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I
L’ASSETTO AMMINISTRATIVO
Per gestire le nuove fonti di reddito (entrate della chiesa, terre dei monasteri sotto controllo regio) c’era
anche bisogno di nuove istituzioni. La più importante era il Privy Council (Consiglio privato della corona),
centro nevralgico del dominio della corona. I consigli assieme al Tribunale della camera stellata e il
Tribunale delle suppliche costituivano corti di giustizia sotto il controllo reale, attraverso le quali si
manteneva l’ordine pubblico. Ma è negli organismi finanziari e negli uffici di stato che si ebbe la vera
rivoluzione amministrativa, col passaggio da una amministrazione gestita dalla casa reale, a una
amministrativa-governativa gestita da uffici.
La Camera privata del re si configurava come un ufficio domestico, in opposizione alla camera, e i suoi
membri, vicini al re, rappresentavano una minaccia per il primo ministro: potevano infatti convincere il re a
firmare documenti, per questo sia Wolsey che Cromwell cercarono di impadronirsene.
È legittimo chiedersi se lo sviluppo dell’apparato burocratico si debba attribuire a Cromwell (le maggiori
riforme degli uffici avvennero dopo la sua morte), o vi sono obbiezioni all’idea che Cromwell sostituì il
governo del re, con quello sotto il controllo del re, ma molti metodi di Cromwell erano talmente personali
che è meglio considerarlo un ministro riformatore.
Organismi finanziari
La Camera (Chamber of the Household) era cresciuta come istituzione fin dalla Guerra delle Due Rose. Era
un ufficio interno alla casa reale, controllato dal re. Fu usato per una gestione delle proprietà fondiarie, ma vi
furono trasferite altre fonti di reddito, dimodoché sotto Enrico controllava una quota delle entrate.
I funzionari più importanti della Camera erano i due ispettori generali nominati nel 1511. Dopo il 1530 vi fu
una riduzione delle entrate in un momento in cui cresceva la richiesta di denaro per la difesa. Secondo il
tesoriere della Camera vi era una mancanza di supervisione, infatti il re e la corte incameravano i soldi come
appannaggio reale spendendoli senza pezze d’appoggio.
Le riforme ebbero inizio nel 1536 con l’istituzione della Court of Agumentations, che conservava gli atti
processuali. Vi era un primo cancelliere ma Cromwell riuscì a esercitare il potere su di essa, e venuta a
mancare la sua energia fu necessaria l’istituzione di altri tre uffici tra il 1540 e il 1542:
• Tribunale delle primizie e delle Decime
• Tribunale del tutoraggio (trasformato in Court of Wards and Liveries)
• nel 1542 una Corte degli ispettori generali.
Ma queste nuove istituzioni erano tenute all’asciutto di fondi soprattutto durante la guerra contro la
Francia(1542 – 1546) in cui la Zecca divenne lo strumento di salvezza quando il re si accorse che si poteva
ottenere un profitto più alto sviluppando la moneta. Per questo fu ristrutturata e si ottenne un incremento
delle entrate; prima della fine del regno si cerco di incrementare gli introiti provenienti dalla terra.
Questo processo di fusione prosegui anche dopo Enrico, ma la presenza di numerosi sistemi di esazione era
dispendiosa, e più evidente una gestione accentrata delle finanze. Cosi nel 1544 si giunse allo scioglimento
della Court of Augumentations e del Tribunale delle primizie e delle decime.
Il risultato fu che il controllo torno al lord tesoriere dello Scacchiere. L’introduzione di un apparato
burocratico per le finanze aveva rappresentato un espediente per gestire le nuove fonti finanziarie.
1
Il segretario
Il ruolo di Thomas Cromwell come destinatario dei favori del re tra il 1353 e il 1540 gli consentì di diventare
trainante in ogni settore della politica di governo: sorvegliava diplomatici stranieri, disponeva innovazioni
religiose, ricopriva incarichi nell’ ambito della difesa, controllava la gestione della casa reale e disponeva di
una propria tesoreria. In quel periodo detenne tre cariche amministrative: primo segretario del re ( 1534 –
1540) Master of the Rolls (magistrato responsabile degli archivi dell’alta corte di giustizia; 1534 -1536) e
ministro del sigillo privato(1536 – 1540). Il motivo che lo spingeva all’accumulo di cariche era il desiderio
di controllo e di impartire ordini. Dopo la sua caduta nel 1540 la segreteria fu suddivisa in due parti, in uno
schema che garantiva al re un segretario distaccato presso il tribunale e uno al Consiglio di Westminster.
Il Consiglio
Solo una minoranza di quelli che si definivano consiglieri nel regno di Enrico erano a contatto con il re.
Durante il regno di Enrico VII non si operava una distinzione netta tra i consiglieri che fornivano pareri e
quelli che amministravano la giustizia. Essi si riunivano nella Camera Stellata e svolgevano le proprie
funzioni in due sale: una adatta a un Consiglio che si occupava del re, latra un Consiglio insediato come
tribunale.
La vera trasformazione fu la diversificazione delle due funzioni del Consiglio, cosicché nel 1540 il Consiglio
privato poté godere di vita propria con propri cancellieri e registro dei verbali, composto da diciannove
membri, importanti funzionari dello stato e della casa reale. Una parte di essa era sempre in presenza del re,
ovunque egli si trovasse.
Il Nord e il Galles
Il controllo reale sul nord, sul Galles, sulle Marche continuava a essere carente nonostante i seguaci dei York
e di Enrico VII avessero insediato fidati in quelle zone. Sotto Cromwell ci fu un tentativo di incorporare le
regioni all’interno del sistema centrale. Il problema era estendere la sfera d’autorità reale a ogni angolo del
regno.
Si deve a Cromwell anche la riorganizzazione dei consigli provinciali. Il nuovo consiglio del 1537 fu
importante in quanto non più collegato a una famiglia nobile, bensì a un organo burocratico separato con un
numero fisso di consiglieri che esercitava la sua autorità su questioni civili e penali come tribunale di pace e
tribunale di grado superiore sotto la supervisione del consiglio privato.
I consigli delle provincie non risolsero mai i problemi di distanza, ma fanno capire l’intento di Cromwell di
portare il regno sotto il controllo reale.
Il governo locale
I primi Tudor non avevano niente da temere dai tribunali baronali o signorili che ancora esistevano ma si
occupavano dell’amministrazione feudale. Non esistevano sudditi potentissimi che potessero sfidare
l’autorità; non era necessario che i re tenessero un esercito permanente, e i nobili non godevano di privilegi
al di fuori della common law. L’uso degli sceriffi si limitava alla normale amministrazione e la loro nomina
durava solo un anno, data la loro tendenza ad accordarsi con i nobili per manipolare la giustizia del re.
La campagna era quindi in mano a persone di rango elevato a livello locale come parte del loro ruolo e
conferma della posizione sociale. Il re dava loro dei compiti, il più comune quello di giudice di pace.
Nel XVI secolo la loro importanza e la mole di lavoro aumentò, e via via che le leggi accrescevano il loro
lavoro, il loro ruolo nell’amministrazione comincio ad estendersi. Per garantire lo svolgimento del loro
lavoro, si aggiunse altre udienze formali ma il sistema si dimostro impossibile e abbandonato nel 1545. Nello
stesso anno un decreto ufficializzò la figura del giudice detto custos rotulorum, una sorta di archivista.
L’archiviazione della documentazione permise di far funzionare le udienze trimestrali come un tribunale
regolare. 2
Enrico VIII nominò una nuova figura di funzionario responsabile dell’arruolamento e adunata della milizia:
Commission of Array(espediente medievale per la chiamata alle armi). Nel 1536 durante il Pellegrinaggio di
Grazia, egli conferì titolo di luogo tenente al duca di Sufflok e al conte di Shrewsbury, titolo poi trasformato
in lord luogotenente e dal 1585 essi sostituirono gli sceriffi nel compito di gestire la circoscrizione nelle
contee. I lord luogotenenti sono un esempio di come le figure più potenti delle contee venivano adoperate al
servizio dello stato. VI
IL PARLAMENTO
Nel XVI secolo il concetto di Parlamento bicamerale era una novità.
La House of Lords (Camera alta o Camera dei pari) discendeva dal magnum concilium del re e veniva
chiamata Parliament Chamber; non la si trova menzionata come House of Lords prima del 1544. In origine
era il parlamento vero e proprio, ma nel corso del XVI secolo divenne una delle due camere. I Comuni erano
all’inizio una commissione parlamentare: presenziavano alle cerimonie di apertura e chiusura, e si riunivano
nella sala capitolare dell’abbazia di Westminster per svolgere compiti assegnati loro dal monarca.
Nel Trecento e nel Quattrocento le delibere dei Comuni erano diventati luoghi importanti per l’esame delle
proposte di legge di interesse generale.
La Camera dei Comuni aveva molti più membri dei Pari e rappresentava città e contee. Il suo status era
inferiore rispetto a quello dei pari, ma rivestivano uguale importanza assieme al re. Con l’Atto delle dispense
si affermava che tutti insieme rappresentavano il regno nella sua interezza.
Strutturazione della Camera dei Lord
A un estremità si trovava il trono dove sedeva il re circondato dai suoi consiglieri. In mezzo alla sala vi
erano sistemati in quadrato quattro seggi su cui sedevano i giudici. Oltre questo quadrato centrale sedevano
vescovi e abati, a destra del re, mentre i Pari a sinistra e I Comuni, guidati dal loro presidente stavano in
piedi dietro la sbarra, di fronte al re.
Questa sistemazione rispecchiava il fatto che il Consiglio del re in origine era il cuore del Parlamento.
I giudici assistevano come osservatori, ma non prendevano parte ai procedimenti.
I Comuni
Nel 1529 la Camera dei comuni contava 310 membri:
• 74 eletti in 37 contee
• 236 in rappresentanza di 117 borghi, ciascuno dei quali poteva eleggere due membri tranne Londra
che ne aveva 4.
L’appartenenza alla camera dei Comuni attirava coloro che tenevano in conto la vicinanza alla corte, e
consentiva loro di presentare proposte di legge che erano d’interesse privato, che potevano avvantaggiare
particolari borghi o singoli individui. Le proposte di legge a favore dei singoli servivano per riconfermare
nelle loro proprietà terriere il re o notabili influenti. I Comuni potevano partecipare alla redazione di disegni
di legge. I suoi membri quindi avevano sempre maggiori possibilità di prendere parte al governo.
Il trionfo della legge promulgata dal parlamento
L’uso della legge scritta e promulgata dal parlamento, lo statute, per completare la rottura con Roma si
propagò in ogni settore. Redatto dal re, Pari e Comuni. L’Atto delle Annate e l’Atto delle dispense nel 1534
posero fine al diritto del papa di tassare la chiesa inglese, mentre il suo potere di esercitare autorità sulle corti
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ecclesiastiche era stato annullato dall’Atto di limitazione degli app