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LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Insieme di rivoluzioni nel sistema tradizionale di attività economica, ognuna derivante in parte da una serie di cause indipendenti ed ognuna interagente con le altre nel produrre effetti cumulativi.
Condizioni necessarie:
- domanda in espansione
- strozzatura manodopera
- capacità tecnica ed inventiva
- fonti energetiche poco costose
- disponibilità capitali ed energie imprenditoriali
- tutela diritti proprietà
Quattro diversi generi di rivoluzione:
- Rivoluzione Demografica
- Rivoluzione Agricola
- Rivoluzione Commerciale
- Rivoluzione dei Trasporti
La rivoluzione demografica:
- Tra la fine del XVII secolo e i primi del XVIII incremento generalizzato della popolazione europea che diventa più consistente a partire dagli anni '40
- Incremento irreversibile
- Aumento della popolazione = aumento dei prezzi le condizioni migliori per sollecitare una domanda nuova al mercato. Con l'aumento della popolazione
c'è anche l'aumento delle risorse.
La rivoluzione agricola:
- Contributo di mercato (aumento domanda): Macchinario
- Contributo di fattori (aumento offerta):
- Capitali (accumulati in agricoltura)
- Materie prime (cotone)
- Manodopera essa liberata dalle campagne e che si riversa in città, più lavoro per le famiglie.
Affinità cambiamenti agricoltura/industria:
- Ampliamento orizzonti economici (sia sotto il profilo spaziale che temporale)
- Aumento specializzazione (ricorso a salariati)
- Applicazione scoperte scientifiche
Il sistema agricolo tradizionale e le risposte alle sollecitazioni del mercato:
Risposte di natura prevalentemente estensiva, scarse quelle di tipo intensivo: si mantengono gli stessi sistemi produttivi, ma estendendoli a nuove terre. Si mettono a coltura terre che inizialmente non erano coltivabili.
- disboscamenti e dissodamenti
- conversioni colturali (terreni a pascolo convertiti in aratorio)
- bonifiche (Province unite)
~ 19 ~
Storia
Moderna – Prof. S. Levati 2012/2013 Le caratteristiche dell'agricoltura tradizionale- sistema rotazione triennale (diffuso a partire dall'IX secolo nella Gallia del nord)
- basse rese (1:3 o 1:4)
- tecnologia scarsa e che non registra mutamenti (ultima novità di rilievo si registra nel corso del medioevo con l'introduzione dell'aratro pesante asimmetrico)
Un miglioramento delle rese sarebbe stato possibile solo fertilizzando le terre, ma per fertilizzare con il letame si ha bisogno di allevamenti, i quali tolgono le terre all'agricoltura. Il rapporto è un circolo vizioso. C'è il ricorso al MAGGESE, un periodo di tempo in cui le terre vengono lasciate a riposo. Può esserci la rotazione biennale o triennale.
- CEREALI – MAGGESE BIENNALE
- TRIENNALE: CEREALI MAGGIORI – CEREALI MINORI – MAGGESE
praticata e portata al parossismo nelle terre ad est dell'Elba (servaggio).
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Storia Moderna – Prof. S. Levati 2012/2013
Gli sviluppi settecenteschi
- risposta anche intensiva alle sollecitazioni del mercato (introduzione piante foraggiere, eliminazione maggese e integrazione allevamento/agricoltura) Queste ultime due risposte interagiscono: l'espansione di una consente l'espansione dell'altra, grazie alle piante foraggiere che alimentano il bestiame. In sintesi: il maggese viene sostituito dalle piante foraggiere, le quali alimentano il bestiame. Alimentando il bestiame si ha:
- l'avvio di una produzione casearia;
- il letame che accresce il rapporto tra semente e prodotto che, fertilizzati, cresceranno più velocemente.
Sul lungo periodo: meno addetti, più produzione liberare e più manodopera. Fenomeno specificamente inglese; sperimentata in alcuni ambiti locali nei secoli precedenti, compresa l'area padana.
- Enclosures le
- recinzioni; i privati fanno degli accordi: accorpano i terreni in appezzamenti di buone dimensioni, che verranno perciò recintati.
- introduzione nuove piante: mais; patate; piante foraggere; riso
- affermazione e diffusione agronomia
- affermazione nuova dottrina economica: fisiocrazia
- perfezionamento attrezzi e sostituzione ferro a legno
Rese cereali 1650-1820
Produttività agricola ~ 21 ~
Storia Moderna – Prof. S. Levati 2012/2013
Lezione 5, 04 ottobre 2012
Dal 700: dall'Inghilterra a tutto il resto del paese.
Era necessario un permesso istituzionale dove i privati non trovano accordi, si cerca di intervenire con le istituzioni, che accorpano i terreni in unità più grandi da recintare.
Entrano in maniera massiccia piante nuove, anche se note da qualche tempo: mais e patata già note in Europa, importate da Cristoforo Colombo, ma che non si erano diffuse fino al settecento, quando vengono "riscoperte". Perché la pressione
La demografia induce la popolazione a consumare prodotti meno raffinati, ma con rese maggiori e una maggiore resistenza alle intemperie meteorologiche, come la patata. La patata ha rese maggiori rispetto al grano. Tuttavia, l'espansione dei prodotti era ostacolata da diversi fattori:
- Il mais era inizialmente utilizzato per l'alimentazione del bestiame, quindi ricorrere al mais equivaleva ad abbassarsi al livello animale.
- La patata faticava a diffondersi per motivi alimentari: le sue fattezze non erano quelle che mangiamo noi. Non ha semi e si riproduce direttamente dal tubero, rendendola poco assimilabile.
- La patata, così come il tabacco, non è citata nelle sacre scritture. Nei gruppi ortodossi e conservatori (come i vecchi credenti in Russia o Scozia) c'è un rifiuto religioso nell'assumere questi prodotti, tanto che per lungo periodo la patata è stata definita "la mela del diavolo". Tuttavia, Federico II di Prussia chiese di coltivarla e consumarla a causa della crisi settecentesca.
Inoltre, si è verificato un boom di altri prodotti già noti, come il riso.
Nel '700 gli studi di Faccini mostrano quanto il riso, a sud di Milano, sia molto sviluppato. Ampio mercato, ma l'acqua che ristagna ha un pessimo odore (Parini nomina l'odore in una sua opera).
DIFFUSIONE DELL'AGRONOMIA nascono anche nelle città di provincia società di agronomia: veicolare le sperimentazioni in ambito agrario, introdurre nuove forme di rotazioni.
CAMBIAMENTO DEL CLIMA CULTURALE. L'agricoltura per lungo tempo era stata scarsamente considerata dalla politica economica degli stati dell'antico regime. La dottrina mercantilistica vedeva nell'esportazione di manufatti la vera ricchezza della nazione. L'agricoltura era trascurata e trascurabile ai loro occhi.
La fisiocrazia vede nell'agricoltura il vero ambito nel quale una nazione può creare ricchezza. Stimolo a investire in agricoltura. Abbattere le barriere, far circolare i grani avanguardia gli stati italiani: primo stato che si sposta verso il liberismo.
Dei mercati è il Granducato di Toscana, poi l'ostato di Milano. Gli stati moderni più sviluppati non hanno sviluppato subito questo liberalismo, fino alla rivoluzione francese si pagavano dazi ovunque, anche all'interno dello stesso stato. Volontà di mantenere mercati ristretti con regimi e prezzi diversi. Il libero mercato stimolerà la produzione agricola perché permette di trovare il miglior prezzo. Prima si liberalizza il commercio interno allo stato, poi a quello esterno. Luigi XVI adotta una politica liberista, 1774/1775 anni di carestia in Francia e Spagna si dà la colpa al liberalismo. Perfezionamento degli attrezzi: prime macchine meccaniche, sgranatrice di cotone. Siamo alla fine del '700. L'introduzione delle macchine non originano la rivoluzione agricola, al massimo contribuiscono al miglioramento.
Tabella differenze dell'Europa agricola. | Numeri di persone nutrite da 100 lavoratori agricoli (1800) |
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Tabella struttura |
occupazionale della popolazione attiva in Inghilterra e in Francia.
Storia Moderna – Prof. S. Levati 2012/2013
Il più significativo è il caso inglese: 75% di popolazione dedita all’agricoltura nel 1688.
Nel 1871 la percentuale si abbassa addirittura al 14%, mentre gli addetti all’industria e al commercio si passa dal 15% al 55%. In poco meno di un secolo c’è un cambiamento radicale.
Rivoluzione industriale spartiacque per alcuni fattori, tipo quello economico, che cambia completamente. Dipende comunque da ciò che decidiamo di prendere in considerazione.
Oggi in Europa gli addetti al settore primario oscilla dal 2% all’8,8%.
Tabella le modificazioni dell’agricoltura
Piante foraggiere rilasciano azoto nel terreno più produzione
Esiti rivoluzione agricola
- Aumento produttività e non solo produzione come in passato
- Diminuzione % numero addetti all’agricoltura (oggi in Europa oscilla tra il 2% e 8,8%)