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Sanniti e Lucani e inaugura le proscrizioni

Avversari politici, cavalieri e senatori popolari, che potevano essere uccisi e i loro patrimoni confiscati. Poi, con la legge Valeria, Sillavenne proclamato dittatore con l'incarico di riscrivere le leggi e rifondare lo stato. Vifurono allora diversi cambiamenti, per rinnovare le istituzioni e mettere fine alla crisi: senatori portati a 600; rimodulazione delle giurie che giudicavano i reati; 20 questori e 10 pretori, per l'amministrazione delle provincie e dei tribunali (pretori). Con il rinnovo del tribuno della plebe egli si garantiva l'appoggio della plebe, anche se si limitò la facoltà dei tribuni di proporre le leggi. Egli inoltre garantiva frumento per il consenso popolare, la distribuzione delle terre ai veterani e l'ampliamento del ponerium, il confine di Roma, fino al Rubicone-Arno, territorio non attraversabile con le armi e la Gallia Cisalpina divenne provincia che ospitava legionari. Poi Silla

abdica e si rinchiude a vita privata. Il console in carica, Lepido, ridistribuì il grano al popolo, i diritti di proprietà per gli italici e il rientro dei proscritti fuggiti. Si unisce ai rivoltosi in Etruria, dove vi era il problema delle confische, e marcia su Roma. Con un senatusconsultum ultimum il potere militare è affidato a Gneo Pompeo. Lepido fugge in Sardegna e muore li. Il suo luogotenente Perperna trasferisce le sue truppe in Spagna, dove vi erano le truppe mariane di Sertorio, che aveva militato con Mario nelle guerre germaniche. Perperna assassina Sertorio ma viene sconfitto da Pompeo. Nel 70 i consoli Crasso e Pompeo Magno, con una legge, ripristinano il potere dei tribuni. All'inizio del I sec si avviò anche a risoluzione dell'equiparazione giuridica degli alleati ai cittadini romani. Questa si ottenne solo con uno scontro che tenne impegnata Roma per 3 anni "la guerra degli alleati". Le classi dirigenti, essendo i popoli

Italici colpiti dalle confische agrarie, vogliono risarcirli con l'equiparazione giuridica. Volevano avere gli stessi privilegi della plebe, tanto che molti di loro si trasferirono abusivamente a Roma per avere il grano. Per questo cominciarono a fare delle verifiche di cittadinanza e, con la legge Licinia Mucia, si espellevano tutti coloro che non potevano giustificare la loro presenza a Roma. Queste equiparazioni erano state sempre viste negative dalle élite, che, con l'aumentare delle persone, avrebbero sconvolto i loro equilibri e dalla plebe, che non voleva condividere con gli alleati i suoi privilegi. Druso si pose dalla loro parte e, opponendosi a senatori e cavalieri, venne ucciso. Quest'atto portò all'uso delle armi da parte degli italici. Non tutte le popolazioni della penisola però volevano rivoltarsi contro Roma, soprattutto alcune élite che avevano ricevuto individualmente la cittadinanza per il loro onore, coloni latini ecc.

nonostante molti non volessero interrompere i rapporti con Roma, ci fu una rivolta contro di essa dalla Gallia Cisalpina alla Puglia e, eccezionalmente, le colonie latine si schierarono con Roma. Gli alleati crearono uno stato federale autonomo, ma organizzato esattamente come lo stato romano, sia a livello militare che istituzionale e la stessa moneta. Questo chiese a Roma l'impegno di 16 legioni, con al comando i capi più capaci (Maio, Silla, Pompeo Strabone e Magno). Alla fine dello scontro gli alleati ne uscirono vincitori e tutta la penisola e le colonie latine ebbero il diritto romano. Dopo proposte Cinna ottenne l'approvazione per iscrivere tutti i cittadini nelle tribù. Ad essere penalizzati, soprattutto dalla manodopera, erano gli schiavi, che cominciarono a ribellarsi a Roma. La prima guerra servile (135-32) era guidata da schiavi-pastori, che difendevano i greggi dagli animali feroci e sconfissero in campo 4 pretori romani, ma Rupilio la interrompe. La seconda.

(104)combattevano per l'emancipazione promessa da Mario e per coloro che erano liberi, maresi schiavi dalla pirateria. A soffocare la rivolta fu Aquilio. La terza (74) vedeva la riunione di gladiatori, guidati da Spartaco, liberi ed emarginati. Lo scontro decisivo vi fu a Lucania, dove Spartaco perse la vita e i superstiti furono crocifissi sulla via Appia per ordine di Crasso o sterminati. I proprietari, capendo che perdere gli schiavi significava avere pochi profitti economici, danno una seconda funzione agli ergastula, non più luoghi notturni dove incatenare gli schiavi, ma dove segregarli per impedire che fuggissero. Tra il II-I sec si pose una soluzione all'amministrazione delle provincie, creando un tribunale per giudicare i governatori inquisiti per reato di concussione (legge Calpurnia). Attraverso questa legge i provinciali dovevano presentare le loro istanze attraverso dei patroni, in alcuni casi senatori. Il tribuno Glabrione ottenne l'approvazione della

legge Acilia. Lagiuria sarebbe stata composta da cavalieri e i governatori ritenuti colpevoli dovevano pagare attingendo dal proprio patrimonio. Con la legge Aurelia giudiziaria si stabilirà che lagiuria dovesse essere mista, riportando il controllo del tribunale nelle mani degli equestri.

Capitolo 11: La crisi delle istituzioni repubblicane

La crisi delle istituzioni si basa soprattutto sul non rispetto della legge Villia, e le violazioni scaturivano dalla volontà di ristabilire le gestioni dello stato e gli equilibri del potere, rinnovando la politica a seconda del nuovo assetto culturale e sociale di Roma. Nel I secolo la classe senatoria ed equestre perde sempre più componenti per le guerre esterne, ma anche civili. Si diffusero, da Silla a Cesare, le liste di proscrizione, dove gli avversari venivano puniti o esiliati. Intanto, alle élite italiche si danno opportunità di carriera a Roma e i cavalieri vengono introdotti nel senato, soprattutto grazie ai loro.

rapporti clientelari con i leader romani. La politica inizia a subire delle trasformazioni: - CONSOLATO: potere allo stesso individuo anche per 5 anni di seguito e, in casi straordinari, anche missioni militari specifiche - TRIUNVIRATI: accordi politici stretti tra leader per vantaggio personale - GOVERNATORI: potevano amministrare la provincia in assenza, delegando i loro legati - DITTATURA: se prima era una magistratura di emergenza, ora è legalizzata dai comizi e giustificata dalla difficoltà delle guerre e dalla necessità di un riassetto costituzionale Vi fu anche un cambiamento di ideologia nell'età repubblicana. Se prima Roma agiva come una collettività, attraverso organismi quali assemblee e magistrature, ora la politica è gestita da grandi personalità che, attraverso i rapporti clientelari, alleanze e accordi privati, si assicurano potere per se stessi, i loro eredi e seguaci. Anche le milizie non sono più controllate.

Dai senatori, ma sono truppe personali degli esponenti in scena. Dopo Silla il senato si schiera con Pompeo contro Cesare, appartenente ai popolari, perché spera che questo possa tutelare la nobiltà conservatrice. Questo crollo d'istituzioni, aveva indotto alcuni personaggi politici a raggiungere il potere con progetti sovversivi. Uno di questi era Catilina, che, riunendo intorno a sé una clientela mista di schiavi, plebe rurale, veterani, ma anche giovani in difficoltà economica, vuole acquistare potere nello stato. Si era candidato più volte al consolato e, fallendo, decise di prendere la via dell'illegalità e organizzare una congiura contro Cicerone. Quest'ultimo lo scopre e, con un senatusconsultum ultimum, lo rende nemico pubblico e, dopo la sua morte nella battaglia di Pistoia, strangola i suoi seguaci. Questo gesto fu interpretato come un abuso di potere e Cic. è esiliato da Pulcro. Costui, esponente del patriziato, emise

La legge Clodia, la quale distribuiva grano gratis alla plebe, in modo che queste non dipendessero più dalla clientela aristocratica e lo scioglimento delle associazioni professionali. Tra queste vi erano i "collegia", cellule associative religiose o che garantivano la sepoltura degli alleati, ma anche bande armate a servizio di Clodio, di cui però fu vittima, assassinato sulla Via Appia. Da questo momento molte personalità fuggono da Roma per sfuggire dai loro avversari politici e vi sono sempre più assemblee private, nelle case di membri della classe dirigente. Nascono nelle questioni nuovi interlocutori, le matrone. Questo però non era sinonimo di emancipazione, ma semplicemente le donne assumevano funzione di supplenza, custodendo il potere e prendendo parte alle assemblee in assenza dei loro famigliari o congiunti. Avevano diversi compiti: coordinare le clientele; prendere parte alle decisioni politiche; gestire gli eserciti dei loro congiunti;

prendono parola nel foro e partecipano alle manifestazioni; il I sec vede come protagonisti della scena politica 3 personalità: Pompeo; Cesare; Crasso (I triunvirato). Gneo Pompeo era figlio di Pompeo Strabone (protagonista della guerra con gli alleati), che per le sue doti militari aveva diffuso la sua fama, conquistando il titolo di Magno. Questo si era già riconosciuto nel periodo sillano nella battaglia contro i mariani in Africa, poi impedì il colpo di stato da parte di Lepido e, dopo essere stato straordinariamente eletto propretore e proconsole, nel 70 è finalmente console. Ad affiancarlo vi era Crasso, anche lui sillano (Porta Collina e vs Spartaco), che era salito al potere per le sue ricchezze. Insieme emanarono la legge Gabinia, che aveva come obiettivo quello di lottare contro i pirati che minacciavano il Mediterraneo e i traffici commerciali che lasciavano Roma in grandi periodi di carestia. Con questa legge Pompeo recluta 20 legioni e 500 navi attinge

Dall'erario per risolvere i problemi della provincia. Poi, grazie alla legge Manilia, mise fine alla terza guerra mitridatica con un comando proconsolare. Roma aveva la provincia di Bitinia che fu attaccata dal re del Ponto perché le truppe del console Lucullo vedevano nella guerra troppe fatiche. Così con la legge Pompeo prendi il controllo della situazione superando Lucullo e, con il potere proconsolare e l'aiuto di altre provincie, vince e mette in fuga Mitridate. Riorganizza poi il potere a Roma in Oriente, riducendo la Siria a provincia e creando alleanze che furono fruttuose per la sua carriera. In senato le voci contrarie alla sua ascesa politica erano quelle di Catone l'Uticense e Lucullo, ma tutto si risolse con l'alleanza nel 1 triunvirato (durata 5 anni). Nel 56 il triunvirato venne rinnovato a Lucca e vi è la divisione delle provincie di Spagna e Siria nelle mani dei due consoli, mentre Cesare aveva il comando sulla Gallia. Quando

Formattazione del testo

Pompeo viene di nuovo eletto console non ha un collega quindi, non solo si ha una sorta di dittature, ma anche gestisce solo il comando della Spagna e dell'

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A.A. 2022-2023
39 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/03 Storia romana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marinocarmine di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Cenerini Francesca.