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Il misticismo ignaziano e l'arte di Ignazio da Loyola
S. VALENTINO E' UCCISO QUARANTA SEI CRISTIANI SONO AMMAZZATI TUTTI INSIEME”Dovevano essere introdotto sul misticismo ignaziano, di Ignazio da Loyola. La crudezza e il naturalismoanticipavano la rivoluzione caravaggesca, che stava arrivando.Altro ciclo decorativo importante è il ciclo di affreschi per l’oratorio del crocifisso, finanziato dal grande cardinale Alessandro Farnese, affidatoal Pomarancio e Giovanni de Vecchi, estremamente importanti e veloci. C’era anche un altro ciclo, ovvero quello di San Giovanni decollato,con interventi dei fiorentini, degli allievi di Giorgio Vasari.Un’impresa ancora più importante è la GALLERIA DELLE CARTE GEOGRAFICHE, ad opera di CesareNebbia e Girolamo Muziano, sotto la direzione del matematico e cosmografo pontificio Egnazio Danti. Èimportante perché dà il titolo alla galleria delle carte geografiche, perché non solo gli artisti che operano. L’ideaera quella
di un’esposizione cartografica, tradizione risalente alla Roma Imperiale, ma che aveva conquistato successo, come anche a Palazzo Vecchio a Firenze. Le mappe geografiche molto spesso si trovano con due mappamondi, della terra e del cielo. Un'altra sala si trova a Villa Farnese a Caprarola. La galleria vaticana rivendicava un’indiscutibile originalità, per via della distribuzione cartografica dell’Italia, lungo due lati di un interminabile corridoio. Disposti come per rispecchiare un tridimensionale modello, analogico allo stivale italico, quindi rispettando la posizione geografica. Non è un semplice ambiente adibito alla presentazione cartografica, ma è uno spazio in cui realtà e finzione, geografia e allegoria, si fondono in un percorso in cui lo spettatore, idealmente, fa una passeggiata per l’Italia. Non si tratta di un semplice ambiente adibito alla rappresentazione cartografica dei possedimenti pontifici edell'Italia tutta,
ma di uno spazio in cui realtà e finzione, geografia e allegoria, si fondono in un percorso che invita il visitatore a compiere metaforicamente un viaggio nell'Italia pontificia di Gregorio XIII, attraverso l'Italia unita dalla fede. Il complesso programma iconografico non si limitò alla rappresentazione cartografica, ma volle anche visualizzare un'interpretazione cristiana della storia d'Italia. Interpretazione che ha i suoi momenti privilegiati, all'inizio del percorso, nel confronto tra le mappe dell'Italia Antiqua e dell'Italia Nova e, al suo termine, nella rappresentazione delle due recenti vittorie sui Turchi, raffigurando la battaglia di Lepanto in mezzo al mare nella carta di Corfù. Il complesso programma iconografico non si limitava a questo, ma permetteva di visualizzare una rappresentazione cristiana della storia italiana. Ha dei momenti privilegiati nel confronto tra le mappe dell'Italia antica e quella nuova, ma ancheDue battaglie recenti, quella della Battaglia di Lepanto, la vittoria sui turchi, con la città di Corfù e in mezzo al mare la rappresentazione della battaglia. Con il pretesto geografico, si inserisce elementi storici essenziali, per quanto riguarda la conquista della fede cattolica. Questo calcolato intreccio tra geografia e storia cristiana trova la manifestazione più spettacolare nella volta, dove uno stuolo di pittori, sotto la guida di Nebbia e Muziano, hanno affrescato 51 storie ed esemplari, che hanno per protagonisti apostoli, santi, martiri e altri personaggi importanti della fede. In questa porzione vediamo al centro Matilde di Canossa, che dona i suoi beni alla Chiesa. Attorno ci sono scene o rappresentazioni figurate che si articolano. Gli schemi dei cicli decorativi: in corrispondenza ad ogni rappresentazione cartografica, sulla volta c'erano scene associate alla geografia. Quindi sono 51 dipinti, che costituiscono un vero e proprio ciclo, con le gesta.
dei sovrani al papato. Questi temi erano particolarmente importanti durante il periodo in cui fu realizzata la Cappella Sistina, in quanto si trovava in pieno svolgimento il conflitto tra il papato e l'impero. La scelta di rappresentare la figura di Mosè, che simboleggia la legge divina, accanto a quella di Pietro, che rappresenta il potere papale, sottolinea l'importanza del primato di Pietro nella gerarchia ecclesiastica. Inoltre, la rappresentazione dei sacrifici dell'antico testamento mette in evidenza la continuità tra l'antico e il nuovo testamento, sottolineando l'importanza della tradizione e della fede cristiana. Le scene delle virtù cristiane, invece, rappresentano i valori morali che la contessa Matilde di Canossa doveva incarnare, come la carità, la giustizia e la temperanza. Queste scene, pur essendo separate dalla scena principale, sono strettamente collegate ad essa e contribuiscono a enfatizzare il messaggio principale della Cappella Sistina.temporale aquello spirituale, ma anche la lotta all’eresia. Anche la nascita di una nuova era cristiana. Così questagalleria riassume le ambizioni e le mentalità, ma anche i timori di un pontificato che segnò l’avviodi una nuova fase della controriforma. In questa riconquista della fede, l’arte ha un ruolo dieducazione e propaganda. Si ritorna ad una propaganda, anche con la ricerca di una riconquistaterritoriale, anche con i luoghi di pellegrinaggio, sacri monti, che costituiscono una linea di confine,per bloccare il rischio di contagio protestante, in terra italiana.Un calcolato intreccio di geografia e storia cristiana
A. Schema della Galleria con la posizione delle carte;
B. Stesso schema con in nero il ciclo dei “Miracoli” dipinti sulla volta;
C. In nero il ciclo dei “Sacrifici”;
D. In nero il ciclo delle “Virtù cristiane”.
IL REVIVAL PALEOC RIST IANO L’altro aspetto di questa vasta operazione di
conquista era anche di natura archeologica, con la scoperta del primo cristianesimo. Ci sono stati molti cantieri quattrocenteschi di restaurazione a Roma, che avevano distrutto molti edifici. Venivano spesso reimpiegati, per nuove costruzioni. C'è quindi un riciclo del materiale antico. C'è quindi il concetto di Roma resurgens, che ritorna nel 1420 ad essere la capitale pontificia. Queste distruzioni avevano stimolato una nuova sensibilità per quello che sarebbe diventata la scienza archeologica. Tra gli scavi, è emersa una grandissima quantità di reperti, che ha fatto iniziare il fenomeno del collezionismo, focalizzato sull'arte antica, quindi pagana. C'è l'impegno di Raffaello per tutelare i monumenti antichi. Negli ultimi decenni del 1500, il culto dei santi che aveva subito una battuta d'arresto, veniva rilanciato con nuove canonizzazioni, esaltazione di Sant'Ignazio, Carlo Borromeo, San Filippo Neri. Sonotutticanonizzati nei primi decenni del 1600 e da qui nasce un'iconografia. Questo ha un effetto sull'ambito artistico. Ma si riscoprivano anche i luoghi e le memorie dei martiri cristiani. Decisiva fu la scoperta delle catacombe di Via Salaria, nel 1578, ritrovate e scavate nel tuffo, ricche di decorazioni pittoriche, frammenti epigrafi, che risalivano ai primi secoli dell'epoca cristiana. Questi generarono curiosità generale, con una grande produzione editoriale attorno a questo argomento. Si riscopre la prima storia della chiesa, facendola in modo filologico. In stretta connessione con questo revival cristiano, ci fu la rinascita della fortuna del mosaico, non tanto a Venezia, ma a Roma, dove si avviò una decorazione musiva per la basilica di San Pietro. C'è una citazione di Vasari, per l'interesse del mosaico: "Certo è che il mosaico è la più adorabile pittura che sia, imperò che l'altra col tempo si"."spegne e questa nello stare fatta dicontinuo s'accende, et inoltre la pittura manca e si consuma per sé medesima, ove il musaico per la sua lunghissima vita sipuò quasi chiamare eterno." Giorgio Vasari, Le vite, Firenze, 1568
Il mosaico è la pittura più eterna che ci sia. Questo è il caso più significativo che si può vedere, con la cupola di San Pietro, dove nei pennacchisi vedono i quattro evangelisti. I pennacchi sono dei medaglioni, realizzati con la tecnica musiva, con i disegni di Giovanni de Vecchi e CesareNebbia. Nebbia realizza San Matteo con l'angelo, ma anche San Marco. Gli altri due evangelisti sono realizzati da De Vecchi. Sono artisti chehanno contribuito a questo revival paleocristiano e tale impresa finì con il divenire una decisione programmatica, perché si iniziò con ipennacchi e poi si continuò con la calotta della cupola. Si proseguì con la decorazione musica di
Tutta la cappella, sostituendo le pale d'altare con copie musive, realizzate dallo studio del mosaico, un opificio in Vaticano. Per il resto della cupola subentrò Cavaliere d'Arpino, che diresse i lavori fino al 1612.
Fastosa austerità, la committenza dei Farnese
La committenza della Famiglia Farnese sotto la guida del gran cardinale (Cardinale Farnese) comportò l'edificazione di una grande dimora a Viterbo, a Caprarola, dove la famiglia aveva antichi possedimenti. Alessandro Farnese è un committente paradossale, perché non ha mai rinunciato alle opere di stampo pagano, pur essendo uno dei più profondi promotori dell'austerità dell'arte sacra. Non ha mai rinunciato al fascino dell'arte pagana. Questo palazzo, voluto già a metà degli anni 50 del 1500, illustra questo comportamento ambiguo fra il principe della chiesa e principe nel secolo.
Caprarola era un borgo medievale dove viene chiamato Baldassarre
Peruzzi a costruire una fortezza, poi subentra Antonio da Sangallo il giovane (fece anche il palazzo romano dei Farnese), ma è anche un architetto che lavora a San Pietro. Infatti, era il primo architetto della fabbrica di San Pietro dopo Bramante e Michelangelo (Michelangelo accede a questa funzione di riconoscimento a livello architettonico perché era la massima carica che si poteva sperare da artista). Questa fabbrica militaresca di forma, concepita come fortezza pentagonale, rimasta incompiuta e su questa base il cardinale fece la sua dimora di campagna. Fu chiamato Vignola per completare l'opera e adeguarla alla sua nuova funzione di Villa. C'è una lunga strada dritta che è stata ritagliata nel borgo medievale, che era sinuoso e seguiva le proprietà geomorfiche del luogo. Si ha qui una razionalizzazione con l'apertura di questa strada dritta che arriva fino alla dimostra del cardinale. Quando si apre una strada su un tessuto urbano si.apre una prospettiva per offrire delle vedute significative della città. Si ha anche una rifeudalizzazione delle campagne, la quale doveva essere una nuova ricerca dirazionalizzazione della campagna attraverso questi interventi. Il Vignola conserva gli elementi preced