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LA SCRITTURA DELLE LINGUE VOLGARI

Tutto questo progresso (alfabetizzazione, modo di leggere e scrivere, scuole secondarie e università, recupero dei classici) fu uno dei più importanti balzi culturali della storia occidentale. Allora la società si distingueva in letterati ed illetterati.

I primi, in un primo periodo, erano considerati in senso stretto un gruppo di chierici che sapeva leggere e scrivere in latino. In seguito vi si compresero anche i laici. In Italia lo sviluppo del volgare ebbe un po' più di difficoltà, perché non c'era come in Francia e Germania una separazione così netta tra la lingua scritta e quella usata dalla popolazione. In Francia, nell'11° secolo, parte il poema epico cavalleresco con "La Chanson de Rolande". Vi sono anche esempi di letteratura "religiosa" (il Cantico di S. Francesco) che stanno ad indicare la voglia della chiesa di gettare un ponte per conquistare le nuove classi cittadine.

In corso di formazione. Diventavano ora più folti anche i gruppi professionali che imparavano per esigenza a leggere e scrivere.

CAP. XXII 35 L'IMPERO E LA DINASTIA SVEVA sec. XII - XIII

UN REGNO ELETTIVO E UNIVERSALE.

Tra il 12° e 13° sec. mentre in Francia, Inghilterra e sud Italia i sovrani cercavano di ricomporre il potere ora in mano dei signori locali, in Germania ed in Italia Sett. La trasmissione del potere era ereditaria anche se soggetta all'approvazione dell'assemblea dei principi e all'unzione pontificia che le dava valore universale e sacrale. La lotta per la corona tedesca si divideva tra la casata si Svevia e quella di Baviera. Nel 1152 viene eletto imp. Federico di Svevia con madre di Baviera la cui casata regnò per tre generazioni, con lotte e incertezze che si verificavano al momento della successione della dignità dinastica.

LA POLITICA ITALIANA DI FEDERICO I

Nel 1154 Barbarossa arriva in Italia per dare aiuto al papa

Erano alcune piccole città che temevano le grosse città come Milano, che osteggiavano il potere temporale e soverchiavano i piccoli comuni. Gli oppositori furono uccisi. Molto importante fu un'indagine che fece Barba sulla situazione politica e sociale delle città italiane. Nella dieta di Roncaglia (Piacenza) emanò un decreto nel quale stabiliva le prerogative dell'autorità imperiale nei campi di: vie di comunicazione, giustizia, imposte, moneta, guerra. Con la Costitutio pacis proibiva invece le leghe tra città comunali. Milano si oppose ma venne attaccata e sconfitta, ma in seguito alla forte pressione fiscale instaurata dall'impero, nel 1167, si creò la lega Lombarda che sconfisse il Barba nel 1176, che veniva anche osteggiato dal papa Alessandro III. Pace a Venezia e in seguito a Costanza con riconoscimento dell'esercizio delle regalie ai comuni in cambio del riconoscimento formale dell'autonomia imperiale. Ci sono molte copie nei

comuni di questo atto consideratoriconoscimento ufficiale dei poteri cittadini. 1190 Barbamuore annegato mentre andava alla III crociata.

L'UNIONE CON IL REGNO NORMANNO.

La migliore mossa di Federico I per la successione imperialefu la politica matrimoniale: suo figlio Enrico VI sposòcostanza D'Altavilla (Normanna) nel 1186, e si inserì nellasuccessione per il regno di Sicilia alla morte di GuglielmoII. Fu re ma Enrico e la moglie crepano ad un anno didistanza lasciando tutto a Federico che fu affidato al papaInnocenzo III che approfittò per rafforzare la sua pressionenei suoi domini. Il papa lo accompagna fino alla maggior età.Intanto la contesa imperiale andava avanti tra Ottone diBrunswik e Filippo di Svevia. Con l'aiuto del papa prevaleOttone che nel 1209 si rende indipendente dal papa che loscomunica. Nel 1212 Federico venne incoronato imperatore e siimpegna a non rompere alla chiesa.Per la successione imperiale si risolse tutto con

la nobiltà e cercò di centralizzare il potere. Durante il suo regno, promosse anche la costruzione di castelli e città fortificate per garantire la sicurezza del regno. Tuttavia, la sua politica autoritaria e centralizzatrice portò a tensioni con i principi tedeschi e con la Chiesa. Nel 1220, Federico II riuscì a sconfiggere Filippo Augusto nella battaglia di Bouvines, consolidando così il suo potere in Europa. Oltre ad essere re di Sicilia, Federico II era anche imperatore del Sacro Romano Impero.

Meglio il territorio costruendo e presidiando castelli, creò un apparato amministrativo indipendente dalla milizia. Fece raccogliere le sue leggi nel codice di Melfi. Era un uomo di cultura che promosse arti e scienze. 1235-37: torna in Germania dove arresta il figlio ribelle e lo conduce in carcere in Italia. Vuole sottomettere i comuni del Nord (Lega lombarda) e riesce in un primo periodo ma desiste di fronte ad alcune sconfitte e alla cattura del figlio Enzo. Muore nel 1250.

Gli ultimi svevi. Fino al 1273 nessuno succede al trono imperiale; proseguono le guerre nell'Italia Sett. tra città pro (Cremona) e contro (Milano) l'impero. Succede quindi il figlio legittimo Corrado che dura 4 anni. Suo figlio Corradino gli succede a 10 anni sotto la guida del papa. Ma Manfredi, altro figlio del Federico, si impadronisce del regno e al papa viene l'idea di affidare il regno di Sicilia a Carlo D'Angiò, fratello del re di Francia. Egli in battaglia sconfigge il.

Manfredi.Corradino allora cerca di riprendersi il regno ma viene sconfitto a Tagliacozzo 1268.
  1. IL MITO DEGLI SVEVI IN STORIOGRAFIA.
La storiogr. Tedesca esalta la figura, mentre quella italiana ottocentesca lo considera il nemico per eccellenza; Kantorowicz lo considera un illuminato per come ha gestito i suoi rapporti politici e precursore della sovranità moderna. Abulafia lo ridimensiona forse troppo polemicamente, fatto sta che l'ultima interpretazione considera Federico II una delle personalità di maggior rilievo della storia occidentale europea.
  1. I NUOVI CONFLITTI SOCIALI E L'ISTITUTO DEL PODESTA'
La nascita e lo sviluppo delle grandi città europee si prese corpo attorno alle città comunali. Lo sviluppo aveva favorito l'immigrazione di diverse componenti della società rurale. Vercelli, Pisa e Padova crebbero per 2 3 4 volte, e la crescita è testimoniata dalla costruzione di 3 cinta murarie concentriche.La società urbana divenne più ricca e complessa ma meno facile da governare. Nel 12° e 13° sec. il sistema consolare entrò in crisi. Di fatto era un accordo tra le famiglie più ricche, che veniva ratificato dal parlamento o arengo che però non aveva nessun potere propositivo. Poi, dopo la Pace di Costanza il ceto consolare cominciò a dividersi in fazioni in lotta. Si arrivò allora alla designazione del potestà che doveva essere al di sopra delle parti. La sua carica durava all'inizio 1 anno poi ridotto a 6 mesi, e dopo un procedimento amministrativo si decideva se riconoscergli lo stipendio o no. Provvedeva a presiedere il consiglio comunale, presiedeva i tribunali cittadini, conduceva l'esercito in guerra, perseguiva e gestiva il "bene Comune" (in teoria). Durò per un secolo e mezzo e alla fine diventò una sorta di controllo delle città maggiori, che formavano i potestà, verso i

centri minori. Nella diatriba tra Guelfi e Ghibellini si tendeva a sceglierlo all'interno dello schieramento. A volte se prendevano iniziative impopolari potevano anche venire ammazzati.

CONFLITTO SOCIALE: POPOLO E PARTI.

In questo periodo si acuì lo scontro tra aristocrazia e "popolari"; e anche nell'esercito cittadino tra Fanti e Cavalieri. I cavalieri avevano molte agevolazioni e privilegi e i popolari cominciarono a chiedere l'ingresso nel consiglio comunale, riuscendo nell'intento nel 1250 circa. Si riunirono nella Società del Popolo che raccoglieva organizzazioni cittadine quali le corporazioni e territoriali quali le parrocchie. Istituirono anche una figura simile al potestà quale il Capitano del popolo con caratteristiche e prerogative simili. Si svilupparono anche norme antimagnatizie, ossia contro i ceti più abbienti che non potevano insultare o commettere delitti verso i Capitani e che venivano puniti con severità.

Intanto anche l'aristocrazia si stava organizzando, con le milites che contrastavano le società del Popolo. Inoltre l'aristocrazia urbana si divise in Guelfa, o anti-imperiale, e Ghibellina, a favore. Quando una delle due prevaleva, per l'altra erano cazzi e dovevano scappare. In Italia centrale si svilupparono con fervore le situazioni sopracitate e le organizzazioni sopradette soppiantarono a volte il governo dello stesso comune.

LA TRASFORMAZIONE DELLE ISTITUZIONI CITTADINE NEL 300 E L'EREDITÀ DEL COMUNE.

Tra le varie trasformazioni che il comune assunse nel Duecento vi fu anche il conferimento di speciali incarichi a membri dell'aristocrazia cittadina, per un periodo limitato. Il conferimento del titolo di signore; i signori tesero a diventare vicari dell'imperatore per legittimare il loro titolo e in seguito cercarono di trasferire il titolo ai figli. Vi fu il passaggio a un governo monarchico, ma non fu generalizzato come il progetto della.

Riscrittura dell'assetto istituzionale delle città. Così le istituzioni spontanee vennero disposte secondo un ordine gerarchico indipendentemente dal tipo di governo istaurato. L'assetto ora più stabile era guidato dall'aristocrazia. Ma l'esperienza comunale servì da spunto per la creazione di un sistema burocratico in seguito irrinunciabile. Anche i contadini dovettero assoggettarsi al governo cittadino e quello che è più importante, che il comune nella coscienza dei successori fu un modello insuperato per l'amministrazione della cosa pubblica.

CAP. XXIV IL CONSOLIDAMENTO DEI REGNI EU

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Publisher
A.A. 2011-2012
45 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medioevale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Albertoni Giuseppe.