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COMMERCIO INTERNAZIONALE:

Al vertice del mondo produttivo si trovano:

- Grandi negozianti di tessuti di seta

- Auroserici

- Negozianti di tessuti di lana

- Filatori

- Gioiellieri: lavoravano anche nelle zecche (oro, argento)

- Importatori ed esportatori di generi alimentari in un momento di fame, pertanto si intrecciavano

commercio e politica

- Fondegari: trattavano spezie all'ingrosso

- Negozianti despecializzati: talmente competitivi da trattare ogni tipo di merce, colossi nell'economia

del tempo

- Banchieri: si occupano anche dei pagamenti tra piazze, hanno ricchezze tali da realizzare grandi palazzi

Università dei mercanti: organizzazione corporativa, come ogni istituzione devono avere uno statuto:

sono scritte le finalità dell'associazione e le regole a cui devono attenersi gli associati. Chi fa rispettare lo

statuto: consiglio, abati. Quello che decidevano doveva essere riconosciuto a livello internazionale,

vengono aiutati dai notai per questo motivo. I negozianti vengono scelti sulla base della cooptazione ed

erano ammessi solo coloro che esercitavano la professione. Le tasse venivano ripartite tra gli iscritti e

chieste alla comunità: dal totale si ripartivano nella corporazione, oggi a questo proposito sono rimasti i

documenti principali, non la ripartizione, ma l'elenco dei debitori: venivano stilati degli elenchi di chi non

pagava.

Sensali: intermediari tra il negoziante e il cliente, lucravano su questo, non venivano fatte delle

consulenze gratuite

Vigilanza sui pesi e sulle misure e sui pagamenti: su quelli non onorati poteva esserci la causale.

Gli abati sono anche giudici: fino all'età napoleonica non c'è un codice di commercio e si occupano fino

al secondo grado di giudizio ovvero quello del foro mercantile, per i reati che prevedevano la pena di

morte o il bando interveniva la massima magistratura.

Si tratta di intermediari anche nel reperimento dei prodotti artistici e nel trasporto. Lavorano per la loro

ditta e per terzi: in una sede ci sono le rappresentanze locali, poi possono esserci delle filiali seguite dai

membri della famiglia: bisognava far imparare ai bambini la lingua e l'arte mercatoria. Con il passare del

tempo non si lavora piu' per filiale, ma attraverso la procura e conoscono anche la normativa: quando un

bene non soddisfava il cliente si andava per vie legali.

Gestione della commissione alla partenza:

1) cercare uno spedizioniere al quale affidare le merci che fosse affidabile e che avesse una buona

qualità prezzo. I negozianti di piu' alto profilo sono anche spedizionieri e spesso si faceva pubblicità:

mettevano il loro nome, logo e dicevano che spedivano scrivendo anche i tempi e i prezzi (es. Marco

Antonio e Carlo Francesco Olivieri)

2) prendono accordi con il loro collega della piazza di destinazione: piazzare la merce con il massimo

profitto e lavorano molto su campionari

Il viaggio: serviva reperire buon materiale per imballare e sui cui apporre il proprio logo, si sfruttavano le

vie d'acqua con le chiatte che erano piu' economiche e perchè le strade erano sterrate e subivano gli effetti

dell'umidità. Cosa incontravano durante il viaggio: dogane, sistema di contrattazioni con chi aveva le

dogane, lo stato definiva dei tariffari (massimali) e poi il servizio veniva messo all'asta: chi se lo

accaparrava poteva riscuotere le tasse. Per il trasporto si usavano muli, buoi, carovane guidate anche da

donne oppure venivano trasportati a spalla

Metà del 600: gli spagnoli vendono gli attracchi ai privati

Predoni: anche intere comunità, agivano sulla terra e si veniva a trattare con loro

Esercito: poteva intervenire il sovrano dicendo loro di stare fermo perchè dovevano passare le merci

Mezzi di pagamento: baratto o lettera di cambio.

I mercanti si occupano anche della gestione delle aste e dei prestiti di denaro: mai gratis, ma dietro

garanzie di opere d'arte, palazzi, tessuti e gioielli.

Diversificazione degli investimenti: queste ditte danno dei dividendi. Quando muore uno dei soci ai

bambini deve essere garantito il patrimonio alla maggiore età: il tutore doveva rendere conto al giudice

delle spese per il minore. Il tutore non disinvestiva il capitale, ma lo lasciava fruttare e investivano: nella

propria ditta, nelle ditte altrui, nei terreni, nelle cave minerarie, negli stabili, nelle attività manifatturiere e

nei titoli del debito pubblico.

Doti delle figlie: quando nasceva una bambina era una disgrazia: se una donna non aveva dote non poteva

sposarsi nè andare in convento. Nascono delle cliniche con delle sale parto celate dove le monache o le

suore con un velo davanti al volto potevano far nascere i bambini che venivano poi cresciuti nei loro

stessi conventi. Le doti iniziano ad avere entità spaventose equivalenti in denaro a interi palazzi: si

trattava di una sorta di contratto prematrimoniale stipulato davanti al notaio, le famiglie si incontravano e

dopo il concilio di Trento ci voleva comunque il consenso della sposa: veniva stabilita l'entità della dote e

le dilazioni del pagamento de degli interessi, si trattava quindi di un impegno finanziario notevole: se

moriva il marito il denaro doveva essere restituito con gli interessi alla vedova a garanzia del

mantenimento.

Massime aspirazioni: titolo nobiliare e patriziato, si accumulava denaro ed entravano nel novero della

nobiltà o del patriziato, che sono differenti:

- Nobiltà: 1 % della popolazione (Francia 1 %, svezia 0.5 %, Spagna 7-8 %), nobiltà medievale:

cavalleresca, con l'avvento degli eserciti mercenari il metodo piu' veloce per acquisire cariche nobiliari

era quello di fare prestiti alla corona senza chiedere risarcimenti in cambio che venivano giustificati

come servigi resi alla corona o pubblico bene.

- Patriziato: in Italia si ha questo ceto per amministrare la città, i patrizi non sono per forza nobili.

Accedere al patriziato era un lungo processo perchè bisognava rendere conto di quello che si era alla città.

Status riconosciuto dai ceti cittadini a un residente. Repubbliche: guidate non dal sovrano, ma dal ceto

patrizio. I patrizi della repubblica di Genova non hanno dovuto accettare la sovranità di un principe:

ceto formalmente paritetico, non hanno una corte. All'esterno hanno dei feudi in altri stati.

Politica ecclesiastica settecentesca: l'intervento dello stato porta alla soppressione di conventi e

monasteri, passa allo stato tutto quello che questi edifici contengono e decide se tenerle o metterle all'asta

insieme a tutto l'arredo. Sono manovre delicate perchè si andava contro una potenza economica e

spirituale quando l'erario necessitava di qualcosa.

Riforme ecclesiastiche: investono l'intera Europa cattolica. Questa politica viene attuata alla fine

dell'ultimo decennio del 700. Ai sacerdoti fu vietato essere operatori economici e compiere attività

differenti dall'esercizio del sacerdozio. Viene rispettato l'obbligo per chi vuole aspirare a cariche

ecclesiastiche di prendere la laurea, non vengono piu' autorizzati nuovi collegi, case o comunità: dannoso

per la stessa monarchia: questi luoghi erano diretti dalle file della grande nobiltà. Fatte emanare queste

regole una sorella dell'imperatore si ammala di vaiolo e viene deturpata in viso: non può piu' essere data

in sposa nè essere presentata a corte, sarebbe potuta essere a capo di qualche monastero ma non si poteva

allora fa costruire un pensionato per nubili diretto dalla sorella. Non ha connotazione religiosa, ma le

donne indossano colori sobri della foggia degli abiti del secolo e anche per quanto riguarda la

capigliatura, l'unico segno distintivo è una medaglietta che queste donne portano in evidenza con delle

figure sacre e una coccarda con colori sobri che rivelano uno stato di vita da terziari: persone che non

fanno il voto di celibato e povertà, ma sono fedeli a questo ordine. Vietato costruire chiese e oratori e

istituire legati pii di messa, vietato chiedere denaro al di là delle chiese parrocchiali e deve essere messa

nei registri contabili la donazione. Vietate anche le processioni notturne per questioni di ordine pubblico.

Vengono dimezzati gli appartamenti religiosi.

Clero secolare: impiegato in attività utili e istruito in un seminario, devono insegnare a leggere e scrivere

ai giovani. Si arriva alla vigilia della calata dei francesi che 2-3 della popolazione lombarda sapeva

leggere. Questa politica porta a modalità differenti di offerta alla chiesa: alle volte c'era la clausola che se

la chiesa o il convento viene soppresso ritorna alla famiglia che lo ha donato. La strategia di collocare

figli in convento viene adottata anche dalle famiglie nobili: una preliminare dell'acquisizione dei titoli

nobiliari è lo status economico che si è raggiunto.

Abitazione del 600:

Chi conserva un archivio: richiede spazio e denaro pertanto si conserva ciò che è utile, per queste

famiglie è utile conservare la documentazione relativa a beni immobili per avere delle prove in caso di

giudizio, quello che riguardava le spese non veniva conservato se non per un certo periodo: in caso di

controversie. Queste famiglie nel corso dell'800 avevano fatto riordinare i loro archivi e questi elementi

facevano solo occupare spazio, alcune volte venivano conservati come esempi (spese per matrimoni o

funerali: momenti salienti per la famiglia). Gli inventari erano di due tipi:

- in presenza di un minore: il giudice fa fare l'inventario dei beni mobili e immobili che appartengono al

defunto perchè alla maggiore età dell'erede diventerà di sua proprietà. Non sempre le eredità vengono

divise, possono anche essere lasciate intere, la perizia viene fatta da soggetti competenti.

Abitazione di città: un negoziante solitamente ha una casa a due piani con 10-16 piani, il nobile ha 30-45

stanze dislocate su due o tre piani. La realizzazione viene affidata ad architetti di prestigio.

Nell'abitazione della famiglia quasi sempre c'è lo studio e il fondaco. Il magazzino è collocato dove ci

sono vie d'acqua perchè ì piu' semplice ed economico trasportarle vie d'acqua. Nello studio c'è anche un

letto: veniva arredato con grande precisione. I quadri che si trovano nello studio sono di antenati o che

potevano essere mostrati al cliente. Al pianterreno venivano collocati dai negozianti le stanze di

rappresentanze: arredate nel miglior modo e che conservano le opere d'arte principali e le tappezzerie o

arazzi. Dalla seconda metà del 600 c'è la presenza di numerosi quadri nella sala di rappresentanza. Oltre

ad essa c'erano la cucina e la sala da pranzo, il soggiorno e il fondaco.

Le abitazioni di campagna erano case nelle quali c'erano gli stessi comfort della casa di città e

ospitavano la famiglia per la villeggiatura: da luglio fino

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A.A. 2016-2017
21 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cheroll13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di storia moderna d'Italia e d'Europa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Tonelli Giovanna.