Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 35
Riassunto esame Storia, prof. Tonelli, libro consigliato L'uomo dell'Ottocento, Frevert, Haupt Heinz Pag. 1 Riassunto esame Storia, prof. Tonelli, libro consigliato L'uomo dell'Ottocento, Frevert, Haupt Heinz Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia, prof. Tonelli, libro consigliato L'uomo dell'Ottocento, Frevert, Haupt Heinz Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia, prof. Tonelli, libro consigliato L'uomo dell'Ottocento, Frevert, Haupt Heinz Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia, prof. Tonelli, libro consigliato L'uomo dell'Ottocento, Frevert, Haupt Heinz Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia, prof. Tonelli, libro consigliato L'uomo dell'Ottocento, Frevert, Haupt Heinz Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia, prof. Tonelli, libro consigliato L'uomo dell'Ottocento, Frevert, Haupt Heinz Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia, prof. Tonelli, libro consigliato L'uomo dell'Ottocento, Frevert, Haupt Heinz Pag. 31
1 su 35
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LA VITA DOMESTICA QUOTIDIANA!

Se una donna di servizio aveva superato il serio esame di una padrona di casa, iniziava presto un

processo di progressiva disillusione. I VINCOLI IMPOSTI concedevano poco spazio per camminare: dalla

cura delle faccende domestiche nella casa padronale e la lunghezza dell’orario di lavoro. Le più giovani si

aspettavano dalla famiglia padronale un surrogato emozionale della famiglia di origine che avevano

prematuramente dovuto abbandonare, iniziarono presto a sentire i limiti dei legami familiari: nessun senso

di libertà, né di essere a casa.!

Nel migliore dei casi occupavano la camera in mansarda, che di solito non poteva essere riscaldata; nei

peggiori di casa disponevano solo di un letto. In città era in uso l’allestimento del soppalco: piccolo spazio

ricavato nelle abitazioni attraverso delle coperture introdotte nella dispensa, nel bagno o nel corridoio.

Guadagnavano circa un terzo di ciò che portavano a casa le donne che lavoravano in una fabbrica, ma di

solito le donne di servizio potevano contare a VITTO E ALLOGGIO, a donazioni per occasioni speciali,

intascavano mance, ereditavano vestiti.!

Prima di pensare a una propria sistemazione familiare, la donna di servizio doveva porre la sua forza

lavoro a servizio in una casa di estranei per un tempo più o melo lungo —> ragazze tuttofare.!

Oltre alle attività domestiche, la donna di servizio doveva aprire agli ospiti, liberarsi dei visitatori

indesiderati, accettare i biglietti da visita, fare la spesa e sbrigare commissioni, badare ai bambini e aiutare

nella preparazione e nell’organizzazione di feste o serate. Dovevano mostrarsi sempre PRONTE E

DISPONIBILI e eseguire gli ordini e le istruzioni: raramente si riusciva a percepire tutto ciò in senso

liberatorio.!

Tutti i lavori dovevano svolgersi in modo da passare inosservati e il risultato doveva essere di una mano

invisibile e esperta. Ciò di cui le giovani donne disponevano quanto a conoscenze, capacità e bravura,

l’avevano appreso dalla madre o da un’altra parente nella casa paterna e molto imparavano dalla padrona

di casa o da colleghe più esperte.!

Le donne di servizio erano in movimento fino a 16 ore al giorno. L’inizio e la fine dell’orario di lavoro o

anche le eventuali interruzioni del riposo notturno erano stabiliti soltanto dal capriccio dei padroni di casa. I

minuti di tranquillità erano rari. Il tempo libero non era regolato per legge, salvo quello per seguire le

funzioni religiose. Le ragazze di servizio si aggrappavano ai diffusissimi romanzi d’appendice.!

RELAZIONI!

Presto il quotidiano ritornava. La maggior parte delle volte era il della padrona di casa a riportarle nella

realtà, perché era soprattutto con le DONNE BORGHESI che le domestiche dovevano avere a che fare —>

equilibrio precario: dipendeva dall’età di entrambe le donne, dalla loro personalità, dal loro orizzonte di

esperienze, dalla grandezza della famiglia e dalle condizioni materiali di base.!

Nelle famiglie molto benestanti la padrona di casa veniva in contatto con le donne di servizio per dare loro

delle indicazioni; altrimenti teneva la regia distanza. La manualità di madri e figlie era impiegata quasi

esclusivamente per suonare il piano e in altre attività artistiche —> dovevano tenere l’apparenza.!

Se si trattava di una domestica esperta e di una giovane donna borghese, che appena sposata si trovava

per la prima volta da sola a dirigere una casa, allora la donna di servizio poteva trarre profitto dalle proprio

conoscenze e dal proprio patrimonio di esperienze e conseguire una posizione di riguardo.!

Col tempo le donne di sevizio dovettero vedere nei precetti e divieti una pesante limitazione alla loro libertà

personale. Inoltre, la maternità piena di attenzioni della padrona di casa si trasformava spesso in autorità

inavvicinabile quando entrambe sostenevano la loro parte al di fuori della casa. Nel RAPPORTO DIRETTO

CON I FIGLI DEI PADRONI, le donne di servizio scoprivano i limiti di questa maternità. Confronto

significativo se le figlie dei padroni avevano la loro stessa età. Le donne di servizio a volte traevano profitto

dal vantaggio formativo delle loro coetanee borghesi e rinfrescavano con il loro aiuto le loro rudimentali

cognizioni di lettura e scrittura. Spesso imitavano gli standard borghesi. All’epoca si temeva l’influsso

nefasto delle ragazze di servizio sulle figlie dei padroni: perciò vi erano manuali di comportamento,

vademecum sulla gestione domestica e articoli che mettevano in guardia contro un’eccessiva confidenza

tra le adolescenti e le donne di servizio.!

Nella frequentazione con le figlie dei padroni era trasmessa la sensazione che a mancanza di libertà fosse

il destino delle donne. Se queste comuni esperienze di ineguaglianza della donna di servizio e delle figlie

dei padroni potevano preservare nel corso degli anni giovanili una certa intimità, la fase di familiarizzazione

tra figli maschi e domestiche terminava molto prima.!

La minaccia di approccio era costituita dal PADRONE DI CASA. Nonostante le possibilità di contatto tra

donne di servizio e padrone di casa fossero rare, poiché i loro campi di attività erano assai divergenti, esse

si dovevano sottomettere alla sua autorità assoluta, come accadeva per tutti i membri della famiglia: i suoi

ordini erano legge. Una serie di donne di servizio iniziò a scoprire sulla propria pelle che questi ordini

potevano spingersi fino a richieste a sfondo sessuale. Gli unici membri della famiglia coi quali le donne di

servizio potevano intrattenere un rapporto disteso e amichevole erano i BAMBINI. Le condizioni dei

bambini e delle donne di servizio si assomigliavano molto: spesso di età non distanti, in tutti i casi

sottostavano al potere di interdizione dei genitori borghesi e comprensione dei loro valori e delle loro idee.

La donna di servizio e i bambini dei padroni di casa si vedevano alleati per nascondere le punizioni e per

aggirare i divieti. !

Soltanto in situazioni dove l’universo borghese illuminato iniziava a vacillare, suonava l’ora delle donne di

servizio: ogni volta che la natura reclamava i suoi diritti, come nelle nascite, nelle malattie e in caso di lutti.

Non a caso la padrona di casa si augurava frequentemente che la donna di servizio la assistesse durante il

parto: importanti erano le erbe officinali e le ricette segrete delle domestiche.!

Le donne di servizio potevano vedere e sentire più di quanto non sarebbe piaciuto alla borghesia. La

borghesia aveva paura che l’intimità familiare potesse divenire di dominio pubblico per il tramite delle

donne di servizio. Esse erano a conoscenza della lista della spesa, dell’economia domestica, etc.!

Le lamentele sulle donne di servizio erano tanto antiche quanto lo era il lavoro stesso.!

L’obbligo di indossare UN’UNIFORME, mentre ci si lamentava della mania di eleganza delle domestiche,

dimostrava la paura di fronte a confini che stavano fumando.!

Vi erano SPERANZE DI MIGLIORAMENTO a provare una spiccata propensione al cambiamento —> i

domestici abbandonavano frequentemente i padroni di casa che li avevano cresciuti, spesso ben prima di

quanto sarebbe potuto loro andar bene. Questa voglia di cambiamento delle donne di servizio era

propiziata ancora dalle offerte promettenti, con le quali la borghesia si accaparrava le domestiche. Non

c’era più equilibrio tra la domanda e l’offerta sul MERCATO DELLA SERVITÙ —> la domanda di servitù

divenne l’argomento principale intorno al quale ruotavano i discorsi delle riunioni delle signore al caffè, nelle

quali la moglie del dottore e quella del consigliere del commercio intonavano la geremiade sul tema il

personale.!

Le FIGLIE DEGLI OPERAI DELLE CITTÀ tentarono di seguire le orme del padre e di impiegarsi in

fabbrica —> mercato di lavoro alternativo. Le donne di servizio incontravano le giovani operaie nelle sale di

danza e in altre occasioni nel loro tempo libero, ammirando e invidiando la loro eleganza e la loro sicurezza

e facendo la conoscenza di una opzione possibile anche per loro, grazie alla quale voltare la schiena alla

famiglia padronale.!

FASE DI PASSAGGIO PER FORMARE UNA PROPRIA FAMIGLIA —> le domestiche si legavano per la

vita ai primi partner di ballo, parenti di amiche o conoscenze fatte nel corso della spesa giornaliera. Tra gli

artigiani e i piccoli commercianti, le domestiche erano valutate come un buon partito, giacché portavano

con sé una dote, conoscenze e abilità di economia domestica, un modello di comportamento e una

rappresentazione di valori borghesi. La maggior parte, però, si sposava con un operaio.!

L’inizio della Prima Guerra Mondiale segnò la fine del lungo XIX secolo e così il secolo delle donne di

servizio.!

!

LA MAESTRA di Claudia Hueramp!

MAESTRA: UNA OCCUPAZIONE INTELLETTUALE PER LE FIGLIE DELLA BORGHESIA!

L’insegnamento poteva essere ritenuto l’unica professione abbastanza adeguata al ceto. Questa scelta

professionale fu gettonata per tutto il XIX secolo, man mano che venivano istituite sempre più scuole

elementari, così come scuole superiori femminili pubbliche e private. Perciò, si rese ben presto

apprezzabile anche una differenziazione sociale tra le due aspirazioni. In ogni caso, non tutte le ragazze

che avevano completato la formazione come maestre esercitavano la professione poiché obbligate a

guadagnare per il proprio sostentamento. Finiti gli studi, molte frequentavano una scuola magistrale per

riempire in modo sensato il loro tempo libero o un ulteriore anno di collegio.!

Il lavoro era relativamente protetto e sicuro, perciò attraeva le donne in giovane età: avevano frequentato

fino all’età di circa 15 anni la scuola superiore femminile, poi avevano eventualmente trascorso un anno in

un collegio per raggiungere l’età di 16/17 anni; all’età di 19/20 anni potevano già essere maestra

perfettamente formate ed aver passato l’esame di abilitazione all’insegnamento.!

Era diffusa in tutta Europa l’inclinazione di molte municipalità a impiegare preferibilmente delle donne,

perché erano giovani e di regola nubili, di conseguenza non necessitavano di uno stipendio elevato

(contrariamente agli insegnanti maschili); inoltre, se giungevano al matrimonio, abbandonavano il servizio

scolastico.!

Nel corso del XIX sec., sempre più giovani decisero di diventare insegnanti anche per la metamorfosi

economica della borghesia, che da una comunità fondata sulla produzione e sul consumo si trasformava in

una comunità di solo consumo.!

LE MAESTRE COME ANTESIGNANE DELLE BATTAGLIE PER I DIRITTI DELLE DONNE!

Si erano avventurate al di fuori della sfera familiare, nella dimensione pubblica; avevano conseguito una

certa indipendenza e

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
35 pagine
5 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cleira12 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Tonelli Giovanna.