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GUERRE D'ITALIA

PRIMA FASE 1525-1529

Deciso a togliere il ducato di Milano ai Francesi, Carlo V occupò la città lombarda nel 1521 e nel

1525 ottenne una vittoria decisiva a Pavia, dove cadde prigioniero lo stesso Francesco I, che

dovette sottoscrivere il trattato di PACE DI MADRID e ribadire la sua rinuncia a ogni diritto su

Milano e sul Regno di Napoli.

Dopo circa un anno il sovrano francese decise di riprendere le ostilità, stringendo un'alleanza

con il pontefice Clemente VII (della famiglia Medici) e i principi dei maggiori stati italiani (LEGA

DI COGNAC). Carlo V fece dunque scendere in Italia i lanzichenecchi, mercenari tedeschi

divenuti giurati nemici della Chiesa cattolica a seguito della predicazione di Lutero. Nel 1527

avvenne il sacco di Roma. Il papa si ritirò dalla lega; nel frattempo a Firenze gli esponenti

dell'oligarchia finanziaria avevano cacciato i Medici dalla città e ristabilito un governo

repubblicano.

Carlo V, in accordo con il papa (Trattato di Barcellona del 1529), assediò Firenze e sconfisse le

forze repubblicane, restaurando il potere dei Medici. In cambio dell'aiuto fornito, Carlo V

ottenne il riconoscimento dell'autorità imperiale mediante l'incoronazione papale (Bologna,

1530).

Nel 1529 Francesco I sottoscrisse la PACE DI CAMBRAI, impegnandosi di nuovo a rinunciare a

Napoli, mentre a Milano rientrava Francesco II Sforza.

GUERRE D'ITALIA

SECONDA FASE 1535-1544

Nel 1535, alla morte di Francesco II Sforza, Carlo V ottenne il controllo diretto anche del ducato di

Milano. Il sovrano francese aveva stipulato due alleanze "insolite" per uno stato cattolico: la

prima con i Turchi e la seconda con i principi luterani tedeschi. In questo modo Francesco I

costringeva l'avversario a dividere le proprie forze su fronti diversi di guerra.

Nel 1544 fu firmata la PACE DI CREPY, praticamente con un nulla di fatto se non per papa Paolo III

Farnese che riuscì ad ottenere per il figlio il ducato di Parma e di Piacenza.

GUERRE D'ITALIA

TERZA FASE 1552-1559

Nel 1552 Enrico II, succeduto al padre Francesco I sul trono di Francia, riuscì ad occupare nella

Lorena tre vescovati imperiali; grazie anche all'appoggio dei principi luterani, l'imperatore fu

sconfitto a Innsbruck e si trovo costretto a firmare nel 1555 la PACE DI AUGUSTA, riconoscendo il

libero esercizio della fede religiosa ai principi.

Nel 1556 Carlo V abdicò. Decise di dividere i suoi domini sulla base della loro tradizione storica e

culturale: al figlio Filippo II assegnò la Spagna, le colonie americane, i Paesi Bassi e i territori

italiani; al fratello Ferdinando I concesse invece i possedimenti asburgici (con l'aggiunta della

Boemia e dell'Ungheria) e la corona imperiale.

Nel 1559 la PACE DI CATEAU-CAMBRESIS segnò la definitiva affermazione del dominio spagnolo

in Italia: oltre al ducato di Milano (retto direttamente tramite un governatore) e le tre Corone di

Napoli, Sicilia e Sardegna (affidate alla guida di tre viceré), il re di Spagna ottenne lo Stato dei

Presidi, considerato di grande importanza per il controllo del mar Tirreno. La Francia risultava

ormai definitivamente tagliata fuori dalle vicende italiane.

INGHILTERRA

 ENRICO VII (1509-1547)

 MARIA TUDOR, la Sanguinaria (1553-1558)

 ELISABETTA I TUDOR (1558-1603)

Maria Stuart, regina di Scozia (paese in cui si era affermato il calvinismo) e cugina di Elisabetta,

fu data in sposa a Francesco II di Francia, la cui morte la costrinse a far ritorno nel Paese

d'origine, dove non era ben accetta per via della sua fede cattolica. Forte dell'appoggio del

papato e delle potenze cattoliche che contestavano a Elisabetta il diritto al trono essendo la figlia

non legittima di Enrico VIII (il matrimonio con Anna Bolena era stato dichiarato nullo dalla Chiesa

di Roma), Maria, in quanto parente più prossima dei Tudor, si attribuì il titolo di regina

d'Inghilterra, pur assicurando a Elisabetta che non avrebbe mai reclamato il trono finché la

cugina fosse rimasta in vita.

Un'insurrezione popolare costrinse Maria ad abdicare in favore del figlio Giorgio VI; imprigionata,

fuggì presso la corte inglese. La sua presenza in Inghilterra costituiva un motivo di instabilità per

Elisabetta, anche perché un'agguerrita minoranza della popolazione era rimasta cattolica e

poteva sostenere la successione al trono inglese da parte di Maria Stuart, visto che Elisabetta

non aveva figli. Nel 1587, in seguito all'ennesima congiura (nella quale sembrò essere implicata la

stessa Maria), Elisabetta fece uccidere la rivale con l'accusa di alto tradimento.

Filippo II di Spagna attaccò l'Inghilterra accusandola di perseguitare la minoranza cattolica, di

depredare i galeoni spagnoli e di appoggiare i Paesi Bassi in rivolta (1558 sconfitta dell'Invincibile

Armata). FRANCIA - GUERRE DI RELIGIONE

Nel 1559 morì il re Enrico II: i suoi tre figli erano tutti minorenni e la reggenza fu affidata alla madre

Caterina de Medici, avversata dal popolo soprattutto per la sua origine straniera. Due rami secondari

della famiglia reale aspirarono alla Corona: i Borbone (di fede ugonotta) e i Guisa (di fede cattolica).

Nel 1562 Caterina de Medici concesse con l'Editto di Saint Germain la libertà di culto agli ugonotti,

purché risiedessero fuori dalle mura cittadine. I cattolici risposero con il massacro di Vassy ai danni degli

ugonotti: ebbe così inizio un periodo di sanguinose guerre di religione (1562-1598). Nel 1670, con il

secondo Editto di Saint Germain, si riconosceva nuovamente la libertà di culto agli ugonotti e si

concedeva loro alcune piazzeforti per due anni, a difesa di eventuali aggressioni cattoliche.

Caterina, per recuperare i consensi del papa che invocava l'intervento della cattolicissima Spagna contro

la Francia, ordinò di fare strage degli ugonotti. Nella cosiddetta NOTTE DI SAN BARTOLOMEO (23-24

agosto 1572) vennero trucidati nelle sale del palazzo reale tutti i maggiori esponenti degli ugonotti,

convenuti a Parigi per la celebrazione delle nozze del loro capo Enrico di Borbone. Spagna e Inghilterra

scesero in campo a sostegno rispettivamente dei cattolici e degli ugonotti.

Il terzogenito di Caterina salì al trono con il nome di Enrico III; essendo privo di eredi si aprì il problema

della successione: sia Enrico di Guisa (capo dei cattolici) sia Enrico di Borbone (capo ugonotto)

aspiravano al trono, dando vita al conflitto conosciuto come la GUERRA DEI TRE ENRICHI. Enrico di Guisa

fu assassinato per ordine del re; poco dopo fu lo stesso sovrano a essere ucciso (con lui si spense la

dinastia dei Valois). Enrico di Borbone, designato in punto di morte dallo stesso Enrico III quale unico

legittimo successore, divenne re di Francia con il nome di Enrico IV (1589).

Contro di lui si schierarono i cattolici e in particolare la città di Parigi: Enrico IV si convertì alla fede

cattolica allo scopo di riportare la pace e l'unità nel regno.

Nel 1598 il sovrano emanò l'EDITTO DI NANTES, concedendo agli ugonotti piena libertà di culto,

uguaglianza civile e polita e la cessione definitiva di alcune piazzeforti (formarono uno "stato dentro lo

stato"). Sul piano economico, gli incarichi pubblichi divennero ereditari dietro il pagamento di una

somma annuale (la paulette). In tal modo il sovrano non solo riuscì a limitare la potenza della

grande nobiltà, ma anche a raccogliere somme assai elevate di denaro senza dover ricorrere alla

convocazione dei Parlamenti.

Politica economica mercantilistica basata sulla protezione dei mercati interni (ridurre le

importazioni e favorire le esportazioni).

Il 1600 è un secolo di crisi, ma essa non investe tutta l'Europa (si parla infatti di "crisi di distribuzione"). Essa

riguarda fondamentalmente i paesi del Mediterraneo, poiché l'asse dei commerci si sposta verso l'America. Ne

sono escluse l'Olanda e l'Inghilterra.

Economicamente si investe nei beni immobili, portando ad un rallentamento dei commerci:

RIFEUDALIZZAZIONE; diversificazione dei mercati; diminuzione degli investimenti nelle università a favore dei

collegi (gesuiti); creazione di reti di patronage.

 1605 papa Paolo V lancia l'interdetto contro Venezia, ritirato due anni dopo per

intercessione di Enrico IV di Francia

 1605 CONGIURA DELLE POLVERI organizzata da un gruppo di cospiratori cattolici con

l'obiettivo di eliminare il sovrano e porre sul trono un regnante cattolico

 1609 definitiva espulsione dei moriscos dalla Spagna

 1618-1648 GUERRA DEI TRENT'ANNI (ultima guerra di religione)

 1618 defenestrazione di Praga

 1624 Richelieu diventa ministro di Luigi XIII

 1628 presa di La Rochelle (fortezza ugonotta) da parte di Richelieu

 1628 PETIZIONE DEI DIRITTI (Petition of Rights) che pone alcuni limiti al potere regio in

Inghilterra

 1640 Corto Parlamento

 1640-1653 Lungo Parlamento

 1642-1648 guerra civile inglese

 1643 il Portogallo proclama la propria indipendenza dalla Spagna, riconosciuta

formalmente soltanto nel 1668

 1647-1648 rivolta di Napoli contro il governo spagnolo (Tommaso Aniello detto Masaniello).

Proclamazione della Repubblica napoletana (durata però solo fino al 1648)

 1648 PACE DI WESTFALIA

 1649 condanna a morte di Carlo I d'Inghilterra

 1649-1658 REPUBBLICA/DITTATURA DI CROMWELL in Inghilterra

 1651 Cromwell promulga l'Atto di navigazione contro l'Olanda

 1652 guerra anglo-olandese

 1659 Pace dei Pirenei (Francia e Spagna)

 1685 EDITTO DI FONTAINEBLEAU che sostituì quello di Nantes, sopprimendo il culto

calvinista e smantellando le piazzeforti ancora in possesso degli ugonotti.

 1688 GLORIOSA RIVOLUZIONE, Guglielmo III d'Orange sale sul trono d'Inghilterra e si

afferma una monarchia parlamentare

 1689 DICHIARAZIONE DEI DIRITTI (Bill of Rights) di Guglielmo d'Orange

 1689 Lettera sulla tolleranza di Locke

 1756-1763 GUERRA DEI SETTE ANNI

LA FRANCIA DI RICHELIEU

Nel 1610, alla morte di Enrico IV, la reggenza fu affidata alla vedova Maria de' Medici in nome del figlio Luigi XIII.

Nel 1642 il cardinale Richelieu divenne ministro del re (ricoprì questa carica fino alla sua morte, avvenuta nel

1642); egli riuscì a consolidare l'assolutismo regio indebolendo le forze ad esso avverse: la grande nobiltà feudale,

gli ugonotti e gli Asburgo. L'azione del cardinale fu diretta innanzitutto ad esautorare il Parlamento di Parigi e a

limitare progressivamente le autonomie locali nelle città e nelle campagne, quindi si preoccupò di ridurre le

libertà politiche e militari concesse agli ugonotti con l'editto di Nantes del 1598. Nel 1628 con la presa di La

Rochelle, la principale fortezza ugonotta, Richelieu sconfisse definitivamente quello che

Dettagli
A.A. 2014-2015
30 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher licentia.poetica di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Felici Lucia.