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Savoia sulla penisola
Si accusa però Garibaldi di disonestà intellettuale, poiché stesse combinando più piani sia con i Savoia e Cavour, sia con i ribelli siciliani. È assai interessante una lettera inviata all'editor dello stesso Anglo Celt, il 12 maggio del 1860, in difesa della causa dei feniani (patriottici irlandesi) dei quali si metteva la critica sui metodi di rivendicazione adottati, ma se ne sottolineava al contempo positivamente l'irlandesità (li definiva uomini sinceri, generosi nei loro sentimenti e degni nelle loro ragioni). Si vuole mettere in luce la differente qualità del patriottismo italiano da quello irlandese.
Agli inizi di ottobre News Letter critica il Vaticano, fornendo una diversa interpretazione dei giornali filo-cattolici, filo-papisti. Esalta i piemontesi, i quali riescono a riunificare l'Italia senza appoggiarsi al Papa, nonostante la vicinanza allo Stato Pontificio. Questo giornale palesa
apertamente la propria simpatia per il generale Garibaldi. Soprattutto in alcuni giornali locali l'eroe dei due mondi pare aver goduto, durante la sua marcia di conquista del Regno delle Due Sicilie, di grande fama nell'isola Britannica, al punto che sorsero da più parti spontanei, curiosi collegamenti genealogici con presunti antenati irlandesi, a giustificare la comune vocazione al patriottismo. Ne rende conto, assai sarcasticamente, un articolo del nenagh Guardian, citando come esempio un giornale di Limerick culla del nazionalismo feniano, il Chronicle, che aveva dichiarato apertamente: "Il famoso Garibaldi è di estrazione irlandese. Suo nonno fu coinvolto nei troubles del 1798, ed emigrò in Italia. Il suo nome fu Garret Baldwin, mutato in Garibaldi, e la sua residenza era i confini di Limerick, ma nella contea di Cork." Si tratta di una fake news. Nella cultura britannica si voleva trovare legittimazione politica dei personaggi andando indietro.nelle loro origini storiche. In conclusione, si può notare che i giornali irlandesi più popolari, a diffusione locale, di provincia mostravano un Risorgimento prossimo alle istanze nazionalistiche irlandesi, mentre i principali quotidiani nazionali, spesso in diretto contatto con la stampa Britannica (e le relative politiche) e internazionale, mostravano generalmente un maggiore distacco. I primi tentano di mostrare che la situazione di indipendenza dall'Austria e di unificazione italiana possa verificarsi anche nel loro territorio, ovvero che l'Irlanda possa separarsi dall'Inghilterra, il Nation Building italiano si possa ripetere anche in Irlanda. Mentre i giornali nazionali sono più critici, hanno una visione più equilibrata, realistica, visione più complessa, è difficile sovrapporre a un sistema di simboli esterni il proprio. Si evince come l'opinione pubblica irlandese abbia vissuto con partecipazione, eppureSecondo prospettive articolate, l'ultima fase dell'unificazione italiana. Il crescente spirito nazionalistico irredentista nel 1916 causerà la Easter Rising di Dublino e, 10 anni dopo, la proclamazione dell'Irish free state. Tutto il corso del Novecento sarà caratterizzato dalla contrapposizione tra repubblicanesimo e lealismo.
Testo: Chiese e Politica in Europa, Il Regno Unito, la Repubblica d'Irlanda e le chiese cristiane nei Troubles nordirlandesi (1968-1998)
Nella Prima guerra mondiale la partecipazione del Regno Unito è decisiva. Dopo la prima guerra mondiale viene proclamato lo Stato libero di Irlanda. Nel 1921 Eamon de Valera raggiunge un accordo con il governo di Londra. Con la partition l'Irlanda non è più parte del regno unito, tranne le contee protestanti, situate nel nord est dell'Irlanda, 6 contee nel territorio dell'Ulster. La partizione d'Irlanda fu la divisione dell'isola d'Irlanda in
La partizione dell'Irlanda avvenne nel 1920, creando due distinti territori: l'attuale Irlanda del Nord (parte del Regno Unito) e lo Stato Libero d'Irlanda. Questo avvenne quando il parlamento britannico approvò il Government of Ireland Act del 1920. Dal 1801 al 1920, l'intera isola era stata incorporata come parte integrale del Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda e governata unitamente alle altre entità del regno.
Lo scopo principale della partizione fu separare la popolazione cattolica da quella protestante, in quanto la prima era a stragrande maggioranza indipendentista, mentre la seconda restava legata al Regno Unito. Membri di spicco della commissione che determinò il nuovo confine furono Michael Collins per lo Stato Libero d'Irlanda e Winston Churchill per la Gran Bretagna.
Sin dalla partizione, l'aspirazione principale dei nazionalisti irlandesi (per lo più cattolici) è stata la riunificazione di tutta l'isola in una sola nazione indipendente.
Questo obiettivo contrasta con quello degli unionisti (per lo più protestanti) in Irlanda del Nord, i quali intendono restare nel Regno Unito. Sebbene il confine stabilito negli anni '20 del XX secolo sostanzialmente seguisse la demarcazione religiosa (pur lasciando una piccola minoranza cattolica nel Nord) oggi la situazione è mutata: a seguito della maggiore natalità dei cattolici oggi la popolazione nordirlandese è composta da un numero pressoché equivalente delle due comunità. Anche per tale motivazione i governi britannico ed irlandese hanno raggiunto un accordo, i cosiddetti Accordi di Belfast del 1998, secondo cui lo status dell'Irlanda del Nord non cambierà se non con il consenso della maggioranza locale. La partition crea due stati, da una parte l'Irlanda e dall'altra Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda cambia nome in Regno di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Nel 1925 viene promulgata la costituzione irlandese.
L'Irlanda del Nord è sotto il governatorato di Londra. Durante la Seconda guerra mondiale, l'Irlanda del nord partecipa in quanto coinvolta nel regno unito, la repubblica d'Irlanda si dichiara neutrale. Per anni gli inglesi si sono rifiutati di avere rapporti con Dublino. Non c'era un riconoscimento pieno della Repubblica irlandese da parte del Regno Unito. Il Nord Irlanda era una delle industrie navali più importanti del Regno unito. La popolazione di tradizione cattolica, sin dai tempi della partition, venne subordinata a quella di origine protestante sul piano dell'accesso al lavoro e alla residenza, all'educazione e alla sanità pubblica. Soprattutto fu prevalentemente esclusa dalle responsabilità di governante, anche attraverso espedienti elettorali, soprattutto mediante il gerrymandering, e di conseguenza dai quadri delle istituzioni civili. Con l'applicazione del Gerrymandering l'obiettivo è quello di ampliare.Il raggio nelle zone di appartenenza cattolica e segmentare le circoscrizioni nelle aree protestanti. Il sistema elettorale britannico prevede delle circoscrizioni elettorali con collegi uninominali. I cattolici nel Nord Irlanda si definiscono cittadini di seconda classe, con meno diritti. I cattolici venivano discriminati soprattutto in ambito educativo. La comunità cattolica si allontana dalle istituzioni pubbliche e crea un'organizzazione privata cattolica, come il Collage Saint Mary a Belfast. Ad esempio cambiano il modo di camminare, queste differenze fra cattolici e protestanti in Irlanda del Nord sono tutt'oggi visibili. I cattolici ondeggiano, mentre i protestanti camminano dritti. Oppure si pensi all'impatto visivo dei colori, i quartieri protestanti sono tappezzati di bandiere Union Jack, i marciapiedi sono dipinti. Il 1968 è l'anno della rivolta europea dei giovani, i quali rivendicano indipendenza, libertà dai poteri.
costituiti, l'emancipazione delle donne. Nel 1968 i movimenti giovanili di contestazione partono dall'Italia, con l'occupazione dell'università Cattolica di Milano. In particolare si ricorda lo studente Mario Capanna, il quale è stato fra i principali leader del movimento giovanile del Sessantotto. Queste contestazioni si diffondono nelle università europee, in Irlanda si traduce in un movimento di rivendicazione civile, non è un movimento nazionalista. Queste rivendicazioni volevano convincere lo stato britannico a emanare norme più eque, per un sistema educativo più rispettoso. Queste rivendicazioni assumono le caratteristiche della contestazione, con scioperi e cortei proclamati dalla Northern Ireland civil rights association. La polizia dell'Irlanda del Nord, la Royal Ulster Constambulary, è una polizia di protestanti, che interviene con un atteggiamento repressivo contro queste marce, parate. Eseguono molti arresti,
in alcuni casi sparano anche sulla folla. Tutto questo produce un'escalation di violenza, di disordine nei quartieri. Il conflitto irlandese, i troubles provocano uno sconvolgimento interno. Tra il 68 e il 98 nell'Irlanda del Nord si assiste a un problema di delinquenza interna, per i cattolici si tratta di una guerra di liberazione civile per portare questa parte di Irlanda fuori dal regno unito. Il Nation Building irlandese era incompleto, nella Costituzione irlandese si prevede che tutta la repubblica d'Irlanda venga unificata. La comunità protestante si dimostra fortemente leale alla corona ma i protestanti si sentono maltrattati dal governo britannico. La classe dirigente protestante era collegata all'ordine di orange. Bisogna sottolineare che attraverso il sistema culturale dell'orangismo, i giovani che nascono nelle comunità protestanti vengono educati a sentirsi diversi dai cattolici. Si vuole costruire una differenza etnica, con una conseguentecomponente di odio fortissima nei confronti dei cattolici, questo porterà a conseguenze drammatiche. Il nazionalismo protestante non è una forma di indipendentismo ma di autonomismo. Scoppia una guerra civile perché il nazionalismo diventa indipendentismo.
Conflitto civile in Irlanda del Nord. Le chiese presenti sul territorio irlandese avevano una forte incidenza sull'opinione sociale e sui comportamenti dei singoli abitanti, fedeli, soprattutto in una situazione così delicata e socialmente compromessa come quella dell'Irlanda tra gli anni 60 e 90. L'obiettivo di questo testo è quello di cercare di spiegare alla radice come le chiese siano riuscite a superare la contraddizione maggiore, o ci abbiano almeno provato, ovvero quella di trovarsi a fronteggiare una situazione di guerra civile in cui coloro che si combattevano, si combattevano come prima ragione perché appartenenti ad una determinata confessione religiosa, volevano
rappresentare la loro lotta come una sorta di guerra di religione. Tutto questo naturalmente ha creato degli enormi imbarazzi nelle gerarchie ecclesiastiche delle chiese in cui ci sono i vescovi ma anche nelle chiese in cui comunque c'erano protestati quindi non ci sono vescovi, ma comunque i dirigenti della chiesa; perché nessuna chiesa è senza un