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QUARTA QUESTIONE
IL VINCOLO VASSALLATICO
- Primo motivo del successo franco: la simbiosi tra episcopato e aristocrazia militare
• Simbiosi tra aristocrazia militare e senatoria nella Gallia merovingica
• I missionari anglosassoni sotto l’egida della chiesa di Roma
• La riforma dell’episcopato a opera dei Pipinidi-Carolingi
- Secondo motivo del successo franco: i successi militare
• L’esercito-popolo, arimanni
• Il vincolo vassallatico e i suoi precedenti
• L’ascesa dei Pipinidi e l’espansione dei Franchi fino alla nascita dell’Impero
- Terzo motivo del successo franco: l’alleanza con Roma
• Incoronazione di Carlo Magno
- Definizione del vassallaggio
Il vincolo nasce nella Gallia merovingica (VII secolo) e collega (in una rete) le aristocrazie
militari tra loro e con i maestri di palazzo. Essi si fondano sulla fiducia e sul servizio offerti
da un vassus a un senior, il quale offriva come ricompensa un feudum o beneficium in
usufrutto. Questo sistema intrecciava in una rete di potere tutti i grandi del regno,
garantendo una certa solidità territoriale attraverso il controllo dei potenti locali. È un
rapporto di tipo personale che si instaurava nel sistema vassallatico beneficiario, si trattava di
una sorta di “contratto” privato tra due persone.
VASSUS: da vas = ragazzo, apprendista. Il vassallo, attraverso una cerimonia di fedeltà al suo
senior, seguendo una cerimonia scandita da precisi momenti simbolici, stringeva con
quest’ultimo un legame di apprendistato prevalentemente militare paragonabile al
compagnonaggio.
SENIOR: da senior = più anziano e quindi, più esperto. Era colui dal quale poteva trarre
insegnamento e non definisce nessuna categoria determinata, infatti, chiunque avesse terre
da concedere in usufrutto, poteva attorniarsi della cosiddetta “clientela vassallatica”. Tanto
più il senior era un uomo prestigioso e influente, tanto più lo sarebbe stato chi fosse diventato
suo vassallo.
BENEFICIUM: Ricompensa elargita al Vassus da parte del Senior per il servizio prestato e per
la fiducia.
ALLODIO: proprietà privata, diversa dal beneficium. Rappresenta la proprietà fondiaria
familiare, inalienabile e su cui la parentela esercitava diritti collettivi. Il possesso in allodio,
non implica comunque la piena e libera disponibilità del bene da parte del proprietario, come
nel diritto romano, dal momento che ancora nei secoli centrali del Medioevo, quella
disponibilità è concretamente limitata dai diritti del coniuge, dei figli ed eventualmente di altri
parenti, il cui consenso è necessario per l’alienazione.
USUFRUTTO: termine giuridico che meglio descrive la funzione del beneficium. Si intende la
“facoltà di godimento di un bene” limitata solo dal non poterne trasferire la proprietà
principale e al rispetto della destinazione economica impressavi dal proprietario. La
giurisdizione del beneficium non era di competenza del vassallo che può esclusivamente
godere dei proventi ricavati dal beneficium, quindi solo ricchezze ma non potere.
RETE DI POTERE: le maglie di questa rete erano i grandi del regno e i relativi vassalli e
siccome chiunque poteva diventare senior, senza per forza assoggettarsi al re, la
rappresentazione piramidale del potere in età Pipinide-Carolingia è errata.
GRANDI DEL REGNO: categoria che include il re, i maestri di palazzo, i “vassi dominici”
(vassalli del re), i vescovi e gli abati, i funzionari pubblici come il conte e il marchese.
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