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Il momento di rottura dell'equilibrio

L'equilibrio comincia a rompersi con le guerre marcomanniche (occidente) e partiche (oriente) dell'età di Marco Aurelio che era un principe colto, che aveva passato gran parte della sua giovinezza a meditare sulla filosofia stoica costruendo la sua immagine politica su valori di cosmopolitismo e sul valore dell'unione di tutti i cittadini però deve affrontare una serie di guerre non indifferenti.

Il trauma dell'arrivo delle popolazioni germaniche nell'Italia settentrionale fu fortissimo non tanto perché fu problematico ricacciare queste popolazioni al di là del confine ma fu più che altro un contraccolpo psicologico dell'irrompere di una minaccia così grave fin nel cuore dell'impero, fino a quel momento vi era l'idea di un impero indistruttibile, è stato quasi 11 settembre dell'Impero Romano), da quel momento si diffondono una sfiducia e uno

scetticismo generalizzati che sono ben più gravi sul lungo periodo di un episodio di per sé non definitivo sul piano militare. All'invasione si collega anche la diffusione in occidente di una terribile pestilenza portata dagli eserciti orientali qui richiamati. Epidemie e guerre provocano una crisi demografica e un crollo della popolazione agricola, con conseguente diminuzione delle entrate fiscali per lo stato e un aumento della tassazione per riequilibrare il gettito fiscale, questo provoca una crisi economica e a subirne le conseguenze più gravi fu in primo luogo la proprietà terriera debole, di piccole e medie dimensioni. Il crollo del confine e l'esplodere della crisi determina un ripensamento della politica militare e del ruolo dell'esercito che, fino a quel momento in condizioni di assoluta pacificazione, viveva in condizione abbastanza secondaria, separato dalla società, la presenza militare la si notava ai confini ma le provincie stabili.e le città erano in gran parte smilitarizzate, ci si accorge che bisognava riaddestrare e rieducare l'esercito rendendolo un'arma poderosa ed efficiente, aumentando un aumento della spesa militare e della paga dei soldati. Questo determina un mutamento significativo anche nell'identità stessa degli eserciti che a partire da questa età diventano quasi un ceto sociale omogeneo, consapevole, che conosce il suo valore e infatti tutta la storia dopo Marco Aurelio, soprattutto a partire dai Severi, è caratterizzata da una crescita continua del potere dell'esercito. Il rafforzamento dei militari è in qualche modo indotto dall'imperatore che era obbligato a soddisfare queste esigenze perché l'esercito deteneva un potere contrattuale enorme perché la crisi di quegli anni aveva messo a nudo la debolezza di altre forme di difesa dei confini. Tutto ciò ha delle conseguenze nella struttura della società romana che.rimase immutata rispetto all'età tardo-repubblicana nei primi due secoli, anche se progressivamente si afferma: a. La distinzione tra honestiores (le più elevate) e humiliores (classi sociali inferiori), una differenza sociale che determina cambiamenti nell'amministrazione sociale della giustizia, non più amministrata sulla base di differenze tra cittadini e non cittadini, ma sulla base della qualità/condizione sociale delle persone. b. Amministrazione della giustizia pro qualitate personarum. c. Profonda trasformazione dell'ordo senatorius con l'immissione di nuovo personale provinciale. d. Affermazione dei consules suffecti, introdotti sia per venire incontro alle ambizioni dei singoli, sia per garantire all'amministrazione personale nei posti che richiedevano ex consoli. LIBERTI E SCHIAVI Mobilità sociale dei liberti con iniziative commerciali e imprenditoriali spesso di successo. Preminenza dei liberti della casa imperiale (familia

Caesaris) con funzioni burocratiche e amministrative che nel corso del II secolo da Domiziano in poi vengono progressivamente assunte da personale appartenente all'ordo equestre. Diminuisce però il numero degli schiavi per il venir meno delle fonti di approvvigionamento tradizionale (ragione pratica) e per la diffusione di principi filosofici umanitari. La schiavitù sopravvive nei grandi latifondi, ma anche qui cominciano ad affermarsi forme di colonato e di affittanza a personale di condizione libera.

I FATTI DEL 193: è un anno difficile perché sembra, a distanza di più di un secolo, riprodurre quello che era avvenuto nel 68 dopo la fine della dinastia Giuli Claudia e l'eliminazione di Nerone, quando c'era stato quell'anno dei quattro imperatori. Il 193 è un anno simile, dove ancora una volta si vedono agire in contrasto tra loro quelli che sono i soliti attori nella gestione della figura dell'imperatore nei momenti di crisi-

Senato- Guardia pretoriana- Eserciti provinciali

Commodo nel 192 viene eliminato da una congiura e acclamato imperatore il prefetto urbano

Pertinace che cerca di attuare una politica di pacificazione e di razionalizzazione amministrativa

ma viene assassinato dopo neanche tre mesi dai pretoriani che scelgono come suo successore il

senatore Didio Giuliano

Gli storici che raccontano gli eventi di questo anno parlano quasi di un Didio Giuliano che ha

comprato l'appoggio dei pretoriani con le sue ricchezze per farli passare dalla sua parte

Come già successo nel 68 si muovono le legioni delle provincie che innalzano quelli che sono i

loro comandanti attendendosi da questi dei vantaggi

 Britannia Clodio Albino

 Siria Pescennio Nigro

 Pretoriani Settimio Severo

 Didio Giuliano

1 giugno 193 Didio Giuliano viene deposto e condannato a morte e Settimio Severo viene

proclamato Augusto dal Senato

SETTIMIO SEVERO (193 – 211)

Con lui comincia la dinastia severiana che

regnerà per circa 40 anni. Primo imperatore di origine africana, si sposa con Giulia Domna che appartiene a una famiglia sacerdotale siriana e le donne della famiglia severiana svolgeranno un ascendente molto forte sugli imperatori di questa famiglia. Con i Severi comincia quella che viene chiamata la monarchia militare perché ci si rende conto dell'importanza dell'elemento militare, che era stato anche lo strumento della sua affermazione al potere, e quindi attua una politica militare. Aumentando le spese destinate all'esercito e agli stipendi dei soldati impartendo conseguenze pesanti sul bilancio dello stato. Concedendo il connubium cioè l'autorizzazione ai soldati di sposarsi anche durante il servizio militare e non soltanto alla fine. Le accresciute spese militari rendono necessaria una svalutazione del denaro in argento con conseguente crescita dell'inflazione. Se all'inizio arrivato a Roma attua una politica conciliante con il senato.

In realtà, una volta ottenuto il potere mostra il suo vero volto ostile al senato soprattutto perché presso i senatori c'erano i sostenitori dei suoi avversari, gli altri due pretendenti che vengono sconfitti in due diverse campagne militari, in Siria e in Gallia.

La grande vittoria sui Parti alla fine del II secolo con la presa della capitale in realtà è poco vantaggiosa in prospettiva storica perché favorì qualche decennio dopo l'avvento in Persia della bellicosa dinastia dei sassanidi che inaugurò nei confronti di Roma una politica molto più aggressiva e piena di pericolose conseguenze di quella seguita dalla dinastia partica che è fortemente ellenizzata quindi ostile ai romani ma con un retroterra culturale comune. La dinastia sassanide viene dall'Iran ed è portatrice di un forte principio nazionalistico in termini di religione che a lungo andare manifesta la sua ostilità nei confronti dei romani.

negli anni 20-30 del III secolo con gli ultimi rappresentanti della dinastia dei Severi avviene questo cambio di regime nel regno orientale e questo a lungo andare ha delle conseguenze gravissime per la storia romana. Settimio Severo muore a Eburacum, attuale York, nel 211 lasciando il trono al figlio Caracalla. ANTONINO CARACALLA (211-217) In realtà Settimio Severo lascerebbe il trono ai due figli, Caracalla e Geta, c'è una tradizione storica secondo cui sul letto di morte ha raccomandato ai figli di sostenere i soldati (importanza dell'elemento militare), di andare d'accordo tra di loro e di non preoccuparsi del resto. Caracalla nel 212 elimina il fratello Geta e viene promulgata la Constitutio Antoniniana con la quale viene riconosciuta la cittadinanza romana a tutti gli abitanti di origine libera dell'impero, quel processo di progressiva equiparazione dell'Italia alle province e di progressiva diffusione della cittadinanza romana si.

Compie con questo provvedimento le ragioni di questo provvedimento sono da interpretare in senso religioso, Caracalla vuole coinvolgere tutti gli abitanti dell'impero in un rendimento di grazia verso gli dei che lo avevano salvato perché Caracalla ha raccontato che Geta volesse spodestarlo e mentre gli puntava la spada gli dei l'hanno deviata verso di lui facendolo morire.

A noi oggi sembra un provvedimento epocale ma in realtà i contemporanei di Caracalla non colgono l'importanza ideologica di questo provvedimento ma ne vedono solo un provvedimento di natura fiscale perché così estende ai cittadini dell'impero la riscossione di quelle tasse che gravavano solo sui cittadini romani.

"A parole rendeva loro un onore ma il suo vero scopo era quello di aumentare le sue rendite poiché coloro che non avevano la cittadinanza romana non erano soggetti al pagamento della maggior parte di quelle tasse."

Caracalla dopo qualche intervento in

Occidente muove in oriente contro i Parti, secondo l'istoriografia del suo tempo avrebbe cercato un accordo matrimoniale con la famiglia regnante del regno partico che non essendosi realizzato determinò la dichiarazione di guerra nei confronti del regno. Caracalla venne ucciso a Carre nel 217, stessa città in cui venne ucciso Crasso sempre contro i Parti.

OPELLIO MACRINO (217 – 218)

Il posto di Caracalla viene preso da Opellio Macrino, prefetto al pretorio, siamo in una circostanza eccezionale lontano da Roma però è il primo imperatore appartenente all'ordine equestre e anche per questo cerca di istituire buoni rapporti con il senato. Associa subito al trono suo figlio ma le donne della famiglia severiana rientrano in gioco e innalzano al trono Elagabalo che è un ragazzo di soli 14 anni. Opellio Macrino viene eliminato nel 218.

LEZIONE 8

21.12.2023

ALESSANDRO SEVERO (222 – 235)

È l'ultimo rappresentante della dinastia dei Severi, gode di

Una fama migliore rispetto al cugino

Dettagli
A.A. 2023-2024
63 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/03 Storia romana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alexia_squarcina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Pellizzari Andrea.