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II

Il Re, La Corte, I Ministri

Luigi XIV rimase l’incarnazione della monarchia in tutto il suo splendore e in giovinezza poté contare sul

migliore maestro dei suoi tempi: Mazzarino. Egli capi perfettamente i limiti imposti al potere monarchico

(pratici e morali, leggi, privilegi e istituzioni) nonostante fosse stato istruito a credere nel diritto divino della

monarchia.

Le questioni finanziarie erano trattate nel consiglio delle finanze e presentate al consiglio per la ratifica

ufficiale. Gli affari interni erano competenza del consiglio dei dispacci. In determinate epoche vi potevano

essere altri consigli come il consiglio del Commercio o il consiglio degli Affari Ecclesiastici. Comparsa e

sparizione dei consigli significano la tendenza a istituzionalizzare il tutto.

Nel tardo seicento gran parte della nobiltà era di origine recente. Erano un nuovo gruppo che la monarchia

aveva deciso di utilizzare, ricompensandolo con matrimoni che li legavano all’antica e alta nobilita.

La rivalità era una delle caratteristiche più importanti della vita politica e molte erano le fazioni a corte. La

corte svolse sempre di più la funzione di strumento di governo diventando il centro di tutto il sistema. Solo

attraverso di essa si poteva chiedere favori per se e i propri clienti. In questo modo i nobili nelle provincie

accrescevano il loro prestigio e l’obbedienza verso il re. L’uso della protezione e dei favori era una pratica

comune e Luigi la trasformò in uno strumento di scambio. 3

III

La Riforma del Regno

Nel 1661 la Francia era ancora in gravi difficoltà a causa della guerra contro la Spagna e dei debiti. Era

necessario dunque rilanciare l’economia, ridurre la pressione fiscale e combattere la corruzione.

Le finanze

Costosissimo era l’apparato burocratico che riscuoteva le imposte e i creditori che vantavano rentes. S’istituì

dunque una chambre de justice, una corte per multare chi si era appropriato di guadagni illeciti. Un processo

contro gli illeciti nascondeva grandi motivazioni. Colbert infatti aveva contribuito ad accumulare le

ricchezze di Mazzarino e se si fosse indagato la sua posizione sarebbe stata compromessa. Colbert iniziò a

lanciare accuse contro Fouquet che fu arrestato nel 166l. Altro obbiettivo fu quello di dissimulare una

parziale bancarotta cancellando i debiti che la monarchia non era in grado di pagare.

Decime, tasse, rendite

Nel 1658 Fouquet aveva introdotto la riduzione della taille perché i prestiti erano stati garantiti sulla base

della taille e non potevano essere pagati con imposte inesistenti. Colbert ridusse il compenso delle decime e

gli interessi sui prestiti della corona spostando la pressione fiscale sulle imposte indirette e riorganizzando il

sistema di riscossione attraverso appalti in un contratto di concessione, noto come Ferme générale.

L’ordine amministrativo: parlements, intendenti e assemblee provinciali

La riorganizzazione finanziaria andò di pari passo con quella amministrativa. Era impossibile evitare abusi

nel sistema fiscale senza una rete informativa, ruolo che spettava agli intendenti.

I parlaments furono rinominati alte corti, i salari degli ufficiali giudiziari decuriati e la struttura oligarchica

rimase inalterata. Lo stesso accade per gli stati provinciali che dal 1630 – 1640 ostacolarono la corona nel

aumento delle imposte. Quando il governo riuscì a imporre la sua supremazia le assemblee più piccole

vennero eliminate, fatta eccezione per produttive regioni quali Linguadoca, Borgogna, Bretagna, Artois e

Franca Contea dal momento che le strutture statali erano cosi ben radicate e cosi importanti

nell’organizzazione provinciale che non fu possibile abbandonarle.

L’ordine pubblico: le rivolte, la promulgazione dei nuovi codici

Rivolte scoppiarono in Guascogna (1664), Rossiglione (1666), Vivarais (1670), Guienna (1674) e Bretagna.

Le selvagge repressioni scoraggiarono l’insorgere di nuove e insieme alla restaurazione dell’ordine pubblico

ci fu la necessità di promulgare un corpus giuridico uniforme. Nel 1667 fu promulgato un decreto per la

procedura civile, nel 1669 un decreto su fiumi e foreste, nel 1670 uno penale, nel 1673 uno per i commerci,

nel 1672 e 1681 vari decreti marini e nel 1685 quello coloniale, ma queste innovazione furono ostacolate dai

tribunali e mai messe in atto. L’unica riforma utile fu la creazione di una nuova giurisdizione ufficiale per

Parigi, lo Chatelet, che ampliatasi a dismisura aveva sovrapposto giurisdizioni pubbliche e private.

L’economia

Per Colbert era necessario attrarre capitali da altri stati e mantenerli all’interno del paese tassando i prodotti

stranieri per scoraggiare le importazioni e incoraggiare gli artigiani francesi a produrre gli stessi beni. Furono

istituite compagnie commerciali d’oltremare come la compagnia delle Indie Orientali (1664), Compagnia

4

delle Indie Occidentali (1664), Compagnia del Levante, Compagnia del Nord. Luigi preferì sempre occuparsi

dell’esercito terrestre escludendo la possibilità di creare un impero oltremare.

Arte e architettura: l’immaginario della glorie

La monarchia si era costruita un’immagine mitica sfruttando le arti per i propri fini. Nella corte era radicata

l’idea che immagini ed emblemi comunicassero meglio delle parole, fu perciò necessario per il re avere un

motto: Nec pluribus impar; e un emblema, il sole. Scultura e architettura furono gli strumenti per imprimere

la grandiosità della monarchia e all’abbellimento di Parigi Luigi preferì un progetto ancora più grande:

Versailles che si trasformò da piccola residenza di caccia in castello tra il 1661 e il 1689. I dipinti ufficiali

furono eseguiti da Le Brun e Versailles diventa il soggetto principale assieme alle virtù e alla potenza del re

che regnava su un universo ordinato.

Le arti non riflettevano il reale potere politico erano piuttosto uno strumento attraverso il quale si tentava di

creare l’illusione di un potere assoluto.

Le riforme militari di Le Tellier e Louvois

Durante la prima metà del regno Le Tellier, aiutato dal figlio Louvois trasformò l’esercito in una macchina

da guerra. Le alte cariche dovevano essere consegnate per meriti, furono introdotti adeguati salari e

migliorate le possibilità di promozione che attrassero molti membri della nobiltà rurale. Si costruirono

caserme nelle città di guarnigione e L’Hotel des Invalides per ospitare i soldati feriti.

IV

La politica estera

L’obiettivo di Luigi fu di evitare l’accerchiamento Asburgico e costruire salde frontiere per la Francia. Nel

1667 la Francia combatté la guerra di Devoluzione contro la Spagna. Filippo IV aveva lasciato i suoi

possedimenti a Carlo II ma i Paesi Bassi Spagnoli spettavano ai figli di primo letto cui unica superstite era

Maria Teresa moglie di Luigi che ne rivendicava il possesso. La campagna militare intrapresa da Luigi e le

sue ampie conquiste avrebbero allargato il conflitto cui nel frattempo si aggiunsero Inghilterra, Olanda e

Svezia. Con la Pace di Aquisgrana la monarchia francese ottenne numerose città e piazzeforti nei Paesi Bassi

spagnoli.

La guerra franco-olandese

A lungo si è pensato che la guerra fosse un’esigenza di Colbert per ridurre la potenza economica Olandese e

di ottenere concessioni in tempi brevi che avrebbero rilanciato l’economia francese. La guerra fu un tale

successo per la Francia che gli olandesi per fermare l’invasione dovettero aprire le dighe e allagare il paese.

Ciò spinse Guglielmo d’Orange a prendere il controllo della repubblica e a formare una coalizione

antifrancese. Entrambi gli schieramenti non riuscivano a far fronte alle spese, neppure con espedienti e

misure straordinarie. Con la pace di Nimega (1678) la Francia ottenne la Franca Contea.

Le riunificazioni

Quest’atteggiamento caratterizzò il decennio successivo, considerato come l’apogeo della potenza francese.

Fu questo il periodo di persecuzione degli ugonotti e del conflitto con il papa. In politica estera Luigi decise

di sfruttare la sua posizione per ampliare i confini con l’annessione dei Paesi Bassi spagnoli e la Lorena. Lo

stesso accade con la fortezza di Casale in Italia settentrionale, e la citta di Strasburgo. Nessuno osò protestare

data la forza dell’esercito francese. La tregua di Ratisbona nel 1684 riconobbe le conquiste francesi. 5

La guerra dei nove anni o guerra della Lega di Augusta

Gli altri stati europei erano così preoccupati dell’espansione francese che formarono nuove alleanze. Le

vittorie austriache sull’Impero Ottomano avevano rafforzato l’imperatore. I confini erano ancora deboli ed

esposti agli attacchi provenienti dal Palatinato e dall’Elettorato di Colonia, nel quale un vescovo protetto

della Francia sarebbe succeduto all’uscente. Tuttavia il papa offeso dalle pressioni francesi preferì un

candidato imperiale. Questo portò all’invasione del Palatinato e Colonia (1688). Intanto Guglielmo d’Orange

divenne re d’Inghilterra e creo una nuova coalizione cui si unì la Spagna, la Svezia, la Danimarca, Provincie

Unite, Sacro Romano Impero.

La guerra dei Nove Anni o guerra della Lega di Augusta (1688 – 1689) fu il risultato di vent’anni di

aggressioni da parte della Francia che si apprestava a affrontare tutta l’Europa. La vittoria navale a Beachy

Head nel 1690 consegno il controllo della Manica alla Francia, ma nel 1692 la situazione si capovolse con la

vittoria anglo-olandese a La Honge. Dal 1693 fu chiaro sia a Luigi, sia a Guglielmo che nessuno dei due

avrebbe potuto prevalere sull’altro. Con la pace di Ryswick Luigi XIV riconobbe Guglielmo d’Orange come

legittimo sovrano d’Inghilterra cedendoli il Palatinato e l’elettorato di Colonia, mantenendo soltanto

l’Alsazia e Strasburgo.

La guerra di successione spagnola

Né Luigi né Guglielmo volevano una guerra per la successione spagnola e dunque s’impegnarono in

trattative per la spartizione. Gran parte dell’ereditarietà spagnola sarebbe andata all’elettore di Baviera, il

principe Wittelsbach, eccetto i possedimenti italiani che sarebbero stati divisi tra Francia e Austria nelle

figure del secondo figlio di Leopoldo e del delfino. Ma l’elettore mori nel 1699 e non essendoci altro

candidato che non fosse né un Borbone ne un Asburgo la pace sfumò. La spartizione tentava di conciliare

troppi interessi: Inghilterra e Olanda non avrebbero concesso a Luigi il controllo dei Paesi Bassi spagnoli e la

Spagna era fuori discussione poiché avrebbe creato un’estensione borbonica.

La guerra divampò nell’estate del 1702 e inizialmente fu favorevole alla Francia ma dopo il 1704 fu un

susseguirsi di sconfitte fino a quando il ritiro dell’Inghilterra costrinse tutti a delle trattative. Con la pace di

Utrecht n

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Publisher
A.A. 2012-2013
8 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher belus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Pacini Arturo.