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SECOLO XIII
Aspetti economici e sociali
Si conosce ancora in questo secolo un grande sviluppo economico e demografico. È il secolo della economia monetaria, ed è il secolo della riscoperta della fiscalità e questo significa che il denaro circola. Vengono costruiti palazzi o edifici sontuosi, per esempio la Saint Chapelle, fatta di solo vetro che contiene la reliquia delle spine della corona del Cristo, e che deve la sua costruzione allo sfarzo, alla ricchezza della monarchia capetingia. Non più opere difensive ma ostentative.
Saint Chapelle
Sorgono numerosi progetti di ristrutturazione di altri edifici come il duomo di Siena che dovrebbe diventare uno dei bracci del transetto della pianta a croce della nuova Chiesa, che non è stata mai costruita. Numerose sono anche le spese militari, vengono assoldati non solo aristocratici ma anche mercenari. La moneta aumenta grazie anche ad alcune miniere di argento e tornano le monete d'oro, in questo il mezzogiorno.
anticipa tutti, e arrivano il fiorino di Firenze, il ducato di Venezia, lo scudoa Milano. Questa circolazione di denaro comporta che non solo gli stati siano assetatidi denaro ma anche che nelle campagne si preferisca il pagamento in denaro rispettoa quelli in natura e in lavoro, e l'assenza di denaro comporta l'indebitamento deicontadini nei confronti delle città (con anche interessi nonostante l'usura fossecondannata dalla chiesa) e alla fine anche con chi gli presta il denaro per pagare idebiti. Questo impoverimento porta all'inurbamento delle campagne, territori in cui siesercita pressione politica e fiscale, da parte di coloro che si sono arricchiti con ilcommercio.
Il movimento di denaro comporta delle conseguenze, innanzitutto istanzepauperistiche, movimenti contestativi nei confronti della Chiesa rivendicando la suapovertà, e la Chiesa dal canto suo non esita a condannarli come eretici. Vengonomosse soprattutto dai valdesi, dai catari
- Frati minori di Francesco minori
- Frati predicatori Domenico di Guzman
- Serviti
- Carmelitani
- Agostiniani
Un caso particolare è quello degli Umiliati, un ordine di uomini e donne, nato nell'Italia comunale che scelgono una vita umile, casta e dedicandosi a lavori artigianali, soprattutto la lana. Inizialmente venne bollato come eretico con la decretale di papa Lucio III e in seguito vennero riammessi con l'accortezza che maschi e femmine si trovassero in comunità differenti.
Non sono più monaci ma frati in quanto non si seguono più i modelli monacali, non vivono in solitudine, non hanno delle proprietà e scelgono espressamente come attività non solo la preghiera ma la predicazione nelle piazze delle città. Nasce la figura del cardinale protettore, collaboratore del papa che si assume la responsabilità di essere amico ma anche
sorvegliante di un ordine religioso per tenerlo in riga e anon porlo contro la Chiesa. L'ordine francescano sarà sotto controllo poiché concepiva la povertà come una caratteristica propria della scelta religiosa e per questo all'interno dell'ordine stesso nacquero due fazioni i più radicali e più moderate (Conventuali e Spirituali), mentre i domenicani vedono la povertà come una forma di superiorità nei confronti dei movimenti religiosi ereticali. La Chiesa adotterà una operazione: "ti esalto ma ti controllo". Alcuni studi sulla vita di San Francesco hanno fatto emergere una operazione che la Chiesa attuò: infatti per evitare che si sviluppassero ordini simili a quelli francescani si rese la sua figura irraggiungibile. Nascono quindi biografie ufficiali, tra cui quella di Bonaventura (personaggio importante, non solo politico ma anche culturale) che cerca di stemperare le altre biografie nate nel corso.del tempo (che vengono cancellate). Neescono alcune solo successivamente che riuscirono a sopravvivere, un Francesco più umano, più sofferente. Proprio per questa operazione Francesco viene immediatamente fatto santo nel 1128. Questa contestazione pauperistica, da parte di questi ordini, arriva spesso ad appoggiare il nemico del papato, l'Impero. La chiesa di Innocenzo III e l'avvento di Federico II Papa Innocenzo III (1198-1216) è un papa teocratico, che porta al suo massimo sviluppo questi ideali che prendono piede con la riforma gregoriana. L'ideale papale del controllo della società cristiana da parte della chiesa diventa sempre più eloquente, un fatto eclatante è nel governo della stessa istituzione imperiale, cioè la chiesa pretende di avere voce in capitolo nella scelta dell'imperatore per evitare che il papato fosse schiacciato dal potere imperiale evitando che accumulasse territori. È una cosa nuova.poiché inizialmente il papato aveva il solo compito di incoronare colui che sarebbe stato scelto come re di Germania (che veniva eletto da un collegio di principi territoriali). Alla morte di Enrico VI, quindi, il papa pretende di fare imperatore Ottone IV di Brunswick, figlio mezzo diseredato di Enrico il Leone. Negli ultimi anni di Enrico VI nasce il suo unico erede, Federico II, che il papa prenderà con sé e che diverrà re di Sicilia. Sarà questa una scelta sconfessata successivamente quando si renderà conto che Ottone IV avanzerà dei diritti sul mezzogiorno italiano, e questo innescare delle tensioni con il papato. Altre tensioni derivano dai feudi matildini che erano stati della famiglia dei Canossa (Matilde di Canossa), ricevuti in feudo dall'Impero ma successivamente subinfeudata al papato, il papato lo aveva subinfeudata, e così via. Estintasi la famiglia dei Canossa il feudo torna indietro all'imperatore, ma questi.erano stati dati in eredità al papa. Questo porta alla scomunica di Ottone IV e al progetto di rendere imperatore quello che credeva fosse il suo pupillo, Federico II. Tutto questo sfocia nella battaglia di Bouvines (1214) tra Filippo Augusto (re di Francia che appoggia il papa) e Ottone IV. Con l'appoggio della Francia nascono delle alleanze europee, l'Inghilterra infatti, essendo in contrasto con la Francia, appoggerà Ottone IV. La battaglia termina con la vittoria di Filippo Augusto e la vittoria ideologica di papa Innocenzo III, che porterà Federico II a ricoprire la carica di imperatore (1215).
Innocenzo III e le crociate
La quarta crociata inizierà nel 1198 e terminerà nel 1204. Ci sarà ancora il problema di riprendersi Gerusalemme, il papato innocenziano è in prima fila nell'organizzazione di una nuova crociata. La crociata avrà un esito fuori programma, i veneziani che aiutarono i crociati ad arrivare a Gerusalemme si
servì dei crociati per i propri interessi e si dedicò alla conquista di Trieste, l'Istria ma soprattutto Zara che prima di essere conquistata conobbe due assedi. La conquista di Costantinopoli fu favorita dalla sua debolezza causata dalla perdita di alcuni territori resisi indipendenti e a causa dei continui attacchi dei Normanni e di Enrico VI, questo portò i bizantini a scagliarsi contro i veneziani che avevano intrapreso con l'Impero bizantino dei rapporti commerciali e si erano lì stabiliti. Questo attacco fu mal visto dai veneziani che decisero appunto di conquistarla e di fondarci così l'Impero latino con sovrano Baldovino di Fiandra, che durerà per circa 60 anni. Innocenzo III dovrà fare buon viso a cattivo gioco nei confronti di questo nuovo impero, nonostante vi veda la possibilità di ricostruire lo scisma d'oriente che nonostante tutto non andrà a buon fine. L'impero latino sarà vassallo.del papato e insieme a lui anche il Portogallo, Aragona, Serbia, Gerusalemme, Inghilterra e questa è un'altra novità del pontificato innocenziano. Allo stesso tempo, la lotta antiereticale: infatti, il papa sarà anche il promotore della crociata contro gli albigesi, una crociata contro una religione che ha dato vita ad una loro chiesa, e sarà lui a dare legittimità ai nuovi ordini religiosi. Si passa da un vicarius pietris (erede di San Pietro) a vicarius Christi o addirittura vicarius dei. Una concezione teocratica figlia dell'agostinismo politico nella sua evoluzione da idea di chiesa indipendente dal potere politico fino alla dipendenza del potere politico al papato. L'idea del governo della Chiesa culmina nel famoso Lateranense IV del 1215, che è l'apogeo del papato innocenziano. L'impero con Federico II. In questi anni, le vicende dei singoli regni, che potevano considerarsi isolati, iniziano ad intricarsi sempre di più.iniziano infatti a nascere delle alleanze. Nella storia italiana nel 200 iniziamo a vedere gli spagnoli, i francesi, l'Imperatore ecc...Il personaggio di Federico II nascerà sotto la tutela del papato, per poi staccarsi da esso successivamente fino ad essere designato dalla Chiesa come Anticristo. Questo è dovuto soprattutto dalle scelte adottate una volta entrato in possesso del regno di Sicilia, il quale era dominato dall'anarchia. Federico II avrà un forte controllo del territorio con la costruzione di molti castelli, spostandosi costantemente. Si buttano giù i castelli dei baroni e si costruiscono quelli regi. Gli arabi si ribellano, vengono sottomessi e deportati, la città di Lucera viene trasformata in una città musulmana, cosa che fa infuriare il papa. L'imperatore ha una guardia reale saracena, oltre che le ballerine ecc...Poi darà origine ad un impianto normativo nel regno di Sicilia, prendendone in un certo senso possesso,
Una minaccia per Innocenzo III poiché il regno di Sicilia teoricamente appartenne al Papato stesso. Inoltre, quando Federico II parteciperà alla sesta crociata del 1228 invece di combattere arriverà a patti con il sultano ayyubide, diventando re di Gerusalemme ma rendendo la città indifendibile, quindi con la possibilità di riprenderla quanto prima, infatti un'onda turca Gerusalemme sarà conquistata nel 1244. Il papato scomunicherà Federico II per questa sua azione. Federico II riprenderà il progetto imperiale di suo nonno nel regno italico, ignorando la pace di Costanza. Quindi si sceglie alcune famiglie ancora fedeli che diventano vicari imperiali, nasce così uno scontro tra lui e la lega Lombarda che si riformerà. Nel 1237 Federico ritenne di poter affrontare la Lega lombarda forte del suo esercito tedesco e dell'appoggio dei Saraceni di Lucera, dei Comuni a lui fedeli e di alcuni grandi signori. La Lega nel
1238 fu infatti sconfitta a Cortenuova, portando persino il carroccio a