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PARTE PRIMA

1. La popolazione e le strutture familiari

1.1 Fonti e metodi:

Teoria malthusiana e teorie neomalthusiane: la popolazione cresce geometricamente (→ 1-2-4-8-16) mentre le risorse crescono aritmeticamente (→ 1-2-3-4-5) per la regge dei rendimenti decrescenti (gli incrementi produttivi di una zona col tempo diminuiscono) repressivi preventivi

Freni possibili: freni (carestie, epidemie, guerre) oppure freni (controllo forzato di matrimoni e natalità).

Statistica

  • Registri ecclesiastici
  • Ricostruzione nominativa delle famiglie (schede di famiglia per ogni matrimonio celebrato nella stessa parrocchia in un arco di tempo, trascrizione su questa scheda di tutti gli eventi demografici riguardanti la coppia cui è intestata; ha il difetto che permette di considerare solo una parrocchia per volta. Le schede chiuse – di cui si sa inizio fine precisa sono relativamente poche rispetto al lavoro che serve)

Piramidi sulla quantità di

popolazione divisa per fasce d'età: permette di avere un'idea della speranza di vita e costruire indici di mortalità o natalità.

1.2 La popolazione europea nell'età moderna

NB: in Africa e America c'è un'arresto dello sviluppo demografico alla fine del '500 per via degli interventi europei sul suolo americano e per via dell'esportazione di schiavi neri in America.

3 GRANDI FASI:

1450-1630 crescita generale continua lenta costante

1630-1700 calo improvviso: indici di mortalità del 30-35%, quasi uguali a quelli di natalità, del 35-40%;

questo indice aumenta facilmente in concomitanza con guerre, carestie, epidemie: vedi Peste; + NB matrimoni tardivi e allattamenti prolungati, + spesso per morte di un coniuge si interrompeva il matrimonio anche se la donna era ancora fertile.

1700-1800 rapida crescita. Aumento della natalità e diminuzione della mortalità.

1.3 La storia

famiglie, ma i giovani sposi andavano a vivere con la famiglia del marito. La classificazione di Cambridge identifica cinque tipi di aggregati familiari: 1) Famiglia nucleare: composta dai coniugi e dai figli. 2) Famiglia estesa: oltre ai coniugi e ai figli, include anche un convivente, come ad esempio un fratello o un genitore dei coniugi. 3) Famiglia multipla: comprende almeno due nuclei familiari, come ad esempio i genitori dei coniugi insieme ai coniugi stessi e ai figli. 4) Famiglie senza struttura: non si basano su un rapporto matrimoniale, come ad esempio i fratelli celibi o una vedova con figli non sposata. 5) I solitari: individui che vivono da soli. Secondo gli studiosi Laslett e Hajnal, nell'antico regime si possono individuare due modelli matrimoniali e familiari distinti: A) Europa nord-occidentale: 1) Gli uomini e le donne si sposano in età tarda e circa il 10/15% di loro non si sposa affatto. 2) Dopo il matrimonio, i coniugi stabiliscono una residenza indipendente, formando una famiglia nucleare. 3) Prima del matrimonio, molti giovani trascorrono diversi anni lontano dalla famiglia, lavorando come domestici presso altre famiglie. B) Europa orientale e meridionale: 1) Il matrimonio avviene in età precoce. 2) Dopo il matrimonio, i giovani sposi vanno a vivere con la famiglia del marito, seguendo una residenza patrilocale. 3) Non è comune che i giovani trascorrano del tempo al servizio di altre famiglie prima del matrimonio. Ma questi studi sono insufficienti a rappresentare le realtà più specifiche. Le famiglie andrebbero studiate da un punto di vista economico, giuridico, sociale, poiché la famiglia non rappresentava solo un'unità di consumo, ma specialmente di produzione: le dimensioni dell'aggregato domestico erano legate a quelle del fondo coltivato e alla quantità di lavoro da esso richiesta. Per quanto riguarda le élites, la preoccupazione di mantenere il patrimonio unito dava vita a fenomeni come il fidecommesso (col testamento si vincola l'erede a mantenere unito il patrimonio e a trasmetterlo a una sola persona) e la primogenitura, o maggiorascato (solo il figlio maggiore accede all'eredità). Facevano parte delle strategie familiari per il mantenimento del potere anche la destinazione dei figli cadetti a carriere militari, ecclesiastiche, giudiziarie, e delle figlie al nubilato o alla monacazione; molta importanza. avevano, in questa mentalità, le alleanze matrimoniali e le reti allargate di parentela agnatizia (parentela tra discendenti dello stesso padre) o cognatizia (acquisita tramite unioni matrimoniali). Modelli di famiglia riguardo ai rapporti interni: - 1450-1630: famiglia a lignaggio aperto: formalismo e freddezza tra coniugi, genitori e figli; importanza attribuita al casato; controllo del parentado e della comunità sulla vita familiare. - 1550-1700: famiglia nucleare patriarcale ristretta: accentuazione del ruolo autoritario del pater familias, riflesso del potere assoluto del monarca sulla società, sviluppo dei legami affettivi tra coniugi; risalto all'educazione cristiana e al disciplinamento della prole. - 1620-1800: famiglia nucleare domestica chiusa: individualismo affettivo = si attenua il divario gerarchico tra coniugi e tra genitori e figli, nuova tenerezza. Sono tesi difficili da applicare e dimostrare all'intera società, data

L'esistenza di livelli diversi di cultura, ricchezza, forme di sensibilità. Sono modelli simili a quelli applicati per studiare le cosiddette "società primitive" in antropologia.

L'economia dell'Europa preindustriale

2.1 L'agricoltura: risposta estensiva e intensiva

Dopo il Mille l'agricoltura europea aveva compiuto notevoli progressi: nel nord e nel centro Europa si poterono mettere a coltura i terreni umidi e argillosi grazie ad: aratro pesante (con avantreno, coltro eversoio), ferratura e bardatura dei cavalli, rotazione triennale (un anno a frumento o segale, un anno ad orzo eavena, un anno a riposo).

Nel Mediterraneo, invece la scarsità di piogge e la natura friabile dei terreni ostacolarono l'applicazione di queste tecniche: rimasero imperanti rotazione biennali e aratro leggero; ebbero invece maggiore rilievo le colture arboree: olivo, vite, alberi da frutta.

Tra 1450 e 1750 l'organizzazione produttiva delle

Le campagne non registrarono grandi mutamenti, salvo in aree limitate. L'aumento demografico durante il Cinquecento fece naturalmente crescere la domanda di derrate alimentari; le risposte potevano essere due: estensiva (allargamento della superficie coltivata) oppure intensiva (crescita della produttività delle zone già coltivate; NB: produttività = quantità di prodotto per unità di superficie).

Nel XVI secolo prevalse lo sfruttamento estensivo, ampliando la coltura ai terreni incolti, abbandonati durante la crisi demografica di XIV e XV secolo; questo fece diminuire le aree adibite a pascolo, decrementando la diffusione della pastorizia. Questo causò, naturalmente, una minor quantità di concime disponibile. NB: ampia privatizzazione di terre incolte, anche per opera di apposite magistrature, vd Veneto.

Inoltre si verificò in quegli anni la cosiddetta Piccola Glaciazione.

2.2 Il regime fondiario e i rapporti di produzione.

L'Europa centro-occidentale ha vissuto nel basso Medioevo la disgregazione della feudalità come sistema. I poteri signorili nelle campagne hanno subito un'erosione a causa di diversi fattori:

  • La crisi demografica, che ha portato alla necessità di pagare di più la manodopera.
  • La tendenza generale dei signori fondiari a monetizzare le prestazioni loro dovute.
  • Le rivolte contadine esplose in varie aree tra la metà del Trecento e i primi decenni del Cinquecento.

All'inizio dell'età moderna i coltivatori erano liberi di sposarsi, trasferirsi e disporre delle proprie terre se ne possedevano. Le corvées erano limitate a poche giornate all'anno. La riserva signorile non era più sfruttata grazie al lavoro coatto dei servi della gleba, ma era stata frazionata in poderi affittati a famiglie coloniche con una varietà di patti agrari (livello = canone fisso in natura o denaro stabilito per un lungo periodo di tempo; piccolo fitto;...).

mezzadria = podere e abitazione in cambio della metà dei raccolti) ♦ demografico nel XVI e nel XVIII Ovunque: l'aumento secolo più tardi secolo si accompagnò a proletarizzazione nelle campagne processi di = diminuzione dei coltivatori autosufficienti o provvisti di eccedenze da vendere, moltiplicazione dei contadini poveri/nullatenenti, riduzione del potere d'acquisto dei salari. ♦ La proprietà contadina fu influenzata dall'evolversi dei tipi di rapporto feudale: Si calcola che in Francia e Germania i coltivatori diretti possedessero circa la metà del suolo coltivabile; in Inghilterra però i (insediati a titolo ereditario, e che pagavano una tassa d'ingresso a ogni generazione e un canone annuo in denaro) subirono un'offensiva signorile mirata a trasformarli in affittuari a breve scadenza: per questo e per il problema delle recinzioni la piccola proprietà coltivatrice era circa 1/5 del suolo. InItalia lo stesso risultato fu effetto dell'espansione a macchia d'olio della proprietà urbana e dellacrisi delle piccole aziende (dovuta ad andamento demografico, clima, prestito usuraio) scomparsa dellaproprietà contadina vicino alle città.♦ I prelievi sui contadini potevano costituire dal 20 al 60-70 % del prodotto lordo, per cui restavanopochissime risorse per investimenti e innovazioni, già di per sé avversate dalla mentalità contadina(l'impronta comunitaria che contrassegnava i lavori agricoli scoraggiava le novità e l'iniziativa individuale);inoltre grandi e medi proprietari trovavano più facile acquistare nuove terre e aumentare il prelievo suicoloni, costretti dalla concorrenza ad accettare, che non persuadere i coloni stessi a impiegare tecniche piùavanzate che producessero di più. Solo in aree particolarmente favorite dal punto di vista ambientale (es:pianura padana) o dove

Era meno forte la pressione demografica sul suolo da parte dei contadini poveri (Inghilterra e Olanda) fu possibile introdurre delle notevoli trasformazioni. I prelievi sui contadini erano i seguenti:

  • Residui dei diritti feudali (di diversa ampiezza a seconda dello sviluppo delle città):
    • Giurisdizione e potere di banno (competenza del giudice signorile sulle minori cause civili e penali)
    • Censo annuo per i proprietari di terre comprese nel feudo
    • (Localmente) decima feudale (champart)
    • Diritti in occasione di vendita o trasmissione ereditaria di beni fondiari
    • Abusi feudali: estorsioni coattede, decima ecclesiastica (spesso in natura subito dopo il raccolto)
  • Imposte statali
  • Rendita fondiaria, se non erano proprietari

2.3 L'Europa orientale

Enormi estensioni di terreno pianeggiante e fertile, sparsamente popolate. Scarsità della forza lavoro. Città e comunità di villaggio deboli. Istituzioni statali incapaci di fare da contrappeso.

all'aristocrazia fondiaria♦ La servitù
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Publisher
A.A. 2008-2009
8 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Guerrini Maria Teresa.