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SOTTO LO STESSO TETTO

J.J. Bachofen “Die Mutterrecht” 1861: il matriarcato come origine della famiglia occidentale e

precedente al patriarcato, la prole viene legittimata dalla madre sempre certa, in contrapposizione alle

figure paterne incerte.

Secondo Morgan la famiglia sarebbe nata per contrapporsi allo stato selvaggio e si baserebbe sulla

consanguineità e sul matrimonio, ci sarebbe stata una promiscuità originaria, poi divenuta monogamia.

Engels lo avrebbe poi definito questa promiscuità iniziale un comunismo felice a cui segue un’infelicità

morale dovuta alla monogamia. In seguito in antropologia si sviluppa l’idea che la famiglia non sia la

fase finale dell’evoluzione ma un fatto universale comune a tutte le società umane = primo

fondamento della società osservazione sul campo di società primitive e delle loro interazioni sociali

(Malinowski). Verso fine Ottocento sociologi come il francese Le Play operano un ulteriore tentativo di

ricostruzione dello sviluppo delle famiglie modello patriarcale che si evolve nella famiglia-ceppo

diffusa nella società contadine europee = più generazioni conviventi ma meno numerosa (patriarca, figlio

sposato e figli dell’erede); e poi nella famiglia-coniugale = modello instabile destinato a rompersi con il

matrimonio dei figli. Per i sociologi la famiglia muta con il mutamento della società → Famiglia

allargata = società preindustriale; Famiglia ristretta = società industriale.

La storia del diritto non offre particolari ipotesi interpretative ma ricostruisce le varie forme giuridiche

che, basandosi sui tipi di diritto che si sono succeduti, hanno regolato il funzionamento della famiglia

(successione, eredità, dote …). A livello storiografico la storia della famiglia inizia nel Novecento,

fino ad allora ci si occupava di SINGOLE famiglie ma dagli anni ’30 si diffondono nuovi approcci alla

storia grazie alla scuola francese delle Annales. La storia comincia a interessarsi molto meno a temi

politico-istituzionale-religioso, per tentare di ricostruire una gamma più ampia di aspetti = Nuova

Storia Sociale con particolare attenzione alla mentalità, alla vita privata, ai comportamenti sociali e

alla famiglia ricostruzioni con attenzione all’economia, studio della popolazione, demografia, si

servono di metodi quantitativi. Forte sviluppo degli studi dagli anni ’60 mentre dagli anni ‘50 in Francia

un gruppo di demografi guidati da L. Henry che perfeziona un metodo di ricostruzione familiare

basato sui registri parrocchiali di battesimo, matrimonio e morte. 13

P. Laslett, caposcuola inglese, nel 1959 quasi per caso trovò elenchi di famiglie di 2 villaggi inglesi e

decise di analizzarli per verificare esempi concreti con modelli storici patriarcali si rende conto che

quei documenti non contengono traccia di quel modello e convoca un convegno per espone i risultati

delle analisi. Inizia una ricerca = Cambridge Group si dedica alla costruzione delle strutture della

famiglia inglese pre industriale (‘500-’700) con un campione ampio. Approccio basato sulla struttura

della famiglia, come era composta.

Dagli anni ’70 si formano altri filoni di studi per effetto delle sollecitazioni della Nuova Storia

Sociale e si assiste alla moltiplicazione degli studi (50 volte di più). Negli anni ’80 vengono pubblicate 2

rassegne di studi Stone “La storia della famiglia negli anni ‘80” e Anderson “Interpretazioni

storiche della famiglia” in cui individua 3 filoni = demografico, dei sentimenti, economia

dell’aggregato domestico. Ogni studioso ha cercato di tirare la coperta dalla propria parte, esistono

infatti rischi in ciascuno degli approcci per avere un quadro equilibrato bisogna quindi tenere conto di

tutti e 3 gli aspetti e della loro interazione:

FILONE DEMOGRAFICO = struttura della famiglia, settore di studi inizialmente applicato alla

1. storia quantitativa e statistica. Diventa specifica dagli anni ’30 perfezionando la demografia storica

grazie ai francesi negli anni ’50, il metodo di ricostruzione delle famiglie ha aspetti nuovi = raccolta

dati delle singole persone, grazie a schede scritte a mano con date dei genitori e dei figli, rielaborate

per calcolare: frequenze di matrimoni, età dei coniugi, tassi di fertilità, età dei genitori alla nascita dei

figli, presenza di figli illegittimi, dimensioni della famiglia e dell’aggregato domestico andamento

della comunità! Interesse per il rapporto fra crisi demografiche e agrarie. L’attenzione principale

dei demografi era per la fertilità, analizzavano il cambiamento demografico grazie alla registrazione

parrocchiale. Le Play, nel 1867, presentò la tesi che il passaggio dalla famiglia complessa a quella

nucleare sia stato provocato dall’industrializzazione e dall’urbanizzazione → venne confutata dal

Cambridge Group, dimostrò che la famiglia nucleare aveva preceduto di secoli

l’industrializzazione.

Importanti sono stati 2 lavori del gruppo inglese di P. Laslett → scarsa importanza della

famiglia-ceppo e degli aggregati domestici di grandi dimensioni = la famiglia rimase invariata fra

‘400 e ‘800 intorno a 4 membri per poi scendere a 3 in tempi a lui recenti. Secondo il Cambridge

Group la famiglia nucleare (genitori + figli) sarebbe caratteristica dell’occidente = tesi

criticatissima, si tratta infatti di un caso atipico rispetto ad altre aree europee (Francia ed Europa)

che vedevano molto presente la famiglia estesa. Critiche metodologiche sull’uso della media e non

dell’intero ciclo vitale della famiglia. Tuttavia si tratta di un lavoro importantissimo che raccoglie

per la prima volta dati utili. Inoltre Laslett lavorò per confermare alcune sue tesi e riuscì a stabilire

con certezza che la sua analisi sull’Inghilterra era corretta → In Inghilterra non solo la

popolazione urbana ma anche quella rurale è sempre vissuta prevalentemente in famiglie

nucleari. La tesi di Laslett si sbagliava però nel credere che questa situazione accumunasse tutta

l’Europa occidentale. Nel corso del tempo si aggiunsero interessi per i comportamenti di singoli

individui e singole famiglie.

FILONE DEI SENTIMENTI = interesse all’organizzazione della famiglia e alla nascita della

2. famiglia moderna (‘700-‘800). Matrimonio tradizionale condizionato dai genitori e dalla comunità,

si trattava di un rapporto di natura economica in cui contava la funzione ereditaria = basso livello

di affettività. Gradualmente si modifica fino alla famiglia liberale (tardo ‘700, rivoluzione

romantica) che si basa sull’affetto, sull’espressione di una sessualità diretta e amore per i figli. Nel

medioevo i bambini venivano trattati come adulti, solo nel ‘600 cominciano a essere considerati

come esseri con diritti particolari e bisognosi di attenzioni. Idea di una tendenza verso la

modernizzazione con rapporti che si stringono fra i membri della famiglia.

FILONE DELL’ECONOMIA DELLA FAMIGLIA = attenzione per l’aspetto economico, si cerca

3. di valorizzare fonti diverse = trasmissione della proprietà, uso del patrimonio, bilanci familiari.

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Sottolinea la capacità di adattarsi alle circostanze, emergono strategie a situazioni nuove

alleanze, scambi ecc.

1. Filone demografico

→ L’affermazione della famiglia nucleare 1800-1970

In Italia le strutture familiari non hanno avuto l’omogeneità di quelle inglesi. 1850 - 1914 →

diminuzione delle famiglie complesse = cambiamento provocato dall’urbanizzazione, da processi di

proletarizzazione (aumento del numero dei braccianti) e dall’industrializzazione. Tra le due guerre la

tendenza alla nuclearizzazione si è arrestata a causa del rallentamento dell’urbanizzazione, della

contrazione dello strato dei braccianti e dell’espansione di quello dei contadini proprietari ed affittuari. Il

processo è ripreso dal 1950 al 1970, sotto la spinta di una forte industrializzazione, dello sviluppo del

settore terziario dell’economia e dell’aumento del tasso di urbanizzazione. Colpisce la profonda

differenza fra le famiglie agricole dell’Italia e gli altri paesi dell’Europa settentrionale → in tutte le

comunità italiane (centro nord) la maggioranza relativa delle famiglie era di tipo nucleare, tuttavia,

rispetto all’Inghilterra, presentava una proporzione molto maggiore di famiglie multiple. La tendenza a

vivere in famiglie multiple non era una caratteristica esclusiva della popolazione di una zona o di un

gruppo sociale, le famiglie multiple erano frequenti in molti gruppi sociali.

La famiglia è un processo, che muta incessantemente e passa attraverso diverse fasi di un ciclo di

sviluppo, cambiando di dimensione e di composizione. Nell’800, nelle comunità dell’Italia

centro-settentrionale, la maggioranza delle famiglie era di tipo nucleare. Il comune emiliano di S.

Giovanni in Persiceto aveva conservato un istituto di antichissima origine: le partecipanze (una delle

ultime forme di proprietà collettiva di origine medievale ancora presenti in Italia) → riducevano

l’emigrazione e favorivano le divisioni dei nuclei familiari. S. Giovanni in Persiceto si distingueva

dalle altre comunità per una più alta percentuale di famiglie nucleari; il tipo di famiglia cambiava man

mano che il suo capo invecchiava. A S. Giovanni in Persiceto una persona, nel corso della sua vita,

passava attraverso 4 diverse fasi:

dalla nascita ai 20 anni, era caratterizzata da una progressiva diminuzione delle possibilità di vivere

1. in famiglie estese e multiple (morte dei nonni e rottura della residenza patrilocale).

dai 20 ai 30 anni, vedeva un aumento delle persone che vivevano in famiglie multiple (numerosi

2. matrimoni con residenza patrilocale).

dai 31 ai 50 anni, si aveva una nuova flessione delle persone che facevano parte di famiglie multiple

3. (stesse condizioni di 1.).

dopo i 50 anni, la proporzione di persone che vivevano in famiglie complesse riprendeva a salire.

4.

All’origine della crisi della famiglia patriarcale, secondo gli studiosi dell’Inchiesta Agraria, ci fu un

crescente senso di insoddisfazione dei contadini per la loro condizione ed una tendenza a ribellarsi

alle regole di condotta. La struttura delle famiglie delle comunità agricole dell’Italia

centro-settentrionale, oltre ad esse spesso molto complessa, presentava una grande stabilità, spesso

dovuta alla staticità di queste comunità agricole, alla loro immobilità strutturale. In mancanza di

mutamenti nel tipo di attività economica e nella stratificazione sociale, in queste comunità si

continuavano a seguire le vecchie regole di formazione della famiglia (norme profondamente

interiorizzate e anche difese dalle autorità

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

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