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Storia naturale della tubercolosi
nell’uomo.
I micobatteri tubercolari sono parassiti intracellulari dei
macrofagi tessutali, delle cellule del sistema reticolo-
endoteliale e delle cellule giganti, condizione che ne favorisce
la persistenza a lungo nell’ospite e nel contempo limita
l’azione terapeutica dei chemioantibiotici.
I bacilli tubercolari possono diffondersi nell’ospite per
contiguità, per via linfoematogena, bronchiale e
gastrointestinale. Nella prima infezione i germi migrano dalla
sede di iniziale attecchimento, attraverso i linfatici, alle
linfoghiandole regionali; a volte, da queste possono passare al
dotto toracico e al torrente circolatorio, con conseguente
disseminazione dei germi in tutti gli organi (TBC miliare). I
bacilli tubercolari possono pervenire nel torrente circolatorio
anche da una localizzazione polmonare per escavazione di una
vena da parte di un linfonodo caseificato o di un tubercolo,
oppure pervenire nell’intestino o in altra parte del polmone per
ingestione o aspirazione in un bronco del contenuto di un
tubercolo.
Quando in un individuo si verifica la prima infezione da
possono prodursi
micobatteri tubercolari (infezione primaria),
due situazioni ben distinte: la malattia conclamata, di norma
la tubercolosi polmonare primaria, oppure un’infezione
tubercolare asintomatica, con lesioni silenti, che si verifica
molto più di frequente rispetto alla malattia conclamata
Questi due processi hanno in comune la formazione di lesioni di
tipo produttivo denominate questo tipo di lesione
tubercoli;
consegue all’iniziale lesione di tipo essudativo caratterizzata
da infiammazione con formazione di essudato e accumulo di
leucociti polimorfonucleati intorno ai micobatteri; la lesione
essudativa può guarire, per riassorbimento dell’essudato, può
determinare necrosi del tessuto, oppure evolvere nella lesione
produttiva tubercolo.