Anteprima
Vedrai una selezione di 18 pagine su 83
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 1 Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 2
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 6
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 11
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 16
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 21
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 26
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 31
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 36
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 41
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 46
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 51
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 56
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 61
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 66
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 71
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 76
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Moderna: dal 1492 a Napoleone, prof. Dall'Olio Pag. 81
1 su 83
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

XV

L’apogeo dell’assolutismo: la Francia di Luigi XIV

Luigi XIV

Luigi XIV assunse il potere nel 1661. Questo lungo regno rappresentò l'apogeo dell'assolutismo

monarchico e fu anche il periodo in cui la Francia giunse più vicina a esercitare una supremazia sul

resto dell’Europa. Questo disegno venne sconfitto dalla coalizione delle altre potenze.

Nel suo governo Luigi XIV preferisce servirsi di ministri di nascita modesta, che a lui solo

dovessero la propria e relazioni e fossero quindi più docili ai secoli.

I consigli:

• Consiglio Superiore: era un organo molto ristretto, comprendente i ministri della guerra,

degli affari esteri, delle finanze e presieduto sempre dal re.

• Consiglio dei dispacci: esaminava la corrispondenza ricevuta dalle province

• Consiglio delle parti: competente nelle questioni giuridiche

• Consiglio delle finanze

Gli intendenti: erano i portavoce degli interessi locali.

Gli officiers: erano i detentori di uffici ereditati o acquistati per denaro. Essi componevano una

forza intermedia tra la società e lo Stato.

Gli organi della giustizia mostrano i limiti dell'assolutismo francese: le norme variavano da luogo a

luogo e la legislazione regia lasciava scoperte molte aree. Nel nord della Francia prevaleva il diritto

consuetudinario, diverso nelle province; nel sud vigeva invece il diritto romano; senza contare il

diritto canonico.

Lo stesso valeva in campo amministrativo e fiscale.

Nei primi anni Luigi XIV proseguì la vita itinerante, tra Parigi e le varie residenze reali, tipica dei

suoi predecessori. Ma a partire dai primi anni Ottanta, la corte si trasferì a Versailles.

Il soggiorno a Versailles si trasformò per la nobiltà francese in una prigionia dorata, che

costringendola a vivere sotto gli occhi del re e allentando i suoi legami con le clientele e i territori

d’origine riduceva l’indipendenza e le possibilità di azione politica.

Durante il regno di Luigi XIV non si avranno più episodi di anarchia militare come la fronda; dalla

lotta contro lo Stato, l’alta nobiltà passerà al tentativo di occupare lo Stato a proprio vantaggio.

Il Paese

Fuori da Versailles si trovava il paese: le tecniche agricole non erano variante molto dai secoli del

basso medioevo. Consistenti scorte animali e tecniche agricole più avanzate erano presenti solo

nelle aree contigue ai Paesi Bassi e nelle rare aziende di grandi dimensioni delle zone intorno a

Parigi.

Nobili, clero e contadini

Accanto agli estesi possedimenti del clero, dei nobili e dei borghesi di città, il contadino per vivere

tutto l'anno aveva bisogno di integrare il lavoro agricolo con un altro lavoro a domicilio per

l’industria.

Gli oneri da pagare

Il feudatario esigeva dovunque un censo annuo. A questi diritti signorili si aggiungevano le decime

riscosse dal clero e il privilegio statale sotto forma d’imposte dirette o indirette.

La grande maggioranza degli abitanti delle campagne viveva ai limiti della pura sussistenza.

L’economia

Assumendo il controllo delle finanze, Colbert si propose due obiettivi essenziali: rimediare al grave

dissesto dei conti pubblici e rilanciare la stagnante economia francese.

Una delle prime iniziative del regno di Luigi XIV fu la creazione di una camera di giustizia

straordinaria per indagare sugli illeciti arricchimenti di finanzieri, appaltatori e ricevitori delle

imposte. Fu possibile a questo punto diminuire il debito pubblico.

Non ci sono sotto Colbert provvedimenti particolari a favorire le campagne; lo sforzo principale era

invece concentrato sulle manifatture e sono in commercio con l’estero, al fine di accrescere la

massa di denaro circolante all’interno del paese.

Il capisaldi della strategia di Colbert furono:

• Controllo sulla qualità dei prodotti e della manodopera

• Concessione di sovvenzioni e privilegi agli imprenditori

• Protezionismo doganale

• Costituzione di Compagnie privilegiate per il commercio (Compagnia delle Indie)

• Potenziamento delle infrastrutture atte ad agevolare la circolazione dei prodotti

Le coscienze

Il regno di Luigi XIV è caratterizzato dallo sforzo di dettare regole valide per tutti, di imporre

l'ordine e l'uniformità non solo nei comportamenti, ma anche nei gusti e nelle idee.

La vita religiosa

A questa tendenza non poteva certo sottrarsi la vita religiosa. In questo settore Luigi XIV si trovano

ad affrontare tre problemi: la diffusione della corrente giansenista, i contrasti con Roma e la

questione ugonotta.

• I gensenisti: ponevano l'accento sull'interiorità della fede e svalutavano l'apparato delle

devozioni esteriori tipico del cattolicesimo. Il giansenismo si era largamente diffuso

trasformandosi in un movimento di opposizione al centralismo papale.

• Contrasti con Roma: il conflitto con la curia di Roma si era creato a proposito della

cosiddetta régale. Si trattava del diritto privilegio di percepire le rendite dei seggi

vescovili vacanti e di conferire i benefici ecclesiastici da essi dipendenti. Nel 1673 Luigi

XIV estese questo diritto a tutte le diocesi di nuovo acquisto, suscitando la dura

reazione della Santa Sede.

• Gli ugonotti: continuava a permanere nel Paese una forte minoranza protestante: i

calvinisti, detti in Francia ugonotti.

• Nel 1685 fu emanato un editto di Fontainebleau, che annullava l’editto di Nantes (il

quale assicurava la libertà di culto) e faceva obbligo a tutti i francesi di riconoscere e

praticare il culto cattolico. Così il calvinismo, in Francia, sopravvisse clandestinamente.

Le guerre di Luigi XIV

La prosperità e il rafforzamento del regno erano la necessaria premessa per l'attuazione di un

disegno egemonico. Alle vecchie forme di reclutamento (volontario) si aggiunse, dal 1688,

Un’embrione di coscrizione obbligatoria, la “milizia”.

Guerra alla Spagna: pace di Aquisgrana

La prima operazione militare di Luigi XIV fu la «guerra di devoluzione" contro la Spagna: basata

sulla rivendicazione dell’eredità spagnola da parte di Luigi XIV in nome della moglie Maria Teresa,

figlia del defunto re di Spagna Filippo IV.

L’occupazione francese dei Paesi Bassi preoccupò l’Olanda e l’Inghilterra che, esercitarono forti

pressioni su Luigi XIV perché interrompesse la sua avanzata.

Con la pace di Aquisgrana (1668), furono riconosciuti al re di Francia i vantaggi territoriali fino

allora acquisiti nelle Fiandre.

Guerra all’Olanda: pace di Nimega

Il risentimento del Re Sole nei confronti dell'Olanda portò di lì a pochi anni alla riapertura delle

ostilità. Nel 1672 un’alleanza di Francia, Inghilterra e Svezia, dichiararono guerra alle Province

Unite. Tuttavia, l'entrata in guerra di Spagna e Impero contro la Francia, la decisione dell'Inghilterra

di firmare una pace separata con l’Olanda e la sconfitta dell’alleato svedese imposero a Luigi XIV

la firma della pace di Nimega (1678). La Spagna, fu costretta a cedergli la Franca Contea e alcuni

lembi delle Fiandre.

Guerra all’Impero

Luigi XIV riprese quasi subito la sua politica di espansione in direzione dell'Impero, occupando una

serie di territori e riaprendo le ostilità contro la Spagna.

Nel 1686 fu stipulata ad Augusta una lega difensiva tra Spagna, Impero, Svezia e Olanda. Nel 1689

alla lega d’Augusta aderirono anche in Inghilterra e il

(vedi ultimo capoverso cap. XVI la caduta della monarchia)

duca di Savoia Vittorio Amedeo II.

Nel 1696 Luigi XIV stipulava una pace separata con duca di Savoia, cui succedette la fortezza di

Pinerolo. La pace generale, firmata a Ryswick nel 1697, ristabilì la situazione antecedente il

conflitto.

Il tramonto del re sole

L'opposizione sorda, ma diffusa, contro l'assolutismo di Luigi XIV si manifestava nelle sommosse

popolari, nella contestazione economica e politica e della rivendicazione di maggiori poteri da parte

di esponenti dell'alta aristocrazia.

Luigi XIV morì il 1° settembre 1715. Il suo successore era Luigi d'Angiò, figlio del duca di

Borgogna.

XVI

Tra Sei e Settecento

La “gloriosa rivoluzione” e l’ascesa della potenza inglese

Carlo II Stuart: l’accordo con il Parlamento e il trattato segreto con la Francia

La monarchia Stuart era stata restaurata nel 1660 sulla base di un compromesso con il Parlamento,

dal quale dipendeva per le spese straordinarie. Carlo II Stuart poteva tuttavia godere di una certa

libertà per effetto del trattato segreto stipulato nel 1670 con il re di Francia, che, in cambio della

promessa dello Stuart di prestargli manforte contro l’Olanda e di adoperarsi a favore di una

restaurazione del cattolicesimo, si impegnava a versarmi un consistente estorsivo annuo.

Il Test Act (1673)

Nel 1673 il Parlamento votò un Test Act, che subordinava l'assunzione di cariche civili o militari a

una professione di fede anglicana. I timori erano alimentati dal fatto che Carlo II era privo di figli

maschi e che l’erede al trono era il fratello Giacomo, fervente cattolico.

La caduta della monarchia

Di fronte ai problemi religiosi e dinastici si crearono due schieramenti politici: i tories, sostenitori

della monarchia di diritto divino e della Chiesa anglicana e i whings sostenitori del Parlamento e di

un più vasto fronte protestante.

Il conflitto d’interesse tra tory e whing assunse il carattere di una contrapposizione tra il “partito del

paese” (whing) e il “partito della corte” (tory).

Dopo il 1680, con Giacomo, la politica regia si sviluppò in un senso chiaramente assolutistico.

Ma i maggiori esponenti whing e tory si accordarono per rivolgere un appello allo statolder

d'Olanda Guglielmo III che nel 1688 sbarcò in Inghilterra, costringendo Giacomo II a fuggire in

Francia. Il Parlamento offrì la corona a Guglielmo.

La "gloriosa rivoluzione" del 1688-89 (così chiamata perché non comportò spargimento di sangue)

si trattò di una svolta decisiva nella storia politica dell’Inghilterra: una svolta che sbarrò per sempre

la strada dell’assolutismo e aprì la via verso un governo di tipo parlamentare.

Il mutamento della monarchia inglese ebbe come conseguenza il suo ingresso nella coalizione

europea che nel 1689 apri le ostilità contro la Francia.

Guerre prolungate e incremento della spesa pubblica non incisero peraltro sull'economia inglese,

che continua a svilupparsi a ritmi sostenuti. Le manifatture e i traffici in genere continuarono a

espandersi, ponendo in tal modo le basi per la “rivoluzione industriale” nel tardo Settecento.

L’espansione della monarchia austriaca

Nel corso della guerra dei trent'

Dettagli
A.A. 2013-2014
83 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher beariassunti.net di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Dall'Olio Guido.