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HATRIA;
! SENA;
! ARIMINUM.
!
Un’altra fonte che cita la colonia è VELLEIO, che ne rivela l’esistenza.
At initio primi belli Punici Firmum et Castrum colonis occupata et post annum Aesernia postque
septem et decem annos, Aefulum et Alsium Fregenaeque….
AEFULUM: la lezione è guasta, perché non esistono località con questo nome. Per questo
vengono proposte alcune correzioni:
PRIMA CORREZIONE: Theodore Mommsen cerca di ripristinare l’originario Aesium.
! Identifica la città con il centro nella valle dell’Aesis;
SECONDA CORREZIONE: Emil Hübner, cerca di ripristinare un originario Aefula
! [mantenimento della spirante in A]. Identifica il centro con Aefula vicino a Tibur.
Entrambe queste scelte rivelano il loro lato debole:
Per Mommsen segnaliamo una eccessiva disinvoltura nella modifica testuale di
! una tradizione incerta. Aefulum<Aesulum<Aesium;
Per Hübner segnaliamo la poca considerazione all’altenativa Aesulum.
!
LUISA BRECCIAROLI TABORELLI ritiene che a favore di una datazione alla metà del III
secolo di Aesis (statuto coloniario nel LAPIS AESINENSIS) valgano:
1. Iscrizione dei cittadini alla tribù Pollia ( caratteristica dell’ager Gallicus in fase di
romanizzazione);
2. Dislocazione del centro su un importante collegamento tra Roma e l’agro gallico;
3. Coerenza di orientamento tra l’impianto urbano e il catasto rurale;
4. Officina di produzione di ceramica, il cui inizio è collocato alla metà del III secolo
a.C [ escluso che il centro appartenga a colonie latine, si ritiene che esso fosse una
comunità di cittadini romani].
Andiamo a descrivere questi punti.
ISCRIZIONE.
Non risolve il problema, perché:
1. Pollia è la tribù della colonia civium romanorum di Sena e di Fanum Fortunae,
dedotta nel III secolo.
2. Aesis, l’iscrizione dei suoi cittadini può risalire ad un periodo iniziale, ma non
prova l’esistenza di comunità a stato coloniario.
4
NEREO ALFIERI. IL suo punto sulla questione non è decisivo. Nel III secolo tutte le fondazioni
di questo tipo sono MARITTIME. [il suo punto prevede il collocamento dell’insediamento in
corrispondenza di una grande direttrice viaria]
COERENZA TRA IMPIANTO URBANO E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE. Non è
probante, perché non disponiamo di un ordine topografico – archeologico per datarlo alla
metà del III secolo. Le colonie civium romanorum sono molto piccole in questo secolo.
Nereo Alfieri individua il microtoponimo STRIGE, che rimanda ad una centuriazione per PER
STRINGAS, ossia a maglie rettangolari, con due osservazioni aggiuntive:
La centuriazione a elementi quadrati è già propria di Ariminum;
! Dell’assetto esinate non conosciamo alcun dettaglio.
!
Aesis non compare nel Liber
coloniarium, che non cita fondazioni
anteriori a quelle di età graccana.
Possiamo riassumere quanto detto in alcuni punti:
1. nel 247 a.C i Romani formano tre coloniae: la prima di nome e localizzazione discussa,
la seconda e la terza (Fregenae; Alsium) sulla costa tirrenica;
2. Aesium non è un toponimo sicuro;
3. La colonia potrebbe anche risalire al II secolo ed essere certamente pre – graccana.
La presenza romana oltre Esino non deriva solo da iniziative politiche da parte di:
Senato;
! Suoi esponenti.
!
Infatti, in questo ambito è interessante il fenomeno dell’IMMIGRAZIONE LIBERA e la
conseguente occupazione di estensioni di territorio non riservate a 2 o 3 fondazioni
coloniarie.
le tracce dell’insediamento risultano problematiche. La presenza di manufatti provenienti da
regioni della confederazione romano – latino – italica non danno un dettaglio chiaro e sicuro
sull’origine e sulla condizione giuridica degli acquirenti.
C’è a questo proposito un nutrito gruppo di testimonianze epigrafiche:
5
1. Una graffitta su un POCULUM a vernice nera;una incisa su un pendaglio d’oro a
forma di faina, che provengono dal suburbio e dall’agro di Aesis;
2. Una è collegata da alcuni al santuario della fortuna di Fanum; da Filippo Coarelli
a quello della Pisaurum precoloniaria;
3. Una è presente sul coperchio di un’urna lapidea, pertiene a Candelara, nell’agro
di Pisaurum;
4. 14 cippi dal Lucus Pisaurensis;
5. l’askos con il bollo GALICOS COLONOS, proveniente dagli scavi di Spina.
Solo il pendaglio iesino è andato perso, ma tra i reperti esistenti è difficile fornire un
inquadramento cronologico.
ESEMPIO:
proviene da Jesi. G(aios) Aimilio(s)
Viene collocato:
1. da Luisa Brecciaroli Taborelli nella seconda metà/fine III secolo;
2. da Gianfranco Paci dopo il plebiscito flaminio del 232. Per quanto concerne i
materiali, i vari autori
discutono su una datazione
intorno al III secolo inizio
del II. Abbiamo una
tendenza crescente a
collocarli nel 184.
Vediamo la proposta di una tesi ribassista contro Mommsen. Infatti, la qualifica di matronae
riguarderebbe le dedicanti di due delle 14 epigrafi e presupporrebbe l’esistenza di un centro
dotato di un ordo