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Organizzazione politica e la magistratura

La nozione di populus individua nei cittadini romani coloro che rappresentano il popolo, ed entrano a far parte delle personalità giuridiche. È la democrazia romana. È parziale e limitata rispetto alla nostra nozione di democrazia, ma il popolo comunque è considerato, quindi si parla di democrazia. Fino a Servio Tullio, la popolazione (il Titespopulus) è divisa in tribù. Il termine tribù distingue tre parti della popolazione: Ramnes, Luceres (sabini) e (etruschi), divisi su base etnica. Roma è infatti un amalgama di cittadini. Questa divisione serve per l'arruolamento militare: curiae, ogni tribù è divisa in 10 che sono dei raggruppamenti che servono a fornire comiziare all'esercito un certo numero di fanti e un certo numero di cavalieri. Il dies comitiales è il giorno di assemblea fra re e curie, per il cambio di fanti e cavalieri. La funzione.dellecuriae30 riguarda anche altri campi, come quello religioso: il popolo partecipava allefeste pubbliche diviso per curie, oppure si riunivano quando si discuteva qualcosa chegentes.riguardava i rapporti fra le Il rex non entrava in tutte le questioni cheriguardavano il popolo, come ad esempio problemi di passaggio tra una gens all'altra olex deproblemi di eredità. Poi in ambito politico, approvavano la legge sul comando (impero): quando viene eletto un nuovo re, e gli si deve dare l'imperium, è necessarioche le curie si riuniscano e approvino con il loro voto. È una disposizione pubblica, esopravviverà ancora all'età imperiale. Senza l'approvazione nessun magistrato(durante il periodo dei consoli) né il re può assumere legittimamente il potere. È ilcomitiumpopolo che in ultima analisi conferisce i poteri. Le curie si incontrano neicuriatum "cum ire"(singolare), è trovarsi insieme, adunanza.ma anche luogo di comitium, riunione. Gli aggettivi che qualificano e identificano le forme in cui il popolo si riuniva. Diverse sono le assemblee che si creano. L'ultima è sotto Servio Tullio, che cambia la suddivisione del populus. Si mette in atto una suddivisione su base censitaria. Il cittadino è esaminato individualmente per la sua ricchezza. Ha come prima funzione quella di distribuire i cavalieri e i fanti. I più ricchi hanno un armamento più completo, e sono cavalieri oppure i fanti delle prime schieramenti, man mano che si scende di ricchezza ha un armamento più leggero, e sarà nelle ultime schiere fino al comitium alla quinta. Lo stato non si occupa dell'armamento del populus. Si crea il centuriatum, adunanza dei centuriati. I proletari e i nullatenenti non partecipano alla guerra se non in casi estremi. Con l'età repubblicana si arriva ad avere il potere ripartito fra due persone. La Res Publica si modifica e perfeziona nel corso.del tempo dal 509 a.C al 167 a.C. I romani conservano il potere del console, del magistrato e del popolo. Avevano una Costituzione, insieme di norme regole enorme e principi che esplicitano i diritti e i doveri dei cittadini e l'ordinamento dello stato. Non l'hanno scritta, e si modifica nel corso del tempo. Era il patrimonio del collegio dei pontefici. Ad esempio, le prerogative del console le sapeva il collegio dei pontefici, il console e i magistrati. Il fatto che non sia scritta, fa sì che la costituzione sia patrimonio di una sola classe sociale. Inoltre, i principi fondamentali che i romani poi applicano nella loro mores antiqui (costumi antichi) sono: - VIRTUS: il valore di un uomo che si esprime nella capacità di educare i figli, di essere rigoroso nel comportamento pubblico, nell'essere un buon padre di famiglia, e nell'ambito militare come il coraggio e nella forza, è una divinità. - FIDES: (fede) è la lealtà,

Il rispetto della parola data, che è la garanzia di lealtà e fiducia. Agisce in campo privato e pubblico, è una divinità. Regola i rapporti con amici e nemici, con parenti, fra popolo e magistrati. È un patto, che segue il rispetto.

PIETAS: che si esprime verso la patria, i genitori e gli dei. È il rispetto, la caratteristica di Enea. Si esprimono sia in ambito privato sia in ambito pubblico.

La somma di queste, forma la DIGNITAS. Chi non ha un comportamento digno, non può presentarsi in senato o essere eletto. Si può decadere se non si dimostra dignitas.

Gli onores (cariche pubbliche) costituiscono parte della carriera dell'uomo pubblico e portano all'auctoritas, cioè l'autorevolezza. Per aver rivestito molte cariche pubbliche, si ha un particolare prestigio, che consente di poter affermare la propria autorevolezza. All'interno del senato c'è un senatore che emergerà.

Per la auctoritas, e l'intero senato ha nei confronti dei cittadini romani una certa auctoritas. Cicerone e Polibio ci parlano della costituzione. Il secondo parla del suo tempo (2° secolo) ed è la maggiore fonte. È un intellettuale greco che arriva come ostaggio della guerra macedonica nel 167 a.C. nella battaglia di Pidna. È ospitato nella abitazione della famiglia degli Scipioni, un osservatorio privilegiato da cui osservare la vita romana. È conquistato dalle caratteristiche della costituzione romana. Secondo i greci cratos: esistono tre tipi di potere. Ha conosciuto monarchia, aristocrazia e democrazia. Aristoi: potere; mono: di uno solo, dei migliori; demos: del popolo. L'esperienza aveva insegnato ai greci che questi sistemi non sono stabili, tendono a perdere l'equilibrio. Una monarchia rischia di diventare una tirannide, poi il potere viene preso da gruppi di nobili che creano un'aristocrazia, i più adatti a governare. Ma si va a

creare un'oligarchia: si ricade in un regime analogo alla tirannide perché solo alcuni gestiscono in maniera dispotica il governo. Normalmente, attraverso una rivoluzione gli oligarchi vengono spodestati e il governo diventa democratico. Anche la democrazia tende a trasformarsi in oclocrazia, il popolo che non si lascia governare, un regime anarchico che porta all'ingovernabilità. A questo punto il ciclo ricomincia. È l'anaciclosi, circolarità nei regimi politici. Questo non accade a Roma, dove non ci sono cedimenti. Polibio si chiede perché non accade a Roma: Si attuano tutti e tre i regimi. È come una monarchia retta da due invece che una, se vediamo il senato è come un'aristocrazia, se guardiamo il popolo e come si riunisce questa entità abbiamo l'idea di essere in democrazia. Ciò che funziona è quindi la costituzione romana è il fatto che sia mista. Hanno bisogno uno degli altri quindi.

L'equilibrio si mantiene. Garantisce una stabilità che da ai romani la possibilità di espandersi, potendosi concentrare sulla politica estera. C'è una tale concordia che permette di prendere decisioni unanimi. Senatus populusque

Secondo ciò che ci dice Cicerone, i romani si definivano SPQR: Romanus. Quindi evidenziano solo due poteri, una struttura binaria. La magistratura (il console) non trova posto, considerato o parte del senato o del popolo.

I MAGISTRATI fra le prerogative avevano l'imperium, un potere straordinario, i consoli sono magistrati della città e anche comandanti militari dell'esercito, non c'è separazione. Nella costituzione fanno sì che sia specificata la collegialità, i magistrati sono a due a due e l'annualità, per evitare un potere infinito nel tempo. Ciò poteva evitare la creazione di un nuovo rex. Un'altra caratteristica dei magistrati era di auspici (aves:

spiccano le teste dei condannati a morte.

decapitava.cum imperio,I magistrati sono affiancati da altri magistrati, come quelli oppure sineimperio.In ordine di apparizione:

  1. Nel 509 a.C.: i consoli
  2. dal 501 a.C.: il dittatore, un magistrato con imperio, il quale per un tempo limitato può sostituire i consoli nelle loro funzioni (non oltre sei mesi e senza collegialità). I consoli nominano questa figura temporanea che ha come compito quello di risolvere una situazione (nominato per compiere le imprese).
  3. dal 447 a.C.: il questore. Figura collegiale, sono due. Si occupano della gestione del denaro pubblico e della sua amministrazione. Non hanno imperium, hanno funzioni amministrative. Non decidono le spese, ma se si fa una spesa, danno il denaro a chi dovrà spenderlo.
  4. dal 443 a.C.: il censore. È collegiale. Devono fare il censimento dei cittadini, importante perché si determina il censito dei cittadini, quindi si distribuiscono i cittadini nella

classe serviana (dai più ricchi ai più poveri). Non è annuale, ma sta in carica 18 mesi. Il censore fa il censimento anche del senato, e sceglie i senatori che possono entrare in senato al posto di altri, controllano imores auspiciadel senato. Hanno gli ma non l’impero.

5. pretordal 366 a.C. il (pretori). E' collegiale, ha come compito quello diamministrare la giustizia. Funzione giudicante e può personalmente o attraversocum impero.i tribunali amministrare la giustizia. È un magistrato

6. aedilesdal 366 a.C. gli (edìli). Sine imperio, cioè non possono imporre lapropria volontà con la coercizione, ma possono solo fare multe. Si occupanodelle costruzioni pubbliche e della loro manutenzione. Della gestione delle feste.L'approvvigionamento pubblico, dei mercati e degli esercizi commercial

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Publisher
A.A. 2020-2021
58 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/03 Storia romana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martinabaci di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Macerata o del prof Marengo Silvia Maria.