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Estratto del documento

Il suo regno si stabilizzò sulla frontiera renana. Non si contentò del successo ottenuto da germanico

contro arminio nel 16. tiberio, per impedire a germanico di realizzare il suo disegno di conquiste in

germania, lo mandò in siria, dove trovò una morte in circostanze misteriose, probabilmente

avvelenato ad arte del proconsole pisone su ordine di tiberio.

Con la morte di germanico cu fu un contrasto tra tiberio e agrippina, che riunì sostenitori, tra i

candidati al trono: duruso minore, figlio di tiberio e uno dei figli di germanico e agrippina. Dal 23

il prefetto del pretorio seiano si creò un forte potere personale, concentrando le sue truppe a roma e

guadagnandosi la figudcia di tiberio. Egli dominò la vita politica, dichiarando agrippina nemico

pubblico e imprigionandone i figli maggiori. Seiano fu allora arrestato e giustiziato. Gli ulimi anni

del governo di tiberio furono bui: una grave crisi finanziaria, maggiori contrasti col senato, un

periodo di terrore tra suicidi, processi e condanne per senatori e seguaci di seiano. Agrippina si

suicidò e i suoi figli uccisi. Unico supravvissuto fu caligola, uno dei figli di germanico.

2.3

caligola 37-41

caligola fu accolto con entusiasmo da plebe ed esercito. Spese tutti i soldi di tiberio tra donativi,

spettacoli e piani edilizi. Il senato gli era ostile perché era visto come un despota orientale. La

storiografia romana lo imputa a una malattia mentale, quella attuale alla discendenza antonina. Fece

uccidere tolemeo di mauretania, ultimo erede di antonio. Ciò fu all'origine di una lunga guerra.

Volle porre una propria statua nel tempio di gerusalemme, suscitando le proteste della popolazione e

col rischio di far scoppiare un conflitto. Erano già scoppiati conflitti tra greci ed ebrei nella giudea

orientale. Fu ucciso nel 41 da una congiura pretoriana per evitare scoppi di conflitti in oriente

2.4

claudio 41-54 ci viene presentato come un o sciocco dedito a manie erudite. Sentì la necessità di

razionalizzare il governo con la divisione dell'amminsitrazione centraledivisa in quattro grandi

uffici: un segretariato generale e altri tre per finanze, suppliche e istruzione dei processi. Il fatto che

la guida di questi fosse affidata ai liberti lo fece definire il regno dei liberti. La linea di

razionalizzazaione dei servizi lo portò anche ac ercare nuove soluzioni ai problemi di

approvvigionamento granario e idrico: fece costruire il porto di ostia, ammodernò il sistema

distributivo, costruì un nuovo acquedotto e bonificò la piana del fucino.

Interessato alle province, fece fondare colonie in britannia, germania mauritania e altrove. Concluse

la guerra in mauretania e fece organizzare il regno in due province affidate a procuratori equestri;

ristabilì privilegi delle comunità ebraiche e delle poleis greche, fece espellere gli ebrei da roma nel

49.

aveva sposato in terze nozze messalina, da cui ebbe britannico. Accusata di intrighi contro il marito,

fu fatta uccidere. Sposò allora la nipote agrippina che fece adottare il figlio avuto dal matrimonio

precedente. Agrippina lo fece avvelenare nel 54 pur di avere il figlio imperatore.

2.5

la società imperiale era articolata tra ceti differenti con status giuridico particolare. La schiavità era

un fenomeno caratteristico della società e dell'economia dalla tarda repubblica in poi. Grandi

quantità erano impiegate nell'agricoltura, poi in età imperiale sostituite parzialmente da coloni

liberi; molti in attività artigianali e molti domestici, tra precettori colti di origine greca e così via.

Una categoria particolare era data da quelli al capo dei dipartimenti finanziari che potevano

diventare più ricchi degli esponenti della nobiltà senatoria. Lo schiavo che riusciva a garantirsi la

libertà con il patrimonio personale che il padrone gli lasciava acquisire gli restava legato come

cliente.

Un altra categoria rilevante era quella dei provinciali liberi. L'imperatore poteva intervenire nelle

questioni interne relative allo status e ai privilegi dei diversi gruppi di cittadini. Il princpes poteva

pruomuovere ceti dirigenti cittadini o intere città concedendo lacittadinanza romana a singoli per

meriti particolari o a città e categorie. I cattidni godevano di particolari garanzie personali e

dell'immunità da tasse e obblichi che gravavano sui provinciali. Una volta ottenuta la cittadinanza,

anche per i provinciali il passo successivo era l'accesso agli ordini dirigenti: quello senatorio o

quello equestre.

L'esercito, accanto al denaro, era uno dei fattori più importanti di promozione sociale: i vetrerani

ricevevano terreni e denaro, entrando a far parte delle élites municiapli e dando prestigio alla

propria famiglia.

2.6

nerone 54-68

in lui avvenne il consolidamento dei poterei del princpes e l'istituzionalizzazione della sua figura.

Nerone ebbe come precettore seneca, che scrisse ispirato a lui il de clementia, in cui spiega che la

res publica è nelle mani di una sola personalità e che ciò implica la responsabilità di porre virtus e

clementia alla base delle proprie azioni. Nerone assecondò inizialmente i precetti di seneca e del

prefetto del pretorio afranio burro, ma poi si distaccò progressivamente dal senato verso una idea

teocratica e assoluta del potere imperiale. La vena artistica e gli interessi culturali lo portarono a

essere ammiratore della grecia, dell'oriente e dell'egitto, trasfromando il suo potere in senso

assolutistico e monarchico. Fu vicino alla plebe che ne apprezzava istironismo e demagogia. Nel 59

fece uccidere il fratello britannico e la madre agrippina, che si opponeva alle sue nozze con poppea

sabina, che ebbero luogo nel 62, dopo il divorzio con ottavia. Iniziarono da quest'anno processi di

lesa maestà a carico di senatori, con ciò voleva eliminare ogni forma di discendenza augustea. Il

dispotismo di nerone culminò nell'incendio di roma del 64, di cui furono incolpati i cristiani e che

fece vittime anche tra i senatori. Per rimediare alla crisi riformò il peso del denario d'argento

assottigliandolo e aumentò i tributi da parte delle province. Fece costruire la domus area. Nelle

province c'erano state a partire dal 60 diverse ribellioni per i comportamenti degli esattori. In

giudea. Nel 66, la requisiszione di parte del tesoro del tempio di gerusalemme fu all'origine dello

scoppio di una violenta ribellione contro i romani. Ci furono anche molti processi e confische. Nel

65 calpurnio pisone organizzò una congiura, ma fu scoperta e ne fecero le spese fenio rufo e seneca.

In politica estera nerone ottenne successo in oriente riportando l'armenia sotto l'influenza romana.

Partì per la grecia dove partecipò a festival compiendo una tournée artistica e agonistica. Vinse tutti

i premi e ai giochi di corinto proclamò la libertà delle città grech. In giudea era scoppiata la

ribellione contro cui nerone aveva mandato muciano e vespasiano. Vespasiano portò a ordine la

situazione in palestina quando giunse la notizia della ribellione del legato della gallia ludgunensis

giulio vindice. La ribellione fu domata ma ne scoppiarono subito altre, tra cui quella di sulpicio

galba governatore della spagna. Il senato proclamò nerone nemico pubblico e galba nuovo

imperatore. Nerone si suicidò.

3.1

si delinearono le condizioni per una nuova guerra civile che vide contrapposti galba, senatore, otone

, pretoriano, e vitellio e vespasiano (che poi vine la guerra), dell'esercito. La proclamazione

dell'imperatore poteva avvenire anche lontano da roma e partire dall'esercito e non più da una

discendenza dinastica e aristocratica.

3.2

galba: governatore della spagna tarraconese, fu acclamato cesare dai suoi dopo la notizi della

ribellione in gallia. Egli rifiutò ma acquisì il sostegno degli oppositori di nerone. Fu ariconosciuto

imperatore e accettò il titolo da una delegazione di senatori, ma si inimicò i pretoriani, che lo

avevano appoggiato, perché non mantenne la promessa di un donativo, e la plebe, per i forti tagli

che attuò. Fu linciato nel foro.

Otone: amico di nerone e primo marito di poppea, popolare tra i pretoriani e l'ordine equestre, ebbe

il riconoscimento del senato, delle province danubiane e dell'oriente. Le legioni sul reno, però,

riconobbero imperatore vitellio.

Vitellio: senatore di rango consolare, ebbe il sostegno degli eserciti di germania, rezia, gallia e

spagna. I suoi sconfissero le truppe di otone e fu riconosciuto mentre ancora era in gallia. Poi le

legioni orientali e quelle danubiane si ribellarono a vitellio preferendogli vespasiano

vespasiano: famiglia italica di rieti, padre pubblicano degli equestri, inviato da nerone in giudea nel

66, nel 69 fu nominato imperatore dal prefetto d'egitto e acclamato dall'esercito giudaico, dalla siria,

dal danubio. La lotta tra i sostenitori di vitellio e quelli di vespasiano continuò a lungo, fino alla

morte di vitellio. Vespasiano fu riconosciuto grazie all'intervento di muciano.

Con vespasiano ha inizio la dinastia dei flavi (69-96), che ebbe stabilità perché vespasiano aveva

due figli.

3.3

vespasiano (69-79)

rappresentò razionalizzazione dei poteri dell'imperatore e del consolidamento dell'impero come

istituzione. La sua autorità gli fu decretata dal senato, approvato dai comizi, attraverso un elenco dei

suoi poteri e delle sue prerogative. Dovette fronteggiare il deficit post-nerone e lo fece estendnendo

ai cavalieri la responsabilità di alcuni uffici della burcocrazia, facendo fronte alla crisi di

reclutamento, favorendo l'estensione della cittadinanza ai provinciali e reclutando da lì più

legionari. La politica dell'integrazione delle province si manifestò con la concessione del diritto

latino alle città peregrine di spagna e l'immissione in senato di numerosi esponenti delle élites

provinciali. Il denaro per la ricostruzione del campidoglio (incendiato durante scontri tra vitellio e

vespasiano) fu preso dal bottino di guerra. All'inizio del suo regno fu stroncata la rivolta di giulio

civile, capo batavo, che aveva dato vita a un impero gallico sul reno; tito prese e distrusse il tempio

di gerusalemme, e ne spense ogni focolare di resistenza fino al 73-74. nella britannia prese una

politica di espansione dei confini ad opera di agricola, sotto domiziano; in germania annesse l'area

degli agri decumates. In oriente abbandonò la politica dei regni clienti aggregandone iterritori alle

province esistenti. Ebbe consenso da parte dei senatori ma opposizione da parte di alcuni di loro

stoici, a cui reagì con la messa a morte del filosofo evlidio prisco e la cacciata degli stoici.

3.4

tito 79-81

succeduto

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
47 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/03 Storia romana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher username_yo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Baldini Antonio.