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INNOVAZIONI MARITTIME

Dalle innovazioni via terra si passa poi alle innovazioni marittime, come in un circolo. La prima cosa da notare è la differenza nella realizzazione delle barche tra marinai del mediterraneo e marinai del nord. Nel Mediterraneo si usano soprattutto GALERE, grandissime barche a remi che però ha la necessita di navigare vicino alla costa, perché deve fare spesso approvvigionamento. Nei mari del Nord si utilizzano invece le cocche, navi più piccole e più resistenti per questo alle avversità atmosferiche. Innovazioni ➔si passa da 2 timoni ad un unico timone, che rende l'imbarcazione più maneggevole • si inizia a sostituire l'energia umana con l'energia eolica. Si costruiscono quindi alberi dove • attaccare le vele, prima solo uno e poi addirittura tre, triplicando in questo modo la velocità della nave. Queste innovazioni permettono di navigare anche in alto mare. Si arriva inoltre a realizzare

Altri tipi di imbarcazione: la Caracca, la caravella e il galeone. Le prime due sono il connubio tra la Galera e la Cocca e vengono usate soprattutto nell'oceano atlantico, nell'oceano indiano e pacifico. Con queste due tipologie di navi si chiude il cerchio che dalle innovazioni militari portava a quelle marittime. Infatti l'artiglieria inizia a fare la sua comparsa sulle navi, si tratta in particolar modo di cannoni che prima venivano messi sulla coperta, poi per via della loro instabilità furono messi sotto coperta e sopra a delle tavole mobili in modo da limitare i danni del contraccolpo. Il Galeone era invece un connubio tra una nave militare ed una nave mercantile. Queste navi sono utilizzate specialmente dagli spagnoli nella tratta che dalla Spagna porta alle Americhe ed erano attaccate dai pirati assoldati da Inghilterra e Olanda. Accanto a queste innovazioni troviamo poi l'utilizzo della bussola e la stabilizzazione dei

Punti di latitudine e longitudine. Si scopre in questo periodo che la stella polare, utilizzata per il punto nave nel nostro emisfero, non si vedeva passando l'equatore e viene misurata l'altezza del sole allo zenit e l'angolo che fa con la linea dell'orizzonte. Risalgono a questo periodo anche le prime carte nautiche e portolani.

MOTIVAZIONI CHE HANNO PORTATO GLI EUROPEI A ANDARE FUORI DALL'EUROPA

  1. Motivo religioso-spirituale: se prima le crociate contro i musulmani riguardavano solo la Terra Santa, ora si cerca di contrastare in tutto il mondo i musulmani.
  2. Aumento demografico: in realtà questa motivazione risulta molto debole perché il vero balzo si ha nel '700, quando gli spostamenti al di fuori dell'Europa aumentano a dismisura.
  3. Ricerca del profitto: si parla in questi casi di primo capitalismo, o definito dagli studiosi come "capitalismo di circolazione", caratterizzato dalla capacità di mettere in contatto tra loro di erenti.
centri urbani o località marittime legati da interessi economici. Gli studiosi hanno quindi sintetizzato la situazione dicendo che la religione ha rappresentato il pretesto, l'oro il vero motivo e le innovazioni tecnologiche hanno rappresentato il mezzo di questa spinta. Questo significa che gli europei si sono imposti al resto del mondo non per una superiorità culturale, ma per via delle innovazioni tecnologiche. Riprova i colonizzati tornano ad essere indipendenti quando hanno la capacità di utilizzare quelle stesse innovazioni che erano state usate contro di loro. In età moderna sono esistiti i capitalisti ma mai si parla di capitalismo, parola che nasce negli ambienti socialisti tedeschi. Esistono però i capitalisti, che sono i mercanti che operano su lunghe distanze. La figura del mercante cronologicamente si articola in 3 tipologie: a) Mercante fiorentino: si forma tra il XIII e il XV secolo e attua una forma di capitalismo verticale, controllandoogni passo della produzione. Si procura la lana, la fa lavorare e poi la vende.

b) Mercante portoghese: si forma tra il '400-'500 e si occupa solo di portare le spezie e il pepe dall'India all'Europa. Non si occupa della produzione. I prodotti sono molto leggeri e quindi basta una sola nave, inoltre vengono venduti in Europa con dei ricarichi enormi.

c) Mercante/banchiere genovese: 1550. Invece di commerciare merci commercia danaro. Racimola danaro da risparmiatori e lo presta. Sono particolarmente i sovrani a beneficiare di questi prestiti. In particolar modo Genova si lega alla Spagna.

Caratteristiche di questo primo capitalismo:

  • Filiali delle attività aperte in luoghi strategici
  • Diaspora commerciale (veri e propri spostamenti)
  • Invenzione della contabilità a partita doppia, che permette di riequilibrare meglio l'attività
  • Associazionismo mercantile
  • Creazione dei primi banchi (es: il banco di san Giorgio a Genova e il banco di
rialto a Venezia)
24 ottobre 2013

La formazione degli stati europei può essere ricostruita tramite fonti che richiamano gli aspetti pubblici, giuridico legali, organizzativi degli stati; più difficile è ricostruire gli aspetti ufficiosi. Ci sono però alcune tipologie di fonti che aiutano: documenti degli apparati amministrativi, solitamente meno ideologizzati di quelli ufficiali, carteggi privati, diari/autobiografie/memorie, scremate sempre dall’ideologia ma comunque importanti.


Quali sono le caratteristiche comuni che tra ’400 e ’500 hanno consentito l’evolversi e l’affermarsi degli stati nazionali?

  1. La presenza in Europa di un fenomeno formatosi e sviluppatosi nel corso dei secoli: una sostanziale omogeneità culturale, formatasi nel passaggio tra età antica ed età medioevale, che ha le sue origini in quella unità mediterranea attuata dall’impero romano e
che venne riscoperta, valorizzata e riorientata dall'umanesimo, riprendendo la politica, la filosofia, i principi di quell'epoca (grande ripresa dei classici). Solo un'altra civiltà ha saputo creare questa omogeneità: la Cina, unico grande impero con caratteristiche simili a quello romano. Il prevalere demografico ed economico all'interno dell'Europa tardo medioevale e moderna di un ceto medio, il contadinato (90% della popolazione): è l'elemento che fa funzionare il sistema economico e sociale europeo tramite il pagamento di tasse, la riscossione di censi, le vendite in contanti delle proprie produzioni agricole (cereali e grano). Il 90% della popolazione europea è quella che ha sfamato il restante 10% rappresentato dal clero e dalla nobiltà e dai ceti medi. Sono i contadini ad aver fatto la prosperità dell'Europa ed è grazie al drenaggio di risorse che pesa per la maggior parte sui contadini che gli

uomini distato hanno potuto edi care i loro stati.

3. La presenza di assemblee deliberative che si pongono in collaborazione e, quando serve, in contrasto,con il potere regio. Non è vero che in questi regni c'era in cima il re e poi tutti i sudditi; c'era unacompetizione e anche una collaborazione tra il sovrano e i rappresentanti dei ceti privilegiati. La storiapolitica dell'età moderna è stata fatta quindi secondo questo fenomeno di competizione e collaborazione.Queste assemblee sono: i parlamenti inglesi, le cortes iberiche, gli stande in ambito tedesco – germanico;tutti appositamente creati sin dal medioevo per difendere le libertà dei ceti dirigenti perché per buona partedell'età moderna esistono le libertà che altro non sono i privilegi di quel 10% di cui parlavamo; solo alla nedell'età moderna verranno sostituite con la difesa di un'unica libertà, quella del singolo.

All'interno di queste assemblee risiede una porzione di sovranità, ed è questa porzione che per anni cercheranno di sottrarla alle assemblee; alla fine i sovrani non ci riusciranno. La sovranità di queste assemblee era sulla tassazione; venivano convocate solo nei momenti di necessità: quando il sovrano ha bisogno di ricevere soldi dai ceti alti; ma sono concessioni straordinarie per ni speci ci, dal momento che i nobili godono normalmente di esenzione scale. Ci sono anche assemblee minori, locali a partire dal livello minimo: ogni villaggio aveva il Consiglio dei Capi Famiglia, che riuniva appunto i maschi di ogni famiglia. Le assemblee locali resistono alla centralizzazione del sovrano perché hanno una minore possibilità di compartecipare alla gestione dei pro tti perché sono composte dai rappresentanti degli strati inferiori. 4. La tenace resistenza al centralismo dei sovrani, all'espansione del potere statale: infatti la storiadell'età moderna è una storia di rivolte e rivoluzioni. Ad esempio, le guerre di religione che dilaniano il regno di Francia nella seconda metà del 500 si spiegano con motivi religiosi ma anche come resistenza alle imposizioni del sovrano; esempio sono anche le rivoluzioni inglesi della metà e ne del 600, anche in questo caso il sovrano voleva imporre il suo controllo sulla società. Si verifica una sorta di circolo vizioso: i re convocano le assemblee per racimolare soldi, quindi per imporre nuove tasse, questo provoca forme di resistenza violenta e armata da parte di buona parte degli strati sociali. Il circolo si chiude con il re che incentiva il contingente degli eserciti per contrastare le forme di resistenza. Gli stati moderni europei si sono formati grazie all'esercizio delle armi. Normalmente all'imposizione di nuove tasse si ribellava il 90% della popolazione, quindi le rivolte partivano dal basso; spesso però le difese dei

Rivoltosi venivano prese dai ceti privilegiati, salvo poi, nel momento in cui la rivolta rischiava di sovvertire l'ordine sociale, il tirarsi indietro e porsi dalla parte del sovrano per reprimere la rivolta (una rivolta di questo tipo è quella di Masaniello del 1747-48). Edi care degli stati forti dell'Europa signi casottrarre pezzi di sovranità a quelle unità politiche, da parte del sovrano, che per lunghi secoli hanno esercitato tali sovranità e concentrarle nell'apparato regio. Questa erosione di pezzi di sovranità "private" comportava l'utilizzo del diritto romano da parte dei sovrani; questo implica la differenziazione tra diritto pubblico o romano, che si fonda sulla preminenza della figura del principe, e quello consuetudinario, che ha onde le sue radici nei di erenti diritti portati nell'impero romano dalle popolazioni barbariche che non avevano un diritto scritto. Finito l'impero romano, con

L'assenza di una forte autorità politica imperiale, al diritto romano si affiancano quelli delle popolazioni barbariche. Il prevalere del sovrano passa anche attraverso una marginalizzazione dei diritti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
52 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andt di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università per stranieri di Siena o del prof Sangalli Maurizio.