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TRIBUTE
-provocatio ad populum
CONCILIA PLEBIS
nasce dopo l’ordinamento serviano, in età repubblicana nel 494 a. C.
La plebe fa una sorta di sciopero arroccandosi sul Monte Scaro, si danno delle leggi proprie e si hanno dei
magistrati propri
In origine questi concilia plebis votavano i magistrati superiori della plebe, i TRIBUNI DELLA PLEBE e con la
Lex Ortensia (che aboliva la distinzione tra plebiscita e le leggi) si ha una eliminazione della differenza tra
peblis e populs portando una confusione fra i due istituiti e infatti secondo Cloud Nicolè storico francese,
alla fine della repubblica, i concilia plebis erano perfettamente sovrapponibili ai comizi tributi dato che i
tribuni della plebe sono magistrati inferiori. Il voto era per tribù.
I nuovi cittadini vengono iscritti in tribù già esistenti e quindi non esiste più il luogo di residenza,
È il censore che sceglie l’iscrizione dei cittadini nelle tribù. Questo significa che il censore ha un peso
politico perché l’iscrizione di nuovi cittadini all’interno di tribù già esistenti poteva cambiare totalmente
l’indirizzo politico di quella tribù. RUOLO IMPORTANTE SIA NELLA COMPOSIZIONE DEL SENATO CHE NELLA
COMPOSIZIONE DELLE ASSEMBLEE POPOLARI DEI COMIZI TRIBUTI.
Il voto avveniva a Roma e tutti i cittadini che risiedevano fuori Roma potevano votare ma solo nella Città,
diventa però un problema con l’allargamento del territorio e con la difficoltà degli spostamenti in una
società antica.
Tale problema se lo pose anche Augusto, fondatore di 28 colonie militari, e capite che le colonie di Augusto
sono colonie militari e la colonizzazione del primo secolo a. C. è di tipo militare e sono i veterani che al
termine del servizio militare ricevono un congedo non tanto in denaro ma di terre e se io do a questi
veterani fuori Roma non potendo votare, se non a Roma, io mi privo del potere politico e Augusto per
sopperire a questo deficit che fa? Consente ai senatori locali delle 28 colonie da lui fondate di votare nella
propria città, voto a distanza. Importante perché va a risponde a una esigenza di partecipazione politica ma
ci da l’equiparazione delle colonie alla stessa Roma.
L’ultima legge votata dai comizi è una legge votata nel regno di Nerva (Augusti muore nel 14 d. C. e inizia la
dinastia Giulio Claudia con Tiberio, Caligola, Claudio e Nero e arriviamo nel 68 d. C., nel 69 emerge
Vespasiano portando la nascita della dinastica Flavia fino al 96, Vespasiano, Tito e Domiziano. Dal 96 al 98
abbiamo Nerva che poi abdica, adotta Traiano e inizia il principato degli adottivi → gli imperatori del 2°
secolo) Nerva è un vecchio senatore, viene scelto dal Senato per riportare in qualche modo una regolarità e
un rispetto della componente senatoria nell’ambito principato che aveva subito una forte spinta
autocratica e teocratica con Domiziano
L’ultima legge vitata dai comizi è proprio sotto Nerva. Imperatore molto rispettoso della tradizione
repubblicana e cerca di mantenere questa parvenza e competenza delle assemblee che di fatto avevano già
perso potere dal punto di vista reale ed effettivo. PERCHÉ? Perché in età imperiale non esiste più la
sovranità del popolo.
Le leggi sono fatte presentare dall’imperatore e lo stesso avviene per i magistrati che li elegge cioè
l’imperatore si sostituisce al senato nell’orientamento politico della città di Roma. I comizi arrivano a
conservare un ruolo di semplice conferma delle proposte presentate, resta però intatto il prestigio delle
cariche e quindi delle magistrature, in particolare ogni anno c’è un proliferare di consoli per omaggiare
degli amici dell’imperatore, quindi sono sempre più numerosi i consoli suffetti, se sono inferiori nell’età
primo imperiale sono 2 massimo 3 coppie di suffetti che servono per coprire incarichi provinciali ma poi
prevale il desiderio di omaggiare uomini influenti vicini alla corte imperiale quindi si arriva a 4 suffetti
consoli in carica in un semestre o anche solo un mese. È interessante che la funzione di censore con
Domiziano diventa APPANNAGGIO DELL’IMPERATORE, come anche il tribuno della plebe cessa di esistere
perché con l’invenzione della TRIBUNICIA APOTESTAS nel 23 a. C. Augusto assume il potere di tribuno della
plebe quindi 2 delle massime cariche sono in mano all’imperatore
Per quanto riguarda l’elezione dei magistrati abbiamo delle fonti molo significative, abbiamo un passo di
Tacito degli Annali, primo libro cap. 15 14 d.C. Dopo la morte di Augusto e primo anno di Tiberio.
Nel 14 su iniziativa di Tiberio, per la prima volta, i comizi sono stati trasferiti dal campo de Marzio al Senato,
quindi sulla passa di questo passo si è sempre sostenuto, fino alla metà del secolo scorzo, che Tiberio
avesse tolto il potere elettorale e legislativo al popolo per darlo al senato.
Nel 1949 viene rinvenuto un documento epigrafico molto importante, una lastra di bronzo, ad Heba
nell’antica Regio Settima l’Etruria Meridionale, che ci consente di correggere questa affermazione, CHE
COS’È QUESTA LEX? Innanzi tutto la Tabula Hebana contenente una lex, questa è una lex rogata relativa agli
onori decretati per la morte di Germanico nel 19 d. C. o nella prima metà del 20, è la lex Valeria Aurelia cioè
lex che regolava tutti gli onori da rendere a Germanico.
Germanico era il figlio adottivo di Tiberio, fatto adottare su volontà di Augusto ed era uno dei figli di
Agrippa e Giulia quindi caro ad Augusto, che aveva pensato alla successione, inizialmente, ai fratelli
Germanico morti prematuramente e successivamente pensa a Germanico che ha un destino piuttosto
sfortunato perché muore nel 19 d. C. in circostanze misteriose in Siria.
Era stato inviato da Tiberio per risolvere la questione orientale dopo aver maturato molti successi in
Germania e questo fu letto dal popolo come un tentativo di allontanare Germanico da Roma proprio in
funzione della gelosia da parte di Tiberio. Questo sospetto, in realtà noi sappiamo anche che l’impero di
Tiberio fu contrassegnato da una volontà di mantenimento dei confine e non una spinta espansionistica
seguendo quelle che erano le indicazione della seconda parte del principato di Augusto, cioè consolidare
l’esercito dentro i confini.
Viene inviato in oriente dove torva la morte e prima di morire scrive una lettere denunciando di essere
stato avvelenato dal senatore della Siria, che era Calpurnio Pisone. Muore e viene mandato in oriente con
un imperium straordinario che entrò in conflitto con l’imperium di Pisone, evidentemente i due entrano in
competizione e dietro l’assassinio di Germanico, commissionato da Pisone, ci sarebbe stata la volontà di
Tiberio. Quest’ultimo per discolparsi intenta un processo contro Pisone che si suicida ma in realtà il
processo va avanti fino alla condanna a morte proprio per la volontà di uscire da questa accusa. Germanico
era un personaggio amatissimo e rappresentava tutto ciò che era la spinta verso l’imitazione dell’oriente, la
LIMITATIO ALEXANDRI, e aveva una personalità molto forte e non rispettosa della tradizione repubblicana e
del senato, le fonti ci dicono che Germanico entra i Egitto senza il permesso dell’imperare e si macchia di
insubordinazione, c’era una contrapposizione di visioni.
Tiberio, che viene accusato dalla tradizione annalistica di essere un ipocrita, in realtà tutti gli atti politici che
fa sono nel rispetto della tradizione senatoria, Tiberio è un rappresentante dei Claudi, il padre di Tiberio,
Claudio Nerone, aveva combattuto contro Ottaviano e Livia, moglie di Claudio Nerone e figli di Livio, era
stata richiamata dall’esilio, (tutta la componente Claudia raccoglie una tradizione di una famiglia
aristocratica romana che in questo momento di trapassa dalla repubblica al nuovo assetto rappresenta
quella parte della politica romana più conservatrice e legata all’impianto della REX PUBLICA e quindi quella
parte di politica che, nel nuovo assetto politico di età imperiale è quella che cerca di mantenere il poter del
senato, che è espressione dell’ultimo organo della Roma repubblicana (filone raccolto da Tiberio).
A questo si contrapponeva alla spinta orientale verso un principato autocratico, sul modello delle
monarchie orientale ma modello anche di Alessandro Magno, che percorre tutta questa dinastia Giulio
Claudia e che emerge in Caligola, figlio di Germanico, e in Nerone.
Questo primo scontro fra Tiberio e Germanico è uno scontro di visioni politiche.
La morte di Germanico viene letta dal popolo e dai contemporanei come una morte guidata da Tibero.
→ ecco come nasce questa LEX
In questa lex Valeria Aurelia si elencano tutti gli onori da rendere germanico
CHE COSA CENTRA CON IL QUADRO ELETTORALE?
Fra i diversi onori vengono create 5 centurie di voto che sono chiamate CENTURIE DESTINATRICI, ma non
solo, perché si fa riferimento a una precedente Lex Valeria Cornelia De Destinatio Magistratuum cioè sulla
Destinatio dei magistrati. Una lex del 5 d. C. che fin’ora era sconosciuta.
Questa lex del 5 d. C. CHE COSA FACEVA? Alla morte di Gaio Lucio Cesare, un anno dopo, istituisce 10
centurie di voto destinatrici,
in onore di Gallio Giulio Cesare ma lei stessa, la legge, ne istituisce altre 5 i Onore di Germanico
EPILOGO: La Lex Valeria Aurelia, contenuta nelle ex tabula Hebana, ci informa della legge Lex Valeria
Cornelia del 5 d. C. che prevedeva la creazione di 10 centurie destinatrici in onore di Gaio Giulio Cesare ma
lei stessa, lex Valeria Aurelia, ne istituisce altre 5 in onore di Germanico. → quadro normativo.
CHE COSA SONO QUESTE CENTURIE DESTINATIO?
La destinatio è un procedimento con il quale venivano indicati ufficialmente i candidati magistrali alle
magistrature che dovevano essere nominati dall’assemblea popolare, quindi sono centurie di voto che
fornivano i nomi che dovevano essere votati dai comizi.
Era il Princeps che controllava questi nomi che poi venivano votati dalle centurie che erano composte per
metà senatori e per metà cavalieri.
CHE COSA SIGNIFICA QUESTO?
l’affermazione di Tacito va ridimensionata, innanzitutto in età tiberiana c’è un peso effettivo svolto dai
cavalieri perché queste centurie destinatrici non sono tutte composte da senatori ma appunto metà e
metà, e che questo procedimento di svuotamento dei poteri dei comizi non è tiberiano ma parte con
Augusto stesso nel 5 d. C., perché il potere dei comizi avviene con la creazione di queste centurie destinatici
e sono proprio queste, che su suggerimento del princeps, assumono il ruolo di potere elettivo e soltanto
questi nomi sono presentati alla ratifica di tutte le altre centu