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Cr itique del 1914 perch é cerca in entrambe le condizioni di scientif icit à della stor ia,poi vedremo tra

la Critique e le Reflexions del 1921 una lenta maturazione. Anzi propr io le Fausses Nouvelles

portano a compimento il lavoro della Critique,for mulando in modo esplicito e def initivo quel discorso

sul metodo alla cui r icerca Bloch si era impegnato sin dal 1906 per una nuova stor ia contro la storia

tradizionale.Dunque,la guerra pu ò essere considerata come una sorta di vasto esper imento

naturale,un immenso esperimento di psicologia sociale capace di trasfor mare di colpo il lavoro dello

storico nel lavoro di uno sperimentatore,e la stor ia in una scienza di osservazione.E ci ò perché la

guerra,sconvolgendo la vita sociale,provoca una regressione al passato,o meglio,un ritorno del passato

nel presente,facendo dunque del passato un presente osservabile.

La Blanche de Castille del 1912

Bloch,quindi,non fu n é pr ima né dopo fautore di una storia degli eventi,la sua attenzione verso le

“false notizie” come base della nuova stor ia ha origine anche pr ima della Cr itique del 1914.Va per ò

detto che Bloch,r iferendosi ai pregiudizi dei suoi predecessor i,non si riferisce direttamente ai suoi

maestro Langlois e Seignolos quindi non r iducendosi ad una semplice ed unilaterale opposizione

frontale.Secondo Le Goff,una radice del futuro “I Re Taumaturghi” pu ò essere riscontrata nel “Le

forme della rottura dell’omaggio al dir itto feudale” di Bloch del 1912,la cui somiglianza non è solo

tematica,ma anche concettuale.Anche l’opera “Blanche de Castille “ del 1912 è importante in tal

senso perché la stor ia della reggente aveva attratto l’attenzione di Bloch sia in ambito tematico che

metodologico.In realt à,come si vedr à,la storia si baser à su un falso storico: la liberazione dei

contadini imprigionati per non aver pagato una tasssa da parte di Bianca non era vera perch é

Blanche era in realt à defunta al tempo dei fatti analizzati.Si pu ò quindi dire che,dal punto di vista

tematico,i lavor i anteguerra di Bloch non hanno nulla di evenemenziale e dal punto di vista

metodologico,sono lontani dalla cr itica puramente f ilologica.

Verso nuovi orizzonti

Cio che Bloch r improverava ai suoi maestr i,a cui comunque,negli anni di adesione alla sua “storia

nuova”,non mancher à mai di r ingraziare era :

• Langlois : r if iuto di dare uno sguardo in profondit à alla storia,cosa che facevano i

sociologi,quindi aprendosi solo all’estetico quanto superf iciale trattamento evenemenziale dei fatti

• Seignobos : vola basso nella stor ia,targata da mille cautele,negandogli ogni slancio,aveva

preso una strada senza futuro

• Durkheim invitava gli stor ici ad analizzare la stor ia pi ù da vicino,più in

profondità,ragionevole,quindi,dire che Durkheim abbia avuto una certa importanza in Bloch

Ai sospetti di sociologismo alimentati da Fabvre,Bloch r ispose cercando di rassicurarlo,r ibadendo

comunque il suo debito verso le discipline della sociologia,cos ì Bloch abbracciò successivamente lo

spirito relativista di Febvre che portava a dif fidare di qualsiasi facile schematismo e comunque

r ibadirà sempre il suoi debito nei confronti di Durkheim circa l’introduzione di fondamento

scientifico della storia. In ogni caso,sia Bloch che Febvre hanno un importante debito nei confronti

di Simiand che fece uscire dalla semiclandestinit à la polemica contro la stor ia tradizionale.Pur

r iconoscendo la storia come terreno fondamentale per la costruzione della sua sociologia,Durkheim

r iconosceva che questa fosse rimasta pr iva di fondamenta scientifiche,a casa dell’assenza di una

teoria esplicativa,conseguenza dell’assenza di comparazione e perch é incapace di costruire

scientificamente il suo oggetto.Nella sua “Preface” Durkheim esplicava la tipologia di quei fatti che

potevano elevare la stor ia al livello di scienza, e cio è quelli che davano vita a gruppi,vita o

leggi,mentre i fatti unici e particolari dovevano essere trascinati,perch é erano solo manifestazione

super ficiale della storia.Scopo di Durkheim era quello di intrinsecare profondamente le due

discipline,mutando i rapporti in rapporti di collaborazione,dando alla storia la capacit à di comparare

ed alla sociologia il dimettere la tendenza all’astrazione. Nella documentazione offerta dallo stesso

Bloch abbiamo r iscontr i del fatto che la storia avesse assorbito la lezione di Durkheim gi à agli inizi

del secolo e non dopo la guerra.Negli appunti intitolati “Metodologie histor ique” del 1906 abbiamo

prove di ciò e dell’importanza di Durkheim,soprattutto nella frase “la stor ia non ha un esistenza

scientifica”.Negli stessi appunti,Bloch invoc ò la sostituzione del metodo cronologico con uno

analitico ed alla nozione di fenomeno,quella di noumeno,ribadendo ulter ior mente le posizioni di

Durkheim.Si può , quindi, dire che la lezione di Durkheim fu fondamentale per Bloch nella sua

estraneazione della storia evenemenziale.Ma nonostante quest’influenza,Bloch sottopose la lezione di

Durkheim al processo di personalizzazione,che si concluse con la negazione della velleit à del

sociologo ad integrare la storia nelle scienze sociali generali.Quest’autonomia di Bloch viene poi

sottolineata dallo stesso Le Goff,che notava come lo storico avesse accuratamente cercato di evitare il

r icorso alla comparazione,elemento pr incipale durkeimiano,verso cui provava un evidente disagio.La

comparazione era rea secondo Bloch di allontanare lo storico dall’oggetto del suo studio

generale,inoltre il francese di allontanava da Durkheim nell’accettazione del concetto di Fatto

sociale e di Societ à : quest’ultima era,per D. E L.G.,un tutto organico e non una meccanica solo di

individui,ma per Bloch questa non era esterna ad essi,per lui la societ à non era come una cosa,ma

aveva una personalit à. Al di là dei sociologi

Detto dell’influenza di Durkheim e Simiand,quello che nel profondo stimol ò Bloch e lo preparer à alla

r icezione della lezione di Durkheim fu l’influenza esercitata da suo padre,Gustave Bloch,il quale,pur

distinguendosi dal sociologo,aveva duramente attaccato Seignobos per il suo atteggiamento

scettico.Anche l’intellettuale Paul Lacombe ebbe una certa considerazione presso il giovane Bloch,che

prima ancora di S. e D. si interrog ò circa la natura epistemologica della stor ia tradizionale.Lo

schema tracciato da Bloch segue da vicino la ricostruzione fatta a suo tempo da Monod,di cui

r iprendeva i metodi concettuali.Pure Renan ebbe la sua parte r ilevante nelle conoscenze del giovane

Bloch,anche se l’ “Analogie Trompeuse” tra scienza storica e scienza della vita,viene da lui

considerata quasi ir rilevante. Alla fine di questo sentiero, è possibile che l’idea esplicit à e formale di

studiare i riti guaritori sia nata in Bloch mentre leggeva il “Cer imonial “ di Godefroy.

In ogni caso,nella prefazione dell’opera,Bloch esplicita l’intenzione di scr ivere un saggio di storia

politica.Certo per ò è che si tratta di una stor ia politica non costruita a partire dal potere politico ma

a partire dalla legittimazione che le masse davano ai loro governanti.Un altro aspetto r ilevante dei

Re Taumaturghi è la presenza di una stor ia politica fermentata dalla scoperta del sociale.Nei Rois

torna il tema dell’opposizione individuale/sociale di matrice durkheimiana ( che Bloch aveva

r igettato) e torna profondamente rielaborato nella forma dell’opposizione lingua/parola,elaborata

dalla linguistica strutturale.Infatti,la spiegazione del fenomeno storico del tocco regale si fonda

sulla scoperta di un opposizione/cooperazione tra l’individuale ed il sociale.Tra l’elemento

pienamente cosciente di un progetto politico del gruppo di individui vicini al re ( la loro

r iattivazione,consapevolmente r icercata,del miracolo per rifondare il potere regale) e l’accettazione

inconsapevole e spontanea delle masse popolar i.Nei Re Taumaturghi è dunque attivo un paradigma

scientifico,costruito su base pluridisciplinare,la sintesi interdisciplinare che li costruisce è tutta di

Bloch ed è utilizzata non per costruire una nuova antropologia o sociologia,ma una nuova stor ia. Era

il tema folklorico della taumaturgia regale che interessava Bloch?No,il problema era stor ico,concepito

nell’ambito di una stor ia nuova interdisciplinare : esso consisteva nel bisogno di valutare quale

azione avevano svolto quella mitologia ed il carisma da essa sorretto, in contesti storici

determinati.Non è la taumaturgia in s é l’esclusivo oggetto di studio, è solo un caso,un oggetto per

illustare un problema ben pi ù ampio,ovvero il rapporto tra istituzioni politiche (monarchia nel caso)

ed atteggiamenti collettivi,modi di pensare e di sentire del popolo.Siamo all’interno di una stor ia

politica nel senso vero della parola.Per lui era importante la collaborazione di tutte le scienze

possibili per comprendere la vita degli uomini nel tempo.

Bloch e Febvre in confronto con gli storici

Per rivoluzionare la storia,Bloch e Febvre si concentrarono pr incipalmente sul campo metodologico

affermando che per loro la storia era resa ster ile dalla pura erudizione e dal suo disinteresse per la

vita presente opponendo quindi una nuova concezione della storia che mirava a formare una coscienza

storica nell’individuo che aveva come scopo finale quello di permettere all’uomo di comprendere

pienamente il presente ed analizzarlo in modo critico,attivo e vitale.Nel loro tentativo i

due,dovettero fronteggiare sua coloro che difendevano la storia tradizionale sia chi accusava la storia

di non riuscire a comprendere chiaramente il passato a causa delle nuove tecniche usate della scienze

naturali.Tra i molti che accusavano la stor ia e ne chiedevano un r innovamento troviamo Anatole

France,il sociologo Simiand e Peguy che chiedevano una stor ia pi ù concentrata sul presente,ar rivando

a considerare la storia come negazione della vita stessa.Nel 1928 Paul Valery r incarava la dose ed

affermava che la storia faceva sognare i popoli,generava falsi ricordi e rendeva le nazioni

amare,superbe,insopportabili.Dopo la Pr ima guerra alcuni oppositori giunsero a condannarla come un

danno per la vita.Da ricordare anche l’accesa opposizione di Nice nei confronti della storia,in quanto

la coscienza storica rendeva impossibile per l’uomo vivere vitalmente nel presente.Lo stesso Nice

dovette ammettere per ò che l’uomo è un essere storico che si misura perennemente con essa ed era

necessario r icordare alcuni eventi del passato,portandolo quindi ad affermare che ci ò che è storico e

ciò che non è stor ico sono ugualmente necessari,tuttavia

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher VecchioStampo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Cattaneo Massimo.