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Cienza Cultura e Politica nel 600
Scienza della politica, scienza dello Stato
La celebre espressione di Luigi XIV sintetizza la temperie politica del 600,lo Stato sono i periodo in cui potere e sovranità sono sempre più concentrate nella mani del re.
Se la teoria del diritto naturale (giusnaturalismo) si fonda sull'inclinazione dell'individuo al rapporto sociale e al vivere in comunità con gli altri uomini, Hobbes afferma lo Stato di natura, in cui gli uomini sono egoisti e sono in guerra gli uni contro gli altri. Così, egli finisce per affermare la necessità di passare dallo Stato di natura allo Stato civile: questo si regge sul doppio contratto che associa tra loro gli individui e che unisce gli associati al potere supremo.
Inoltre, durante il 600, nonostante la diffusione dei modelli assolutistici, comincia a farsi spazio la convinzione che un governante, se vuole conservare il proprio potere, deve possedere anche il consenso del
popolo.L'osservazione e la disciplina dei costumiDurante il 600, molto successo riscontra la riflessione breve e incisiva per aforismi dei moralisti. Imoralisti si dedicano all'osservazione e alla disciplina dei costumi. Il loro spazio di riflessionepoteva essere la dimensione interiore o il salotto. La Francia di Luigi XIV è la patria dei salotti:salotti-divertimento e salotti-esercizi spirituali.La Reggia di Versailles, costruita tra il 1661 e il 1690, è il simbolo dell'età di Luigi XIV, durante laquale arte e cultura ebbero notevole impulso.Le arti manuali (artigiani ed architetti) vengono considerate maggiormente rispetto al passato.La rivoluzione scientificaQuando si parla di rivoluzione scientifica si suole indicare i cambiamenti e le scoperte compiute:Nella cosmologia. Nel 1543 Copernico scrive opera inSulla rivoluzione dei corpi celesti, cui espone la teoria eliocentrica, in seguito elaborata con maggior precisione da Galilei,
Che pubblica le sue scoperte nel (1610). Inoltre, questi afferma che la scienza Sidereus Nuncius discende dall'autorità del metodo scientifico diretto e non dalle Sacre Scritture. Nel 1633 l'Inquisizione colpisce Galilei, che, stanco e ammalato, dopo 2 mesi di pressioni abiura le proprie idee, venendo così condannato solo al confino. Mentre le teorie copernicane furono riconosciute valide dalla Chiesa solo a metà 700, la condanna di Galilei fu cancellata solo nel 1992.
In questo periodo vengono messi a punto strumenti quali il microscopio, il cannocchiale astronomico, il telescopio, il barometro a mercurio, l'orologio a pendolo.
Nel metodo della ricerca e della conoscenza. Ai fini della rivoluzione in questo settore, oltre all'opera di Copernico e a quella di Galilei, molto importante è stato il pensiero di Cartesio: egli esaltò la ragione, promosse il dubbio come strumento per raggiungere la verità. Inoltre, si mira alla
Divulgazione delle scoperte tramite la pubblicazione delle stesse su riviste specializzate.
Nella figura professionale dello scienziato. I 3 suddetti scienziati, oltre che a rivoluzionare alcuni settori del sapere, contribuirono all'affrancamento dello scienziato e dell'intellettuale da qualsiasi forma di autoritarismo e dogmatismo religioso.
Nell'articolazione disciplinare del sapere scientifico. Nascono nuovi tipi di studi: la fisica moderna (statica e dinamica), settore in cui Newton elabora la legge della gravitazione universale; Boyle è il pioniere della chimica moderna; Harwey studia la circolazione del sangue e Malpighi scopre i vasi capillari; nascono la fisiologia e l'anatomia.
Barocco ?????
La formazione e l'organizzazione del sapere
Nel 600, il monopolio della formazione scolastica secondaria nell'Europa cattolica è esercitato dai gesuiti.
Quasi ovunque, le università sono roccheforti della cultura
tradizionale. Già verso la fine del 500, si andò sviluppando un nuovo modello di organizzazione degli intellettuali: l'accademia. Nata per interesse di un principe, di famiglie nobili o di personalità dell'ambito ecclesiastico, l'accademia si reggeva sulla base di un modello di società chiusa e fortemente gerarchizzata. L'accademia è fondamentale nel processo di affrancamento dell'intellettuale e nella maturazione del sentimento di autocoscienza, che sarà una delle prerogative del ceto intellettuale del 700.
13. Le guerre europee
Le relazioni internazionali e l'equilibrio delle potenze nella prima metà del 700
Prerogativa del periodo sono le guerre di successione al trono: Spagna, Polonia e Austria (ma in parte anche Inghilterra e alcuni Stati italiani). In una situazione internazionale in cui sembra regnare l'equilibrio, in realtà le guerre di successione sono occasioni colte dalle grandi potenze.
Per regolare alcuni conti. Le grandi potenze non mirano tanto all'egemonia mondiale quanto, invece, ad evitare che gli avversari disturbino la propria zona d'influenza. L'Inghilterra gioca un ruolo importantissimo nel gioco degli equilibri per via della sua grande influenza politico-economica.
Dalla guerra di successione spagnola (1702-1714) la Francia esce isolata mentre Spagna e Olanda ne escono indebolite. La guerra di successione polacca (1733) finisce per porre di fronte Austria e Francia. Tale conflitto è chiuso con la pace di Vienna (1738), la quale rappresenta il punto di massimo equilibrio.
Tuttavia, per via dello scoppio della guerra di successione austriaca (1740-1748), il quadro internazionale si complica e gli attriti fra le grandi potenze vanno assumendo una dimensione sempre più planetaria: i rapporti fra le potenze e gli Stati satellite divengono sempre più stretti e intricati.
L'Europa durante la guerra di successione spagnola
(1702-1714) La morte senza eredi di Carlo II di Spagna (1700) rendeva incerta la titolarità della corona spagnola. Nel suo testamento, Carlo II designava erede universale Filippo d'Angiò, nipote di Luigi XIV, che avrebbe assunto il nome di Filippo V. Così, sebbene una clausola testamentaria vietasse l'unione delle corone francese e spagnola, i Borbone si trovavano a governare quasi universalmente. A questo punto, l'Inghilterra decise di promuovere un'alleanza anglo-austro-olandese (anche Prussia e Palatinato) in chiave anti-francese. Invece, nel blocco franco-spagnolo confluirono le forze di Portogallo, ducato di Savoia (Vittorio Amedeo II), Baviera e Colonia. Nel 1702 si scatenò un conflitto di vastissime proporzioni. Nonostante la supremazia terrestre dei francesi, intorno al 1703, questi incassarono duri colpi a causa della forza della flotta anglo-olandese e, soprattutto, a causa del voltafaccia sabaudo (ducato preoccupato che il proprio
territorio fosse stretto nella morsa borbonica, in caso di vittoria francese): nel 1706, in occasione della battaglia di Torino, i francesi furono costretti ad abbandonare definitivamente il Piemonte. Frattanto, gli austriaci segnavano numerosi successi militari e nel 1707 ponevano fine alla dominazione spagnola del Regno di Napoli. Se agli insuccessi militari dei francesi, si aggiunge il fatto che Luigi XIV doveva fare i conti con situazione interna tesa (carestia, pressione fiscale e avversione nei confronti della politica bellicista erano i motivi delle rivolte del popolo). Tuttavia, la Francia non tracollò solo per il fatto che il popolo temeva la perdita dell'indipendenza della propria nazione e perché nel 1711 avvenne l'intronizzazione al trono asburgico del nuovo re Carlo VI. A questo punto, in chiave europea iniziava a divenire pericolosa l'ascesa dell'Austria. Le trattative di pace si conclusero a Utrecht (1713) e Rastadt (1714): l'Inghilterra(vera vincitricedel conflitto) entra in possesso di alcuni territori nord-americani e di Gibilterra e Minorca;all’Austria passava il ducato di Milano, la Sardegna, lo Stato dei Presidi e il Regno di Napoli; ilducato sabaudo ottenne il Regno di Sicilia; la Francia doveva rinunciare al proprio progetto diespansione nel Nuovo Mondo; Francia e Spagna non avrebbero potuto mirare all’unificazione delle2 corone.Da questi trattati emergeva la nuova tendenza a mantenere gli equilibri tramite l’azione deicosiddetti Stati-cuscinetto: il Belgio tra Francia e Olanda e il ducato sabaudo tra Francia e Austria.Gli Stati dell’Europa nord-orientaleNello scenario balcanico, grazie alla conquista della Serbia, l’Austria aveva consolidato il propriopotere.Invece, nella zona baltica Polonia e Danimarca erano deboli e, mentre la Svezia conservava ancoraun ruolo importante, la Russia preparava la propria ascesa almeno in quell’area.In Russia, con l’ascesa al trono di ...Pietro I (1682-1725), nasceva l'ultima forma di assolutismo europeo. A questi fu destinato l'appellativo perché fu un governante capacissimo, che seppe porre le condizioni necessarie al progresso economico-industriale e all'ascesa politico-militare del proprio paese. Tuttavia, egli accentuò il carattere assolutistico della monarchia russa: mantenne la servitù della gleba, represse duramente le rivolte, rese obbligatorio il servizio militare, elaborò un rigido sistema di leggi, definì il proprio potere con l'espressione "Inmonarchia illimitata".
In politica estera, Pietro si prefiggeva come obiettivi la sicurezza dei confini nazionali e l'egemonia nel Baltico. Proprio ai fini di quest'ultimo scopo, nel 1715 spostò la capitale della Russia a San Pietroburgo. Nel 1721, la pace di Nystadt chiudeva la seconda guerra del Nord (combattuta da Polonia, Danimarca e Russia contro la Svezia): la Svezia perdeva il ruolo di
grande potenza egemone sul Baltico a favore della Russia. La Prussia Questa potenza emerse durante la guerra di successione spagnola. Oltre allo sviluppo industriale ed economico, da sottolineare che sotto Federico Guglielmo I (1713-1740) l'esercito fu altamente specializzato, ben organizzato, molte risorse economiche furono investite nella sua preparazione e dotazione, mentre i soldati servivano fedelmente la stessa causa al di là della proprie origini: è l'esercito definito universale caserma prussiana.
Tuttavia, non si poteva definire un paese modernizzato poiché la nobiltà era la classe nettamente predominante, manteneva in schiavitù una consistente fetta di popolazione e monopolizzava i posti-chiave dello Stato, rendendo impossibile l'approvazione di qualsiasi riforma che fosse contraria ai suoi interessi.
Inghilterra, Francia, Spagna: l'Europa occidentale verso nuove gerarchie. Nella prima metà del 700, i 3 Stati erano
accomunati da: 42 interne contese di successione dinastica; • dall'attività bell