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Storia moderna: popolazioni e strutture familiari

Un altro punto importante da considerare è quello della demografia: la crescita della popolazione aumenta secondo un andamento di tipo geometrico mentre le risorse seguono una progressione di tipo aritmetico ("saggio sul principio di popolazione" - Malthus). Con la Rivoluzione industriale questo discorso si fa più complesso: attraverso la conoscenza della natura si può far aumentare la fertilità dei campi e quindi aumentare le risorse (cambia il rapporto tra demografia e risorse). L'andamento della popolazione, in età moderna, in una prima fase è fortemente segnato dalle conseguenze della Guerra dei Trent'Anni (1618-1648): Malthus parla di "freni repressivi" ovvero carestia, epidemie, guerre che intervengono nel frenare temporaneamente l'andamento incontrollato della popolazione (soluzione = freni preventivi -> limitazione cosciente dei matrimoni edella fecondità). L'incremento demografico del cinquecento comportò un aumento della domanda di alimentari: ma come fece l'agricoltura a sfamare una popolazione in crescita? Due risposte: - Estensiva (aumentare la superficie coltivata); - Intensiva (aumentare la produttività per superficie). Fu di gran lunga prevalente nel XVI secolo la risposta estensiva: si rimisero a coltura terreni abbandonati durante la crisi demografica e si sottoposero all'aratro aree prima di foreste, paludi e lande. Inoltre, le cifre evidenziano la vera e propria catastrofe demografica che colpì il continente americano con l'avvio della colonizzazione europea, e l'arresto dello sviluppo dell'Africa collegato allo stesso evento (esportazione di schiavi nelle Americhe). Ma anche il clima giocò un ruolo importante: si parla infatti di una "piccola glaciazione" nel '600. È importante in questo contesto la nascita della statistica.cioè la raccolta sistematica dei dati relativi allapopolazione, alla produzione, prezzi, salari ecc. Per quanto riguarda l'Europa e i secoli dell'età moderna si delineano tre grandi fasi:
  • crescita generale e continua, via via più faticosa, tra la metà del quattrocento e gli inizi del seicento, che supera largamente i livelli di popolamento già raggiunti prima della pestilenza del 1348-1349;
  • forte rallentamento nel seicento, risultante da un ristagno e regresso nell'area germanica e nelle penisole italiana e iberica;
  • rinnovata tendenza espansiva nel settecento, che si rafforza nell'ottocento.
Erano pressoché sconosciute le pratiche contraccettive, che cominciarono a diffondersi solo nel tardo settecento a partire dalla Francia. Ci si aspetterebbe dunque un gran numero di figli da ogni coppia di coniugi. Non avveniva così perché:
  • le donne si sposavano piuttosto tardi, con un terzo di vita feconda inutilizzato;
  • intervalli tra i parti
molto lunghi (2 – 3 anni) a causa dell’allattamento prolungato (temporanea sterilità);o frequente la rottura dell’unione prima della menopausa (45 anni) per morte di uno dei due coniugi.Si distinguono cinque tipi di famiglie:- nucleare (due coniugi e figli)- estesa (almeno un altro convivente, spesso un fratello o genitore di un coniuge)- multipla (almeno due nuclei, esempio genitori del figlio con sposa)- senza struttura (non c’è un rapporto matrimoniale alla base, esempio vedova con figlia o due fratelli celibi)- solitariECONOMIA PREINDUSTRIALENei secoli del basso Medioevo si disgregò la feudalità come sistema di governo e si erosero i poteri signorili nellecampagne. All’inizio dell’età moderna i contadini erano liberi di sposarsi, trasferirsi, disporre delle proprie terre;rimaneva l’obbligo per i proprietari di terre di pagare al signore un censo annuo (in denaro) e localmente una partedel raccolto. Lasopravvivenza o meno di una proprietà contadina dipende anche dall'evolversi dei rapporti feudali. La forte impronta comunitaria inoltre scoraggiava innovazioni e spirito di iniziativa individuale. Le aree orientali avevano enormi estensioni di terreno pianeggiante potenzialmente fertile ed erano sparsamente popolate. I problemi erano la scarsità della forza lavoro e il sottosviluppo delle istituzioni statali, delle città e i villaggi. Si rafforzò la servitù della gleba e si introdusse anche ove non c'era. Ai bisogni primari (cibo, alloggio, vestiario, riscaldamento in inverno) milioni di famiglie contadine provvedevano da sé in modo rudimentale. I manufatti che richiedevano una superiore abilità artigianale erano acquistati da botteghe cittadine. Gli artigiani lavoravano da soli o con pochi collaboratori, nella propria abitazione o in laboratori-botteghe (addetti erano organizzati in corporazioni). Gli apprendisti spesso andavano a

Vivere dal maestro e pagavano per apprendere. La maggiore novità dei secoli XV-XVIII rispetto al Medioevo, per l'organizzazione produttiva, è la grande diffusione della protoindustria: il mercante imprenditore acquista la materia prima e la affida a operai che la lavorano nella propria abitazione, spesso aiutati dai familiari, e poi retribuiti.

Il settore tessile era quello dominante nell'industria europea. Vi furono molti progressi tecnologici, ma non rivoluzioni.

L'economia monetaria era ormai universalmente diffusa (anche monete di conto in vari Paesi, non effettivamente coniate ma utili come misuratori delle monete in circolazione).

La disponibilità di oro e argento crebbe enormemente anche per le importazioni dal Nuovo Mondo ( = argento importato serviva a comprare spezie e altri generi di lusso dall'Asia).

La navigazione compie in questo periodo enormi progressi. Nasce un'economia mondiale imperniata sull'Europa e l'asse dei

traffici si sposta dal Mediterraneo all'Atlantico. Mercantilismo = la ricchezza è per sua natura una quantità statica, per averne di più bisogna sottrarne agli altri (identificazione della ricchezza con il possesso di metalli preziosi). NASCITA DELLO STATO MODERNO Il carattere principale del Rinascimento, e che abbraccerà tutta l'età moderna, è sicuramente una rinnovata concezione dell'individuo: si passa dall'homo hierarchicus all'homo equalis. Inoltre, la società non è più tripartita in oratores (ecclesiastici), bellatores (nobili che potevano combattere) e laboratores (contadini e artigiani): la borghesia rompe questo sistema poiché si impone all'attenzione della società, spesso attraverso le attribuzioni di titoli nobiliari (nobiltà di toga - i titoli si potevano acquistare), ma anche con l'arricchimento personale o con la partecipazione ad associazioni sociali. In età moderna

Comincia a farsi spazio il disciplinamento, ovvero una maniera di controllo delle coscienze individuali: chi non è conforme all'ordine costituito sarà oggetto di persecuzioni (sia in ambito religioso sia in ambito politico). Gli stati centrali cominciano ad ottenere il monopolio della forza.

L'esercizio del potere inteso come facoltà di impartire ordini e di imporne l'esecuzione preesiste ai moderni organismi politici: la novità, nell'Europa tra XIII e XIX secolo, è la progressiva affermazione di un potere che si proclama superiore a tutti gli altri: il potere dello Stato, che subirà man mano un processo di spersonalizzazione destinato a culminare con la Rivoluzione francese e lo stato liberale. Una definizione dello stato moderno comprende:

  1. un territorio, come esclusivo ambito di dominio;
  2. un popolo, come stabile unione di persone legate ad un solido sentimento di appartenenza;
  3. un potere sovrano che significa monopolio legittimo della forza.
fisica (all'interno) e indipendenza giuridica da altre istanze (all'esterno). Una rinnovata riflessione sul diritto naturale esalta il ruolo dell'individuo perché teorizza una serie di facoltà, diritti, che sono insiti nell'uomo a partire dalla nascita: diritto alla vita, alla libertà, alla proprietà (Locke): il discorso sullo stato si intrinseca a questa riflessione perché si creano gli sviluppi di una dottrina contrattualista che stabiliva che un obbligo, per essere davvero vincolante, deve essere stato liberamente assunto dalle parti contraenti (patto comune). Lo Stato per esistere deve avere una sua legittimazione, poiché serve a tenere insieme individui, territori e potere (in età moderna viene mantenuta, fino al '700, una legittimazione di tipo divino i monarchi assumono titoli quali re cristianissimo, re cattolicissimo; poi si passa ad una legittimazione legata al diritto costituzionale). La monarchia

parlamentare inglese ne è un prototipo: la carta costituzionale costituisce i diritti e i doveri del suddito, ma anche del sovrano, garantendo una continuità dello stato che va al di là della persona (lo Stato funziona anche se cambiano i vertici del suo governo).

Passaggio tra età medievale e età moderna: il primo si basava su ordinamenti in concorrenza fra loro che implicavano un conflitto permanente, ma anche una capacità del potere di muoversi da un ambito all'altro (chi ne è soggetto vive una situazione di oppressione). In età moderna la parola stessa di Stato cambia di significato: a partire dal XIII secolo inizia a identificare i detentori del potere e dal XV secolo una concreta forma politica. Inoltre, si ha una semplificazione delle istanze di coloro che detenevano un potere su un determinato aspetto territoriale.

La guerra in età moderna ha la funzione di riorganizzare la situazione geopolitica dello stato.

Diventa il monopolio dei soggetti che sono dotati di una sovranità, controllata dallo Stato stesso.

Diventa una guerra differente da quella medievale, perché volta alla distruzione del nemico (con l'allargamento della sfera militare cambia la composizione dell'esercito, passiamo da una guerra in cui si combatteva in pochi ad una guerra aperta a tutti i cittadini). Attraverso le istituzioni, coloro che detengono il potere, hanno il monopolio della violenza interna (polizia, carceri, manicomi → per controllare gli individui che non sono conformi all'idea di sé che lo stato vuole portare avanti) in contrapposizione alla costruzione dell'individuo si ha il controllo delle sue pulsioni e della sua libertà, frenandone le possibili eversioni.

In età medievale, la piramide sociale rimandava ad un rapporto gerarchico. In età moderna i rapporti si basano su un rapporto di fedeltà, perno dei vincoli politici (costruzione di

un'Europa centralizzata stabilita da legami politici che comportano una spaccatura delle istituzioni nobili che decidono con chi stare). Le famiglie che mostreranno fedeltà al sovrano faranno da collante tra i sudditi e l'autorità sovrana. Il prelievo fiscale diventa il primo strumento che permette allo stato di centralizzarsi. Continuamente conflitto tra i Parlamenti, le diete, ed i sovrani/imperatori = il sovrano punta ad accentrare il potere, ma gli organi particolaristi esprimono una tradizione differente che nei momenti congiunturali più importanti sarà in conflitto con il potere centrale). Durante l'età moderna abbiamo vari tipi di Stato, principalmente impero, monarchia e repubblica: - Impero: esiste perché legittimato da Dio, realizzazione di un disegno divino provvidenziale (teoria dei due soli: potere temporale e spirituale) diventerà una realtà politica nella quale l'imperatore ha il controllo e il

Coordinamento di realtà differenti più o meno autonome nella gestione locale (il controllo imperiale verte specialmente in politica estera, riguardo la questione religiosa e l'unificazione del diritto).

Monarchia: può essere ereditaria o elettiva (un esempio di quest'ultima è lo Stato Pontificio, che dal 1600 diventa uno stato assoluto su base democratica); inoltre la monarchia può essere di tipo confessionale (ha una religione di Stato), assoluta, costituzionale, ma anche composita: quest'ultima è tipica dell'età moderna ed è costituita da diversi regni e principati sotto uno stesso sovrano (culture/tradizioni differenti).

Dettagli
A.A. 2022-2023
28 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elenasofiamancinelli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Vanni Andrea.