatari del principe e la durata del mandato variava in

Siria, Germania,

base alla sua decisione. Alcune province imperiali sono la la l’Hispania. equites

Alcuni proviene minori, come ad esempio i distretti alpini, avevano come governatori gli (lett.

cavalieri), col titolo di procuratore o di prefetto.

L’Egitto per esempio era governato da un perfetto di rango equestre nominato dall’imperatore.

Essendo una provincia recente, e piena di moti rivoluzionari, furono istituite due legioni.

L’ordine senatorio e l’ordine equestre.

Con Augusto fu marcata la distinzione di ruolo sociale e di funzione amministrativa fra senatori e

cavalieri.

Cambiarono i numeri delle rendite da avere per essere membri di uno dei due ordini. L’ingresso alla

carriera senatoria avveniva con la rivestitura di una magistratura minore.

Potere del principe era quello di promuovere un cavaliere a senatore, e viceversa. Ciò accadeva però

di rado, poiché avrebbe modificato gli equilibri politici.

Consenso e opposizione.

Nel corso del suo principato, Augusto ottenne un largo consenso, ma non fu mai unanime. A partire dal

31/30 a.C. vi furono infatti diverse cospirazioni contro Augusto e la sua corte. Queste crebbero sia

nell’aristocrazia senatoria, sia in ambienti intellettuali a causa dell’imposizioni dei limiti alla libertà

d’espressione.

L’opposizione fu contrastata da Augusto con processi e gravi forme di censura.

Il problema della successione.

princeps

Dalla nomina di Ottaviano a si aprì il problema della successione.

Non essendo ufficialmente imperatore, egli non aveva il diritto a designare un successore. Tuttavia,

trasferendo i propri poteri nelle mani di qualcuno poteva fare in modo che, alla sua morte, questi si trovi in

una situazione identica alla sua. In questo modo, non sarebbe stato disporre la propria successione.

Il vero ostacolo fu tuttavia costituito dalle guerre, che causeranno la morte di tutti gli eredi putativi di

Tiberio

Gaio, Lucio Agrippa).

Ottaviano (come ed Sarà (uno dei suoi più validi generali) a ricevere dallo

13 d.C. 14 d.C.

stesso Augusto i poteri imperiali nel L’instaurazione nel (alla morte di Ottaviano) di un nuovo

sovrano, sarà segnata subito dall’eliminazione dei moti rivali nella successione al trono.

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ETÀ IMPERIALE. I SECOLO d.C. Basso Impero.

Nel periodo compreso fra l’ascesa di Tiberio (14 d.C.) fino alla fine della dinastia Flavia (96 d.C.) assistiamo

ad un consolidamento del principato.

La prima dinastia imperiale fu quella Giulio-Claudia, alla quale seguì quella Flavia.

La dinastia Giulio-Claudia.

• Tiberio (14-37 d.C.).

Fondamentalmente la sua politica fu una continuazione di gusto, poiché basata su alcuni punti principali.

Consolidamento dei confini e Rispetto del Senato e delle Politica attenta alle diverse

della sicurezza interna tradizioni politiche repubblicane. identità che compongono

dell’Impero. l’Impero romano.

Nella direzione degli affari esteri, Tiberio non si impegnò in offensive importanti, usò invece la diplomazia e

Cappadocia.

si preoccupò di rafforzare le difese alle frontiere. L’unica nuova provincia fu la Le uniche

campagne militari di Tiberio furono in Germania e in Armenia, dove nacquero insurrezioni. In particolare, la

campagna in Armenia portò alla sua perdita e alla morte del nipote e figlio adottivo Tiberio, Germanio.

Negli ultimi del suo principato, Tiberio si confrontò con una vasta crisi economica che coinvolgerà l’intera

penisola italiana, crisi causata dal recente sviluppo sociale e produttivo delle province occidentali e dalla

conseguente fuga di capitali.

Nel 27 d.C. Tiberio, sotto consiglio di Seiano, si ritirò a Capri, da dove egli continuerà a governare l’Impero.

Di ritorno a Roma, Tiberio riuscì a condannare, con il sostegno del Senato, coloro che avevano cospirato

contro di lui. Tra questi vi fu lo stesso Seiano.

Tiberio morì nel 37, ma ciò portò problemi alla successione poiché non era stata da lui definita.

• Caligola (37-41).

Figlio di Germanico, la sua nomina avvenne per acclamazione delle milizie e con l’iniziale consenso di

imperiale,

Roma. Ciò che rese importante il suo principato, è il fatto che con esso si inaugurò l’assolutismo

e quindi sul solo potere imperiale.

Le decisioni politiche di Caligola erano tese a parificare politicamente le due zone che lo componevano,

togliendo buona parte dei privilegi di cui godeva l’Occidente. Gestione inattuabile poiché vi era una forte

opposizione delle province occidentali.

Caligola sarà sottoposto fin da subito a vari tentativi di cospirazione, che avranno il loro culmine nella

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congiura del guidata dal Senato.

• Claudio (41-54).

Alla morte di Caligola, l’Impero passò a suo zio Claudio. Il regno di Claudio fu caratterizzato da un fermento

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
41 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/03 Storia romana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Kerberos di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Cecconi Giovanni Alberto.